Quest’estate non mi sono fatta mancare una gita a Soave conosciuta come la città del vino e quest’anno anche del libro e della cultura. L’iniziativa prevista in aprile è stata spostata dal primo al 4 ottobre.
Sarà l’occasione per gli amanti della lettura o i topi da biblioteca come me, per visitare una delle città medievali più artistiche del Veneto grazie all’imponente presenza del suo castello.
Gita a Soave: come raggiungere la città
Soave è posizionata fra le province di Verona e Vicenza e si trova all’uscita del casello autostradale Soave-San Bonifacio in direzione Verona. Si può raggiungere anche in treno scendendo alla stazione di San Bonifacio per poi prendere la corriera che porta a Soave.
Inizio subito dandoti una meravigliosa notizia: la maggior parte dei parcheggi presenti a Soave sono gratuiti e non hanno limite di tempo.
Ciò significa che puoi tranquillamente dedicarti alla scoperta della città – che non è molto grande – ma ha tanti angoli nascosti da scoprire. La zona interna è quasi interamente ZTL quindi ti conviene lasciare la macchina nei parcheggi esterni alle mura evitando di incappare in spiacevoli sanzioni.
Il castello di Soave
Mai nella mia vita un castello ha turbato così a lungo le mie notti da bambina! Durante una gita avvenuta negli anni delle scuole elementari, la guida ci raccontò un dettaglio raccapricciante sulla torre principale, che non ho più dimenticato.
Quando venne aperta, infatti, furono trovate migliaia di ossa, appartenute a persone che furono imprigionate per svariati motivi e fatte morire in quell’angolo angusto. La storia fece così presa su di me che ancora oggi penso alle povere vittime che non poterono salvarsi da una condanna così crudele.
A seguito dell’abbandono e il conseguente deperimento, il castello scaligero si ritrovò in condizioni pessime fino a quando fu venduto e acquistato dal senatore Giulio Camuzzoni.
Il quale se ne prese cura in modo ineccepibile tanto da portarlo agli antichi splendori. Oggi il castello è visitabile tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30 al costo di 7 € a biglietto. In inverno gli orari seguono questo ordine: dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16.
Si può effettuare il camminamento di ronda gustando così il paesaggio vinicolo intorno. La visita dura circa un’ora e mezza durante la quale si può fare un tuffo nel passato e assaporare gli antichi mestieri e professioni.
Il castello si raggiunge in macchina oppure con una passeggiata in salita dal centro città per poi scendere attraverso un percorso tortuoso ma panoramico, sistemato da alcuni volontari nel 1991.
In alternativa si può salire fino alla cima del monte Tenda prima di ridiscendere in paese e vedere così le colline verdi formate da filari di viti e le curve sinuose dei monti della Lessinia.
Entrate di Soave
Come le città murate di Cittadella o Montagnana anche Soave ha le sue porte che introducono il visitatore al centro cittadino. Queste si chiamano:
- la Porta Aquila, conosciuta ora come Porta Bassano in direzione nord;
- in direzione est la Porta Vicentina;
- Porta Verona in direzione sud.
I lati sud e ovest presentano un fossato naturale formato dal fiume Tramigna e le pareti delle mura ospitano, nelle antiche feritoie, un numero considerevole di piccioni che saltellano sui merletti e sui rami dei pini marittimi presenti nell’area verde esterna.
Cosa visitare durante la gita a Soave centro?
A parte il castello e il centro storico puoi soffermarti ad ammirare l’architettura cittadina formata da numerosi edifici religiosi e pubblici come il Duomo di San Lorenzo, il Santuario di Santa Maria della Bassanella e le chiese.
Ci sono chiese dedicate a Sant’Antonio, san Rocco, san Giorgio e a Santa Maria dei Domenicani. Fra gli edifici civili più interessanti figurano il Palazzo di Giustizia, Palazzo Scaligero, Palazzo Sambonifacio, Moscardo e Cavalli.
Personaggi famosi di Soave (gita a Soave)
Lo scrittore Ippolito Nievo fece più di una gita a Soave poiché trascorse lì dal gli anni della sua infanzia e più precisamente dal 1832 al 1837.
Il padre lavorava come magistrato al Palazzo di Giustizia mentre il giovane patriota si divertiva a correre assieme ai suoi amichetti fra i vicoli del paese.
L’artista soavese Dialma Seno ha voluto immortalare la sua presenza fresca e sbarazzina con una statua che esprime vivacità e gioia di vivere. Lo scrittore è, infatti immortalato mentre salta la cavallina con un’espressione di estatica felicità sul volto.
Un altro artista che ha vissuto a Soave è Adolfo Mattielli, un pittore che ha trovato la sua espressione artistica nella pittura. Ha dato il suo contributo a oltre 50 chiese fra Trentino e Veneto e immortalato momenti religiosi in numerosi quadri.
La sua targa recita queste parole:
“In questa dimora Adolfo Mattielli ritraeva nelle tele la poesia di sua terra e di sua gente”
E difatti, camminando nella via a lui dedicata, si respira ancora quell’aura di sacralità permeata da un’antichità remota ben percepibile da chi si aggira in quegli spazi.
La gita a Soave non può terminare senza un calice di vino, tanto sacro come la storia e i monumenti che abbelliscono questa meravigliosa parte del territorio veronese.