L’alfabeto del viaggiatore è un esercizio utile per posizionare gli aspetti più importanti che definiscono i tuoi viaggi. Giochiamo?
In sostanza si tratta di formare un alfabeto dalla A alla Zeta inserendo le parole che rappresentano il tuo stile di viaggio. Un modo per entrare nel vivo della nostra personalità e scegliere consapevolmente ciò che amiamo fare durante i nostri soggiorni vacanzieri.
Ti lascio l’esempio di ciò che intendo e, se vorrai condividerlo con me nei commenti, sarei felice di leggere anche il tuo. Iniziamo?
L’alfabeto del viaggiatore
A come Aereo
Uno dei miei mezzi di trasporto preferiti, quello che mi fa volare con la fantasia. Parto sempre con ansia perché ho paura di non avere il bagaglio giusto, di arrivare in ritardo o di non essere nella lista passeggeri. Poi quando mi accomodo sulla poltrona tutto svanisce e lascia spazio al pensiero dell’avventura che mi appresto a vivere.
B come Biglietto
L’emozione di prenotare un viaggio è indescrivibile! A volte lo faccio per caso, perché vedo un’offerta conveniente alla quale non riesco a resistere, e subito dopo mi si apre un mondo di idee e opportunità. Viaggiare per me è come aprire delle finestre da cui intravedere altri piccoli mondi paralleli. Ogni volta che visito una località nuova mi chiedo “se vivessi qui sarei la stessa che sono ora?”
C come City Break (alfabeto del viaggiatore)
All’inizio per me viaggiare era trascorrere una settimana in totale relax senza preoccuparmi di nulla. Ora è diventata quasi un’esigenza di conoscere, studiare e approfondire. Pertanto non hanno importanza il tempo e la comodità. Ciò che conta davvero è stupirsi, incuriosirsi e creare dei legami.
D come Documenti (alfabeto del viaggiatore)
Il momento in cui ho avuto in mano il mio primo passaporto è stato come possedere il biglietto della lotteria. La mia prima esperienza fuori dall’Italia e dall’Europa è stata in Kenya. Ero andata lì per il mare ma soprattutto per fare il safari. La magia di quel sogno realizzato non ha mai terminato di colorare le mie giornate.
E come Entusiasmo
Non sempre parto con il desiderio di farlo. A volte mi capita di prenotare e di chiedermi se sia meglio rimanere a casa. Paradossalmente quando succede, si rivela essere la vacanza migliore. Forse le aspettative che carichiamo risultano eccessive o forse, indipendentemente da me, c’è un’energia che si ravviva non appena cambio prospettiva. L’entusiasmo predomina e io non posso che accettarlo e lasciarlo trionfare.
F come Flânerie (alfabeto del viaggiatore)
Il viaggio è il momento migliore per trasformarmi in una perfetta flâneuse. Indosso le scarpe comode, metto il cellulare dentro lo zaino, estraggo la macchina fotografica e mi dedico alla scoperta dei dettagli. Questa passeggiata consapevole mi carica di energia. Alla fine ritorno in alloggio distrutta ma felice, con un sorriso ebete stampato in faccia.
G come Genius Loci
Il Genius Loci è lo spirito del luogo e scoprirlo è uno dei miei obiettivi di viaggio. Cos’è quella caratteristica che accomuna gli abitanti di una località? C’è sempre un trait d’union che fa rispecchiare la città nelle persone e le persone nelle città. L’hai mai notato?
H come Hotel
È la voce più importante nell’alfabeto dei viaggiatori assieme al mezzo di trasporto preferito. Io di solito non scelgo hotel lussuosi ricchi di comfort, ma valuto la vicinanza ai siti da visitare, ai trasporti pubblici, ai ristoranti e supermercati. Infine mi affido all’istinto che finora non mi ha mai tradito.
I come Incomprensione
Capita nei paesi esteri di non capire certi atteggiamenti o di valutare in modo negativo alcuni comportamenti. Sono degli insegnamenti: le incomprensioni ci aiutano a vedere che ci sono diverse mentalità e che non siamo sempre nel giusto. Serve a ridefinire i nostri confini e lo spazio che abbiamo nel mondo.
K come Kaizen (alfabeto del viaggiatore)
La pratica giapponese del Kaizen l’ho scoperta da poco ma non riesco più farne a meno. L’idea è quella di fare un passo alla volta per superare le nostre paure. Se il nostro desiderio è quello di viaggiare da soli ma non l’abbiamo mai fatto, si può iniziare trascorrendo un pomeriggio in una città vicina. Il cervello ha bisogno di piccole spinte non di gesti eclatanti per aggirare la paura. Questo concetto è molto utile in viaggio quando ci assalgono le piccole paranoie che ci impediscono di godere appieno il nostro soggiorno.
J come Jump (parola inglese all’interno dell’alfabeto del viaggiatore)
Dopo il passo ci vuole il salto! Quello definitivo che ci permette di andare verso una dimensione superiore. È il momento di lasciarsi andare e permettere alle situazioni di fluire. In viaggio puoi farlo perché nessuno ti conosce e puoi scegliere di essere chi vuoi. Lo senti il senso di liberazione?
L come Libertà
Sto parlando della libertà dal tempo. Uno dei beni più preziosi che spesso sottovalutiamo. C’è chi si spaventa e chi si sente a disagio e se capita, dovrebbe essere preso come un campanello d’allarme. La routine ci plasma per farci vivere in quella che Thoreau chiamava una “quieta disperazione”.
M come Mappa
Guardo sempre una cartina anche quando non viaggio. La guardo perché mi permette di volare con la mente in luoghi esotici o in mondi paralleli. La mappa è un disegno che diverte e stuzzica la curiosità. Un diversivo dalla realtà soprattutto quando è noiosa o abitudinaria.
N come Novità
L’antidoto contro la noia è la novità. Spostarti in un’altra località è cambiare prospettiva significa introdurre una componente nuova nella tua vita. Sai che c’è di nuovo? Ho prenotato un viaggio e quando torno ti racconterò com’è andata: una promessa importante per l’alfabeto dei viaggiatori!
O come Origine
Il viaggiare mi riporta all’origine dell’essenza. L’essenziale, come ci ha insegnato il Piccolo Principe, è invisibile agli occhi. Significa, in pratica, che non siamo capaci di vedere le cose più semplici nonostante siano le più importanti. L’affetto della famiglia, la serenità, l’essere compresi, eccetera. Non gli oggetti ma ciò che siamo ci fa sentire vivi.
P come partenza (alfabeto del viaggiatore)
La partenza è in assoluto il momento più ansiolitico di tutto il viaggio! Sia all’andata che al ritorno. Riuscirò a prendere l’aereo? Tornerò a casa? Dimenticherò qualcosa? Suonerà la sveglia? Rilassati Tania è solo un viaggio!
Q come Quasi
In ogni mio soggiorno lascio sempre qualcosa di incompiuto perché spero di poterci tornare o almeno avere questa illusione. Sapere che non ho completato il quadro ma che manca una tessera mi da una motivazione per tornare.
R come Ricordi
Sai cosa mi spinge a viaggiare anche quando non ne ho voglia? Una frase di Leonardo da Vinci: “Bisogna arricchire la mente di ricordi per quando si è vecchi e non si potrà più viaggiare”. Potrebbe succedere che durante la vecchiaia si viaggi ancora di più ma prevenire, come si dice…
S come Sensi
Da quanto ho iniziato ad attivare in modo consapevole i sensi durante i miei viaggi, mi sono resa conto che le esperienze sono diventate molto intense. Coinvolgere la vista, l’udito, il tatto, il gusto e l’odorato associandoli a vari episodi, aiuta a rafforzare i ricordi che diventano, così, indelebili nella mente.
T come Travel Blogger (se non lo fossi non avrei inventato l’alfabeto del viaggiatore!)
Un altro motivo che mi spinge a viaggiare è avere materiale da scrivere nel blog o magari nuove guide di viaggio oltre a quelle che ho già scritto e che ti consiglio di guardare.
U come Unità
Mi sono resa conto viaggiando che ciò che divide è anche quello unisce. Le diversità sono la forza che spingono le persone a muoversi e a vedere nuove realtà. Vanno quindi preservate perché sono il vero tesoro della nostra civiltà.
V come Vicissitudini
Quante ne succedono in viaggio? Sono le esperienze che non vedi l’ora di raccontare ad amici e parenti quando torni a casa. Quelle che ogni tanto ti ritornano in mente e ti fanno sorridere anche se sei da solo. Per esempio, in Giordania, la mia guida mi ha lasciato chiusa in taxi mezz’ora ad aspettarlo perché doveva andare a donare il sangue, non dico altro!
W come Wanderlust
La parola del viaggiatore per eccellenza. Il desiderio continuo di viaggiare, quello che non si spegne mai ma anzi sembra rinnovare la sua forza. Possiamo definire Wanderlust una parola must dell’alfabeto del viaggiatore.
X come Xochimilco (alfabeto del viaggiatore)
Xochimilco è una località in Messico vicino a Cancun. La prendo ad esempio quando voglio identificare il tipo di viaggio che non voglio fare, ossia quello costruito ad hoc per i turisti. Si tratta di appezzamenti di terra divisi da canali dove si naviga con le barche. All’interno dell’imbarcazione si mangia, si ascoltano i mariachi, si balla e si beve tequila. Divertente ma non veritiero. Quando voglio intendere un’esperienza del genere dico “una alla Xochimilco”.
Y come Yin Yang
Le due forze contrastanti della filosofia Zen: lo yin la luce, la parte femminile, il bianco e lo yang il maschile, il forte e il nero. Ti chiederai cosa c’entra con l’alfabeto del viaggiatore? Un viaggio, per funzionare secondo me, dovrebbe essere in equilibrio fra questi due elementi, proprio come la vita.
Z come Zenith
Come dice Wikipedia lo zenith è il punto sulla sfera celeste intercettato dalla retta verticale all’osservatore. In pratica un punto nell’orizzonte che tu vedi. Potrebbe essere considerato come un confine o come un invito a guardare oltre: questa scelta è solo nostra.