Io e l’estate: la stagione che preferisco
Io e l’estate siamo elementi affini, perché brilliamo sotto i raggi accecanti del sole e gioiamo del suo calore. Purtroppo, però, negli ultimi anni sto soffrendo gli eccessi, difficili da gestire.
Difatti, l’estate è sempre più rovente e invece di fortificarmi, tende a dissipare le mie energie. Per cui evito di uscire per non soccombere e a spostare i giri turistici in primavera o in autunno.
Io e l’estate: la fioritura
Festeggio il compleanno il 19 luglio, il momento centrale dell’estate. L’atmosfera estiva mi accompagna fin dalla nascita e ogni ritorno segna una nuova prospettiva.
Ciononostante, in pieno solleone inizio a incupirmi come se mi rendessi conto di non fare abbastanza. O, peggio ancora, di non aver raggiunto gli obiettivi di vita.
Questo pensiero porta sconforto e talvolta rassegnazione. Ma per fortuna, in questo periodo riesco ad affrontare con maggiore vigore i momenti no, scambiandoli con situazioni che mi riempiono di gioia.
D’altronde, basta poco. In estate tutto brilla: le foglie degli alberi, i fiori, le nuvolette di moscerini, il tramonto, eccetera. La vita scorre nelle fibre di ciascun essere vivente, e a me non rimane che compartecipare all’evento.
I colori sono vividi, così come le emozioni. I pensieri vibrano, al pari delle lucciole nella notte. E la positività traballa, seguendo le folate del vento o l’improvvisazione degli acquazzoni.
Il richiamo continuo dell’acqua
Io e l’estate subiamo il richiamo dell’acqua. Non importa se sia l’acqua nervosa di un fiume, quella placida di un lago, o quella ammaliante del mare. Io ho bisogno di fondermi in essa.
Il suo richiamo è quello insistente delle sirene, che richiede la mia presenza. Perciò, mi divido con un tuffo al fiume, in Brenta, al Lago di Caldonazzo o al mare, durante le vacanze estive.
Per me la stagione inizia quando metto un piede dentro l’acqua, calda o fredda che sia. Una sorta di battesimo che si ripete una volta all’anno, fino a quando mi sarà concessa la possibilità.