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La salutare colazione giapponese affascina per l’accostamento di sapori così diversi fra loro che non siamo soliti gustare. Le regole ferree della cucina tradizionale impongono un assortimento variegato al fine di non annoiare il palato. 

L’unica difficoltà che potremmo riscontrare nella preparazione delle pietanze sarà reperire tutti gli ingredienti, per questo dovremo premunirci in tempo.

A tale proposito ti consiglio di dare un’occhiata ai negozi etnici della tua città o di chiedere informazioni al tuo ristorante sushi di fiducia.

Salutare colazione giapponese

 

Perché all’inizio dell’articolo ho usato l’aggettivo salutare accostato alla colazione giapponese? Perché la maggior parte degli ingredienti sono composti da proteine velocemente assimilabili che donano un senso di sazietà senza appesantire il processo digestivo.

La preparazione dei piatti non è difficile e neanche troppo impegnativa e soprattutto può essere preparata in grandi quantità per averne a disposizione per diversi giorni.

Secondo le regole classiche della tradizione giapponese i pasti si consumano seduti su un cuscino posizionato sopra il tatami, con un tavolino davanti ove appoggiare un vassoio.

 

Sopra il vassoio ci andranno delle ciotole di varie forme e dovranno seguire una logica ben precisa:

 

  • mai posizionare sulla stessa linea due ciotole con la stessa forma (tonda + tonda, ad esempio) ma alternare;
  • il riso si posiziona a sinistra, la zuppa a destra, le bacchette davanti al commensale con la punta rivolta verso sinistra appoggiate a un sostegno;
  • dentro la ciotola rotonda ci vanno degli ingredienti quadrati o rettangolari e viceversa;
  • le bacchette non devono mai puntare verso una persona;
  • gli ingredienti seguono dei concetti cromatici e la stagionalità.

 

L’etichetta giapponese richiede un rituale molto complicato che si sta perdendo a causa dei ritmi di vita sempre più sostenuti e l’influenza della cultura occidentale. Rimane comunque piacevole spaziare ogni tanto nella tradizione per non perdere le radici culturali di un popolo.

 

scritta in giapponese del wabi sabi, salutare colazione giapponese

 

Quali ingredienti troviamo?

 

Diciamo subito che la colazione non discosta molto dagli altri pasti principali della giornata infatti tra gli ingredienti troviamo il riso con fagioli, la zuppa di miso, il salmone o lo sgombro, i sottaceti e una specie di omelette chiamata Tamagoyaki.

Le porzioni non sono abbondanti, data la varietà dei piatti proposti, ma contribuiscono comunque ad alzarsi dalla tavola belli pienotti e soddisfatti!

Il riso è cotto a vapore e accompagnato ai fagioli di soia fermentati, conosciuti come Nattō oppure ai fagioli rossi varietà azuki. Il salmone o sgombro sono serviti crudi come sashimi, grigliati o affumicati. 

La zuppa di miso si presenta all’interno di una ciotola di legno laccato chiusa da un coperchio. Va bevuta portando la ciotola vicino alla bocca mentre i pezzetti di alghe e tofu nel fondo vanno presi con le bacchette.

zuppa di miso fotoL’omelette Tamagoyaki è vuota durante la colazione, ripiena se consumata come street food. La scelta del ripieno varia a seconda dei gusti e del luogo. 

Infine, se c’è ancora posto, rimangono i sottaceti di daikon, prughe, zenzero, eccetera. Anch’essi si usano in accompagnamento al riso.

 

Come preparare la zuppa di miso?

Il miso nasce dalla fermentazione dei semi di soia salati e il fungo Koji, viene poi aggiunto al brodo arricchito di alga wakame, pezzetti di tofu e alcune foglie di verdure. Il gusto è delicato e sapido allo stesso tempo mentre le verdure e il tofu mitigano l’effetto untuoso del brodo.

 

Come preparare i Tamagoyaki per la salutare colazione giapponese?

La ricetta è molto semplice, gli ingredienti invece sono difficili da reperire. Ma proviamoci lo stesso! Ti servono:

4 uova, 1 cucchiaio di zucchero di canna, 2 cucchiai di brodo dashi, salsa di soia a piacimento.

 

Il procedimento segue i seguenti passaggi:

I tamagoyaki pronti per essere mangiati!Sciogliere lo zucchero nel brodo, aggiungere qualche goccia di salsa di soia e aprire le uova. Mescolare il tutto e cuocere in una padella a fuoco lento fino a formare una frittata. 

Arrotolare verso sinistra la frittata e mettere sulla padella un altro quantitativo di impasto per creare una nuova frittata. Continuare in questo modo fino all’ultima. 

Se il procedimento riesce difficile appoggiare le frittate sopra un tappetino di bambù e ripiegarle tutte assieme come quando si fa il sushi fino a formare un singolo rotolo. Il rotolo così formato va tagliato in pezzi da 5 centimetri circa e serviti caldi ai commensali. 

 

Per conoscere altri piatti della cucina giapponese ti consiglio il libro “Il Giappone in Cucina” di Graziana Canova Tura, io lo sto leggendo adesso e sto trovando dei spunti veramente interessanti per avvicinarmi alla tradizione culinaria del Sol Levante. 

La cucina giapponese offre dei piatti succulenti come la ricetta che ci apprestiamo a fare: lo sgombro fritto condito. Un piatto ottimo se accompagnato da un vino bianco leggero e non troppo gustoso; il gusto del vino, infatti, non deve in nessun modo andare a coprire il gusto forte del sgombro ma anzi esaltarlo.

Ingredienti:

 

  • 600 grammi di sgombro;
  • 700 ml di olio di semi di mais;
  • 50 grammi di farina di fecola;
  • circa 50 grammi di farina di patate.

Marinatura: (sgombro fritto)

  • 2 cucchiai di salsa di soia;
  • 2 cucchiai di Mirin (vino di riso glutinoso);
  • 1 cucchiaio di Sake.

Condimento: (sgombro fritto)

  • 125 ml di brodo nibandashi;
  • 20 grammi di zenzero fresco;
  • 3 cucchiaini di olio di sesamo;
  • 1 cucchiaino di salsa di soia;
  • 2 cucchiai di zucchero;
  • 1 cucchiaio di Sake;
  • 1 spicchio d’aglio.

Per guarnire:

  • 1 cipollotto.

 

sgombro fritto

 

Preparazione sgombro fritto

 

In una ciotola unire gli ingredienti per la marinatura. Tagliare i filetti di sgombro a pezzetti di 3 o 4 centimetri e immergerli nella marinatura per 20 minuti.

In un contenitore mescolare la farina con la fecola. In una padella scaldare l’olio, infarinare il pesce e friggerlo alla temperatura dell’olio di 165-170°, tenendo presente che il pesce marinato tende a bruciare e quindi a indurirsi prima.

Quando il fritto assume un aspetto croccante, toglierlo dalla padella e metterlo su carta assorbente. Svuotare la padella dell’olio della frittura, pulirne il fondo con carta da cucina e versare sopra l’olio di sesamo.

Sbucciare e tritare lo zenzero e l’aglio, a fiamma media soffriggerli e, prima che l’aglio indori, aggiungere il brodo nibandashi, la salsa di soia, lo zucchero e il sake.

Mescolare per amalgamare e quando lo zucchero è sciolto, aggiungere lo sgombro, mescolando ancora per due minuti, in modo che il condimento si addensi intorno alla crosta della frittura. Servire caldo guarnendo con del cipollotto tritato.

Come preparare il brodo nibandashi?

 

Ingredienti:

  • un litro di acqua
  • 10 cm di alga kombu
  • 10 grammi di katsuobushi (scaglie di pesce fresco)

 

Inserire gli ingredienti della ricetta del sgombro fritto nell’acqua portandola ad ebollizione con fiamma alta, poi abbassare a fiamma media e lasciare cuocere per circa 10 minuti e infine filtrare.

I vegetariani possono evitare l’uso di scaglie di pesce secco raddoppiando le dosi di alga e preferendo un sapore forte facendola sobbollire per circa 10 minuti.

 

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