Due giorni a Torino: cosa visitare nella città sabauda
Cosa si riesce a visitare in due giorni a Torino? Forse non ci credi ma più di quanto tu possa sperare: scoprilo assieme a me!
Siamo nell’ex regno sabaudo, dimora dei regnanti d’Italia e la città si presenta in tutto il suo splendore regale. Edifici imponenti e strade ampie fanno pensare all’Europa più che all’Italia.
Una città costruita con l’intento di fare invidia alle capitali europee dove l’opulenza non viene di certo nascosta. Oggi il tessuto sociale è più frenetico che mai e durante il periodo natalizio si veste a festa per accogliere i visitatori.
Primo giorno a Torino
Forse ti sembreranno pochi due giorni e in effetti lo sono, ma con il giusto impegno puoi vedere più di quanto ti aspetti. Arrivata con il Flixbus in occasione di un tour che poi non si è fatto a causa delle temperature glaciali, sono scesa in corso Vittorio Emanuele.
L’alloggio prenotato tramite Airbnb si è rivelato molto confortevole e comodo alla fermata. Purtroppo sono giunta verso sera con un ritardo di quasi un’ora e mezza sulla tabella di marcia.
Troppo freddo per fare un giretto serale. Ho preferito approfittare del tepore della mia stanzetta in affitto per preparare il programma del giorno dopo.
La parola d’ordine è stata distensione. Ho deciso di visitare slow e di vedere ciò che sarei riuscita senza correre troppo. Per questo la mattina ho aspettato che il sole iniziasse a scaldare l’ambiente, per quanto potesse, e sono uscita verso le 10.
Mi sono diretta al bar. Ho attivato il mio radar interno che scandagliasse il locale più appetibile. Dopo una passeggiata di 10 minuti l’ho trovato e non mi sono sbagliata. Il caffè macinato direttamente dai proprietari era di qualità superiore e la brioche alla nocciola del Piemonte a dir poco sublime.
Determinata nella mia sicurezza ho seguito il tragitto che portava al museo che custodisce la Sacra Sindone ovvero il telo che avvolse Gesù. Ma non sono entrata.
L’obiettivo della giornata era un altro.
Ho vagato osservando l’architettura curata in ogni minimo dettaglio giungendo in via Garibaldi. Passeggiando nella via riservata ai pedoni ho apprezzato i negozi vestiti a festa e ho visto spuntare in lontananza la sagoma di Palazzo Madama.
L’edificio ospita le collezioni del Museo Civico d’Arte Antica e si trova nella cornice di una delle più importanti piazze della città ossia piazza Castello.
Un quadrilatero di 40 mila metri quadri pieno di meraviglie: Palazzo Reale al centro, il Teatro Regio, Palazzo Madama e la Real Chiesa di San Lorenzo.
Inoltre l’albero di Natale, il calendario dell’avvento e il mercato natalizio. Inevitabile una sbirciata alle bancarelle per poi continuare scendendo in via Po.
Deviazione sulla sinistra per Montebello fino a raggiungere la maestosa Mole Antonelliana. Ho dovuto rinunciare anche a questa tappa a causa di una fastidiosa foschia che non mi avrebbe permesso di gustarmi il paesaggio.
Cercasi Museo Egizio
Il mio obiettivo mi ordinava di muovermi per cui mi sono diretta dove volevo andare: al museo Egizio. Prima di entrare ho visto una bellissima chiesa e sono entrata.
Ho scoperto essere la Chiesa di San Filippo Neri, considerato l’edificio di culto più grande della città. Una breve sosta per ammirare l’interno per poi dirigermi alle porte del museo.
Tempismo sbagliato. Proprio nel momento in cui stavo per entrare mi ha raggiunto una rumorosa scolaresca e ho cercato di seminarli attivando il turbo!
All’entrata li ho persi e pagato il biglietto ho avuto in dotazione l’audioguida, sono rimasta ad ammirare le opere e i resti di una delle più grandi civiltà della storia nonché ho intimamente ringraziato Bernardino Drovetti.
Dopo circa tre ore di immersione totale nella cultura egizia sono uscita in piazza San Carlo.
Mi sono ritrovata a fotografare l’edificio in cui è nato il conte Camillo Benso di Cavour in via Cavour, appunto, e ammirato le vetrine del centro commerciale la Rinascente.
Prima che arrivasse il buio mi sono diretta, seguendo corso Vittorio Emanuele, verso il parco del Valentino dove si trova il bellissimo Castello di Valentino e luogo di svago dei torinesi.
Purtroppo in questo periodo, sommerso dalla neve, non c’è molto da vedere e camminare. Ma sono riuscita a incontrare un simpatico scoiattolo che mi ha lasciato intendere che voleva qualcosa da mangiare. Purtroppo non avevo nulla con me, se non una bottiglietta d’acqua e se n’è andato piuttosto contrariato.
Lo scoiattolo mi ha fatto venire in mente che avrei dovuto acquistare qualcosa da mangiare per la sera e dato che la mia mente non ha fatto altro che pensare ai bretzel venduti al mercato natalizio, ho deciso di ritornare a piazza Castello.
Prima però mi sono fermata ad assaggiare il celeberrimo “Bicerin di Cavour” composto da cioccolata calda, caffè e panna. Delizioso!
Dopo aver svolto le commissioni che mi ero prefissata mi sono incamminata per via Roma ammirando le luminarie e mi sono diretta al mio alloggio.
Secondo giorno a Torino
Sono uscita seguendo il consueto orario dopo le 10 e ho camminato fino a raggiungere stazione Doria. Lì ho preso un treno per arrivare a Venaria Reale e visitare la Reggia di Venaria.
Una dimora imponente, simbolo della potenza sabauda. Ancora oggi si può percepire l’autorevolezza che trasuda e si rimane a bocca aperta ad ammirare i dettagli di ogni salone del palazzo.
Il giardino deve essere in estate un tripudio di colori ma adesso si vede solo la forma di ciò che sarà. Ho tralasciato le scuderie e mi sono concentrata unicamente sulla Reggia. All’interno vengono fatte delle importanti esposizioni che si possono visitare con una spesa aggiuntiva.
Nella piazza del paese invece viene allestito un piccolo mercato natalizio ma i visitatori sono così pochi in questo periodo di gran freddo che i venditori lanciano sguardi annoiati ai passanti.
Mi fermo a mangiare qualcosa e per riscaldarmi un po’. Poi riprendo a ritroso il treno che mi riporta a Torino. Cambio direzione seguendo corso Regina Margherita per ritrovarmi al Santuario della Consolata dove ci sono alcuni resti romani.
Proseguo a visitare la Porta Palatina, il Campanile del Duomo, la cattedrale di San Giovanni Battista, il museo Diocesano di Torino, Palazzo Reale di Torino, l’Armeria Reale e di nuovo piazza Castello.
Questa volta per tornare verso l’alloggio seguo via Giuseppe Barbaroux, luogo di artigiani della città. Poi mi fermo un’ultima volta a gustare una cioccolata calda.
D’altronde a Torino si deve berla!
Arrivo giusta davanti alla stazione di Porta Susa. Una mastodontica stazione via di snodo per i principali punti della regione. Continuo ad ammirare i monumenti e gli edifici e a pensare a quanto poco assomigli alle città italiane. Mi sembra di essere in qualche moderna capitale europea e quasi mi viene spontaneo conversare in inglese.
Ma sono ancora in Italia, in una città regale, ricca di fascino e di sorprese. Un tassello importante della storia italiana. Un motivo di vanto nelle antiche corti europee.
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