Arras: la città degli arazzi nel nord della Francia
Arras è una città francese situata nel nord da cui deriva il termine arazzo, il famoso manufatto tessile che si appende al muro. In realtà l’arazzo non è un semplice pezzo di stoffa ma un’opera artistica di ingegno artigiano.
Cos’è l’arazzo?
L’arazzo è un complemento d’arredo che va a impreziosire le pareti del muro con disegni e trame particolari. Possiamo dire che è una via di mezzo fra una rappresentazione artistica e un lavoro d’artigianato.
Oggi più che un lavoro artistico e artigiano è diventato una stampa su un tessuto mediocre ma anticamente era stato progettato in modo completamente diverso.
Il disegno, infatti, era realizzato da un artista che lo abbozzava su un pezzo di cartone. Stiamo parlando di artisti di una certa fama come Raffaello, Goya, Rubens, per arrivare fino a Mirò e Picasso.
Ovviamente, non tutti gli arazzi riprendevano disegni di questi grandi maestri ma più spesso erano ideati dai cartonnier, le figure specializzate a questa mansione.
La fase più delicata era quella della tintura dei tessuti che dovevano riprendere perfettamente colori e sfumature dei disegni. A questa seguiva la tessitura per mezzo di un telaio e la finale spazzolatura che toglieva ogni residuo tessile.
Un lavoro piuttosto complesso che veniva fatto su tessuti pregiati come la seta, la lana e il cotone. Filati naturali, dunque, destinati a rovinarsi nel tempo: ecco perché ne sono rimasti pochi.
Arras
La storia degli arazzi è vecchia come il mondo e alcuni di questi risalgono addirittura alla civiltà egizia e greca. Ma fu la città di Arras a dare il nome al pregevole tessuto.
Gli artigiani locali furono da sempre degli ottimi tessitori di lana e i duchi di Borgogna, approfittando della loro maestria, diedero impulso alla realizzazione degli arazzi, impreziosendoli con disegni a temi sacri o figure gotiche.
Il nome arazzo fu coniato dai mercanti italiani che alla ricerca di tessuti in nord Europa rimasero affascinati da questi manufatti chiamandoli prima panni di razzo e poi arazzi.
Ma la città è famosa anche per altri due motivi:
- il primo per aver dato i natali a Maximilien de Robespierre, il famoso rivoluzionario francese;
- il secondo perché Arras fa parte dell’itinerario del vescovo Sigerico di Canterbury che arrivò fino a Roma per ricevere il Pallio dal papa Giovanni XV. Il Pallio è un ornamento liturgico di stoffa bianca che si appoggia sulle spalle e simboleggia il compito pastorale dei vescovi e degli arcivescovi. Oggi il percorso fa parte della via Francigena.
Cosa vedere ancora ad Arras
Arras si trova nella regione dell’Alta Francia, nel dipartimento di Passo di Calais e conta una popolazione di circa 50 mila abitanti. Ha la fortuna di essere contornata da piazza eccelse come la “Gran Place“, di architettura fiamminga, e la piazza ottagonale intitolata a Victor Hugo nel cui centro è posizionato un obelisco.
La Cittadella è una delle dodici fortificazioni dell’ingegnere militare Vauban inserita come patrimonio dell’umanità dall’Unesco; così come il campanile di Beffroi entrato a far parte del circuito “Campanili di Belgio e Francia”. Infine, il maestoso Municipio, la Cattedrale e l’Abbazia di San Vedasto sono ciò che completano il giro turistico della città.
Esistono ancora laboratori tessili di arazzi?
Il più antico si chiama Manufacture des Gobelins e si trova al numero 42 di Avenue des Gobelins, a Parigi nel XIII arrondissement. Oggi ospita un museo ma continua a produrre arazzi pregiati.
In Italia, invece, resiste l’arazzeria Scassa ad Asti, situata nella meravigliosa certosa di Valmanera con annesso museo e l’arazzeria di Penne a Pescara che sotto l’impulso del cartonnier Enrico Accatino promosse l’arte e la tecnica in Italia.
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