Le processioni di Pasqua a Troia in provincia di Foggia
Le processioni di Pasqua a Troia sono state un’esperienza toccante che ho potuto vivere grazie all’invito dell’agenzia Daunia Press Tour. Un ringraziamento va anche al supporto dell’assessore del turismo di Troia, Margherita Sara Guadagno.
Troia è una bellissima cittadina a circa 15 minuti di auto da Foggia. Negli anni ha acquisito fama per le sue processioni che vengono fatte durante il periodo pasquale e che richiamano visitatori da tutta la Puglia.
Non solo. Nel bed and breakfast nel quale soggiornavo era presente un parcheggio per i camper e la maggior parte dei turisti erano stranieri, venuti in occasione della Settimana Santa.
I riti sono di origine antichissima e sono molto sentiti dagli abitanti che cercano di preservarne la tradizione. Ciò si legge nei loro occhi, si percepisce dalle loro anime e diventa evidente osservando la loro partecipazione silenziosa. Le processioni sono diventate parte dell’identità culturale, non solo per i partecipanti ma anche per gli spettatori.
Processioni di Pasqua a Troia
Per raggiungere Troia in auto bisogna prendere l’autostrada Bologna-Bari e uscire dal casello di Foggia. Poi seguire la Statale 16 (circumvallazione di Foggia), la Statale 90 delle Puglie e infine la Statale 546.
Oppure dall’autostrada Napoli-Bari si esce a Candela, per poi prendere la Superstrada per Foggia. Quando si arriva al bivio di Palazzo d’Ascoli si continua sulla statale 190 per Troia.
L’edificio religioso più importante è la Concattedrale della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo che spicca per la sua armonia architettonica e le perfette proporzioni.
Perché concattedrale? Perché fa parte della diocesi Lucera-Troia dove la sede vescovile è a Lucera con una cattedrale già presente. Pertanto la Cattedrale di Troia diventa concattedrale.
Eretta per volere del vescovo Girardo da Piacenza nel 1093 a sottolineare un periodo particolarmente fiorente della città. Decide di inglobare e ampliare la già presente chiesa di Santa Maria, edificata tra il 1080 e il 1086, donando un simbolo di potere alla città.
Tra il 1950 e il 1960 la Cattedrale subisce un radicale cambiamento che va a togliere l’impronta barocca guadagnando un aspetto più semplice e meno raffinato. In questo luogo prendono parte i maggiori eventi religiosi della città tra cui le processioni di Pasqua.
La prima è la processione di Pasqua a Troia delle catene fatta la mattina del venerdì santo
L’evento è particolarmente toccante, anche per chi non è credente. Il simbolismo associato è talmente forte da coinvolgere ed emozionare buona parte dei partecipanti.
I cinque penitenti camminano per la città con un cappuccio, un saio bianco e delle catene legate alle caviglie dal peso di 30 chilogrammi ciascuna. Tra le braccia sorreggono una croce in legno e passano davanti alle chiese più antiche del centro storico.
Il primo a compiere questo tragitto con la croce e le catene è stato il vescovo di Troia a insaputa dei fedeli.
Poi hanno preso il suo posto cinque famiglie, si vocifera fra le più peccatrici, e sono rimaste le stesse dal 1701. I penitenti possono essere il primo o l’ultimo figlio e una volta accettato il ruolo devono farlo per cinque anni. Ma non esistono leggi scritte a riguardo.
Uno dei penitenti si è offerto di raccontarci la sua storia con l’unico desiderio di non essere ripreso. Dalle sue spiegazioni si è riconosciuto un sentimento molto forte di legame familiare e di spiritualità.
Ha confessato che ogni anno, nonostante lo abbia già fatto più volte, riesce sempre ad emozionarsi. Ha sottolineato, inoltre, che il pathos in quei momenti è realmente contagioso e si diffonde velocemente tra la folla. Devo ammettere che ha colpito anche me, lasciandomi trasportare dal sentimento di sacralità generale.
La seconda è la processione dei misteri
La sera del venerdì santo avviene la Processione dei Misteri. Si tratta di una rievocazione della via Crucis, di origine spagnola, iniziata nel 1700.
Vengono portate in processione delle statue, chiamate dei “Misteri”, dalle cinque confraternite del paese.
L’evento è accompagnato dalla banda cittadina che esegue marce funebri lungo tutto il tragitto. La processione viene seguita dalla folla in totale silenzio, l’unico a parlare è il parroco con preghiere e omelie. La folla segue rapita l’evolversi della scena in un momento di compassione e di umiltà.
Una volta le figure usate per la processione erano in cartapesta, ma a causa dell’usura del tempo e delle condizioni atmosferiche ora si preferisce utilizzarne altre. Le originali vengono però conservate al Museo Diocesano.
Le processioni di Pasqua a Troia non sono ancora finite perché manca l’ultima quella che si svolge la sera, prima di andare a cenare.
La processione di Pasqua a Troia del bacio
L’ultima processione viene fatta il giorno di Pasqua, nella piazza davanti la Concattedrale di Troia. L’inizio è sancito dalla banda cittadina che intona una marcia dai toni molto più vivaci rispetto la Processione dei Misteri.
I protagonisti sono la Madonna, in arrivo dalla chiesa di San Domenico, e suo figlio, il Cristo Risorto, dalla chiesa di San Francesco.
Le due figure si incontrano davanti alla Concattedrale, accompagnate dai trasportini che li avvicinano per due volte per poi ritrarsi.
La terza volta, nel momento in cui Madre e Figlio si avvicinano nuovamente, la figura di Cristo viene fatta abbassare, in un atto di rispetto e umiltà, ricreando l’effetto di un bacio ai piedi della Madre.
La folla accompagna il gesto con un lungo applauso e segni di giubilo e si riunisce, con le due figure, all’interno della Cattedrale per un momento di festa generale. L’atto religioso è concluso e i fedeli festeggiano la rinascita della vita e della gioia spirituale.
Ogni processione ha un suo specifico significato che risiede nelle fondamenta della religione cattolica. Anche se non si è devoti assistere alle manifestazioni non lascia certo indifferenti.
Per quanto l’uomo si sia evoluto con la conoscenza, rimane lo stesso essere primitivo affascinato dal simbolismo. Semplicità e rettitudine diventano quindi il segreto che hanno portato le processioni di Pasqua a Troia a stupire i fedeli nel corso degli anni, senza mai stancarli.
Tutto ciò concorre ad acuire le facoltà naturali lasciandosi trasportare dall’esperienza che si sta vivendo in quel momento. Un bel viaggio, te lo assicuro!
E prima di andare via concediti la Passionata, il pasticcino tipico di Troia dove, al primo morso, ritroverai tutte le sensazioni appena vissute.
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