Io e la primavera nella stagione della rinascita
Io e la primavera abbiamo un legame discordante, poiché se da una parte favorisce il movimento, dall’altro frena gradualmente gli intenti. La colpa è dei continui sbalzi di temperatura, i quali talvolta promettono l’incipit dell’estate, a volte l’epilogo dell’inverno.
Non è una stagione semplice da affrontare, eppure l’energia è in fase gradiente e punta decisa verso l’alto. Assieme all’autunno è una delle mie stagioni preferite proprio in seno alla sua instabilità.
Offre picchi di felicità e di rientro nel mondo interiore, fino a esplodere in un turbinio di desiderio di viaggiare, di scoprire e di esplorare nuove mete e nuovi orizzonti.
Io e la primavera
Se dovessi descrivere la primavera in un libro prenderei come esempio il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas, in cui personaggi ed eventi si affastellano fino a sbrogliare un’attorcigliata matassa.
Questo perché la primavera è imprevedibile, può sorprenderci con delle giornate assolate così come con settimane ininterrotte di pioggia. Pertanto, le vacanze primaverili sono difficili da progettare.
Meglio aspettare l’evolversi degli eventi, rimanendo in balia del presente. Una lezione istruttiva, soprattutto per chi sente la necessità di programmare e di gestire il tempo.
Io e la primavera siamo diventate alleate da quando ho iniziato a praticare yoga, e ho imparato così a lasciare andare quel desiderio di controllare il tempo a mia disposizione.
Ho capito che la supremazia è valida solo fino a un certo punto e che spesso la sorpresa è spiccatamente stimolante. Pertanto, lasciando gli ormeggi si naviga nel mare della libertà.
Tutta questa libertà però spaventa: eppure è l’unico modo per affrontare i demoni interiori e accettare le nostre debolezze, non come qualcosa di vergognoso, bensì come un traguardo da raggiungere.
Solo presentandoci al cospetto delle nostre paure potremo evolverci come individui e avere la compiacenza di aver fatto un bel pezzo di strada. Il percorso gravato da curve è stato attraversato e noi non abbiamo più nulla da recriminarci.
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