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Le lezioni americane di Italo Calvino sono una raccolta di scritti che voleva presentare agli studenti dell’università americana di Harvard. Era molto conosciuto all’estero in quanto era uno degli scrittori più rappresentativi della cultura italiana nel mondo, nonché uno dei miei preferiti.

Morì improvvisamente ma gli scritti vennero pubblicati postumi da Garzanti.

Seguendo le linee guida mi sono divertita ad applicare i pensieri di Calvino rivolgendoli al mondo dei viaggi anziché alla letteratura, presentandoti le sue sei proposte per il millennio in corso.

Lezioni americane di Calvino

Leggerezza

 

“Se volessi scegliere un simbolo augurale per l’affacciarsi al nuovo millennio, sceglierei questo: l’agile salto improvviso del poeta filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero d’automobili arrugginite”.

 

Le lezioni americane iniziano con la considerazione della leggerezza in un mondo che sta diventando sempre più occlusivo nelle vite delle persone.

Lo stress, il lavoro, il malessere psicofisico ci portano alla deriva di una società sempre più strumentalizzata e abbattuta. Qui si inserisce l’importanza del viaggio per cambiare prospettiva, per attenuare le tensioni e ritornare in superficie.

La spensieratezza di quando eravamo piccoli si insinua nuovamente nelle pieghe della nostra anima.

Come la letteratura necessita di non essere inutilmente grave così la nostra vita ha bisogno di alleggerire la mente e ripristinare i nostri valori predefiniti.

Rapidità

 

“Come il poeta in versi così per lo scrittore in prosa, la riuscita sta nella felicità dell’espressione verbale, che in qualche caso potrà realizzarsi per folgorazione improvvisa, ma che di regola vuol dire una paziente ricerca del mot juste, della frase in cui ogni parola è insostituibile, dell’accostamento di suoni e di concetti più efficace e denso di significato”.

 

Allo stesso modo noi dobbiamo cercare la meta che ci colpisce diretta al cuore. Quella che quando vediamo apparire in foto ci lascia senza fiato.

Ognuno di noi deve carpire le proprie preferenze e trasformarle in luoghi. Una freccia scoccata che arriva diretta alla destinazione senza intoppo alcuno.

Io, per esempio, so che i miei posti del cuore saranno sempre i Caraibi e anche se mi piaceranno altri luoghi che visiterò, i miei ricordi ritorneranno sempre lì. E tu dove sei diretto?

 

lezioni americane di calvino

 

Esattezza

 

La precisione per gli antichi Egizi era simboleggiata da una piuma che serviva da peso sul piatto della bilancia dove si pesano le anime. Esattezza vuol dire per me tre cose: un disegno dell’opera ben definito e ben calcolato, l’evocazione d’immagini visuali nitide, incisive, memorabili e un linguaggio il più preciso possibile come lessico e come resa delle sfumature del pensiero e dell’immaginazione.

Mi sembra che il linguaggio sia sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile.”

 

A proposito dell’approssimazione vorrei riferirmi alla superficialità con la quale molti viaggiatori si approcciano alle culture che visitano. Ogni paese attraversato è un piccolo regno dove vigono usi e consuetudini differenti dai nostri e come tali vanno rispettati.

Possono sembrare inutili, antiquati o assurdi ma restano il patrimonio genetico di una nazione.

Invece di banalizzarli potremmo imparare a ricercarli proprio attraverso il loro Genius Loci, solo così potremmo rendere l’esperienza del viaggio ancora più intensa.

 

Visibilità (lezioni americane di Calvino)

 

“Tutte le realtà e le fantasie prendono forma solo attraverso la scrittura, nella quale esteriorità e interiorità, mondo e io, esperienza e fantasia appaiono composte della stessa materia verbale; le visioni polimorfe degli occhi e dell’anima si trovano contenute in righe uniformi di caratteri minuscoli o maiuscoli, di punti, di virgole, di parentesi; pagine di segni allineati fitti fitti come granelli di sabbia rappresentano lo spettacolo variopinto del mondo in una superficie sempre uguale e sempre diversa, come le dune spinte dal vento del deserto”.

 

Ho sempre pensato che viaggio e fantasia siano correlati. Da una parte l’azione, dall’altra il pensiero. Quando ci si organizza l’itinerario da soli e come se si viaggiasse due volte.

Prima il paese è un qualcosa di nebuloso e poco chiaro poi tutto quello che avevamo visto nelle foto e nelle immagini prende vita espandendo colori e profumi.

Il primo senso attivato è la vista, seguono in successione l’udito, l’olfatto, il tatto e il gusto. L’esperienza si moltiplica e ci avvolge completamente.

 

Molteplicità

 

“La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là di ogni possibilità di realizzazione. Solo se poeti e scrittori si proporranno imprese che nessun altro osa immaginare la letteratura continuerà ad avere funzione”.

 

In una parola “sii audace”. Quando ti trovi in un paese straniero, dove nessuno ti conosce, puoi scegliere di essere chi vuoi. Puoi osare facendo qualcosa che a casa non avresti mai fatto perché ti sentiresti giudicato da chi ti è vicino.

Puoi espandere i tuoi confini e allargare i tuoi limiti. Nessuno te lo impedisce se non il tuo stesso io. Diventa protagonista della tua esistenza e raccogli dentro di te ricordi indelebili. Esprimi la tua vera identità e ti sorprenderai vedere cosa sei capace a fare.

 

Solidità (lezioni americane di Calvino)

 

“L’inizio è il luogo letterario dell’eccellenza perché il mondo di fuori per definizione è continuo, non ha limiti visibili. Studiare le zone di confine dell’opera letteraria è osservare i modi in cui l’operazione letteraria comporta riflessioni che vanno al di là della letteratura ma che solo la letteratura può esprimere”.

 

L’ultima delle lezioni americane sostiene questo: l’inizio è la parte più difficile di un viaggio. Quando sono partita per il tour del Centro America di sei mesi ero terrorizzata. Continuavo a ripetermi che stavo commettendo una pazzia, che me ne sarei pentita. Credevo di soffrire di solitudine senza amici e famiglia.

Il traguardo più importante che ho raggiunto è stato proprio quello di rendermi conto che da sola basti. Tutto ciò di cui hai bisogno lo devi trovare in te.

Sei tu il punto fermo della tua vita, tutto il resto è mutevole e inaffidabile. Bisogna imparare a camminare da soli se si vuole trovare la forza dentro di noi.

E ti assicuro che una volta che avrai anche solo percepito questa fonte di pienezza non sarai più lo stesso. Le vicissitudini ti potranno piegare ma tu resterai sempre la luce che illuminerà la tua strada grazie alla conoscenza delle lezioni americane di Calvino.

Le regole del backpacker sono molto semplici e sono dieci: servono a identificare il classico viaggiatore zaino in spalla.

In poche parole possiamo dire che il backpacker sceglie di spostarsi prevalentemente a piedi o con i mezzi pubblici ed è scevro da costrizioni sociali o pregiudizi radicati. O almeno questo è ciò che ci aspetta da lui.

Le dieci regole che  contraddistinguono un vero backpacker sono:

 

  1. Zaino e spalle forti. Sceglie accuratamente il tipo di zaino valutando la pesantezza e la robustezza. Sarà come un tempio è dovrà contenere tutto ciò di cui necessita. Una piccola casa viaggiante. Dopo aver macinato chilometri a piedi avrà spalle da far concorrenza ad Arnold Schwarznegger mentre gli addominali rimarranno gli stessi.

  2. Spirito di adattamento. Sa adattarsi a qualsiasi condizione climatica e le stelle lo guideranno. In alternativa opterà per ostelli rumorosi pieni di scarpe puzzolenti ma sguardi fieri di chi sa come godersi la vita.

  3. Curiosità verso nuove culture. Se ci sarà la possibilità di cimentarsi in nuovi progetti non rinuncerà a farli. Un modo per stare a contatto con la popolazione locale dalla quale cercherà di assorbire nuove prospettive e nuovi orizzonti di vita.

  4. Il mondo è senza confini. Per il backpacker non esistono confini ma solo stazioni dove apporre nuovi timbri e arricchire il passaporto. Il mondo è la sua casa, la sua famiglia e il suo luogo ricreativo.

  5. Compagnia. Durante il viaggio conoscerà persone provenienti da diverse parti del mondo e con ognuno troverà un idioma con cui parlare. Imparerà a distinguere i diversi tipi di viaggiatori e sarà sempre accompagnato da persone che, come lui, hanno deciso di inseguire la libertà. A volte non disdegna rimanere solo, perché in compagnia il tempo vola ma da soli il tempo rallenta e permette di entrare in connessione con sé stessi.

     

entrata al cenote della riviera maya: le regole del backpacker

 

Quali sono le altre regole?

 

  1. Incanto. Sarà sempre un bambino al quale non mancherà mai curiosità ed entusiasmo. Saprà rinnovarsi e il luccichio d’incanto non si spegnerà nei suoi occhi perché nuove mete sono sempre pronte ad essere scoperte. Gli occhi brilleranno e l’anima volerà.

  2. Studente fuoricorso. Un backpacker è uno studioso di cultura, natura, antropologia, fotografia, eccetera. Seguirà corsi che le scuole non potranno insegnare perché la maestra sarà la strada.

  3. Poliglotta ed ecologista. Conosce tantissime lingue anche quelle che non esistono talmente si ingegna a comunicare. Essendo la quintessenza dei figli dei fiori non può che avere un occhio di riguardo nei confronti della nostra meravigliosa Madre Terra.

  4. I parchi sono luoghi di incontri. Nel parco i backpacker scambiano informazioni, anche senza la connessione Wi-Fi, consumano pranzi o cene da far invidia a Canavacciulo (per lo meno per la quantità) e riposano. Tutto questo seguendo il vociare ininterrotto dei venditori o semplici passanti che sostituiranno la staticità di una televisione vista in camera.

  5. Slow is good. Non esistono orari, impegni, pensieri prepotenti che conducono allo stress. Il backpacker ha imparato a godersi il viaggio in ogni sua sfaccettatura perché il momento migliore è adesso e lo sa. I problemi sono ciò che costruiamo nella nostra mente per cui non resta che vivere intensamente l’attimo e ringraziare di essere parte di questo meraviglioso mondo. Ora che conosci tutte le regole non ti resta che valutare il tuo livello di appartenenza e scoprire se anche tu nascondi uno spirito da backpacker!