Specialità culinarie territoriali dell’Italia direttamente sul web

Specialità culinarie territoriali - seconda parte

Quest’anno dobbiamo adattarci a consumare le specialità culinarie territoriali a casa per colpa della pandemia ma ci arriva in aiuto il web. Fortunatamente, infatti, ci sono tantissimi e-commerce che vendono le varie specialità culinarie territoriali delle varie regioni italiane.

Nell’articolo precedente te ne ho indicati alcuni:

Dato l’interessamento dimostrato vorrei continuare scendendo sempre più in basso andando a conoscere le regioni del sud Italia fino a toccare le nostre amate isole.

Le varie specialità culinarie territoriali 

 

ABRUZZO

Se consideriamo l’Abruzzo per l’asperità delle sue cime ci potrebbe sembrare un paesaggio rude ed emaciato, se invece lo guardiamo dall’ottica del dondolio delle sue acque lo percepiamo leggero, quasi etereo. l’Abruzzo è così: si regge sull’equilibrio dei suoi contrasti. Cosa può offrire in tavola? Sapori forti, decisi e unici. Ricette che tutto il mondo invidia e che ogni chef vorrebbe padroneggiare. Un territorio da vivere e da gustare.

LAZIO

Gli ingredienti delle sue ricette fanno eco alla storia quando l’antico impero romano aveva conquistato il mondo e il suo passaggio incontrato ogni popolo. La cucina ha mantenuto questa coesione e forza adottando il suo Genius. Forse proprio per questo quando ci sediamo per assaggiare i suoi piatti ci sentiamo degli imperatori, fieri del momento che ci stiamo vivendo, assaporando l’attimo.

UMBRIA

L’Umbria canta, lo sapevi? Racconta la storia e le vicissitudini dei suoi abitanti. Quella dei piccoli borghi dimenticati, delle sue specialità culinarie territoriali, dei suoi animali che faticano a convivere con gli umani. Ci sono tanti ricordi nascosti sotto i sassi, bisbigliati dallo scorrere dei torrenti oppure urlati nel buio dagli uccelli notturni. È una regione che parla solo a chi è disposto ad ascoltarla perché ci vuole molta umiltà a riconoscere la sua anima. Puoi farlo attraverso il cibo e sarà un’esperienza indimenticabile.

specialità culinarie territoriali

MOLISE

Sul Molise si abbatte l’eterna domanda se esista veramente. E io di seguito vorrei rispondere con un’altra domanda: “se avesse la stessa magica parvenza della sacra isola di Avalon?” Ciò significherebbe incontrare pietanze dai sapori immaginabili, provare ingredienti energizzanti. Forse sto vaneggiando però cosa sarebbe la cucina se non esistesse una piccola scintilla divina all’interno a essa?

BASILICATA

La Basilicata è altrettanto misteriosa, come una donna nascosta da un velo. Lascia intravvedere senza mai veramente scoprirsi. Rimane imperscrutabile tranne per i suoi abitanti che la conoscono a fondo e ne hanno riverenza. A loro debbono le radici e la capacità di essere resilienti. Le specialità culinarie territoriali affascinano, seducono e intrigano. Prodotti genuini e naturali velati anch’essi da sapori autentici e misteriosi. Non indovinerai mai il mix di spezie che ha dato la consistenza a un certo piatto. Ti sarà donato solo il piacere di gustare e di conseguenza sognare.

CAMPANIA

Audacia culinaria , sfrontatezza del gusto. La cucina campana si riflette sulla terra che la ospita diventandone un tutt’uno. Ecco che allora la mozzarella richiama le vallate campane mentre la pizza risuona del vociare dei vicoli di Napoli. Le isole campane si mescolano pur mantenendo una certa indipendenza: i sapori di Ischia e Procida ad esempio seppur vicini si differenziano pur mantenendo un richiamo alla terra natia.

PUGLIA

Non andare in Puglia se sei a dieta! Dovrebbe essere lo slogan che accoglie i turisti. Perché è impossibile non abbinare visite e tour a bevute e scorpacciate. La gola vuole essere deliziata tanto quanto gli occhi e la mente è ben contenta di accontentare entrambi. La sua magnificenza non risiede solo nelle invitanti spiagge mediterranee ma anche nell’entroterra abitato dagli antichi Dauni che hanno lasciato tracce di valore inestimabile. Il cibo, d’altronde, non può essere ridotto al solo pesce ma enfatizzato all’enorme varietà di pietanze che riempiono le pance di soddisfazione anche alle persone più esigenti. Ti ho stuzzicato l’appetito e fatto ritornare la voglia di visitarla? 

CALABRIA

Diceva George Gissing nel suo libro sulle rive dello Jonio: “nella mia geografia ancora sta scritto che tra Catanzaro e il mare si trovano i Giardini delle Esperidi”. Le Esperidi, secondo la mitologia greca, erano le ninfe figlie della notte e dell’oceano che custodivano, in compagnia di un drago, il giardino dei pomi d’oro o dei magici frutti, che apparteneva ad Era. La testimonianza divina è rimasta intatta nonostante sia stata sovrastata dall’orda di modernità. C’è qualcosa di prezioso che si nasconde e che va al di là della singola credenza. Se si fatica a crederci non rimangono dubbi di alcuna sorta di fronte a una tavola imbandita. È in questo contesto, infatti, che si riscoprono gli ori e le cibarie lasciate dagli dei dell’antica Grecia.

SICILIA

La Sicilia è quel luogo dove tutto si crea e tutto si distrugge ma fortunatamente a tavola con il distruggere si intende il digerire. Dalla terraferma alle isole ogni pietanza è particolare e succulenta ma soprattutto unica. Presi singolarmente gli ingredienti sono gustosi, se associati ad altri diventano sublimi. La stessa cosa avviene con i siti turistici che sanno ammaliare i visitatori come di fronte a uno spettacolo, messo in scena unicamente per loro.

SARDEGNA

Un’isola dal fascino naturale e selvaggio dove il tempo sembra essersi fermato e la vecchiaia sembra non esistere. Una delle zone blu del mondo deve il suo primato alla qualità della vita e del cibo. Forse oggi la situazione sta inesorabilmente cambiando ma il stupore di fronte alle sue spiagge rimane esattamente uguale. Chi non sogna di camminare sulle sue spiagge? Quando sono stata in Messico un locale mi chiese cosa facessi lì avendo il mare della Sardegna così vicino. Rimasi senza parole: mai avrei creduto che fosse così tanto conosciuta. Forse bisognerebbe iniziare a valorizzarla di più e, allo stesso tempo, non renderla una meta esclusiva per pochi salvaguardando però il suo fragile ecosistema. Un’impresa difficile, da tenere in considerazione per gli anni a venire.

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