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Il sentiero degli scalpellini è un itinerario facile che parte da Costalunga oppure si può renderlo impegnativo partendo da Pove del Grappa. Stiamo parlando di un dislivello di 300 metri con una fantastica veduta sulla Valsugana e su Bassano del Grappa.

Io lo faccio spesso e ogni volta mi diverto a salire i tornanti per ammirare la natura rigogliosa che cambia in base alle stagioni, con la speranza di incontrare qualche camoscio che si inerpica sui pendii verticali.

Quando invece non ho troppa voglia di fare fatica, salgo in località Costalunga da Romano d’Ezzelino e mi godo la passeggiata pianeggiante che porta fino al monumento degli scalpellini. Un pezzo di marmo che ricorda l’importante lavoro svolto dai professionisti con rigoroso impegno.

Perché gli scalpellini?

 

A Pove del Grappa, fin dal Cinquecento, operavano i tagliapietra o i scalpellini: le montagne che sovrastano questa ridente città, a ridosso del fiume Brenta, sono famose per il loro marmo bianco di qualità simile a quello di Carrara.

Il Biancon di Pove, così veniva chiamato, era utilizzato per adornare chiese, case e monumenti. E servivano dei percorsi ad hoc che permettessero di collegare in modo agevole il centro cittadino alla cava di pietra.

Molti si dedicarono a quest’arte tanto da evolvere a scultori come successe ad Antonio Bosa che seguì le orme di Antonio Canova e fece conoscere la sua maestria in tutto il mondo. 

Per conoscerne la storia nel dettaglio e l’evoluzione del mestiere, si può visitare il Museo degli Scalpellini, all’interno della Biblioteca Comunale di Pove del Grappa (telefono 0424/80659).

 

Itinerario cave verso monumento degli scalpellini

 

I percorsi del sentiero degli scalpellini

 

Per raggiungere il sentiero degli scalpellini e il monumento a loro dedicato, si parte da Pove del Grappa attraverso un sentiero che ben presto si dirama in due direzioni: il primo sale in località Pragolin e, costeggiando Romano d’Ezzelino e la statale Cadorna, arriva fino all’imbocco del sentiero attrezzato.

Il secondo, risale verso la Madonna del Cornon, ma si interrompe prima. Ci sono, anche qui, due percorsi possibili: il primo che io chiamo “la direttissima” che sale senza pietà per sbucare a metà sentiero degli scalpellini e, l’altro, che prosegue in direzione Madonna del Cornon.

La prima salita è piuttosto impervia e scivolosa in quanto costruita attraverso l’utilizzo di pietre che servivano a facilitare il trascinamento dei carretti. La sconsiglio in caso di pioggia e se non si è moderatamente allenati.

Prima di arrivare al capitello dedicato alla Madonna del Cornon, invece, un itinerario sale alle cave di pietra e porta direttamente al monumento degli scalpellini. Si tratta di una quindicina di tornanti piuttosto impegnativi che vantano però, un’immersione totale nel fitto del bosco. 

Si attraversano le cave di pietra, ovvero delle gallerie scavate nella roccia, per continuare il sentiero in un percorso che sale vertiginosamente verso l’alto. L’ultima parte è quella più pericolosa perché costellata da pezzi di roccia e di conseguenza, anch’essa scivolosa.

L’ultimo percorso, il più semplice, è quello da Costalunga: un chilometro senza saliscendi adatto a sedie a rotelle e a passeggini. In quella zona, il Comune di Pove, ha adibito un’area barbecue, in cui rilassarsi e mangiare qualcosa.

Dal monumento, continuando sulla destra, si può proseguire il percorso e arrivare fino a Camposolagna. La pendenza cambia improvvisamente: il percorso da diritto e lineare passa a una pendenza che sfiora il 10%.

 

veduta su Romano d'Ezzelino

 

Localizzazione del sentiero degli scalpellini:

  • Da ex ristorante Charleston in località Costalunga si sale sulla stradina sulla sinistra e si prosegue dritto sulla strada in parte asfaltata e in parte sterrata.
  • Lasciare l’auto nell’ultimo parcheggio di via del Cornon e salire a piedi fino a raggiungere il bivio della direttissima (si prosegue avanti) o il sentiero in direzione Madonna del Cornon (salire prima dove c’è il cartello che indica alle cave.
  • In via Geronzello lasciare l’auto sul parcheggio e prendere la strada sterrata che sale fino ad arrivare al bivio: continuando a salire si raggiunge la località Pragolin mentre andando a sinistra si va in direzione Madonna del Cornon. A un certo punto il sentiero si interseca con il bivio della direttissima e si deve scegliere quale percorso fare.


Cosa fare nei dintorni?

Ti piacerebbe fare più escursioni fuori porta ma non sai con chi andare? La soluzione in questo caso è una e si chiama Meeters. Si tratta di una community virtuale che poi si riunisce nel reale per fare gite ed escursioni nel weekend.

L’ideale per chi ha amici, parenti, compagni o conoscenti pigri che preferiscono trascorrere il fine settimana sul divano piuttosto che partire alla scoperta di qualche luogo sconosciuto vicino casa.

La soluzione è perfetta perché attraverso Meeters si può conoscere gente nuova e visitare luoghi immersi nella natura o passeggiare nelle città d’arte, a pochi chilometri di distanza da casa.

Tutto questo affinché tu non debba allontanarti troppo o annoiarti facendo un’escursione in solitaria. Questa soluzione è ideale per chi ha voglia di viaggiare e di visitare nuove località ma non da sola, poiché ama circondarsi di persone con cui interagire.

 

Escursioni fuori porta in compagnia di nuovi amici

 

Serve iscriversi alle escursioni fuori porta?

 

Sebbene Meeters sia presente nel sito online e nel gruppo Facebook è essenzialmente un’associazione e, di conseguenza, va pagata una tassa di iscrizione.

Dopo esserti iscritto potrai selezionare le uscite che ti interessano in base alla regione di appartenenza. Al momento le regioni in cui avvengono gli incontri Meeters sono:

 

Si può portare il cane in base all’esperienza di viaggio e comunque è meglio informarsi leggendo le avvertenze di ogni singola escursione in programma.

L’obiettivo delle escursioni fuori porta è quello di visitare dei posti unici e di stringere amicizie affinché si formi un gruppo solido che possa ritrovarsi con una certa frequenza.

Seguendo questa logica, dunque, gli incontri sono organizzati senza limiti di età. Possono, quindi partecipare sia chi non ha ancora iniziato l’università che la persona già in pensione. Un modo per confrontarsi e rendere il gruppo il più diversificato possibile.