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La città medievale di Carcassonne nella regione dell’Occitania è una fortezza con una storia affascinante da raccontare… vuoi conoscerla?

Ci troviamo per l’esattezza nel dipartimento dell’Aude, nome che deriva dal fiume omonimo che attraversa la città. Si divide in due parti: la parte fortificata antica e quella moderna.

Città medievale di Carcassonne: l’origine

 

In verità, i primi insediamenti risalgono al 3500 a.C., quindi ben prima del periodo medievale. I Romani iniziarono le prime opere di fortificazione attorno all’anno 100 a.C. edificando le mura settentrionali.

Ne presero possesso successivamente i Visigoti e i Saraceni, ma fu con il visconte Raimond Roger Trencavel che l’acquisì tramite un matrimonio nel 1607, a dare inizio alla sua fama.

Soprattutto durante il periodo della Crociata Albigese Carcassonne si guadagnò la fama di roccaforte a beneficio dei Catari francesi. In questo periodo visse degli anni prosperi e ottenne numerosi ampliamenti.

Ma, come ogni fiaba che si rispetti, arriva il momento in cui la città deve fare i conti con il bruto della situazione. Nel 1209, nel caldo mese di agosto, Simone di Monfort, dopo un assedio piuttosto cruento, riuscì a conquistare la fortezza e fece uccidere il visconte, succedendogli tout court.

Carcassonne divenne così la frontiera fra Aragona e la Francia e assistette a nuove opere di ingrandimento. Luigi IX, re di Francia, la sottomise al suo potere edificando le mura esterne e rendendola di fatto inespugnabile.

Lo constatò Edoardo il Principe Nero nel 1355 quando cercò di conquistare la città medievale di Carcassonne senza riuscirci, sebbene distrusse completamente la parte bassa.

 

entrata al castello comtal

 

Carcassonne si salvò?

Con il passare degli anni la città perse il suo valore militare e fu quasi sul punto di essere demolita se non fosse stata per una campagna fatta a salvaguardia della città da Jean-Pierre Cros-Mayrevielle e Prosper Mérimée che portarono i cittadini quasi in rivolta.

Si decise allora di procedere con un’opera di ristrutturazione sotto la guida dell’architetto Eugène Viollet-le-Duc che vide la rinascita della stessa creando delle aree completamente nuove e avulse all’originalità di un tempo.

Ciò diede vita a diverse critiche ma la città medievale di Carcassonne rifiorì con una doppia cerchia muraria e un totale di 53 torri di estrema bellezza.

Nel 1997 fu aggiunta alla lista dei Patrimoni dell’Umanità promossa dall’Unesco e oggi richiama 3 milioni di turisti ogni anno da tutto il mondo.

 

torre presente nel castello comtal

 

Città medievale di Carcassonne ai giorni nostri

 

Oggi è impossibile non rimanere affascinati dalle geometriche alternanze di torri, mura e passerelle in legno. La città fortificata si erge su di una collina con un’altitudine di 111 metri s.l.m. e la si raggiunge attraversando un antico ponte in pietra sopra il fiume Aude.

Lo stesso divide la città medievale di Carcassonne da quella moderna dove vivono la maggior parte degli abitanti. Attorno al fiume è stato creato un parco naturale dove sia gli animali che gli uomini possono godere di una certa tranquillità.

Se si arriva in treno da Tolosa, come ho fatto io, si dovrà attraversare tutto il centro cittadino moderno, ricco di locali di ogni tipo e negozi che richiamano l’anima della Francia del sud, fatta di profumi e prodotti naturali. In alternativa la si può raggiungere anche con il Flixbus.

Dalla stazione si attraverserà il Canal du Midi passando sopra il ponte de Marengo. Da qui si accede al centro città dove si proseguirà dritti fino ad incrociare rue de Verdun.

Ti consiglio di proseguire dritto e di attraversare il Pont Neuf così da avere una visuale sia sul ponte antico che sulla città medievale di Carcassonne. Al ritorno potrai percorrere il Pont Vieux dopo aver fatto un giretto al parco.

 

gobelin nella basilica di Saint Nazaire nella città medievale di Carcassonne

 

Visita all’interno della città

 

L’ingresso è maestoso. So già che farai come me e che non smetterai un attimo di fare fotografie. La città sembra tirata a lucido ed è perfettamente ristrutturata.

L’unica nota stonata arriverà dai numerosi negozi che toglieranno la sua anima romanzata per dargliene una più commerciale. Va detto, però, che l’atmosfera non viene completamente cancellata ma solo leggermente offuscata.

La visita inizia salendo lentamente lungo le vie che un tempo furono teatro di vita militare e cittadina. All’interno si trovano due musei:

  • il Museo dell’Inquisizione
  • Museo della scuola

Ma l’edificio più visitato è il Castello di Comtal (chateau Comtal) con un prezzo di 9 euro di entrata, 12 euro con l’audioguida. Si inizia il percorso con un video introduttivo che racconta la storia della città in francese con sottotitoli in francese e in inglese.

Poi, si prosegue la visita del castello e in tutte le zone che sono state magnificamente restaurate. All’interno è presente anche un museo con i reperti storici ritrovati nella fortezza e nei dintorni.

Infine, si esce da un torrione per ritornare a immergersi nelle vie cittadine da dove si può ammirare anche l’entrata dell’antico Hotel de la Cité e di fianco la meravigliosa basilica gotica di Saint Nazaire.

Se, nel frattempo, ti è venuta fame ti consiglio di mangiare alla Maison du Cassoulet per assaggiare la specialità tipica della Linguadoca, la cassoulet appunto.

 

angolo rustico nella città medievale di carcassonne

 

Leggenda di Carcassonne

 

Il nome Carcassonne ha un’origine ben specifica. Durante la dominanza dei Saraceni l’imperatore Carlo Magno voleva conquistarla. La città faceva gola a tutti per la sua posizione strategica e inoltre, acquisendola, avrebbe dimostrato ulteriormente la sua supremazia.

Pensò bene di assassinare il re Balaad che era l’attuale regnante in modo da condurre gli abitanti alla resa. Ma non aveva fatto i conti con la moglie.

Il marito fece la fine che Carlo Magno si aspettava ma la donna prese in mano le redini decisa a non abbandonare il suo possedimento.

particolare del parco sul fiume Aude

 

Le battaglie si protrassero per 5 anni fino a quando gli eserciti, entrambi stremati, vollero sferrare il colpo di grazia finale. La donna, con furbizia, decise di lanciare da una torre un maiale ben nutrito sopra le teste dell’esercito avversario, facendo credere di aver ancora molto cibo a disposizione, tanto da poterne buttare.

I nemici, sfiniti, decisero di ritirare l’assedio e la donna, il cui nome era Dama Carcas, fece suonare in segno di vittoria le trombe della città.

Gli avversari, nonostante si stessero allontanando, udirono il suono e gridarono “Carcas sonne, che significa “Carcas suona” e da lì fu deciso definitivamente il nome della città.

Il film leggenda Robin Hood il Principe dei ladri, con Kevin Costner e Morgan Freeman fu girato proprio qui dando l’identità di un’ipotetica Nottingham.

 

Radovljica in Slovenia è un borgo che di norma scorgiamo nel nostro panorama italiano, eppure qui si confonde perfettamente con il panorama. La Slovenia non è solo Lubiana, mare o Parco Nazionale del Triglav, ma anche piccoli centri storici che ricordano le vestigia dei tempi passati.

Radovljica, per esempio, è una delle cittadine più pittoresche della Slovenia. Si trova nelle vicinanze del lago di Bled ed è tutelata come monumento culturale per la sua importanza storica e, ovviamente, culturale.

Radovljica

 

La città di Radovljica sorge su una banchina rocciosa nella zona sinistra del fiume Sava.  I primi insediamenti risalgono al medioevo con l’avvento della dominazione romanica che diede la forma alla città.

Il primo documento attestante la presenza del villaggio è  del 1169. Nacque come centro commerciale e borgo riconosciuto per la commercializzazione di legno e minerali.

L’entrata al centro storico è possibile da diverse entrate e vie parallele. Dalla via principale si trova anche l’ufficio del turismo, le vecchie case borghesi come la casa Sivec, il palazzo Thurn, la chiesa di S. Peter con la sua canonica.

Sulla sinistra dalla via principale si può visitare il parco castellano con un viale alberato dove si ritrovano i sloveni durante le calde giornate estive per sorseggiare una bevanda ghiacciata.

Nel centro storico si possono visitare anche le mura cittadine e l’unico fossato difensivo rimasto in tutta la Slovenia. Particolare e unico è il Cebelarski Muzej , ossia il  Museo di apicoltura, che custodisce un grande numero di frontoni di alveari dipinti, prodotti unici dell’arte popolare slovena.

Inoltre, si possono trovare tantissimi negozi, locali e trattorie dove mangiare e consumare prodotti locali. E non manca neanche la stazione ferroviaria!

 

fiori e scopa all'esterno di una casa a Radovljica

Informazioni utili

 

Radovljica fa anche parte del circuito ciclabile che attraversa tutta la Slovenia e il tragitto dei pellegrini per raggiungere Santiago de Compostela. Inoltre in città si può prendere o scendere dal percorso delle corriere hop on – hop off.

Durante l’estate ogni giovedì mattina alle 10.15 ci sono guide gratuite per partire alla scoperta dell’antico centro storico di Radovljica.

passaggio del treno rosso a Radovljica

Dal primo giugno al primo settembre le visite guidate del Centro Formativo di apicoltura della Gorenjska seguono i seguenti orari:

  • lunedì, martedì, giovedì alle ore 10.30;
  • visite per gruppi solo previa prenotazione.

Il costo è di 4 euro a persona.