La Mezzaluna Fertile è quella zona collocata nell’attuale area del Medio Oriente dove nacque, fiorì e si sviluppò l’antica civiltà umana. Possiamo tracciare i confini all’interno degli stati della Giordania, della Palestina, di Israele, del Libano, della Siria e parte dell’Egitto.
La presenza umana è stata registrata ancora prima dell’Homo sapiens sapiens e si trattava di comunità dedite alla caccia e alla raccolta di semi, tuberi, frutti, eccetera.
Viene ricordata perché dette l’avvio all’attività agricola e all’allevamento, grazie alla sua collocazione nella zona fertile della Valle dei fiumi. Questi fiumi sono tra i più importanti del nord Africa: il Nilo, il Tigri, l’Eufrate e il Giordano. La civiltà sumera prosperò, infatti, nella regione della Mesopotamia.
Etimologia di Mezzaluna Fertile
Il nome fu coniato da James Henry Breasted uno storico e archeologo statunitense. Lo stesso definì quest’area come Fertile Crescent per la sua forma che andava a racchiudere la parte centrale del Medio Oriente.
Lo studioso faceva parte di un gruppo di intellettuali composto da archeologi e storici, i quali sostenevano che le radici culturali europee appartenessero anche al Medio Oriente e non solo allo sviluppo comunitario della fascia europea.
Secondo la sua ricostruzione, la Mezzaluna Fertile si estendeva dall’estremità occidentale con l’angolo che andava a toccare il sud-est del Mediterraneo. Il centro era posizionato nel nord dell’Arabia mentre la parte orientale andava a lambire l’estremità del Golfo del Persico a nord.
Il clima era mediterraneo e favoriva la coltivazione di legumi e cereali. Ovviamente, in quell’epoca, si trattava di piante selvatiche ma che crescevano in abbondanza grazie alle frequenti esondazioni dell’acqua.
L’agricoltura crebbe in concomitanza con l’allevamento di animali come i maiali, le pecore, le mucche e le capre. I cavalli, invece, non erano così diffusi da essere tenuti in considerazione.
Con il trascorrere del tempo la morfologia dei fiumi e il loro facile accesso andò modificandosi e questo ha determinato un lento ma inesorabile abbandono dell’attività agricola. La zona oggi è sfruttata per i suoi giacimenti di petrolio che ne determinano la forza economica.