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L’altro giorno mi sono regalata una passeggiata invernale a Innsbruck e prima di andarmene ho festeggiato la gita con un Glünwein. Cosa ho visto? Speravo di ammirare i mercatini di Natale ma ho scoperto che finiscono il 23 dicembre e vengono tolti pure quasi tutti i festoni e le luci entro il 26. 

Rimangono solo ad adornare le varie piazze poche casette natalizie che vendono prodotti artigianali, cibo da strada e, ovviamente, il famoso Glünwein.

Il Glünwein altro non sarebbe che vin brulé con la variante del vino bianco, varie spezie profumate a insaporire in modo caratteristico la bevanda e il calore che inevitabilmente genera nel corpo e nello spirito.

Come arrivare a Innsbruck

 

AUTO

Io ci sono andata in auto in compagnia di amici, attraversando il famoso ponte d’Europa (il più alto in Europa) dal Brennero, spendendo un totale di 19€ andata e ritorno.

La vignetta permette, invece, di guidare nelle autostrade austriache a un costo di 9,20€ ma se si entra a Innsbruck sud non serve l’acquisto di quest’ultima.

I parcheggi sono alquanto cari e si va da un minimo di 1,30€ ogni mezz’ora, a 2,60€ all’ora, per finire con 18€ il giornaliero mentre le tariffe notturne sono leggermente più basse. Il prezzo è uguale per tutti i parcheggi.

 

TRENO

Vicino al centro si trova anche la stazione ferroviaria denominata Innsbruck Hauptbahnhof da cui partono e arrivano i treni in direzione Germania, Svizzera, Italia e tutta l’Austria.

Dalla stazione si accede con una passeggiata di 10 minuti al centro città, nelle piazze principali da cui si iniziano a intravvedere i primi bagliori di arte gotica e barocca tipica dell’Austria.

Potresti anche vedere le tratte del Flixbus per Innsbruck, la stazione di partenza e di fermata è a Südbahnstraße nei pressi della stazione di benzina DISKONT che si trova a due minuti dalla stazione ferroviaria.

 

arco di trionfo

 

Cosa vedere nella passeggiata invernale a Innsbruck

 

Se farai una semplice passeggiata invernale a Innsbruck come ho fatto io non avrai molto tempo per visitare in toto la città, potrai comunque vedere molte bellezze architettoniche che la caratterizzano.

Le più importanti sono le seguenti:

  • Tettuccio d’oro (Goldenes Dachl)
  • Il Duomo di San Giacomo (Dom zu Sankt Jakob)
  • Il Palazzo Imperiale (Hofburg)
  • La Chiesa di Corte dove si trova il cenotafio di Massimiliano I (Hofkirche)

A queste si devono aggiungere l’Arco di Trionfo e la Colonna di Sant’Anna posizionate nell’Altstadt, ossia il centro storico cittadino, l’Alpenzoo, lo zoo più alto in Europa, il Castello di Ambras e il Museo dei Swarovski.

Attorno invece è un dovere ammirare la vivacità del fiume Inn e i monti che la circondano: a nord i Monti del Karwendel, a sud il Patscherkofel e a ovest l’Altopiano di Mieming.

I musei da visitare sono in tutto 20 e ti consiglio di fermarti a recuperare informazioni su escursioni, orari, biglietti e Innsbruck Card presso l’Ufficio Informazioni posizionato in via Burggraben, 3.

 

Centro storico a Innsbruck

 

Mercatini di Natale mancati

 

La mia idea era quella di visitare i mercatini di Natale ma dato che erano già terminati ho optato per una visita più completa alla città. L’arco di Trionfo mi ha subito colpito perché mi ha dato una sensazione di antica magnificenza. 

Così mi sono andata a informare e ho scoperto che l’opera era stata costruita per il matrimonio del futuro imperatore Leopoldo II e serviva a immortalare la grandezza dell’impero asburgico.

Camminando per Maria-Theresien-Straße ho avuto modo di vedere le ultime casette di Natale rimaste ad adornare la piazza. Inoltre, ho visto l’entrata dell’Hard Rock Cafè, gli aerei che passano poco sopra gli edifici e le tinte pastello che colorano le abitazioni.

La fortuna ha voluto che comprendessi il motivo dei diversi colori: essi, infatti, servivano in passato per indicare i negozianti e i loro mestieri, identificandoli in base alla gradazione.

Si può vedere meglio la contrapposizione delle diverse colorazioni passeggiando lungo la riva destra del fiume Inn dove, nella parte opposta, sorge la città vecchia, degna rappresentatrice di quest’arte pittorica. 

Ma è raggiungendo Herzog-Friedrichstraβe che si accede all’attrazione principale di Innsbruck: il Tettuccio d’oro. Si tratta di una specie di balcone finestrato chiamato Erker ricoperto di 2.657 scandole di rame dorato che regala un effetto ottico di pura lucentezza.

 

Cosa sono le scandole?

Sono le tegole in legno come venivano fatte una volta

 

Il palazzo era di proprietà dei conti del Tirolo mentre oggi è diventato il museo Maximilianeum visitabile con o senza guida, dove viene illustrata la città in tutte le sue sfaccettature. 

Continuando a passeggiare in via Pfarrgasse si raggiunge la Dom Platz dove si può ammirare il Duomo di San Giacomo. Fu eretto tra il 1717 e il 1724 sopra le ceneri di un’altra chiesa del 1180, seguendo lo stile barocco. È dedicato a San Giacomo per ricordare il passaggio della via austriaca relativa al Cammino di Santiago de Compostela.

 

Duomo di San Giacomo: passeggiata invernale a Innsbruck

 

La passeggiata invernale a Innsbruck continua

 

Continuando a fare della flânerie, esattamente dietro al Duomo, si trova il Palazzo Imperiale, conosciuto come Hofburg, sede della famiglia regnante e caratterizzato dal Salone dei Giganti, una stanza da ballo enorme che doveva contenere tutti gli invitati a corte. 

Qui si può fare la conoscenza del Genius Loci di Innsbruck, uno spirito che vive a metà strada fra l’aristocratico e il montanaro, miscelando irresistibilmente i due contrasti. 

L’Hofkirche è una chiesa in stile gotico che custodisce le spoglie di Massimiliano I di Austria protette da due imponenti statue in bronzo che catturano al primo sguardo. Si trova sulla via Burggraben e l’entrata costa attorno ai 7€.

E ancora…

Il Castello di Ambras è posizionato al fuori del centro cittadino ma è visitato per la sua bellezza rinascimentale ed è meravigliosamente contornato da un parco curato in ogni dettaglio.

Le opere pittoriche presenti sono di notevole valore e attraversano tutte le varie epoche storiche. Tra queste figura un quadro di Vlad III di Valacchia, meglio conosciuto come il Conte Dracula.

L’Alpenzoo è a nord della città e si può raggiungere in mezz’ora a piedi o in pochi minuti con la funicolare ma non essendo particolarmente amante degli zoo non ho ricercato informazioni su come visitarlo.

Tra l’altro passeggiando per le vie di Innsbruck ho assistito alla morte di un topolino a causa di un avvelenamento o di un malore, non so, mentre si contorceva e allungava le zampine come a richiedere aiuto.

Un topo è sempre un topo ma la scena è stata straziante e molte persone, come me, si sono fermate impotenti per lasciare un pensiero al povero topolino morente. 

Il Museo dei Swarovski si trova ancora più distante, nella cittadina di Wattens. Questo l’indirizzo esatto: Swarovski Kristallwelten, Kristallweltenstraße 1, 6112 Wattens, Austria.

In centro città puoi comunque visitare il negozio Swarovski con relativo museo e forse anche a te verrà voglia di tenere fra le mani quelle pietre luccicanti per percepire se posseggono dei poteri magici.

 

Musica consigliata: Tchaikovsky – Waltz of the Flowers

Lettura consigliata: I Buddenbrock – Thomas Mann

 


I giganti esistono davvero in Austria e vivono nascosti nei boschi. Scendono durante le feste natalizie per partecipare alla vita cittadina. Si mettono negli angoli della strada e rimangono per tutta la loro permanenza immobili e silenziosi. Sono altresì pronti ad accogliere con un sorriso i turisti che li guardano interessati e spaventati allo stesso tempo. I loro nomi sono Mathias, Elfodor, Grunge e Lyanette. Io li ho visti per le strade, in posa ad aspettare i turisti. La prossima volta porto loro il tuo saluto?

 


 

Vuoi sapere anche della Ciclabile San Candido-Lienz? Trovi tutte le info qui:

La ciclabile San Candido Lienz è una biciclettata di circa 45 chilometri incorniciata dalle vette che contraddistinguono la Val Pusteria. Volendo si può partire da Dobbiaco che si trova a circa 7 chilometri di distanza da San Candido, mentre la destinazione finale rimane invariata.

Era da tempo che sognavo di percorrerla e finalmente un sabato sono partita alla volta della Val Pusteria decisa ad affrontare questa magica avventura. La spinta maggiore l’ho avuta alla notizia che fra quelle valli si trova lo stabilimento della Loacker, incastonato in un paesaggio da cartolina.

Com’è andata? Sono proprio ansiosa di raccontartelo!

San Candido

 

Ci troviamo nella Val Pusteria nel cuore dell’Alto Adige dove ogni dettaglio è curato fin nei minimi particolari. Le case sono addobbate da gerani dai colori sgargianti e da fiori che esprimono tutta la loro vitalità.

Nei giardini, opportunamente tagliati, fanno bella vista sculture in legno di stampo artigianale che rivelano tutta la maestria e l’estro dei proprietari. Il centro storico di San Candido (Innichen in tedesco) è pulito, ordinato, regolare e perennemente addobbato a festa.

In questi luoghi nasce il desiderio di sentir suonare campanacci, comperare pantofole in feltro, camicie a quadri e pantaloni in velluto con bretelle, salvo poi tornare a casa e domandarsi il perché di tale scelta…

Eppure, è tutto talmente in armonia, da farti sentire una persona migliore o almeno di provare a esserlo per un giorno. La ciclabile passa per la stazione dei treni e vicino si può trovare un parcheggio gratuito dove lasciare la macchina.

Se guardiamo di fronte la stazione verso destra si va in direzione Lienz mentre verso sinistra si va a Dobbiaco. Il percorso è ottimamente segnalato sul manto stradale su cui sono disegnate una bici e le frecce a indicare la direzione corretta.

 

Link su google Maps qui: lascia la macchina al parcheggio ovest e tramite una scorciatoia raggiungi la stazione in circa due minuti. Segui l’indicazione per la stazione dal parcheggio segnalata vicino al ponte in legno sulla sinistra.

 

Si prosegue per lo più in discesa con qualche salita inaspettata che infastidisce un po’. Bisogna fare molta attenzione alle altre biciclette che sfrecciano, a volte, a velocità fin troppo elevata.

Percorsi 15 chilometri circa, accompagnati dal gorgoglio del fiume Drava, si inizia a scorgere sulla sinistra una fabbrica dal nome conosciuto e amato: la Loacker.

 

Lo stabilimento della Loacker

 

Lo stabilimento della Loacker

 

Sarà impossibile impedire alla bicicletta di girare verso sinistra fino a trovare l’ingresso dello spaccio. Saranno proprio le tue gambe a chiedertelo dopo che avranno ricevuto l’ordine dalla gola.

Sei pronto a diventare per un attimo bambino? Un tripudio di cioccolata si presenterà sotto forma di biscotti waffle dai gusti variegati ai quali sarà difficile dire di no. Il bar vicino richiamerà la tua fame con continui effluvi di cioccolata calda.

“Chi se ne frega della dieta? Quando mai ci ricapita un’occasione del genere?” suggerirà la tua mente mentre le mani si muoveranno veloci per riempire il sacchettino di succulente prelibatezze.

Come un automa ti dirigerai verso la cassa per paura che qualche pensiero disturbante, con la sua voce zelante, ti faccia cambiare idea. Una volta acquistati i prodotti tirerai un sospiro di sollievo pensando che ora niente e nessuno potrà impedirti di gustare ciò che ti appartiene di diritto.

Tenere in mano una confezione di Loacker sarà una tale soddisfazione che ti farà dimenticare anche il motivo per cui ti trovi da quelle parti, la cioccolata ha questo potere!

Potrai approfittarne per visitare anche il piccolo museo che illustra le varie fasi di lavorazioni. Questo ti darà un nuovo indizio a cui, magari, non avevi fatto caso.

Ti accorgerai che il paesaggio disegnato sulla confezione è lo stesso che ti si parerà davanti agli occhi una volta uscito dal negozio. Sarà un’emozione incredibile e, soddisfatto, potrai continuare il tuo percorso per riprendere i chilometri che mancano alla destinazione finale.

 

Vista sul fiume Drava

 

Lungo la Drava nella ciclabile San Candido Lienz

 

A causa delle condizioni meteo dei mesi scorsi la ciclabile è stata rovinata in più punti ma nonostante il terreno accidentato la gioia di percorrerla non ti abbandonerà.

Se sarai fortunato potrai avvistare uno dei tanti scoiattoli che popolano i boschi e magari riuscire anche ad avvicinarlo. La Drava non smetterà di farti compagnia e ti regalerà una brezza fresca e leggera che asciugherà il sudore provocato dai raggi del sole.

Attraverserai ponti in legno, fabbriche di legnami, alcune baite e tratti che si intersecano con la strada circolata anche da automobili.

Prima di arrivare a Lienz passerai lungo la cittadina di Thall. Perché te la nomino? Perché questa è la città natale di Arnold Schwarznegger e sarà impossibile non numerare con gli amici i film in cui ha recitato. Pochi chilometri ancora per arrivare a Lienz. Lo sai cosa ti aspetta vero? Una bella coppa di gelato, acqua fresca e un giro nel centro storico.

 

Ciclabile San Candido Lienz: Benvenuti a Lienz scritta

 

Ciclabile San Candido Lienz: Finalmente a Lienz

 

Quando si arriva a Lienz è impossibile non fermarsi sulla rotonda con la scritta “Benvenuti a Lienz” e fare una foto di rito. Proseguendo sulla sinistra e attraversando il ponte si arriva scendendo e poi salendo di nuovo, sulla destra, alla stazione dei treni.

Se non hai prenotato la bici a San Candido dovrai salire sul treno con la bici e dovrai acquistare dei biglietti appositi. A meno che tu non sia così sportivo da decidere di ritornare in bici a San Candido: in questo caso meriti i miei applausi.

Il costo del biglietto per un adulto con bici e di quasi 17 euro: un salasso che solo i pezzetti di Loacker sapranno farti dimenticare.

Se hai un po’ di tempo a disposizione ti consiglio di fare un giro nel centro storico della città per ammirare il rigore e il pavimento che sembra luccicare da quanto è pulito. Ma prima ti consiglio di acquistare il biglietto del treno al fine di non dover aspettare il prossimo per mancanza di posto!

Se sei un appassionato del gelato ti consiglio di provare l’Eis Café o l’Eis Shokolade: si tratta di una coppa con una o due palline di gelato (caffé/cioccolato e vaniglia) con caffè o cioccolato freddo liquido e un po’ di panna. Dopo una pedalata del genere te lo meriti, no?

Non dire che hai già comperato la Loacker perché quella si mangia quando torni a casa!

Ti ci vorrà circa un’ora per tornare a San Candido in treno, fai attenzione a presentarti presto perché il treno è fermo in stazione e si riempie con grande facilità, potresti rischiare di non trovare posto.

La mia giornata si è terminata con il rientro a casa ma tu potresti approfittarne per rimanere in queste zone per il weekend, le escursioni da fare sono tantissime, chissà se avrai la fortuna di incontrare anche uno degli gnomi della Loacker, a me non è capitato.

Forse è un segno che devo ritornare a fare la ciclabile San Candido Lienz? 😉

 

Come avrai capito non si può parlare di flânerie in quanto la gita è dedicata alla bici ma potrai farla nel caso decidessi di visitare qualche piccola cittadina nei dintorni.

I Genius Loci dei luoghi citati sono gli gnomi dal carattere burbero, risoluto ma anche tenero e dolce come la cioccolata. Grandi amici degli scoiattoli tanto da lasciare loro che si avvicinino agli uomini gli gnomi, invece, non ne vogliono sapere!

 

Musica consigliata: 2Cellos – Thunderstruck

Lettura consigliata: Narciso e Boccadoro – Hermann Hesse

Scopri anche la ciclabile del Sile o dedicati ai cioccoviaggi!

Il museo di Sherlock Holmes si trova a Londra, ma appartiene veramente al personaggio partorito dallo scrittore Arthur Conan Doyle?

Quando ero più piccola mi era molto difficile discernere la fantasia dalla realtà (e ancora oggi, per la verità, ho qualche problema!) perché pensavo, erroneamente, che quando un adulto parlasse, dicesse solo la verità.

Rimanevo sconvolta nello scoprire che alcune storie fossero inventate di sana pianta. Il primo trauma è stato naturalmente Babbo Natale, anche se addolcito dalla rivelazione di mia nonna.

In modo molto innocente un Natale mi chiese: “non crederai ancora a Babbo Natale, vero?” Ovviamente sì! Ma dal modo in cui mi era stata posta la domanda non mi rimase che rispondere “no“.

Indagai con i miei amichetti di asilo e constatai la confusione in merito, pertanto considerai la possibilità che non esistesse. Su Sherlock Holmes, invece, non avevo dubbi.

A LONDRA: ALLA RICERCA DI SHERLOCK HOLMES

 

Prima di acquistare la collana completa dei libri di Arthur Conan Doyle avevo sentito raccontare delle avventure di Sherlock Holmes e del suo fidato amico Watson.

I personaggi erano così particolari, ma allo stesso tempo dettagliati, che non nutrivo alcun dubbio sulla loro esistenza. Erano certamente esistiti: avevano una casa e un indirizzo specifico.

In edicola uscirono tutti i romanzi del baronetto e io non persi occasione di comperarli. Nel primo romanzo “Uno studio in rosso” lessi l’introduzione e la vita dell’autore.

Scoprii così, a malincuore, che Sherlock Holmes era un personaggio di fantasia, come pure il suo amico Watson, inventati da un dentista annoiato che arrivò addirittura a odiarli.

Fu l’ennesimo shock! Leggendo i successivi romanzi, però, imparai ad amarlo e nonostante la sua “non esistenza” per me diventò una persona in carne e ossa.

Per questo motivo, durante il mio viaggio a Londra, decisi di visitare il museo che si trova all’indirizzo dei libri: vicino alla stazione Marylebone e alla metro Baker Street, al 239 di Baker Street (di fianco al numero 221B ideato da Doyle).

IL MUSEO DI SHERLOCK HOLMES

 

Il museo è gestito dall’associazione Sherlock Holmes International Society ed è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18.30. Il costo del biglietto è di circa 15 sterline che sembrano eccessive, ma se sei un fan del personaggio verrà considerata come la miglior spesa fatta!

In quell’occasione entrai dal negozio di souvenir dove si possono trovare molti aggeggi che sono serviti al detective per risolvere i suoi casi. Una ragazza vestita da governante, che impersona la signora Hudson (la governante), mi accolse dicendomi che il signor Holmes non era in casa, ma che potevo visitare lo stesso l’appartamento.

In preda all’emozione mi accostai, come mi era stato indicato, alla porta a sinistra del negozio salendo i fatidici 17 scalini che Watson soleva percorrere trafelato a causa di qualche intuizione improvvisa.

La casa:

Il primo piano dell’edificio vittoriano è composto dallo studio e dalla stanza da letto di Sherlock. Quando lo visitai, mi parve quasi strano non sentire nessun odore provenire da qualche intruglio ideato dallo strano detective.

Uno dei titoli di Sherlock HolmesAll’improvviso fui sopraffatta dai ricordi dei casi e andai alla ricerca dei dettagli: c’era la lente di ingrandimento, delle carte, il camino e la poltrona dove Holmes rifletteva. Tutto risuonava familiare come se in quella casa ci fossi già stata!

Al piano superiore, invece, si trova la stanza della signora Hudson e dell’amico Watson. Sopra il letto di quest’ultimo il cappello e una valigia pronta per essere riempita al richiamo di un paziente.

All’ultimo piano, infine, le statue di cera dei personaggi più famosi descritti nei libri accolgono i visitatori. Non voglio svelarti chi sono, altrimenti farei dello spoiler qualora non avessi ancora letto le sue avventure.

La visita termina ritornando in negozio dove acquistai un portachiavi che porto sempre con me. Ogni volta che lo guardo mi fa pensare a quei momenti in cui la fantasia incontrò la realtà e forse da realtà si trasformò in fantasia.

Se Sherlock e Watson siano esistiti veramente alla fine è diventato un dettaglio trascurabile, quello che importa è aver ritrovato degli amici con i quali ho trascorso dei bellissimi momenti di lettura.

 

 

Trovi i libri di Sherlock Holmes qui: Tutti i racconti di Sherlock Holmes

Top 10 Irlanda: le città da visitare e l’itinerario da creare per non perdersi nulla, neanche i risvolti più fantasiosi dell’isola. Sì, perché l’Irlanda non è solo da visitare ma anche da vivere attraverso le molteplici leggende, i riti propiziatori e i personaggi magici che vi abitano.

Non ti aspettare, dunque, un semplice viaggio ma un’immersione completa all’interno di una cultura dal fascino magico e magnetico.

 

Cartina dell'Irlanda

 

Dublino

Dublino è la capitale irlandese e punto di arrivo per la maggior parte dei turisti. Conosciuta per i suoi pub e le passeggiate in città attraverso i suoi vicoli che costeggiano il fiume Liffey. Le attività da svolgere sono davvero molte per cui una volta che avrai lasciato le valige in hotel dovrai darti da fare per partire alla scoperta della città.Potresti trovare utile, se fai un viaggio non organizzato, prepararti per tempo un itinerario con l’ausilio di Google My Maps, è molto semplice, in questo articolo ti spiego come fare.

A Passeggio

 

Statua dello scrittore James Joyce

Una delle mete più battute a Dublino è Grafton Street la via commerciale in cui si trovano i negozi alla moda e dove si esprime la vivacità giovanile.

A pari merito è posizionato il famoso quartiere vicino al Temple Bar ricco di pub, musica fino a notte fonda e tasso alcolico alle stelle! Ti sconsiglio di prendere alloggio in questa zona se non sei un under 25 o se non ricerchi la movida.

Se vuoi allontanarti dalla confusione e mescolarti fra i turisti affaccendati a scoprire le top 10 dell’Irlanda muoviti verso l’Ha’Penny Bridge, il ponte sul fiume e poi continua in direzione Docklands.

Si tratta della vecchia zona portuale di Dublino che nel corso degli anni ha subito una riqualificazione trasformandosi in un centro per gli affari moderno ed eccentrico.

Sei pronto/a a fare un nuovo bagno di folla? Allora cerca nella cartina O’Connell Street, altra via commerciale dove perdersi a guardare le vetrine e ascoltare le esibizioni degli artisti di strada.

Prima di andare a riposare all’ombra di una pianta nel parco cittadino St. Stephen’s Green va alla ricerca delle statue di James Joyce autore dei celebri libri Ulisse e Gente di Dublino e di Molly Malone, pescivendola e prostituta, che se toccata porta fortuna.

Secondo la leggenda la povera donna, non avendo vissuto una vita soddisfacente, si aggira ancora fra i vicoli della città sfocati dalla nebbia, in cerca di un riscatto che mai avrà.

 

Dove si trovano non te lo dico! Sarà tuo compito scovarle!

 

Musei, chiese ed edifici

Il Trinity College è il simbolo di Dublino famoso non solo per l’università ma anche per contenere all’interno della Old Library il pregiato manoscritto miniato conosciuto come “The Book of Kells”.

Inoltre, nel giardino interno, è presente la statua “Sfera dentro la Sfera” dell’artista contemporaneo italiano Arnaldo Pomodoro. Un’altra simile si trova nel lungomare di Pesaro e di fronte agli uffici della Farnesina.

La Christ Church Cathedral è una chiesa che nasconde un passato piuttosto mbiguo: è nata, infatti, dai resti di un’antica chiesa vichinga costruita in legno.

Tutt’altra storia, invece, racconta la St. Patrick Cathedral che rappresenta il simbolo dell’Irlanda protestante ed è uno dei luoghi cristiani più antichi.

Gli ultimi due edifici significativi della storia culturale irlandese sono il Castello di Dublino, una fortezza di origine normanna eretta da Giovanni Senza Terra e il General Post Office dove venne firmata l’indipendenza e dove si rifugiarono i ribelli nella rivolta del 1916.

Bere & Mangiare a Dublino nella Top 10 Irlanda

La città è visitata anche per i suoi famosi prodotti alcolici: la birra e il Whiskey. La Guinness Storehouse è la fabbrica che produce la celebre birra scura che si può visitare per conoscerne tutti i processi di lavorazione. Allo stesso modo si può visitare la Old Jameson Distillery e degustare il whiskey della migliore tradizione irlandese.

La cucina irlandese proposta nei pub o nei ristoranti ti sorprenderà per le combinazioni di gusti semplici, provenienti dai prodotti agricoli locali. La mia ricetta preferita è  Seafood Chowder, l’antica ricetta di zuppa di pesce irlandese.

Per non parlare poi della colazione all’irlandese che propone piatti come fagioli, pane con il burro, caffè e altre delizie super proteiche. Scoprila qui.

Se ti avanza del tempo scopri cosa fare a Dublino a costo zero:

 

Musicisti intenti a suonare all'interno di un pub irlandese: top 10 Irlanda

Belfast

Belfast è la capitale dell’Irlanda del nord tristemente nota in passato per gli attacchi dell’IRA, l’organizzazione che richiedeva indipendenza dalla Corona Britannica.Fortunatamente i momenti bui sono stati cancellati e oggi è possibile visitarla in tutta sicurezza per scoprire i siti di interesse culturale.Per acquistare dovrai necessariamente cambiare gli euro in pound perché il sistema finanziario corrisponde a quello inglese. Fatto ciò potrai dedicarti alla visita.Ciò che spiccherà agli occhi saranno i meravigliosi murales che enfatizzano l’architettura locale, la statua “The Big Fish” in cui ogni tassello racconta le vicissitudini della città e il St. Jones Market, un edificio vittoriano che ospita nel fine settimana un mercato vintage.

Cosa visitare nella top 10 Irlanda

Il museo più particolare presente in città è quello dedicato al Titanic, custodito all’interno del cantiere navale dove venne costruito il famoso e sfortunato transatlantico.

L’Ulster Museum è visitato, invece, per la sua raccolta di arte contemporanea oltre che a sezioni dedicate alla civiltà egizia, manufatti e suppellettili locali.

La City Hall rappresenta invece la Belfast dal passato ricco e glorioso vissuto nell’era d’oro mercantile. Può essere considerato come l’edificio più importante della città.

Infine la città consiglia una visita ai Botanical Gardens costruiti durante il periodo vittoriano per sopperire alla crescente curiosità riguardo il mondo botanico.

 

Strada cittadina e commerciale a Belfast, città da visitare fra la top 10 Irlanda

Cork nella top 10 Irlanda

Dal nord di Belfast al sud della top 10 Irlanda passando per Cork, la città dai venti ponti che si affacciano sul fiume Lee di origine medievale.Il centro storico e l’English Market sono i punti raggiunti dai turisti per avere un assaggio culturale ma anche gastronomico della contea.Il quartiere Shannon è conosciuto per essere la zona residenziale operaia abbellita da soluzioni abitative di uguale fattura ma variopinte, nate forse per contrastare il grigiore della vita in fabbrica.Due, invece, i siti culturali, la:

  • Cattedrale di San Finne Barre, di architettura neogotica prettamente francese;
  • Crawfort Art Gallery, mostre temporanee e permanenti con entrata gratuita.

 

Una mucca fra le migliaia presenti in Irlanda

Galway

Galway è una città chiassosa, vivace e festaiola grazie alla massiccia presenza di giovani universitari e dei numerosi e variopinti pub.I visitatori sono attratti dal suo quartiere latino che a discapito del soprannome nasconde le radici che affondano nel medioevo con tanto di mercato con prodotti tipici.Se invece hai voglia di passeggiare puoi dirigerti nella Long Walk dove puoi ammirare delle graziose casette in tinta pastello, sistemi di chiuse e canali che costeggiano la foce del fiume Corrib.Uscendo, verso la zona residenziale, puoi ammirare in lontananza le isole Aran percorrendo la Salthill Promenade seguendo un percorso lungo almeno 2 chilometri.Veduta sull'oceano

Isole Aran

Uno dei motivi che mi spinge a ritornare in Irlanda, oltre che per rivedere la sua natura incontaminata, sono la bellezza delle isole Aran.Sono delle conformazioni rocciose staccatesi dalla zona del Burren che hanno dato vita a tre piccole isole dai nomi gaelici Inishmaan, Inishmore e Inisheer.Essendo relativamente lontane dalla terraferma hanno mantenuto intatte le radici e la tradizione della più antica cultura gaelica.L’abbigliamento tipico è divenuto famoso in tutto il mondo per la qualità della lana e il particolare intreccio dei maglioni che qualifica il mestiere di chi li porta.Gli abitanti maschi delle isole Aran indossano un pesante gilet di tweed con annessa cintura colorata mentre la parte femminile si riconosce dalla tipica camicia in flanella rigorosamente rossa.Barca solitaria sulla costa irlandese: top 10 Irlanda

Limerick: città della Top 10 Irlanda

Sulla carta Limerick è la terza città irlandese in ordine di importanza ma non ha molto da offrire al turista. Per quale motivo è citata fra la top 10 Irlanda?Principalmente per il King’s John Castle, un edificio imponente di straordinaria bellezza che spicca sulle rive del fiume Shannon e meta di visita, seppur veloce, dei tour organizzati.L’interesse turistico stenta a decollare a causa di un debole impulso industriale che relega la città a un sonnacchioso tessuto urbano non stimolato dalla vivacità culturale presente invece in buona parte dell’isola.Un curioso cartello irlandese che avvisa i visitatori che possono essere colpiti da rocce e dardi infuocati (top 10 Irlanda)

I castelli

L’Irlanda è un’isola disseminata di castelli: alcuni ridotti oramai a ruderi, altri divenuti residenze chic dove soggiornare nel segno del lusso. Molti di questi sono stati scelti dai registi americani per girare le scene di alcuni tra i film più famosi grazie all’atmosfera magica che li circonda.Uno tra i più famosi e visitati è sicuramente Blarney Castle che invita i visitatori a baciare una pietra sospesi nel vuoto perché, secondo una leggenda, questo atto coraggioso dona il potere dell’eloquenza.La Rock of Cashel è invece un rudere dall’aurea molto suggestiva che nasconde un passato di potere dove risiedevano re ed ecclesiastici della regione.Una lista completa dei castelli da visitare la trovi qui:

 

Uno dei castelli presenti in Irlanda

Le contee della Top 10 Irlanda

Le contee irlandesi sono 28 a cui si aggiungono tre municipalità. Corrispondono alle nostre regioni e differiscono l’una dall’altra per varietà naturale e culturale. All’apparenza l’Irlanda può sembrare una piccola isola visitabile in una sola settimana ma in realtà per conoscerla a fondo non basterebbe un mese.Sono talmente tante le particolarità insite e sparpagliate per il territorio che sarà necessario tornarci più volte per affermare di averla visitata veramente.Tra la top 10 Irlanda le scogliere delle Cliffs of Moher

Giant’s Causeway, Cliffs of Moher, Carrick-a-rede

Ti verrà sicuramente proposto, durante il tuo soggiorno in Irlanda, un tour diretto a questi tre diversi siti fra i più famosi dell’isola.Il primo, il Giant’s Causeway si trova nell’Irlanda del nord ed è conosciuto come il Selciato del Gigante. Pare, infatti, che un gigante guerriero che viveva nella zona dell’Ulster, tale Fionn Mc Cumhaill, si fosse innamorato di una sua simile. Per non perdere tempo costruì una strada di pietra verso l’isola scozzese di Staffa in modo da poterla vedere tutti i giorni e dichiararle il suo amore.In realtà si tratta di un’esplosione sotterranea avvenuta oltre 60 milioni di anni fa che ha dato vita a questa particolarissima conformazione rocciosa, unica del suo genere, entrata a far parte del Patrimonio Unesco nel 1986.Veduta sulla Giant's Causeway tra le top 10 Irlanda

Wicklow Mountain National Park tra la top 10 Irlanda

Forse il Parco Naturale delle Wicklow Mountains è fra i più selvaggi dell’isola ed è consigliato agli escursionisti e agli amanti della natura. Fra le radici dei meravigliosi alberi presenti nella zona si nascondono anche quelle celtiche legate alle figure magiche e occulte dei druidi. Tali personaggi, infatti, ricoprivano i ruoli di sacerdoti che agivano sotto il volere di Madre Natura preservandola ed esaltando i suoi componenti. Veneravano le piante come esseri superiori e minacciavano gli uomini contro le barbarie perpetrate all’ambiente tacciandole come risvolti funesti che si sarebbero riversati sulla gente. La cultura irlandese è molto complessa e di difficile interpretazione ma ciò dona una nota solenne e intrigante al viaggio mescolandosi fra storia, castelli, leggende, musica e tradizioni orali.

La città medievale di Carcassonne nella regione dell’Occitania è una fortezza con una storia affascinante da raccontare… vuoi conoscerla?

Ci troviamo per l’esattezza nel dipartimento dell’Aude, nome che deriva dal fiume omonimo che attraversa la città. Si divide in due parti: la parte fortificata antica e quella moderna.

CITTÀ MEDIEVALE DI CARCASSONE: L’ORIGINE

 

In verità, i primi insediamenti risalgono al 3500 a.C., quindi ben prima del periodo medievale. I Romani iniziarono le prime opere di fortificazione attorno all’anno 100 a.C. edificando le mura settentrionali.

Ne presero possesso successivamente i Visigoti e i Saraceni, ma fu con il visconte Raimond Roger Trencavel che l’acquisì tramite un matrimonio nel 1607, a dare inizio alla sua fama.

Soprattutto durante il periodo della Crociata Albigese Carcassonne si guadagnò la fama di roccaforte a beneficio dei Catari francesi. In questo periodo visse degli anni prosperi e ottenne numerosi ampliamenti.

Ma, come ogni fiaba che si rispetti, arriva il momento in cui la città deve fare i conti con il bruto della situazione. Nel 1209, nel caldo mese di agosto, Simone di Monfort, dopo un assedio piuttosto cruento, riuscì a conquistare la fortezza e fece uccidere il visconte, succedendogli tout court.

Carcassonne divenne così la frontiera fra Aragona e la Francia e assistette a nuove opere di ingrandimento. Luigi IX, re di Francia, la sottomise al suo potere edificando le mura esterne e rendendola di fatto inespugnabile.

Lo constatò Edoardo il Principe Nero nel 1355 quando cercò di conquistare la città medievale di Carcassonne senza riuscirci, sebbene distrusse completamente la parte bassa.

 

entrata al castello comtal

 

Carcassonne si salvò?

Con il passare degli anni la città perse il suo valore militare e fu quasi sul punto di essere demolita se non fosse stata per una campagna fatta a salvaguardia della città da Jean-Pierre Cros-Mayrevielle e Prosper Mérimée che portarono i cittadini quasi in rivolta.

Si decise allora di procedere con un’opera di ristrutturazione sotto la guida dell’architetto Eugène Viollet-le-Duc che vide la rinascita della stessa creando delle aree completamente nuove e avulse all’originalità di un tempo.

Ciò diede vita a diverse critiche ma la città medievale di Carcassonne rifiorì con una doppia cerchia muraria e un totale di 53 torri di estrema bellezza.

Nel 1997 fu aggiunta alla lista dei Patrimoni dell’Umanità promossa dall’Unesco e oggi richiama 3 milioni di turisti ogni anno da tutto il mondo.

 

torre presente nel castello comtal

 

CITTÀ MEDIEVALE DI CARCASSONNE AI GIORNI NOSTRI

 

Oggi è impossibile non rimanere affascinati dalle geometriche alternanze di torri, mura e passerelle in legno. La città fortificata si erge su di una collina con un’altitudine di 111 metri s.l.m. e la si raggiunge attraversando un antico ponte in pietra sopra il fiume Aude.

Lo stesso divide la città medievale di Carcassonne da quella moderna dove vivono la maggior parte degli abitanti. Attorno al fiume è stato creato un parco naturale dove sia gli animali che gli uomini possono godere di una certa tranquillità.

Se si arriva in treno da Tolosa, come ho fatto io, si dovrà attraversare tutto il centro cittadino moderno, ricco di locali di ogni tipo e negozi che richiamano l’anima della Francia del sud, fatta di profumi e prodotti naturali. In alternativa la si può raggiungere anche con il Flixbus.

Dalla stazione si attraverserà il Canal du Midi passando sopra il ponte de Marengo. Da qui si accede al centro città dove si proseguirà dritti fino ad incrociare rue de Verdun.

Ti consiglio di proseguire dritto e di attraversare il Pont Neuf così da avere una visuale sia sul ponte antico che sulla città medievale di Carcassonne. Al ritorno potrai percorrere il Pont Vieux dopo aver fatto un giretto al parco.

 

gobelin nella basilica di Saint Nazaire nella città medievale di Carcassonne

 

VISITA ALL’INTERNO DELLA CITTÀ

 

L’ingresso è maestoso. So già che farai come me e che non smetterai un attimo di fare fotografie. La città sembra tirata a lucido ed è perfettamente ristrutturata.

L’unica nota stonata arriverà dai numerosi negozi che toglieranno la sua anima romanzata per dargliene una più commerciale. Va detto, però, che l’atmosfera non viene completamente cancellata ma solo leggermente offuscata.

La visita inizia salendo lentamente lungo le vie che un tempo furono teatro di vita militare e cittadina. All’interno si trovano due musei:

  • il Museo dell’Inquisizione
  • Museo della scuola

Ma l’edificio più visitato è il Castello di Comtal (chateau Comtal) con un prezzo di 9 euro di entrata, 12 euro con l’audioguida. Si inizia il percorso con un video introduttivo che racconta la storia della città in francese con sottotitoli in francese e in inglese.

Poi, si prosegue la visita del castello e in tutte le zone che sono state magnificamente restaurate. All’interno è presente anche un museo con i reperti storici ritrovati nella fortezza e nei dintorni.

Infine, si esce da un torrione per ritornare a immergersi nelle vie cittadine da dove si può ammirare anche l’entrata dell’antico Hotel de la Cité e di fianco la meravigliosa basilica gotica di Saint Nazaire.

Se, nel frattempo, ti è venuta fame ti consiglio di mangiare alla Maison du Cassoulet per assaggiare la specialità tipica della Linguadoca, la cassoulet appunto (trovi la ricetta qui).

 

angolo rustico nella città medievale di carcassonne

 

Leggenda di Carcassonne

 

Il nome Carcassonne ha un’origine ben specifica. Durante la dominanza dei Saraceni l’imperatore Carlo Magno voleva conquistarla. La città faceva gola a tutti per la sua posizione strategica e inoltre, acquisendola, avrebbe dimostrato ulteriormente la sua supremazia.

Pensò bene di assassinare il re Balaad che era l’attuale regnante in modo da condurre gli abitanti alla resa. Ma non aveva fatto i conti con la moglie.

Il marito fece la fine che Carlo Magno si aspettava ma la donna prese in mano le redini decisa a non abbandonare il suo possedimento.

Le battaglie si protrassero per 5 anni fino a quando gli eserciti, entrambi stremati, vollero sferrare il colpo di grazia finale. La donna, con furbizia, decise di lanciare da una torre un maiale ben nutrito sopra le teste dell’esercito avversario, facendo credere di aver ancora molto cibo a disposizione, tanto da poterne buttare.

I nemici, sfiniti, decisero di ritirare l’assedio e la donna, il cui nome era Dama Carcas, fece suonare in segno di vittoria le trombe della città.

Gli avversari, nonostante si stessero allontanando, udirono il suono e gridarono “Carcas sonne, che significa “Carcas suona” e da lì fu deciso definitivamente il nome della città.

Il film leggenda Robin Hood il Principe dei ladri, con Kevin Costner e Morgan Freeman fu girato proprio qui dando l’identità di un’ipotetica Nottingham.

 

particolare del parco sul fiume Aude

 


*** VIAGGIO SENSORIALE ***

 

Qualsiasi città francese si appresta bene alla flânerie e Carcassonne non è da meno. Il Genius Loci,  invece, è di difficile interpretazione essendo stato manipolato da restauri avulsi dal tempo e strettamente legato a vicende dimenticate. Non ho avuto abbastanza tempo per carpire l’anima della meravigliosa città ma ho percepito un forte desiderio di protezione del luogo. 

La vista si è riempita di magnificenza per il lavoro che nei secoli ha dato vita a questa opera dell’uomo. L’udito si è lasciato trasportare dal rigoglio dell’acqua del fiume che scorre vivace fra le verdi sponde.

Il tatto si è dedicato alla scoperta di materiali antichi che hanno sapientemente legato ogni elemento naturale: sassi, acqua, terra e legno, mentre l’odorato ha percepito un forte sentore di umidità dato dalle piogge incombenti.

Infine il gusto si è soffermato sui sapori autentici della terra, dei suoi prodotti come la verdura, la carne e il vino. 

Musica consigliata: Zaz – Je veux

Lettura consigliata: Zazie nel metró di Raymond Queneau

Ho trascorso un weekend a Tolosa per contrastare il grigiore di una primavera in sordina e sono stata accolta da vibranti tonalità pastello.

Un’amante dei colori come me non poteva rimanere indifferente al fascino del capoluogo Occitano e risvegliare sensazioni totalmente avulsi dalle aspettative.

Ho trascorso un weekend a Tolosa ma è come se qualcosa dentro di me si fosse risvegliato, portando un sole che l’inverno aveva sbiadito e offuscato.

Weekend a Tolosa: città viola

 

Il viola è uno dei miei colori preferiti, non a caso il colore dominante del blog è proprio questo. Nell’immaginario collettivo il viola è associato alla spiritualità e all’introspezione.

Non appena ho scoperto che Tolosa ha come simbolo le violette ho subito provato un moto di empatia per questa città. Quando finalmente ho trovato un “bateaux” (tipica imbarcazione francese) ancorata lungo la Garonna che vendeva prodotti fatti con la violetta, ho provato del giubilo.

via ed edifici storici a tolosa

Passeggiando lungo le vie cittadine di Tolosa

Ho attraversato il ponte e sono giunta davanti l’entrata della barca negozio. Appena varcata la soglia sono stata raggiunta dal profumo dolce e delicato di questo fiore e da quel momento non mi ha più abbandonato.

Ovunque andassi percepivo profumo di violetta anche se ero ben conscia fosse solo nella mia mente. Eppure mi bastava pensarci per ravvivare le energie dopo le lunghe passeggiate.

L’imperatrice francese Maria Luigia, nonché consorte di Napoleone I, era follemente attratta da questo fiore determinando il suo prestigio.

Anche lo stesso Napoleone lo usava come segno distintivo tanto da essere soprannominato come “Caporal Violet”. Questo legame indissolubile lega Parma a Tolosa perché è proprio la violetta di Parma a essere diventata simbolo della capitale Occitana.

 

Tolosa: città rosa

 

L’altro colore predominante della città, dopo il viola, è il rosa. Può sembrare quasi una similitudine fra viola e rosa quello che si presenta al tramonto in città quando gli ultimi caldi raggi del sole, al tramonto, si riflettono sugli edifici donando loro una percezione rosata.

È inevitabile non canticchiare un pezzo della canzone più famosa di Édith Piaf “La vie en rose” anche se ciò che la mia anima suggeriva era il brano di Charles Trenet “Boum“.

vista sulla basilica di san sernin

La basilica di Saint Sernin a Tolosa

Soprattutto in Place de Capitole quando la piazza e l’edificio si tingono di rosa in contrasto con il cielo che si fa sempre più scuro. Attorno vibra la vita del mercato, delle persone che si fermano a bere un aperitivo in uno dei tanti bar presenti o di chi semplicemente si ferma ammaliato dalla maestosità del luogo.

Appuntalo come luogo da visitare ma dopo essere uscito dalla metro e aver passeggiato lungo rue d’Alsace Romaine per averne ammirato i negozi.

Potrai così ritornare in questa piazza e assaporare lo spazio, l’apertura fra gli edifici respirando l’atmosfera di Tolosa nella sua vita quotidiana.

 

Poi dirigiti verso le innumerevoli chiese da visitare fra queste ti consiglio:

 

  • Couvent des Jacobins (convento dei giacobini): entrata a pagamento per visitare un’imperdibile chiesa gotica domenicana che contiene le spoglie di san Tommaso d’Aquino;

  • Basilica di Notre-Dame de la Daurade: lungo la Garonna con in basso il parco in cui si ritrovano i ragazzi a chiacchierare e ad ascoltare la musica. Di lato la maestosità del Pont Neuf e dall’altra parte del fiume il Chateau d’Eau, centro esposizione di fotografie;

  • Basilique Saint-Sernin: architettura romanica in pianta ottogonale suddivisa in nicchie dedicate ai vari santi e contenente le reliquie di San Saturnino e della Vera Croce;

  • Chapelle des Carmélites: piccola cappella finemente decorata che raccoglie esposizioni fotografiche;

  • Cattedrale di Tolosa (Cathédrale de Sainte-Étienne): dimensioni maestose ma meno curato l’interno che l’esterno con la sua bellissima facciata e un giardino dove riposarsi con piante e fiori.

 

I musei più interessanti da visitare, invece, sono due:

 

  • Fondazione Bemberg: all’interno dell’Hotel d’Assezat con raccolte di quadri da Canaletto a Picasso. Tre piani di edificio suddiviso in sale, l’entrata costa 9 euro.
  • Museo degli Agostiniani (Musée des Augustins): una raccolta di quadri e sculture dal Medioevo agli anni ’40. Prezzo di entrata 9 euro.

 

Abituati a leggere i nomi degli edifici con i loro nomi in francese perché le scritte in altre lingue non sono molto usate! Sarà l’occasione per rispolverare il francese scolastico ;P

 

ragazza con capelli rossi e corona di fiori fra i capelli

Un dipinto presente alla Fondazione Bemberg

 

Tolosa: città verde

 

Verde? Sì, il verde della Garonna, del riflesso dei platani sul Canal du Midi e ancora il verde fiorito dei parchi. Durante un weekend a Tolosa farai un immersione completa in questo colore e sarà subito primavera.

Quanti e quali sono i parchi da visitare assolutamente?

 

  • Jardin Compans Caffarelli: racchiude al suo interno un giardino botanico e un giardino giapponese con un bellissimo ponte rosso all’ombra di una pianta di ciliegio. Una tappa imperdibile dove ritrovare l’armonia e riassestare le dissonanze della mente.

  • Jardin des Plantes: con la sua lunga via alberata da piante provenienti da tutto il mondo, fiori e panchine sulle quali riposarsi. Attorno l’università, il Museo di Storia Naturale, il Jardin Royal (giardino reale), un centro culturale e una chiesa cattolica.

  • Canal du Midi: lungo tutto il canale trovi una pista ciclabile dove andare in bici, camminare e correre. Affollatissima da turisti e dagli abitanti della città. Ma l’esperienza più bella è seguire il corso del canale sul bateau. Lo puoi fare contattando il sito di Bateaux Toulousains e prenotare una gita di circa 3 ore andata e ritorno su un’imbarcazione coperta e attraversare la città osservandola da un’altro punto di vista.

 

Lo sapevi che il Canal du Midi è nato per collegare l’oceano Atlantico al mar Mediterraneo?

 

 

ponte rosso nel giardino cinese con pianta di ciliegio di fianco, weekend a Tolosa

 

Weekend a Tolosa: città azzurra

 

Il colore fa riferimento alla linea del tram che dall’aeroporto Tolosa-Blagnac ti porta al centro città. Scarica la cartina qui:

Spostarsi con i mezzi pubblici a Tolosa è veramente facile ti basterà una volta uscito dall’aeroporto seguire le indicazioni per il tram.

Potrai acquistare un singolo biglietto (1 deplacement) al costo di 1,70 euro, un biglietto da 3 giorni (trois jours) al costo di 12,20 euro oppure un carnet da 10 biglietti a 13,70 euro. Il biglietto da 3 giorni ti permette l’accesso anche alla metro e ai bus.

Il tram arriva fino a Palais de Justice oppure se ti fermi ad Arénes puoi scendere e prendere la Metro che ti porta in centro città. È suddivisa in due linee: A e B, la prima di colore rosso passa attraverso Capitole e arriva alla stazione dei treni Matabieu (fermata Marengo-SNCF) utile per raggiungere la città di Carcassonne, la B di colore giallo corre lungo il Canal du Midi e arriva rispettivamente a nord e a sud della città.

 

Consulta questo articolo per avere maggiori informazioni su come spostarsi a Tolosa:

 

Altre informazioni per il weekend a Tolosa: 

 

La città si adatta perfettamente alla  flânerie si può passeggiare senza seguire la mappa e lasciarsi trasportare dai propri pensieri e ammirare i vari dettagli architettonici, fermarsi a gustare una baguette e sorseggiare un caffè o un tè alla violetta. In questo sito trovi infusi, tè e altre specialità alla violetta: https://www.lamaisondelaviolette.com/fr/

simpatiche coppia di anatre su di un muretto

Coppia di anatre su un muretto dopo il Pont Neuf

I sensi non possono che essere coinvolti dai colori, dal profumo di violetta, dal gusto della cassoulet che appartiene alla tradizione della Linguadoca (trovi la ricetta qui) ma è proposta anche qui a Tolosa, e dai rumori degli uccellini che cinguettano sugli alberi.

Nonostante sia una città di notevoli dimensioni, Tolosa può vantarsi di essere a misura di uomo. La presenza di parchi e di spazi verdi, di acqua e di attività fluviali indica la volontà di ricercare la pace e ciò si ripercuote sul carattere degli abitanti.

Li ho trovati gioviali, tranquilli e rilassati, votati al benessere e alla vita all’aria aperta. Amanti dei dettagli e delle piccole cose che assemblate creano una sorta di particolarità tipicamente francese.

Il Genius Loci di Tolosa è uno spirito in pace con gli elementi naturali ma portato verso la comodità del progresso. Una sorta di trait d’union che rafforza la coesione facendo emergere gli aspetti positivi di entrambi a favore del benessere di chi vi dimora.

 

Letture consigliate per un weekend a Tolosa: 

  • Atlante sentimentali dei colori – Kassia St. Claire
  • Il vagabondo delle stelle – Jack London

Recensione Air Europa: la compagnia spagnola che viaggia prevalentemente dall’Italia all’America latina compresa la zona caraibica. Ma possiamo tranquillamente aggiungere fra le sue rotte anche l’Europa, la Spagna, l’Africa, il Medio Oriente, l’Asia e l’Oceania.

Un’azienda solida che viaggia praticamente in ogni parte del mondo dotata di mezzi moderni, comodi e di un personale gentile e competente.

 La mia esperienza

 

Ho viaggiato con Air Europa da Venezia a Madrid e poi da Madrid a Cancun. L’orario di partenza è stato ottimo per organizzarmi a raggiungere con i mezzi pubblici l’aeroporto Marco Polo.

Una volta arrivata all’aeroporto Barajas di Madrid ho avuto due ore di scalo per raggiungere il terminal 2, fare il controllo bagagli e trovare il gate.

Non prendere sotto gamba il tempo a disposizione. Di solito si arriva al terminal 4 e da lì a piedi bisogna raggiungere il terminal delle partenze internazionali che dista circa 40 minuti a piedi.

In alternativa, se non hai molto tempo a disposizione, ti conviene prendere il bus esterno che fa un giro ad anello fra i vari terminal.

Comunque le due ore mi sono bastate per raggiungere il terminal, fare il controllo bagagli e anche pranzare.

Sono arrivata  e partita in orario senza disagi particolari. Hanno servito una cena discreta e spesso passavano con le bottiglie d’acqua chiedendo se qualcuno volesse bere.

Vengono consegnate le cuffiette ma se si vuole vedere un film bisogna pagare una quota (almeno questo due anni fa). I sedili sono reclinabili e abbastanza comodi anche nella classe turistica. In dotazione viene data una coperta e un cuscino anche se il viaggio è fatto durante il giorno.

Recensione Air Europa decisamente positiva per il servizio e il volo in generale. E tu hai trovato qualche punto su cui recriminare?

 

foto di messicani in barca durante la pesca recensione air europa

 

Sito Air Europa

Essendo il sito in spagnolo anche se inseriamo la lingua italiana le destinazioni di viaggio devono essere scritte nella lingua spagnola. Per esempio se vuoi partire da Venezia, all’interno dello spazio della partenza dovrai scrivere Venecia.

Mentre le destinazioni internazionali di solito sono corrispondenti a ciò che utilizziamo anche noi in italiano: Miami è Miami, Rio de Janeiro rimane uguale, eccetera.

Per fare una prenotazione basterà seguire i passaggi, inserire i dati del documento di viaggio e attendere la conferma che arriverà tramite email. Nel caso non dovessi riceverla, com’è successo a me, ti basterà contattare il servizio clienti al numero 02 89 07 17 67.

Potrebbero passarti la sede centrale a Madrid per risolvere il problema ma parlerai comunque con una telefonista in italiano.

Zagabria in una visita ti domanderai è fattibile? Sì, basta avere gambe allenate e preparare un itinerario preciso su cosa vedere. Sì, basta avere gambe allenate e preparare un itinerario preciso su cosa vedere.

La mia esperienza nella capitale della quasi campione del mondo Croazia è stata piuttosto interessante e in verità mi ha stupito per la sua semplice vitalità.

 

Zagabria in una visita: edificio nel centro storico

 

Il viaggio per vedere Zagabria in una visita

 

Per raggiungere Zagabria ho viaggiato con il Flixbus. Sono partita dalla stazione di Mestre e in circa 6 ore e mezza ho raggiunto la capitale croata.

Il percorso è stato tranquillo ma al confine abbiamo dovuto passare per ben tre volte i controlli passaporto. Prima al confine sloveno un ufficiale è salito e ha controllato i documenti, poi fra la Slovenia e la Croazia e, infine, in territorio croato. Dal confine ci abbiamo messo circa mezz’ora per arrivare alla città a scacchi bianco e rossa.

 

Se visiti zagabria in un giorno non puoi evitare di visitare il museo delle illusioni, questa è una stanza in bianco e nero con me all'interno

 

L’incontro

 

Strade a doppia corsia di percorrenza in ambo i sensi, fontane e parchi a profusione a spezzettare l’austerità di una città capitale. Lungo le statali pratiche piste ciclabili e percorsi pedonali.

L’arrivo in stazione degli autobus, decentrata assieme a quella dei treni rispetto al centro,  si presenta in tutta la sua grandezza e praticità.

Lì puoi trovare il servizio di cambio moneta, bar, panifici e la biglietteria. Uscendo ti ritroverai in una strada grigia che era accentuata dal colore del cielo in quel momento plumbeo.

 

mercato di zagabria

Informazioni pratiche

 

Documenti: essendo la Croazia entrata in Europa nel luglio del 2013 puoi circolare liberamente con la carta d’identità valida per l’espatrio. I controlli avvengono al confine dove, a volte, sarai controllato sia al confine sloveno che in quello croato.


Moneta: la Croazia dal dal 1° gennaio 2023 entra a far parte della Comunità Europea e dell’area Schengen, di conseguenza niente più code alla dogana e si può pagare dappertutto con l’euro.


Lingua: croato, ma è diffuso anche l’inglese, il tedesco e lo spagnolo. Grazie all’inglese potrai interagire quasi ovunque soprattutto nei negozi, nei musei, negli hotel e anche nelle case private se prenoti con Airbnb. Di seguito ti lascio alcune parole che possono rivelarsi utili in caso di necessità:

 

  • Dobar dan/dobra vecer/ dovidenja = buongiorno/buonasera/arrivederci
  • Hvala/Nema na cemu = grazie/prego
  • Da/ne = sì/no
  • Oprostite = per favore
  • Voda/Kava/Caja/Piva = acqua/caffè/tè/birra

 


Mezzi pubblici: non c’è la metro ma un capillare collegamento di tram e autobus. Ti consiglio di recuperare una cartina all’ufficio turistico (ecco l’indirizzo esatto su Google Maps). Il centro storico invece non è esteso e si può visitare tranquillamente a piedi.

 

Zagabria in una visita: scorcio dall'interno della chiesa

 

Itinerario Zagabria in una visita

 

La Città Alta si raggiunge tramite la funicolare oppure salendo i gradini fino ad arrivare alla bellissima Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine.

La Chiesa di San Marco, invece, nonostante sia meno maestosa della precedente è la più riconoscibile grazie alle inconfondibili tegole del tetto che riproducono gli stemmi medievali di Croazia, Dalmazia e Slavonia e l’emblema di Zagabria.

Camminando fra le vie di Gornji Grad, ossia Zagabria alta, è possibile ammirare le statue dell’artista Ivan Mestrovic, icona della scultura moderna croata.

Prima di scendere dovrai fare un salto a vedere il mercato Dolac, con le sue tendine rosse a colorare una piazza un po’ sguarnita. Avrai l’occasione di trovare i prodotti tipici croati come il miele, l’olio, il vino, la frutta, la verdura e i prodotti artigianali in legno.

Nella Città Bassa, invece, potrai sbizzarrirti fra musei, negozi e locali alla moda o tipici. Fra i musei più particolari ti segnalo il Museo delle Illusioni, dove potrai scoprire i meccanismi della mente attraverso un percorso di specchi, immagini in 3D, composizioni ottiche, eccetera. Ti divertirai a risolvere dei giochi di intelligenza e a scattare foto alquanto particolari.

Il Museo delle Relazioni Interrotte è dedicato alle storie d’amore che non hanno seguito, con l’esposizione di oggetti personali lasciati dagli ex amanti, accompagnati dalla spiegazione delle cause della rottura.

Altri musei caratteristici sono:

 

  • l’Atelier Mestrovic dedicato allo scultore croato
  • il Museo Archeologico con reperti soprattutto dell’epoca greca e romana
  • Museo dell’Arte Navale e il Museo della Tecnica
  • un Museo dedicato esclusivamente agli anni 80 e uno dedicato ai funghi!
  • il Museo della città di Zagabria e il Museo Etnografico
  • la Galleria Moderna e il Museo di Arte Contemporandea
  • Mimara Museo, la Galleria Moderna e l’Art Pavillon
  • Museo delle Arti e dell’Artigianato e molti altri.

 

gioco di specchi al museo delle illusioni

 

I parchi

 

Zagabria in una visita vanta tantissimi parchi e giardini pubblici dislocati in periferia muniti di panchine e di alberi sotto i quali sostare. Se decidi di consumare un pasto veloce potresti fermarti proprio in uno di questi.

Il più grande, forse, e anche il più bello è il Parco Comunale con due laghetti artificiali, attrezzi ginnici, parco giochi per i bambini e locali dove bere e mangiare un gelato. Si trova vicino all’ippodromo e sotto il fiume Sava circondato dal verde e dalle due strade principali che escono dal centro cittadino di Zagabria.

 

il fiume sava di colore marroncino penso a causa delle piogge

 

Dopo aver scoperto il centro cittadino, visitato almeno un museo e riposato al parco non ti rimarrà più molto tempo per fare altro ma se hai un giorno in più potresti decidere di raggiungere i famosi laghi di Plitvice che si trovano a circa 2 ore e mezza in autobus da Zagabria.

 


*** VIAGGIO SENSORIALE ***

 

Sarà fantastico dedicarsi alla flânerie a Zagabria in una visita, pensati che io in un solo giorno ho fatto ben 38 chilometri camminando! Ho visitato tutta la città e i dintorni. La maggior parte delle strade, anche le più trafficate, sono provviste di marciapiedi e di piste ciclabili quindi puoi passeggiare in tutta sicurezza.

Il Genius Loci di Zagabria è un essere un po’ schivo e riservato, criptico e di difficile interpretazione. Ricorda un burbero gnomo che non vuole assolutamente svelare la sua vera identità; ama la vita e divertirsi, con un occhio di riguardo alla natura.

La vista passerà in rassegna i dettagli che adornano la città, l’udito, invece, sarà attratto dai suoni della lingua così diversa e indecifrabile rispetto la nostra.

L’odorato sarà coinvolto, in parte dal traffico cittadino piuttosto imponente e, in parte, dai profumi che escono dalle pasticcerie e dai negozi di prodotti naturali.

Il tatto sarà attirato, invece, dai frutti commestibili che troverai passeggiando lungo le strade. Ti sorprenderà vedere piante di more, prugne e mele alla stregua di piante ornamentali. Sarà difficile non allungare una mano e assaggiare quei doni della natura.

Il gusto principalmente sceglierà prodotti da forno come pane e pasticceria, ma anche il dolce del miele e l’acidità di un vino nato sulle coste croate.

 

Musica consigliata: Seka Alecsik – Balkan

Lettura consigliata: Maschere per un massacro di Paolo Rumiz

La top 10 di Malta: le dieci località che non devi assolutamente perdere durante il tuo viaggio nella meravigliosa isola del Mediterraneo. Malta è un’isola strepitosa che ti saprà sorprendere per la sua particolare conformazione e per le differenti nazionalità che ci vivono.

Nella storia ha subito invasioni europee, africane ed extraeuropee lasciando ognuna traccia di sé nell’architettura, nella cultura popolare e anche nella lingua.

Le spiagge, poca sabbia e molti scogli, offrono la possibilità di nuotare in acque cristalline tipiche del mediterraneo, immersi nella cornice di pesci e molluschi che si muovono fra sfumature che vibrano dall’azzurro più intenso al blu più scuro. Ora non rimane che conoscerla nel dettaglio, nelle città e nei luoghi che più la rappresentano.

 

1. La Valletta nella top 10 di Malta

Fu il Gran Maestro dell’Ordine di San Giovanni Jean Parisot de la Valette che diede il nome alla capitale di Malta. Il centro storico non è molto grande ma all’interno nasconde dei palazzi e dei musei assolutamente da visitare e soprattutto è Patrimonio dell’Unesco dal 1980.All’entrata troviamo il City Gate, un ponte in pietra che porta alla Freedom Square, opera dell’architetto italiano Renzo Piano che ha edificato anche il nuovo Parlamento.Proseguendo troviamo il National Museum of Archeology e subito dopo la St. John’s Co-Cathedral che contiene alcune tele del Caravaggio.Il Fort St. Elmo dominava la città e controllava i possibili attacchi dei nemici. I Lower Barracca Gardens e il Castille Curtain li trovi costeggiando la sponda, mentre il luogo più fotografato è il Saluting Battery sotto gli Upper Barraca Gardens.Ogni mezzogiorno, infatti, vengono fatti tuonare i cannoni e tutti i turisti si riuniscono per partecipare all’evento. La famosa ambasciata dell’ordine di San Giovanni di Gerusalemme e di Malta è ospitata al St. James’ Bastion and Cavalier che si trova vicino all’ingresso della città.Da qui partono gli autobus per tutte le località maltesi, ti consiglio di prendere una cartina per capire come muoverti con i mezzi pubblici oppure leggi questo articolo dove trovi tutte le informazioni.

entrata a la valletta nella top 10 di malta

La valletta

2. Sliema

Sliema è la scelta preferita dalla maggior parte dei visitatori. Centro commerciale ricco di negozi, locali alla moda e pub notturni. Da qui partono gli autobus per Circewwa, per raggiungere le isole di Gozo e Comino, e i battelli per raggiungere La Valletta.Passeggiando nel lungo mare arriverai a visitare San Julian, Balluta Bay e Pacevillesede della movida notturna. Ci sono anche numerose spiagge e un tratto di costa chiamato Fond Ghadir dove si sono formate delle interessanti piscine naturali fra le rocce.Si tratta di una zona dove si trascorre il tempo in spiaggia, a fare acquisti, a sorseggiare un aperitivo o a mangiare. Non ci sono musei o attrazioni particolari da segnalare.due che nuotano a sliema

3. Bugibba

Al terzo posto della Top 10 di Malta c’è Bugibba, ossia la seconda Sliema, dove si trovano numerose strutture turistiche  ma più economiche rispetto a Sliema.Anche qui si può passeggiare nel lungo mare ma i negozi e i locali si trovano solo nel piccolo centro. Le spiagge sono prevalentemente di tipo roccioso e si può godere di molta intimità.Nel 2006 è stata costruita una spiaggia sabbiosa vicino al centro dove sono nati ristoranti di pesce fresco. Anche i presidenti di Malta George Abela e Edward Fennech-Adamy hanno scelto di vivere qui. Dove la vita sembra più tranquilla e isolata rispetto alla caotica Sliema.A Pasqua avviene il Palio di Bugibba che coinvolge tutta la città ed è un momento di festa per tutta l’isola. Raggiungerla con i mezzi pubblici diventa quasi impossibile a causa della grossa affluenza di persone che arriva da ogni parte.Da visitare con i bambini è l’Acquario Nazionale di Malta di circa 20.000 metri quadrati, dove sono esposte 26 vasche di pesci del Mediterraneo.Oltre a questi si possono ammirare esemplari di squali, razze, anguille e un meraviglioso tunnel ‘walk-through’ che passa attraverso le vasche e permette ai visitatori di vedere i pesci dal vicino.A fianco all’acquario il Beach Club “Cafè del Mar”, un locale con piscina affacciato direttamente alla Baia di San Paul, ravvivato da feste e musica con deejay.piscina a bugibba nella top 10 di malta

4. Mdina nella top 10 di Malta

Mdina è l’antica capitale di Malta e si trova nel punto più alto dell’isola dove è possibile vederla quasi nella sua interezza.L’ingresso è spettacolare, attraverso il ponte di Mdina Main Gate. Si entrerà in una città medievale completa di cinta muraria millenaria e si potrà godere di un silenzio introvabile nel resto dell’isola.Finalmente troviamo la Cattedrale ufficiale dell’isola, dedicata a San Paolo, situata in piazza dell’Arcivescovo. Di fianco un museo che conserva interessanti suppellettili e una collezione d’arte.Sempre in centro è presente Il Museo di Storia Naturale con mosaico della croce di Malta. Potrai conoscere in modo accurato la formazione geologica dell’isola e scoprire allestimenti e collezioni permanenti di rocce e uccelli.Il Convento Carmelitano è l’unico a essere visitabile al pubblico ma è aperto solo in rare occasioni, per non interferire con la sacralità del luogo.Due musei sono interconnessi: il Mdina Experience, centro che racconta la storia della Medina e come si è evoluta, e la sede dei Cavalieri di Malta, che ripercorre la storia dell’ordine attraverso i secoli.Un altro interessante museo è il Mdina Dungeons Museum che illustra i metodi di tortura usati a Malta e nel mondo e infine il Palazzo Falson, una casa museo che illustra lo stile di vita di una famiglia del XIII secolo, attraverso l’arredamento e lo stile coloniale degli abitanti.Entrata alla medina nella top 10 di malta

5. Rabat

Rabat si trova all’uscita della Medina. Divenne famosa in tutto il mondo per aver ospitato l’apostolo San Paolo, durante un nubifragio accorso nel 60 d.C., raccontato negli Atti degli apostoli.La cittadina è fornita di viuzze strette e decorate di fiori ornamentali. Una piacevole passeggiata porta alla Catacomba di San Paolo, uno dei luoghi più visitati. Si tratta di un percorso scavato nella roccia fra il IV e il V secolo d.c dove trovavano riposo le spoglie dei cristiani.Il Museo e la Cripta di sant’Agata contengono degli affreschi ben conservati e degni di nota. Mentre la Domus Romana è una villa con orpelli antichi e un bellissimo mosaico che ha mantenuto intatto il suo colore nel tempo. Tutto intorno delle colonne di pietra bianca fanno risaltare il disegno.Da visitare ancora a Rabat, il Museo di Wignacourt che possiede una pinacoteca e Casa Bernard, nata come torre di avvistamento su dei resti romani e poi riconvertito a palazzo con arazzi, librerie e oggetti preziosi. Se sei un fedele devoto non puoi non inserire fra la top 10 di Malta una visita a Rabat.via piena di piante a rabat nella top 10 di malta

6. I megalitici

Si tratta di sette siti megalitici dislocati tra Malta e Gozo e dichiarati Patrimonio dell’Unesco. Si tratta di:

  • Gigantia (Ġgantija)
  • Scorba (Skorba)
  • Ta Hagrat (Ta’ Ħaġrat)
  • Hagar Qim (Ħaġar Qim)
  • Menaidra (Mnajdra)
  • Tarscen (Tarxien)

 

Gigantia si trova nell’isola di Gozo e si pensa sia stato edificato fra il 3600 ed il 3000 a.C. Fu scoperto e sistemato dal Colonnello John Otto Bayer che si fece aiutare dai detenuti della prigione gozitana negli scavi.

Scorba sorge a Mġarr, nell’isola di Malta, e comprende due templi megalitici. Ta Hagrat si trova sempre a Mġarr ed è composto di due strutture megalitiche.

Fu scoperta nel 1916 e il direttore del National Museum of Archaeology di La Valletta, Sir Themistocles Zammit, ne predispose gli scavi nel 1923.

Sia Scorba che Ta Hagrat sono dei siti piuttosto delicati e ne è permessa la visita solo a 15 visitatori per volta per un massimo di 45 al giorno e di 90 alla settimana.

Hagar Qim si trova invece a Qrendi e i suoi templi risalgono a 5000 anni fa. Vicino si trova anche la costruzione di Menaidra.

Menaidra si trova in basso rispetto a Hagar Qim, in discesa verso il mare, ed è costituito da tre elementi distinti.  Il più antico consta tre absidi costruiti con il calcare corallino nella parte esterna e da globigerina nella parte interna. Questo perché la prima è una pietra più resistente agli agenti atmosferici.

Tarscen è stato costruito nel 3600 a.c. e comprendeva anche un cimitero crematorio risalente successivamente all’età del Bronzo, nel 2500 a.C. circa.

All’interno degli edifici sono state ritrovate anche una notevole quantità di ossa a testimonianza dei vari sacrifici animali che furono fatti nello spazio religioso del complesso megalitico. Solo per vedere queste testimonianze antiche vale la pena di scalare la classifica della top 10 di Malta.

 

7. Le spiagge più visitate

Oltre alle spiagge già citate di Sliema e Bugibba ci sono altri punti marittimi amati dai turisti. Fra questi ne illustriamo i più importanti. Nella contea di Delimara si trova la famosissima San Peter’s Pool, scelta da chi ama fare i tuffi, con grandi scogli che scendono a dritti sul mare.Dalla parte opposta si trova Marscia  Scirocco famosa per il mercato della domenica e per il piatto tradizionale “Lampuki”, ossia un pesce che attraversa le coste maltesi da aprile a novembre. I due punti sono equidistanti grazie alla formazione a U della costa e, volendo, si raggiungono a piedi.Blue Grotto è una grotta visibile solo in barca dove si può entrare e ammirare i riflessi blu del mare. Non si può scendere dall’imbarcazione per fare un bagno ma si può farlo lungo la costa. Ora arrivano le spiagge, secondo il mio parere, fra le top 10 di Malta…A Manikata puoi visitare la spiaggia dorata di Golden Bay. La troverai molto affollata e quindi potrai preferire andare nella seconda spiaggia, dove si trova il forte Ghajn Tuffieha Tower, di dimensioni  più ridotte. Se ancora non sarai soddisfatto potrai spostarti ancora più avanti, in direzione Gnejna Bay, per raggiungere “l’ultima spiaggia”.Mellieha Bay è un bellissimo pezzo di spiaggia sferzato però da un forte vento. Dalla parte opposta si può camminare nella Ghadira Natural Reserve seguendo i sentieri.E non solo! Prima di arrivare alla spiaggia c’è la fermata Skrajda, se prendi l’autobus 101 ti porterà a visitare il famoso Popeye Village.

Allestita come set del famoso film di Braccio di Ferro con protagonista Robin Williams, oggi  è diventato parco di divertimento per i più piccoli.

 

spiaggia di mellieha nella top 10 di malta

8. La contea di Dingli

La contea di Dingli ti farà sognare di essere per alcuni istanti in Irlanda ad ammirare le maestose Cliffs of Moher. Un luogo selvaggio, rude e roccioso. Il luogo che mi ha sorpreso di più fra la top 10 di Malta è sicuramente questo che non avevo trovato sulla guida ma mi è stato consigliato da un ragazzo maltese.Un panorama a 360 gradi sul mare blu intenso con una strada panoramica di circa 1,5 chilometri che ti permette di passeggiare a strapiombo sul mare.Lungo il cammino vedrai una piccola cappella di roccia bianca come se fosse un miraggio: si tratta della Magdalene Chapel spesso chiusa al pubblico. Vicino dei furgoncini vedono bibite fresche e snacks.Da quel tratto la strada non è più pedonale ma se prosegui in direzione Inzul Ix Xmex, potrai visitare gli unici giardini pubblici di tutta l’isola, i Buskett Gardens.Non ti aspettare nulla di grandioso! Ma ci sono dei bagni, delle panchine con annessi tavolini e delle bellissime piante di arance e mandarini. La domenica il parco si riempie di maltesi che vengono qui a fare picnic.

 

vista dalla scogliera di dingli sul mare nella top 10 di malta

9. Gozo

La “sorella” di Malta è anche la più selvaggia. Si raggiunge da Circewwa con la Gozo Channel Company.All’arrivo scenderai nel porto di Mgarr e un autobus ti porterà nella capitale Victoria o Rabat. Rabat è l’antico nome dell’isola cambiato poi in Victoria nel 1897 in onore dei 60 anni di reggenza della Regina inglese. La somiglianza del nome con la sorella Malta non è casuale anche qui infatti si trova la Cittadella.Ci sono molti siti da visitare tra cui la Cattedrale di Santa Maria che contiene un osso del braccio di Sant’Ursula, patrona di Gozo e ossa dell’addome di Santa Lucia, il Natural History Museum con una collezione di fossili marini impressi nella roccia e le Old Prison, una sorta di carceri vip.  Il Museo Archeologico invece conserva la famosa stele di Maymunah del 1174Malsalforn e Xlendi sono le uniche stazioni balneari dell’isola dove si accentrano gli hotel e i ristoranti. A Malsalforn non aspettarti chissà che, la spiaggia di sassi è molto piccola e l’acqua non è fra le più pulite. In alternativa c’è un lungomare di cemento dove puoi sdraiarti e fare il bagno.

Xlendi invece è un villaggio di pescatori dall’aria selvaggia e incantata. Ricca di baie, insenature e grotte ci si può perdere fra i sentieri che la costeggiano in un mirabolante intreccio di natura e mare.

Qui puoi trovare il gemello dell’Azure Window, la finestra azzurra, andata distrutta a causa dell’erosione del mare qualche anno fa.

 

Si chiama Saint Andrew’s Divers Cove ed è un luogo dove vengono fatte le immersioni.

 

Prima di raggiungere Xaghra si trovano i Templi di Ggantija composti da monoliti che raggiungevano anche i 15 metri di altezza, di colore rosso ed erano fatti in pietra. Oltre a questo gli scavi hanno rivelato antichi simboli di fertilità, ossa di animali e varie sculture.

Nadur significa in arabo “vedetta” ed è abitata per la maggior parte da americani che si sono trasferiti stabilmente qui. La famosa spiaggia di Ramla Bay infatti richiama i turisti per la sua grandezza e per la tranquillità dei suoi fondali.

Al di sopra della spiaggia uno dei possibili siti che ispirò Ulisse a scrivere le sue peripezie per raggiungere Itaca. La dea Calypso l’avrebbe imprigionato in una caverna  qui presente e rinchiuso per sette anni negandogli la libertà.

A Gharb infine si raggiunge per visitare la Basilica di Ta’ Pinu prima di entrare in paese. Il papa Giovanni Paolo II è stato qui nel 1990 ed è stata consacrata da papa Pio XI.

La storia narra che una contadina di nome Carmela Grima ha sentito una voce soave provenire dalla cappella e tutti hanno pensato fosse quella della Madonna.

Un uomo ha confermato il fatto diventando un luogo di pellegrinaggio che attira ogni anno migliaia di maltesi e turisti. Un’altra tappa da fare fra la top 10 di Malta per chi è un cattolico fervente.

Maggiori informazioni su Gozo le trovi qui

 

la spiaggia di malsalform a gozo

10. Comino nella top 10 di Malta

Comino è per me sulla vetta della top 10 di Malta! Si raggiunge con il battello da Circewwa da marzo a ottobre al prezzo di 10 €. Nell’isola vivono solo sei persone ed è presente un hotel.Comino, prende il nome dal tipo di cumino che si coltivava in questa zona, anche se oggi si trova sempre più raramente.Con il traghetto si arriva direttamente nel luogo più bello, il Blue Lagoon. Purtroppo essendo il punto di attracco è anche il più frequentato e il più caotico, dove sarà difficile rilassarsi e trovare spazio fra gli scogli.  Ma se ci si sposta nella parte opposta, seguendo i sentieri, si arriva all’hotel Comino dove si può nuotare relativamente in pace.Caldo permettendo, potrai arrivare fino al Saint Mary Tower, una torre di guardia nata con lo scopo di avvistare i pirati e poi usata dall’esercito maltese. Se la bandiera è issata significa che è aperta e per visitarla dovrai lasciare un’offerta libera.l'acqua blu di comino con due ragazze che osservano il mare

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