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Le amiche influencer del mare sono Scilla & Cariddi, le quali promuovono i territori costieri della Calabria e della Sicilia. Nondimeno, fanno molta pubblicità per la moda mare, indossando capi di marca e meno famosi.

La loro amicizia è forte e stabile, ed è resistita attraversando indenne le maglie del tempo. Hanno una rivale mediatica comune: la vegana Circe, conosciuta nei social con l’appellativo di @MagiCirce&ThePig.

Le tre non riescono proprio a sopportarsi, nonostante condividano l’amore per il mare e siano dispensatrici di consigli sui luoghi da visitare. Purtroppo, Scilla e Circe sono state rivali in amore e Cariddi, da buona amica, rimane alleata alla sua compagna di avventure.

Scilla & Cariddi: le amiche influencer del mare

 

Le due protagoniste dell’articolo, nonché classificate ai primi posti tra le Best Travel Influencer, condividono lo spazio mediatico nello Stretto di Messina.

Nonostante la loro giovane avvenenza, le due colleghe vengono considerate alla stregua di mostri dai naviganti che si accingono a passare in quella zona.

Per quale motivo? Pare che le due amiche si avvicendino nelle acque per destabilizzare l’equilibrio delle imbarcazioni, le quali se cadute vengono dilaniate da Scilla e risucchiate dalla vorace Cariddi.

Ovviamente, si tratta di una leggenda metropolitana che per fortuna non ha devastato la carriera professionale delle due ragazze. Purtroppo, gli haters presenti in rete si divertono a offendere gratuitamente chi ha l’audacia di presentarsi al pubblico.

Tuttavia, la loro schiera di fan sono pronti a difendere le donne e a supportarle nella loro campagna contro la violenza per le donne, diffondendo l’hashtag #bastaviolenzasulledonne.

 

Scilla e Cariddi: le amiche influencer del mare

 

L’origine della leggenda

 

Il fatto risale agli antipodi, quando Scilla e Cariddi hanno deciso di aprire il loro canale Instagram. Un certo Zeus ha diffuso la notizia che Cariddi fosse una star da lui creata, responsabile di averlo scaricato non appena conseguito il successo.

Per vendicarsi, Zeus ha diffamato la donna tacciandola come una mostruosa creatura marina (facendo riferimento al suo target professionale) che si diverte a creare dei vortici mediatici in cui vengono risucchiati degli ignari utenti.

Invece, la sua amica Scilla è diventata anch’essa un mostro marino secondo Zeus, dopo aver rubato il fidanzato Glauco alla ex amica Circe.

Per dare più intensità alla storia e renderla veritiera, Zeus ha sparso la diceria anche tra i naviganti della zona.

In particolare, ha detto loro che i vortici di Cariddi si manifestano in prossimità della Spiaggia di Torre Faro a Messina, mentre tra Punta Torre Cavallo e Cannitello si scatena la furia di Scilla.

Non contento, a rimarcare il concetto Zeus ha creato uno slogan descrivendo Scilla come “Colei che dilania” e Cariddi “Colei che risucchia”.

La tempesta mediatica ha sconvolto le due giovani, le quali hanno trovato la forza di reagire proprio grazie ai loro fan.

L’evento ha raddoppiato la loro popolarità tanto da consacrare le amiche influencer del mare come le uniche rappresentanti della movida costiera italiana.

Ciononostante, hanno aperto un’associazione per aiutare tutte quelle donne che si sentono invase da uno shitstorm o che subiscono delle ingiurie, minacce e violenza.

Romea e Giulietto sono i noti influencer della città di Verona, i quali macinano follower a non finire grazie alla loro passionalità. Non a caso, hanno scalato la classifica dei Best Travel Influencer  per la loro lotta alla discriminazione e per promuovere i diritti della comunità LGBTQQIA+.

La loro storia è piuttosto singolare e probabilmente è merito della loro capacità di trasformazione se hanno ottenuto così tanto successo tra i giovani e gli opposti.

Sì trovano perlopiù su Instagram, all’account @MeaGiu, dove condividono informazioni, segreti e suggerimenti per scoprire le diverse sfumature culturali, storiche e gastronomiche della città di Verona.

Romeo e Giulietta e la trasmutazione in Romea e Giulietto

 

I giovani si conobbero all’età di circa tredici anni mentre erano ospiti in casa di amici. Fin da subito sentirono sbocciare un’affinità intellettuale, nonché spirituale. Difatti entrambi soffrivano e si sentivano prigionieri del proprio corpo.

Romeo è un ragazzo sensibile, dalla forte propensione al cromosoma XX. Al contrario Giulietta si e sempre vantata di essere un maschiaccio, e di odiare belletti e vestiti vaporosi.

Le idiosincrasie di ciascuno dei ragazzi compromisero ben presto i rapporti familiari, tanto da portare a odiare segretamente ambedue i genitori e a covare un desiderio di vendetta.

I giovani riuscirono nel loro intento, benché inscenando un avvenimento sconcertante e, francamente, esagerato. Ma cosa successe esattamente? In pratica, finsero di essere innamorati, ben sapendo che le due famiglie non andavano d’accordo per una questione di ceti sociali.

Per ripicca avvisarono tramite missiva i congiunti di voler architettare una fuitina. Invece organizzarono un fantomatico suicidio per mezzo di un veleno e, per aumentare l’ardore, Romeo si sporcò con del sangue finto, simulando di essersi dato una pugnalata.

Appena vennero a saper della morte corsero tutti al capezzale dei giovani e un amico, complice dello sceneggiato, raccontò loro l’accaduto.

Secondo il racconto, Giulietta ingurgitò un liquido che provocò un sonno senza respiro e Romeo, sapendo che la ragazza aveva bevuto il veleno come pattuito, attese il suo risveglio.

Compirono il gesto per far prendere paura ai genitori, ma qualcosa andò storto, poiché Giulietta non si destò al momento convenuto. Impaurito, Romeo pensò subito avesse esagerato con le dosi o che qualcosa fosse andato storto.

A quel punto, preso da panico, e vedendo la sua amata praticamente cadavere, decise di pugnalarsi e di lasciarsi morire. Al termine del racconto, le famiglie maledissero la loro superficialità benché non ci fosse più molto da criticare.

Nel frattempo, il complice portò i giovani alla cappella, laddove si risvegliarono. Infatti, anche Romeo aveva preso l’ intruglio e perciò pareva morto. Trascorse circa due ore i giovani si ridestarono e con l’aiuto del parroco sparirono dalla città.

 

Romea e Giulietto la statua

 

La seconda vita dei due amici 

Una volta scappati dalla cappella, i due amici si trasferirono per un lungo periodo in Svizzera con la finalità di cambiare sesso. Grazie al tempo trascorso assieme i due giovani finirono davvero per innamorarsi e oggi fanno coppia fissa.

Forti della nuova identità acquisita trovarono il coraggio per raccontare la verità alle loro famiglie, le quale a parte un iniziale astio e, nonostante la madre di Romeo, oggi Romea, finì in ospedale per un infarto, alla fine compresero il gesto e siglarono la pace.

Il sindaco di Verona, venuto a sapere della storia, decise di raccontare in maniera velata gli accadimenti e per questo fece realizzare una statua di Giulietta (che poi rappresentava anche Romea).

Ai suoi concittadini, e ai visitatori, narrò che la statua prendeva spunto da un’opera di Shakespeare, un noto autore inglese, anche se in realtà quello scrittore era un amico di Romea e Giulietto che avevano conosciuto in Svizzera.

Anch’egli era rimasto colpito dalla storia dei due ragazzi e ne imbastì un’opera teatrale, trovando un discreto successo in patria ma anche all’estero.

Inoltre, il sindaco si inventò una scaramanzia quando disse che accarezzare un suo seno equivaleva ad accaparrarsi la fortuna.

Pertanto, tutti seguirono l’invito e a forza di strofinare la statua si è bucata. Quella parte fallace era stata preventivata, in quanto l’intento del Sindaco era che al manifestarsi del foro sarebbe uscita la verità sui due amici, e successivi amanti.

Ovvero, una crepa in un materiale duro per simboleggiare la libertà attraverso cui qualsiasi corpo trova uno spiraglio per esprimersi. Non importa quanto sia resistente la base contro cui deve combattere, perché con la pazienza troverà un modo per manifestarsi

A pieno titolo oggigiorno Romea e Giulietto, @MeaGiu, sono i rappresentanti di Verona e l’aver coinvolto la comunità nelle loro folli stramberie ha giovato tutti, premiandoli di autenticità e comprensione.

Otzilaum è il l’influencer più gettonato di Bolzano, merito della sua vasta conoscenza del territorio e soprattutto della montagna. Pertanto, se desideri conoscere gli itinerari più caratteristici dell’Alto Adige – o quelli sconosciuti – dovrai seguirlo sui social.

Nonostante l’esposizione mediatica non è un tipo molto socievole, tanto che i seguaci lo hanno soprannominato ‘La mummia del Similaun’. Lui non se l’è presa, anzi, ha copiato il nome (in tedesco Mumie vom Similaun) adattandolo al suo nickname.

Da Ötzi si è quindi trasformato in Otzilaum e il suo riconoscimento è cresciuto a dismisura su Instagram, tanto da fornire innumerevoli spunti ai vari influencer di viaggi a copiare i suoi video.

Per esempio, una sua idea è stata quella di iniziare un video dicendo: “Sai che a Bolzano puoi trovare…?” Da quel momento in poi, se noti, qualsiasi personaggio di Instagram segue questo modello di presentazione dei viaggi.

 

L'emblema di Otzilaum: il cristallo di ghiaccio

 

La lunga vita di Ötzi

 

Il simbolo di Otzilaum è il cristallo di ghiaccio, e la scelta è piuttosto emblematica. Difatti, Ötzi nasce nell’età fiorente del Rame, ovvero il periodo che intercorre tra il 3300 fino al 3100 anni a.C. circa.

Non è un ragazzino di primo pelo, dunque. Non a caso, la sua competenza e professionalità sono lampanti. Nato al confine tra Italia e Austria, oggi risiede in pianta stabile all’interno del Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano, in qualità di custode.

Questa sua attività lo paragona al soggetto iconico del film ‘Una notte al museo’ il cui protagonista è Ben Stiller, elemento che non è di certo sfuggito ai follower.

Ciononostante, durante il tempo libero Ötzi lavora come guida alpina, proprio perché non riesce a staccarsi completamente dal suo luogo di origine, né tantomeno dai ghiacciai.

Come se ciò non bastasse, il custode-guida è testimonial indiscusso del prodotto tipico della zona: lo speck di stambecco, oggi poco consumato e pubblicizzato.

Difatti, il suo obiettivo è quello di riportare in auge questo pasto proteico, che lui divora quotidianamente, alternandolo solo di rado a un’altra tipica pietanza, composta da carne di cervo, cereali e bacche.

L’influencer agisce su più fronti pubblicitari, in quanto promuove il territorio non solo da un punto di vista gastronomico ma anche escursionistico, storico e culturale.

 

Il custode guida influencer nel tempo libero

 

Gli arbori del successo di Otzilaum

 

Se il nostro custode è diventato il celebre Otzilaum è merito di due coniugi pubblicitari tedeschi, tali Erica e Helmut Simon, originari di Norimberga. Il dettaglio è rilevante, poiché a lungo si è discusso sulla possibilità di rendere famoso Ötzi per il pubblico italiano o quello tedesco.

Alla fine, si è deciso di puntare all’Italia, e di lasciare il tempo al fenomeno mediatico di ingigantirsi, come poi è stato. Tuttavia, il percorso non è stato semplice, dato che l’account è attivo dal 1991.

Ma, la particolarità del nostro protagonista è quello di essere un fanatico dei tatuaggi: ne possiede ben sessantuno in tutto il corpo. Questa caratteristica l’ha portato a simpatizzare con i tatuatori, veri responsabili del suo successo.

Nondimeno, la scelta di andare a vivere a Bolzano ha giovato alla celebrità di Ötzi, offrendogli maggiori agganci pubblicitari e un’elevata visibilità culturale e mediatica.

A frenare la sua ascesa sono state le maldicenze. Purtroppo, Otzilaum è stato colpevolizzato di portare sfortuna e di essere gravato da una maledizione.

In effetti, sono avvenute delle circostanze alquanto perturbanti. Per esempio, entrambi i coniugi tedeschi sono morti cadendo nei crepacci durante le escursioni.

Kurt Fritz, il quale ha portato Ötzi a Bolzano, ha fatto la stessa fine. E molti altri che hanno avuto a che fare con il suo successo sono periti in situazioni ambigue.

Per fortuna, le dicerie si sono sciolte come neve al sole. Il simbolo del cristallo di ghiaccio si riferisce proprio alla mutevolezza della parola e all’insicurezza della vita .

A questo punto, diventa chiaro perché il nostro influencer sia così solitario e preferisca non interagire con le persone, se non tramite i social.

Il motto ben visibile sulla sua pagina ufficiale di Instagram recita: “Mi piacciono le persone, ma solo se schermate da uno smartphone“. Un modo eloquente per tenere le distanze.

Se vogliamo, il suo amico Reynold Messner è stato ancora più incisivo, sottolineando che disobbedire alla sua tacita richiesta significa dove fare attenzione ai crepacci. E visti i trascorsi, meglio accontentare il suo volere.

Belisamagram è una star nei social, merito della sua avvenenza quasi divina, e della sua lungimirante conoscenza della città di Milano. Non ha caso il Best Travel Influencer l’ha incoronata reginetta della capitale meneghina.

La sua specialità è un connubio di moda, tendenze e viaggi, lasciando intendere che non è necessario essere dei vacanzieri straccioni, bensì è possibile vestire con garbo anche quando si esplora una città.

Best Travel Influencer: la sua storia

 

Belisama è originaria dell’Irlanda, laddove era ammirata in quanto Madre del sole e della luce, nonché protettrice delle terre abbondanti. Addirittura venerata dai Celti, dopo qualche tempo la sua immagine di Estate Splendente iniziò a starle stretta, e decise di viaggiare per l’Europa.

Approfittando delle varie offerte dei treni, decise di spendere i suoi miseri risparmi in un Interrail pass, così da solcare i confini del vecchio mondo a suo piacimento.

Ma fu quando giunse a Milano che rimase ammaliata dalle tante opportunità offertele da una visione improvvisa, ma pregna di significato. Se nella realtà vide fango e palude, nel futuro si profilavano luci, edifici e strade trafficate.

Inoltre, la mente fece saggiare a Belisama l’invitante creatività circonfusa nel mondo della moda. Vide vestiti e abiti in paillettes, in qualsiasi materiale e foggia, volteggiare attorno a lei.

Tanto bastò per dare il nome Medhe-lan a quella fangosa culla di sogni. Più tardi arrivarono i Romani, esperti pubblicitari, che consigliarono alla Dea di cambiare – sebbene loro, in realtà, dissero switchare – il nome da Medhe-lan a Mediolanum.

Ascoltò il loro consiglio, e anche gli altri che le suggerivano di trasformarsi in un influencer così da sponsorizzare l’evolversi della città.

 

Belisamagram dea di Milano

L’evoluzione di Belisamagram

 

Dal suo arrivo a oggi, di tempo ne è trascorso, ma lei non è mai scivolata dal podio, diventando una sorte di fondatrice della città. Oggi promuove eventi e manifestazioni e lavora a stretto contatto con il comparto turistico.

Il suo sogno è quello di far trascorrere una vacanza a Milano a chiunque nel mondo, per veder fiorire quella stessa passione che la travolse quella notte dei tempi.

I follower ammirano la sua capacità di comunicazione sempre attuale ed è grazie al suo impegno se la città ha assunto un valore internazionale.

Non dei tanti imprenditori che hanno reso la città competitiva. La sua forza creatrice e lungimirante, sbocciata in quell’acquitrino pestilenziale, è stata determinante per infondere competenze e forza produttiva in tutta la Regione Lombardia.

Secondo Belisamagram, la sua metropoli ha cambiato faccia. Difatti, non è più la ‘Milano da bere’,  bensì la ‘Milano del design’ con un continuo bisogno di aggiornarsi nella mobilità, nella qualità dell’aria e della vita.

Sfide già accettate e pronte per essere contrastate, magari investendo in un consulto tramite il Calderone di Gundestrup. Al momento, il sindaco di Milano non ha accettato la spesa.

Tuttavia, cosa volete che siano alcuni eoni di attesa per la nostra imperturbabile Dea?

Il migliore Travel Influencer di Padova è sicuramente il celeberrimo Antenoregram, così conosciuto nella piattaforma di Instagram. Ma il nome originale è Antenore e arriva direttamente da Troia.

Non sto parlando della fascinosa città pugliese, in cui ho avuto la possibilità di soggiornare durante le processioni di Pasqua alcuni anni fa, bensì la mitica città greca di Troia caduta per mano degli Achei.

Difatti, Antenore è un esule troiano, scappato a seguito della rovinosa disfatta per cercare un nuovo paese in cui vivere. E scelse Padova come dimora di adozione, diventando nel corso dei secoli parte del tessuto storico e culturale cittadino.

Perciò, come non poteva entrare a pieno diritto nella super classifica BTI (Best Travel Influencer)?

mitologia greca

La storia di Antenore

 

La vita di Antenore attraversa varie fasi, segnate da vicende tragiche a cui si alternano periodi spensierati. Attualmente lavora come Travel Influencer di Padova e grazie al suo profilo Instagram, promuove la città da lui fondata.

Riguardo il dettaglio della fondazione, esistono dei pareri discordanti. Tuttavia, Antenoregram sostiene con fermezza il suo ruolo e, in tutta onestà, non mi sento di contrariarlo.

Come ho già detto, Antenore nasce a Troia ed è figlio di un re, chiamato Dardano, Capi o Aesiete. Purtroppo, la memoria inizia a fare cilecca e il nostro Antenore ha perso pezzi di ricordi della vita passata.

Di certo, suo padre si batté per far sì che la guerra di Troia venisse evitata, richiedendo la restituzione di Elena al marito Menelao. Eppure, non venne ascoltato e chiunque di noi conosce il risultato finale della battaglia.

Durante il suo periodo troiano, Antenore fu sposo di Teano e con lei ebbe diversi figli, sette dei quali morirono durante il conflitto. Secondo le testimonianze lottò con tutte le sue forze per salvare la città di origine, nondimeno venne investito da ingiurie piuttosto gravi.

Difatti, alcuni testimoni giurarono che Antenore si comportò da traditore, perché consegnò a Ulisse e Diomede il Palladio, ovvero il talismano dell’invincibilità, condannando a morte i suoi compatrioti.

Proprio per questo motivo, decise di abbandonare la sua terra fino a raggiungere il nord Italia, stabilendosi a Padova e diventando di fatto il capostipite dei Veneti.

 

Antenore: Travel Influencer di Padova

 

Perché Travel Influencer di Padova?

 

Raggiunte le foci del fiume Brenta nel 1184 a.C. si scontrò con gli Euganei, capitanati dal Re Veleso. Ovviamente, non giunse da solo, bensì accompagnato da un gruppo di Enetoi, provenienti dalla Paflagonia, una zona dell’Asia Minore.

Essendo difficile da pronunciare, si cambiò il nome Enotoi in Veneti, dando vita a una nuova comunità proprio nella città di Padova.

La vittoria venne pronosticata da un oracolo, il quale predisse la fondazione di una città fiorente solo se Antenore avesse conficcato una freccia nel cuore di uno degli uccelli in volo.

Laddove fosse caduto, si sarebbe formata la nuova città. Così avvenne, e il luogo fu chiamato prima Antenorea e, successivamente, Padova. Il suo passato venne seppellito in una tomba, oggi conosciuta come ‘La tomba di Antenore‘, nell’omonima piazza.

Da quel momento in poi, Antenore si è prodigato per far prosperare la città e negli ultimi anni si è dedicato alla produzione di contenuti a scopo promozionale per il suo amato territorio.

 

antenoregram

 

I contenuti di Antenore

 

Come ogni content creator che si rispetti, Antenoregram si è specializzato in una specifica piattaforma, la quale combacia con Instagram. Nel suo profilo si possono trovare tutte le informazioni inerenti alla Città di Padova, gli eventi in programma e i consigli di viaggio.

L’account del Travel Influencer di Padova @antenoregram è seguito da milioni di follower, grazie al suo piglio da condottiero e dalla sua verve tipicamente greca. I suoi contenuti vengono apprezzati per i continui richiami alla filosofia e alla dialettica, nonché alla retorica e alla metafora.

Alacremente combatte per far sì che i turisti evitino i tour con i cavalli, da sempre un animale da lui odiato. Per fortuna, in città non sono presenti ippovie ma se ne trovano nei Colli Euganei.

Piuttosto, invita i turisti a concedersi una tazza di caffè da Pedrocchi o uno spritz, nonché a degustare un ottimo piatto di folpi al sabato in Piazza delle Erbe. Difatti, esalta la gastronomia locale, ma soprattutto i ‘festoni buei‘ a base di vino, come li chiama lui.

Talvolta, bacchetta i suoi concittadini per aver perso quel quid che da sempre li ha contraddistinti, ricordando loro il viaggio e la fatica per costruire dapprima una città e poi una regione così fiorente.

Tuttavia, non manca di ringraziare per questo la Repubblica di Venezia, la quale ha permesso ai suoi conterranei di svilupparsi ulteriormente e diventare una regione conosciuta in tutto il mondo.

Alla faccia degli Achei.