Budapest in un giorno è stata un’esperienza per testare le terme di Széchenyi. L’idea era quella di rilassarmi ma ci sarò riuscita?
A volte le compagnie aeree ci sorprendono con delle offerte davvero convenienti. Se siamo rapidi a cogliere le occasioni possiamo ottenere dei soggiorni vantaggiosi come il volo a 20 euro con Ryanair per Budapest.
L’offerta comprendeva solo due notti ma viste le temperature gelide ho deciso di dedicarmi alle sue antiche terme e di lasciare una visita più approfondita della città a temperature migliori.
L’arrivo a Budapest
Sono arrivata il mercoledì verso le 15.30 in aeroporto, ho preso l’autobus 200E che porta a Kobanya Kispest M e poi la metro fino a Ferenciek Tere. L’appartamento era posizionato qualche centinaio di metri più avanti. Fortunatamente non troppo distante, dato che pioveva.
Una volta sbrigate le formalità di accesso, mi sono data una sistemata veloce e ho svuotato lo zaino. Guardando fuori dalla finestra mi sono accorta che il tempo era dalla mia parte in quanto aveva smesso di piovere. Così, con un sorriso stampato in faccia, sono partita alla scoperta della città dell’antico impero austro-ungarico.
Le vie dello shopping hanno cominciato a ripopolarsi di turisti e una mescolanza di francese, tedesco e italiano ha iniziato a colpire le mie orecchie. Ma ciò che maggiormente ha destato il mio interesse è stato ascoltare la musica proveniente dai locali alla moda.
Il repertorio era quello di Albano, Ricchi e Poveri e Pupo remixati in chiave moderna. Dappertutto vin brulée e gulash e all’esterno, appoggiate alle sedie, dei plaid per riparare dal freddo gli avventori.
Nonostante le porte fossero chiuse era inevitabile sentire arrivare gli effluvi del tipico piatto ungherese e delle sue famose zuppe.
Ho camminato facendo della flânerie, quindi senza seguire un percorso preciso, solo per ammirare il gioco di luci che si rifletteva sul Danubio, il fiume che, come a Ulm, taglia in due la città. Una breve sosta al supermercato per assaggiare un pane strepitoso con dei semi e una corsa verso l’appartamento dato che aveva ricominciato a piovere.
Budapest in un giorno alle terme Széchenyi
Dopo colazione esco in strada per visitare la città. È tempo di togliere le luci di Natale e di buttarsi alle spalle le bucoliche feste natalizie. Così però appare tutto più grigio e fermo nel tempo.
Cammino lungo il Danubio fino ad arrivare al Parlamento per vedere l’installazione denominata “scarpe della memoria” in ricordo della tragedia dell’Olocausto. Un’opera toccante che non lascia certo indifferenti.
Prendo la strada che scende verso le terme e vado alla disperata ricerca di un negozio che venda un paio di ciabatte dopo essermi accorta di averle scordate a casa. Come un miraggio appare un bazar di cinesi e le trovo.
Sono un numero più piccolo ma calzano comunque bene. Cammino osservando i palazzoni riccamente decorati (non con le ciabatte, eh!?) e le vie che si incrociano veicolando in modo ordinato le auto. Attraverso la stazione dei treni e proseguo fino a raggiungere il parco Varosliget dove si trovano anche le terme.
Ho voglia di calore, vapore e relax.
Finalmente raggiungo l’entrata. Mi dirigo subito alle piscine esterne, sono troppo invitanti nonostante il freddo. C’è molta gente ma non da riempire le piscine. Mi accoccolo e lascio che il tepore si impadronisca di me.
Respiro con calma e ritrovo la pace dei sensi. Poi mi avventuro in sauna e lo sbalzo termico fa aumentare il respiro. Poi tutto si ristabilizza. Di nuovo caldo e benessere.
Faccio un giro all’interno per vedere le differenti piscine. La struttura è molto grande: datata 1881 da sempre ha ospitato le famiglie più abbienti d’Europa.
Vanta una sorgente di acqua minerale potabile oltre a saune e bagno turco. Se l’afflusso di persone non è particolarmente esagerato sono un toccasana per la mente e il corpo.
Un soggiorno Budapest in un giorno da concedersi come regalo.
Sono rimasta fino alle 16, poi esausta ho deciso di visitare un altro pezzo della città camminando senza meta e senza destinazione, ho cenato e sono rientrata in appartamento. La stanchezza però mi ha sopraffatta. Non sono riuscita a visitare quanto avrei voluto.
Ma ho lasciato spazio a prossime visite.
Al ritorno in aeroporto il cielo plumbeo, il grigiore delle fabbriche e dei palazzoni, alternato alle tinte pastello sbiadite, hanno offuscato i pensieri rendendoli un po’ tristi.
Per alcuni istanti mi sono sentita come Dorotea, la protagonista del libro “Il Mago di Oz” quando si trovava nell’Arkansas prima che la sua casetta finisse nel regno di Oz. Poi, però, ho girato l’angolo e voilà: l’ultimo saluto di Budapest.
Peccato non aver scoperto il Genius Loci di Budapest ma forse anche questo è un trucco per farmi ritornare questa volta per restare un po’ di più.
Consigli pratici per visitare Budapest in un giorno
- Ti consiglio di cambiare i soldi, l’euro non è ben visto e preferiscono la valuta locale. Già in aeroporto ho dovuto pagare con la carta di credito i biglietti dei mezzi pubblici.
- Ricordati di portare tutto il necessario per le terme: i prezzi di noleggio sono piuttosto elevati e non ne vale la pena se hai intenzione di rimanere lì qualche ora.
- La notte prende vita e la città si illumina di luci scintillanti porta con te un cavalletto se usi la reflex.
- La stazione termale consiglia di acquistare prima il biglietto di entrata per evitare le code. Si trova con le stesse tariffe sia negli uffici del turismo che negli hotel oppure online al sito delle terme.
- C’è una corriera che secondo me vale la pena di provare: si chiama River Bus e oltre a portarti in giro per la città, ti fa attraversare un pezzo di Danubio trasformandosi in barca. Credo sia unica nel suo genere in Europa.