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I pericoli all’estero sono sempre dietro l’angolo come ci insegna in modo irriverente e a tratti esagerato il film ‘Un matrimonio esplosivo’. Il film ha per protagonisti Jennifer Lopez e Josh Duhamel.

L’antagonista è Lenny Kravitz, sebbene sia difficile vederlo in queste vesti! La pellicola è una commedia esilarante, con un sottofondo di verità e di cruda realtà.

Un matrimonio esplosivo

 

I protagonisti Darcy e Tom hanno deciso di formalizzare la loro unione e per farlo hanno pensato di ritrovarsi in un isola con i parenti più stretti così da celebrare il matrimonio.

In realtà, il progetto matrimoniale nasce dall’idea di Tom, il quale vuole sorprendere la sua amata e i suoi genitori, con un evento memorabile dai toni pressoché indimenticabili.

Purtroppo i piani non vanno come sperato, poiché subentrano dei problemi di sicurezza alquanto inaspettati. Nell’isola arriva un commando armato con l’intento di derubare gli ospiti. Ma gli sposi non accettano interferenze e inizia una logorante guerra dai risvolti inaspettati.

La pellicola è interessante per noi viaggiatori perché solleva alcune problematiche spesso poco considerate e legate ai pericoli presenti all’estero. Difatti, tendiamo a pensare ai momenti distensivi senza calcolare eventuali intoppi.

 

pericoli all'estero

 

I pericoli all’estero nell’organizzare eventi e matrimoni

 

Il matrimonio è un evento memorabile in cui due persone danno il via a un nuovo capitolo della vita insieme. Alcune coppie scelgono di celebrare il loro matrimonio all’estero, così da enfatizzare il senso di avventura e per rendere l’esperienza unica.

Tuttavia, celebrare un matrimonio senza conoscere a fondo il tessuto sociale di un paese può comportare dei potenziali pericoli da considerare prima di prendere una decisione in merito.

In primo luogo, la mancanza di infrastrutture, di regolamenti specifici per quanto riguarda gli eventi, le norme igienico-sanitarie e la sicurezza mettono a serio rischio l’evento.

In quale modo? Per esempio, le sedi potrebbero non essere all’altezza degli standard di sicurezza e, di conseguenza, i servizi di emergenza potrebbero non essere prontamente disponibili.

Inoltre, la qualità dell’acqua e del cibo può essere compromessa così da poter causare intossicazioni alimentari, con gravi conseguenze.  Come se ciò non bastasse, questi problemi sono aggravati da strutture mediche limitate, incapaci di gestire delle emergenze.

Inoltre, le barriere culturali e linguistiche possono creare incomprensioni e confusione. Comprendere e rispettare le usanze e le tradizioni locali è essenziale per evitare di offendere la comunità locale.

Un altro fattore significativo da considerare è il costo dell’organizzazione di un matrimonio all’estero. Contrariamente a quanto si crede, organizzare un matrimonio all’estero non è necessariamente più economico che organizzarlo in patria.

I costi del viaggio, dell’alloggio e della logistica possono accumularsi rapidamente e possono verificarsi spese impreviste. Ciò può causare tensioni finanziarie per gli sposi e gli invitati, portando con sé un ricordo spiacevole.

Pertanto, meglio conoscere a fondo la zona, avere dei contatti sicuri e far sì che gli ospiti non si sentano a disagio. In caso contrario, meglio organizzare il matrimonio al paesello e poi spendere i soldi per un lungo viaggio di nozze.

La mucca Jacqueline è la protagonista del film che racconta il viaggio da un piccolo villaggio dell’Algeria alla caotica e magnetica Parigi. Assieme a lei c’è il suo mentore: Fatah, un contadino che sogna di partecipare al salone dell’agricoltura di Parigi.

La manifestazione si svolge una volta all’anno e ogni anno Fatah manda una richiesta di partecipazione. Commossi dalla devozione, gli organizzatori decidono di invitare Fatah e la mucca Jacqueline a presenziare all’evento.

Alla notizia il villaggio si anima e nonostante il disappunto della moglie, si organizza per raccogliere i soldi necessari al viaggio. L’itinerario sarà il seguente: dall’Algeria a Marsiglia in nave e poi a piedi fino a Parigi.

La lunga camminata della mucca Jacqueline

 

Il protagonista del film è talmente emozionato dall’avventura da suscitare il rispetto e l’empatia di tutti coloro che incontra. Coinvolge le persone nella sua esperienza e li emoziona con i suoi sogni.

Dall’Algeria a Marsiglia non subisce intoppi ma è quando inizia il viaggio a piedi che si susseguono i problemi. A seguito di alcuni giorni di cammino, la mucca Jacqueline si inabissa in uno stagno in preda alla stanchezza, e Fatah non riesce a smuoverla.

Saranno le sue urla e le sue richieste di aiuto a fermare una macchina che sta passando in quel momento. Ne esce il proprietario del terreno che lo rimprovera per aver sconfinato nei suoi possedimenti.

Cambia subito registro, però, non appena legge la paura e la disperazione negli occhi del contadino algerino. Aiuterà quindi Jacqueline e ospiterà entrambi nel suo castello.

Dopo aver ripreso le forze ed essersi rimesso in cammino cominceranno i guai peggiori, che porteranno il povero Fatah a ubriacarsi e a manifestare involontariamente proprio contro il salone dell’agricoltura.

La sua felicità rischierà di vacillare ma gli amici che avrà conosciuto strada facendo interverranno in suo favore per raggiungere, ahimè non centrare, il suo obiettivo. 

 

in viaggio con la mucca Jacqueline

Recensione

 

La pellicola ha una connotazione decisamente spiritosa basandosi su equivoci e contraddizioni che non sminuiranno mai il personaggio. La mucca Jacqueline sembra quasi una presenza paziente, involontaria e accomodante a sostegno di Fatah.

Ironizza sui pregiudizi degli europei nei confronti dei musulmani e viceversa, denunciandone in modo divertente le banalizzazioni. Fatah, infatti, grazie al suo carattere solare e allegro conquista tutti e riacquista merito anche fra i suoi connazionali.

Una metafora per far capire che non ha importanza la provenienza, è il viaggio che si compie a fare la differenza. Un approccio semplice e caloroso avvicina le persone e le invita a sedersi in un ipotetico tavolo di conversazione.

 

Trailer del film:In viaggio con Jacqueline

 

Dall’Europa al Canada è un viaggio, e poi dal Canada all’Europa è un altro viaggio, trascinato dal magico sentore dei tulipani. I tipici fiori olandesi che rappresentano una nazione e la loro delicata forza.

Riassunto del film: “Tulipani – amore, onore e una bicicletta”

 

Una bellissima ragazza di nome Anna, dai capelli biondi ramati, corre per le vie di Montreal con una bicicletta vecchia e scassata. Si avventura per il traffico cittadino con l’intenzione di andare a trovare sua mamma, ricoverata in ospedale.

Purtroppo questo sarà l’ultimo giorno in cui staranno assieme: perciò la madre le strapperà la promessa di portare le sue ceneri al paese natio, in Puglia

Un passato che inverte il presente e un viaggio a ritroso. Prima dell’Europa al Canada e ora dal Canada all’Europa, o meglio in Italia. Ma è proprio questo viaggio a inaugurare una nuova prospettiva di vita.

Scoprirà di non essere figlia di sua madre ma di due immigrati olandesi trasferitesi in Italia. Tutto avvenne durante la terribile inondazione che colpì l’Olanda e che lasciò gran parte della popolazione sfollata e senza casa.

In un ricovero d’emergenza si conobbero e si amarono i genitori di Anna. Ma poi il padre se ne andò lasciando un messaggio alla futura madre di raggiungerla in un posto nel mondo quando si fosse sistemato.

Attraversò l’intera Europa in bicicletta fino ad arrivare in un paesino dell’entroterra pugliese. Qui instaurò nuove amicizie, acquistò una masseria e impiantò bulbi di tulipani.

A non tutti piacque l’arrivo del “gigante olandese” nonostante lui sapesse farsi ben volere dalla gente. Cominciarono i primi battibecchi che sarebbero stati divertenti se non fosse stato coinvolto un malavitoso locale. 

La situazione iniziò a degenerare e ad Anna, in arrivo al paese, vennero raccontati tutti questi fatti, compreso l’epilogo finale. 

 

tulipani Europa al Canada

 

Dall’Europa al Canada: recensione film

 

Vorrei fare anch’io un viaggio dall’Europa al Canada ma in questo periodo mi devo “accontentare” di rimanere in Italia! Fra i due continenti emergono importanti divergenze che sono state egregiamente illustrate nel film.

La trama è narrata in modo spiritoso e rende il racconto divertente, nonostante siano trattati temi alquanto seri. Ma è stato il messaggio finale quello che mi ha colpita maggiormente.

Un inno alla vita, da godere in ogni situazione, anche nella più avversa. E un ringraziamento a chi ci ha preceduto: a chi ha lottato per dotarci di un futuro sereno, libero da costrizioni.

Infine, forse, l’insegnamento più grande di tutti: gli spaghetti non vanno schiacciati, non vanno tagliati ma solo arrotolati delicatamente con la forchetta. Insegniamo ai barbari a mangiare, dall’Europa al Canada.

 

Guarda il trailer del film, clicca qui.

Possiamo almeno viaggiare con la fantasia in questo periodo di pandemia globale? Sì, grazie al programma Prime Video di Amazon.

La ricca programmazione offerta dal canale di Bezos ci permette di esplorare luoghi che al momento ci sono interdetti. Nulla ci vieta di sognare, né di spostarci con la mente in quei paesi che avremmo voluto visitare quest’anno.

Per questo motivo ti lascio dei suggerimenti di visione che trovo piuttosto appetibili nel caso nascesse il bisogno di evadere da questa momentanea, pesante realtà.

Viaggiare con la fantasia con Prime Video

 

IL VIAGGIO DI FANNY

 

film il viaggio di fanny

Più che un viaggio si tratta di una fuga quella di Fanny e dei suoi amici. Mandata in colonia per scampare al rastrellamento dei tedeschi a caccia di ebrei in territorio francese, si ritrova suo malgrado a fuggire anche da quella che sembrava una roccaforte sicura.

L’unica destinazione possibile per salvarsi la vita è il territorio neutrale della Svizzera. Lì si dirigeranno i nostri eroi, lasciando ciò che prima sembrava una normale vita.

 

LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI T.S. SPIVET

 

Film Prime VideoT.S. riceve una telefonata che gli cambia la vita. Scopre, infatti, di aver vinto il premio Baird a seguito della sua invenzione.

L’ideatore del dispositivo capace di funzionare in moto perpetuo parte da solo alla volta della Smithsonian attraversando tutta l’America solo per ritirare il premio.

La sorpresa più grande, però, l’avranno gli organizzatori dell’evento quando scopriranno che T.S. altri non è che un bambino.

 

VIAGGI AL RALLENTATORE

 

I protagonisti di questa serie TV sono Ludovico de Maistre e Gabriele Saluci che si aggirano nel mondo viaggiando con veicoli improbabili a caccia di avventure. 

Tra i paesi visitati figurano il Giappone, l’Islanda, il Madagascar, eccetera. Le puntate sono state girate per il programma della Rai “Alle falde del Kilimangiaro” e riproposte in via esclusiva da Prime Video. 

Serie TV Prime Video viaggiare con la fantasia

 

VIAGGIARE CON LA FANTASIA: LISTA FILM, DOCUMENTARI E SERIE TV

 

Oltre ai tre che ti ho presentato sopra potresti trovare interessanti anche i seguenti:

  • Viaggio attraverso il Serengeti (film);
  • Bekas – In viaggio per la felicità (film);La nostra vacanza in Scozia (film);
  • Azmaish (documentario);
  • AQ*A (documentario);
  • In viaggio con il documentarista (serie TV);
  • Wild West Coast (documentario);
  • Appunti di viaggio su moda e città (film);
  • Salar (documentario);
  • Il viaggio di Amelie (film).

A questi si aggiungono molti altri oltre a quelli già presentati nella sezione “film di viaggio” del blog e quelli proposti nel Prime Video. 

Quale viaggiatore non vorrebbe andare a spasso nel bosco con Bill Bryson? Virtualmente lo può fare grazie al film uscito nel 2015. A interpretare il giornalista e scrittore di viaggi c’è Robert Redford accompagnato da Nick Nolte.

Il titolo originale dell’opera è “A Walk in the Woods” è racconta l’ennesima avventura del protagonista che desidera cimentarsi nel lungo e tortuoso sentiero degli Appalachi.

Hai mai sentito parlare di Bill Bryson? 

 

Se ami leggere racconti di viaggio sicuramente avrai sentito il suo nome. È autore di diversi volumi come “Una città o l’altra”, “America Perduta”, “Piccola grande isola” e molti altri. 

Si laurea come giornalista e trova lavoro all’università di Durham in Inghilterra dove si era trasferito dopo aver conosciuto la moglie. Diventa autore di libri di viaggio ma anche di saggi che lo faranno entrare nell’olimpo degli scrittori più influenti.

In questa ultima avventura decide di percorrere i 3500 chilometri che attraversano le montagne degli Appalachi dalla Georgia al Maine. Ci riuscirà?

Per avere una spalla e un aiuto si affiderà alla compagnia di Stephen Katz (interpretato da Nick Nolte), un amico che lo accompagnò anche in gioventù nel suo viaggio alla scoperta dell’Europa.

L’unica differenza fra il viaggio fatto in Europa e questo degli Appalachi è proprio l’età. I due, infatti, non sono più nel fior fiore degli anni ma anzi si ritrovano a essere piuttosto fuori forma.

Il richiamo di una nuova esperienza però li farà avanzare passo dopo passo fra incontri non sempre piacevoli e impedimenti di ogni tipo. Dal viaggio nasce il libro che poi verrà trasportato al cinema.

 

montagne innevate a spasso nel bosco con Bill Bryson

A spasso nel bosco con Bill Bryson

 

Il film rappresenta l’ideale di viaggio che ogni persona vorrebbe fare almeno una volta nella vita. Una preparazione a casaccio, la compagnia di un personaggio strampalato e la ritrovata forza di volontà che si ripresenta nei momenti più impensabili. 

L’esperienza leggera di chi decide di partire senza “pensarci troppo” affrontando gli imprevisti come se fossero dei semplici e inevitabili ostacoli che si frappongono nel cammino.

Quella folata di vento di fernweh che ogni tanto si ripresenta alla mente chiedendo di abbandonare ciò che stiamo vivendo per inoltrarci nel caso: un luogo in cui non si conoscono in anticipo le variabili.

Ogni viaggiatore ha assaporato questo bisogno e se è stato diligente e lo ha seguito si ricorderà dell’esperienza come qualcosa di originale e fantastico. 

A volte, semplicemente, non possiamo evitare i richiami della natura e ritorniamo a camminare nei boschi per respirare quell’aria di libertà che spesso manca nelle nostre vite. 

Una libertà che richiede però sacrificio, ma che ci riempie di soddisfazione e di ricordi piacevoli da condividere nei momenti in cui nulla abbiamo da raccontare.

Dobbiamo caricarci di ricordi per la vecchiaia” diceva Leonardo da Vinci ma possiamo anche continuare ad avventurarci, senza paura, nei sentieri del mondo, come se non ci fosse alcuna età a impedircelo.

Sei in cerca di canali web per i viaggi da vedere sul PC o sul tuo smartphone anche quando non sei a casa? Eccotene una lista. Ti piacerà, vedrai!

Canali web per i viaggi: ARTE TV

 

L’ultimo che ho scoperto è Arte TV che si definisce come il “Canale Culturale Europeo, Gratis e On Demand”. Propone numerosi documentari che spaziano dai viaggi, alla scienza, ai musei, alla filosofia, eccetera.

Posso tranquillamente affermare che nella selezione troverai sicuramente un video adatto ai tuoi gusti. L’unica pecca è che essendo di stampo europeo alcuni documentari sono commentati in lingua originale ma sempre sottotitolati in italiano.

Ultimamente si sono aggiunti molti video che raccontano novità e scoperte relative al Coronavirus, la pandemia che ha contagiato all’improvviso tutto il mondo.

Un’interessante sezione è dedicata al mondo dell’arte, della musica e degli spettacoli. Un’occasione per trascorrere una serata particolare gustando le offerte che l’arte sa trasmettere.

I documentari e i film sono sempre aggiornati e quindi non c’è possibilità di annoiarsi. Inoltre, vengono integrati approfondimenti di attualità in linea con il periodo del momento.

 

l'acqua cristallina del mare, canali web per i viaggi

 

RAI PLAY

 

Come i precedenti anche Rai Play propone una ricca scelta di documentari che spaziano dalla natura, alla società, alle biografie e, ovviamente, ai viaggi.

I filmati più interessanti, a mio avviso, sono proprio quelli che parlano di celebrità o di personaggi famosi come Einstein, Fellini, Salman Rushdie, Pertini e molti altri.

So che piacerà a molti genitori perché c’è anche la sezione dedicata ai bimbi con film e cartoni animati adatti a loro, la parte “Rai Scuola” con video educativi (al momento però ne compare solo uno) e “Learning” con tantissimi video per acquisire nuove conoscenze.

Sono presenti anche alcuni spezzoni dei programmi televisivi già trasmessi come “Rai News 24”, “TG 1” o “Che Tempo Che Fa” nella sezione Playlist 24.

 

Ti lascio i link dei due canali web per i viaggi e attendo suggerimenti se ne conosci altri:

Cosa vedere gratuitamente da casa in questo momento? Le offerte da parte di TV, musei e istituzioni sono aumentate in modo esponenziale. Proprio per questo motivo diventa difficile mettere ordine e trovare la proposta adatta a noi.

Ti segnalo di seguito quelle che, secondo me, sono rilevanti al fine di continuare a viaggiare comodamente sdraiati sul divano immaginandoci rilassati in qualche località esotica.

Ma non solo!

Approfittiamo anche delle visite guidate virtuali che ci danno la possibilità di visitare i musei più famosi al mondo o di accedere alle biblioteche appartenenti all’Unesco.

Cosa vedere gratuitamente: Arte TV

 

I giga del mio abbonamento telefonico e del computer se ne stanno lentamente andando a causa della ricca selezione di proposte di documentari presente su Arte TV.

Ci sono moltissimi video che trattano vari argomenti relativi alla natura, ai paesaggi, all’attualità, alla storia, all’arte, all’intrattenimento e più in generale alla cultura mondiale.

I documentari sono pubblicati in lingua originale ma sono comunque sempre sottotitolati in italiano. Fra questi fanno capolino anche interessanti reportage, opere teatrali, musicali e spaccati filosofici.

Musei

 

La scorsa settimana, passeggiando in cortile con il cane, ho potuto visitare tramite il cellulare alcune maestose stanze dell’Hermitage di San Pietroburgo.

La visita virtuale è stata gestita da una guida che parlava in italiano e in circa mezz’ora ha illustrato, tramite il racconto di aneddoti, la storia e le opere conservate nel museo russo. 

Ho trovato, inoltre su Youtube, un altro video della durata di 5 ore, promosso dalla Apple, che mostra 45 sale dello stesso museo in cui si possono ammirare ben 600 opere d’arte. 

Il video non è commentato ma accompagnato da musica e performance coreografiche composte da immagini, suoni, luci e atmosfere del tutto particolari.

Il canale del Museo Egizio di Torino porta il visitatore a conoscere le sale e le opere di arte egizia tramite la sezione “Le passeggiate del Direttore”. Al termine della quarantena avrai un motivo in più per visitare la bellissima città sabauda e conoscere i reperti raccolti da Bernardino Drovetti in una delle più importanti epoche storiche. 

Il museo del Ter di Barcellona ha raccolto all’interno della sua pagina i canti di vari tipi di uccelli fra stanziali e migratori. Si possono ascoltare i versi cliccando, tramite smartphone, sopra al disegno. Ho provato a cliccare con il mouse sul pc ma non funziona, quindi è valido solo con l’ausilio del cellulare. 

 

Statua egizia, sfinge cosa vedere gratuitamente

 

Biblioteca Digitale dell’UNESCO

 

Un altro meraviglioso regalo ci è offerto dall’Unesco che ha messo a disposizione quasi 20 mila documenti fra fotografie, contenuti multimediali, manufatti, pergamene, eccetera.

Purtroppo, fra le traduzioni, non è compresa la lingua italiana ma se te la cavi puoi leggere i documenti in inglese, francese, portoghese, spagnolo, arabo e cinese.

Cosa vedere gratuitamente nella biblioteca? Ad esempio puoi visionare un libro di Leonardo da Vinci, dei ritratti di personaggi famosi o d’epoca, manoscritti miniati e tante altri libri conservati in teche sigillate o, addirittura, nascosti al pubblico. Tutte le opere appartengono ai vari musei del mondo e sono state prima fotografate e poi digitalizzate per essere consultate online.

Cosa vedere gratuitamente: Google Arts & Culture

 

Google permette di viaggiare virtualmente e di scoprire diversi siti, alcuni patrimoni dell’Unesco, come Petra, i castelli francesi, piazza dei Miracoli di Pisa, eccetera.

Oltre a ciò si possono consultare le opere di numerosi artisti mondiali suddivisi nelle varie correnti artistiche, conoscere i musei di storia naturale, camminare virtualmente in foreste protette e molto altro.

Ogni giorno la collezione si arricchisce di nuove proposte e sarà impossibile dire ancora “mi annoio a casa!” perché non ci sono scuse per lasciare da parte la cultura.

 

veduta d'insieme sulla città medievale di carcassonne

 

Infine, un bellissimo regalo da Kenny Random: sto parlando di qualcosa di veramente prezioso!

Ho già avuto l’occasione di parlarti dell’artista nell’articolo dedicato alla Street Art (lo trovi qui) ma se non lo conosci te lo voglio presentare.

Kenny Random è un’artista di strada che ama fare disegni dai toni evocativi distribuendoli in tutto l’hinterland padovano. Tramite la pagina Facebook promuove la sua arte che puoi acquistare nella gallery del suo sito internet. 

Passeggiando a Padova è facile incontrare uno dei suoi murales, facilmente riconoscibili per il loro aspetto onirico, fantasioso, colorato, impattante e divertente. Una perfetta fusione fra illusione e realtà.

 

Articolo città della street art con un murales di viso di ragazzo

 

Spero di aiutarti con questi consigli rendendoti l’isolamento più lieve e spensierato. Torneremo a viaggiare partendo proprio dalla nostra magnifica nazione per poi espanderci sempre più lontano. Impara da questi momenti di reclusione ad aprirti alla vita, alla natura, al viaggio, alla curiosità, all’arte e alla cultura. 

Recensione Jungle: il film che racconta una storia vera vissuta nel 1981 in Bolivia da un gruppo di giovani escursionisti nella giungla. Il protagonista della pellicola è Daniel Radcliffe meglio conosciuto al pubblico come il maghetto Harry Potter.

L’ambientazione non ha nulla a che vedere con le mura sicure del castello di Hogwarts perché qui ci troviamo in Bolivia, una terra affascinante quanto pericolosa, se visitata con una certa ingenuità.

La regia è curata da Greg Mclean e gli altri interpreti presenti sono Lily Sullivan, Thomas Kretschmann, Jacek Koman e Alex Russell. Il film è uscito nei grandi schermi nel 2017.

L’Inizio 

 

Un viaggio avventura che comincia come ‘anno sabbatico’ per Yossi Ghinsberg, un giovane israeliano partito dal suo paese per visitare in lungo e in largo il sud America.

Giunto in Perù fa amicizia con un ragazzo svizzero di nome Markus diretto come lui a La Paz, la capitale boliviana. I due si scambiano aneddoti di viaggio vissuti durante i loro vagabondaggi e decidono di soggiornare assieme nello stesso ostello.

Lì incontrano un altro ragazzo di nome Kevin che Markus aveva già avuto il piacere di conoscere mentre Yossi lo aveva sentito nominare per i suoi innumerevoli viaggi nel mondo. I tre legano subito e trascorrono le giornate visitando la città e facendo festa la notte.

Durante una passeggiata solitaria fra le vie di La Paz, Yossi viene fermato da un geologo austriaco che inizia a parlargli di un tour alla scoperta delle popolazioni indigene che vivono nella foresta amazzonica.

Si tratta di un esplorazione avvincente toccando terre che difficilmente altri uomini hanno veduto. Corre subito a parlarne agli amici che si lasciano contagiare dal suo entusiasmo.

Così partono con la loro guida e uno zaino a testa riempito di cibo acquistato per strada. Programmano un tour di 4/5 giorni nella natura più selvaggia.

Nella giungla

 

Le idee, si sa, sono sempre più intriganti rispetto la realtà e ben presto se ne accorgono anche i nostri protagonisti. Camminare nella giungla non è affatto facile perché ci sono insetti velenosi, piante urticanti, terreni melmosi e il caldo è insopportabile.

Inoltre, essendo una foresta pluviale è spesso attraversata da fastidiosi, seppur brevi, temporali. Hanno avuto l’accortezza di partire poco prima del periodo delle piogge. 

Markus comincia ad avere problemi di piaghe e vesciche ai piedi formatesi a causa delle lunghe camminate in terreni non proprio agevoli. Questo intoppo fa rallentare il gruppo che deve fare delle soste più lunghe per permettere al ragazzo di riposarsi.

Gli altri due amici iniziano a spazientirsi perché sono a ridosso del periodo delle piogge e sono preoccupati che il tempo possa peggiorare. In più, sono impazienti, com’è normale a 20 anni, nel vedere qualcosa di inesplorato.

Dopo un breve consulto decidono di proporre alla guida di continuare il viaggio navigando il fiume, evitando così di far camminare l’amico e accorciare anche i tempi di percorrenza.

La guida si dimostra poco propensa all’idea ma poi, di buon grado, accetta. Così costruiscono una zattera e si avventurano lungo la corrente alquanto turbolenta.

Dopo qualche ora di navigazione sono obbligati a fermarsi presso una spiaggetta: stavano quasi perdendo l’imbarcazione a causa della forte corrente e dell’incertezza del timoniere.

Kevin e Yossi discutono nuovamente. I ragazzi si sono accorti che la guida ha paura a nuotare e che rischiano di annegare seguendo le sue indicazioni. 

Arriva il colpo di scena perché la guida decide di non continuare il viaggio ma di ritornare a La Paz. I due giovani non ci stanno mentre Markus, stremato dal dolore, decide anch’esso di abbandonare l’avventura. 

Il gruppo così si divide: da una parte fanno ritorno la guida e Markus, dall’altra Kevin e Yossi continuano il viaggio. Questi ultimi, però, saranno ben presto divisi da un’incidente che li farà sbalzare fuori dalla zattera.

 

Daniel Radcliffe nella locandina del film, recensione Jungle

 

Recensione finale di Jungle

 

Ovviamente non ho nessuna intenzione di rovinarti il finale per fare una recensione di Jungle completa, però posso lasciarti il trailer. Sappi solamente che Yossi si ritrova per oltre una settimana nella foresta da solo, mentre Kevin cerca di convincere qualcuno a cercarlo.

Per sapere degli altri due protagonisti della vicenda dovrai vedere il film ma ti posso anticipare che non ci sarà, purtroppo, un lieto fine.

Il film, che ripeto racconta una storia realmente vissuta, mi ha lasciato un po’ turbata. Ho ripensato al mio viaggio in solitaria in Centro America e ho realizzato che il pericolo per un viaggiatore in solitaria è sempre dietro l’angolo.

Soprattutto quando ci si sente troppo sicuri e si iniziano a sottovalutare i messaggi che ci vengono mandati. Se si viaggia da soli bisogna prestare massima attenzione alle amicizie che si instaurano e, in modo particolare, alle situazioni che si vivono. 

Non sempre le persone hanno degli atteggiamenti benevoli e di solito lo capiamo ascoltando le sensazioni che suscitano approcciandoci ad essi. È importante seguire sempre l’istinto anche se questo comporta abbandonare un’idea a lungo sognata o superare l’imbarazzo di apparire fifoni.

Se qualcosa non ci convince non va fatta: punto.

Come si fa a capirlo?

Le sensazioni positive regalano un senso di calore, come se ci sentissimo espandere verso l’esterno, mentre quelle negative ci fanno ripiegare in noi stessi, come per difenderci. 

Prova a testarlo tu stesso: pensa a qualcosa che ti piace e a qualcosa che ti infastidisce. In che cosa si differenziano? Presta attenzione alla decisione in particolare se ti fa nascere qualche obiezione: registra i sentimenti provati e tienili a mente. 

Saprai istintivamente cos’è giusto fare e come vivere il tuo viaggio al meglio per renderlo un ricordo indelebile e un’avventura da raccontare più e più volte. 

La mia recensione di Jungle, per concludere, è positiva.

Mi è piaciuto vedere l’attore sotto un’altra veste e ho apprezzato il messaggio. Forse la durata poteva essere inferiore e certe scene tagliate ma nel complesso erano attinenti. 

Il regista ha voluto dare anche un tocco onirico grazie a sequenze di flashback e silenzi irritanti per rendere la storia ancora più avvincente e a mio avviso ci è riuscito in pieno. 

Infine, mi ha lasciato il desiderio di viaggiare, con le dovute accortezze, di esplorare nuovi paesi e di lasciarmi travolgere dal suono di lingue ancora inascoltate.

Un documentario africano che ti voglio consigliare è From Zero to Kilimangiaro” che racconta l’avventura dell’atleta Nico Valsesia. Con l’aiuto di una guida ha toccato la vetta in circostanze pressoché impossibili da affrontare.

From zero to Kilimangiaro (documentario africano)

 

Nico Valsesia è un atleta visionario, un po’ folle, che completa dei percorsi impegnativi in bicicletta e a piedi. Il documentario africano racconta proprio una delle sue avventure.

L’impresa è stata quella di conquistare la vetta del Kilimangiaro in poco più di un giorno. Ti sembrerà impossibile eppure ci è riuscito nonostante le disavventure.

Con un gruppo di supporter e amici è giunto alla città costiera di Tanga in Tanzania a zero metri sul livello del mare. Qui ha trascorso alcuni giorni per acclimatarsi dal caldo africano di giugno.

Il giorno prestabilito è partito in macchina per arrivare a Moshi. Ci sono volute all’incirca 6/7 ore e quindi ha trascorso il resto della giornata a completare i preparativi ed espletare le ultime formalità.

Il pomeriggio successivo è partito da Moshi fino ad arrivare all’entrata Umbwe Gate del Parco Nazionale del Kilimangiaro. Lungo la strada ha sofferto mal di pancia, ha forato la gomma e ha rischiato di venire investito più volte.

Ma alla fine, intorno alle 5 di mattina, ha finalmente raggiunto la meta prefissata. Ad attenderlo c’era l’atleta Gaudence Phesto, esperto scalatore e recordman di salita e di discesa della montagna.

 

bufalo al parco dell'amboseli documentario africano

Bufalo solitario

 

Il problema principale riscontrato nell’organizzare l’impresa fu proprio riguardo le leggi tanzanesi che prevedono l’entrata al parco solo accompagnati da una guida e nel rispetto dell’orario di apertura e chiusura che combacia con l’orario solare: dalle 6 di mattina alle 6 di sera.

Una guida qualsiasi non sarebbe stata in grado di tenere il ritmo di Nico ma la fortuna volle che Gaudence fosse, oltre che un’atleta, anche una guida certificata.

La fortuna aiuta gli audaci

 

Dopo le 17 ore di bici e aver consumato circa 400 chilometri, senza neppure dormire, Nico doveva affrontare un ulteriore tragitto di 24 chilometri per arrivare alla vetta dell’Uhuru Peak.

Non so come (e non ci proverò neanche mai!) ma ci riuscì: seguendo un percorso prima pianeggiante poi in salita, alternando corsa e camminata, fino a raggiungere la vetta che si trova sui 5.895 metri.

Un documentario africano (vedi il trailer) entusiasmante che insegna l’attitudine alla volontà, al sacrificio e alla fatica. Ognuno di noi nel suo piccolo può realizzare degli atti eroici seguendo le proprie inclinazioni e capacità. Le sfide ci mantengono vivi e ci mettono alla prova rendendo il tessuto quotidiano maggiormente stimolante.

Il documentario ci sprona nel porci degli obiettivi sempre più ambiziosi e distanti da noi per ritrovare la soddisfazione, una volta raggiunti, di esserci pienamente riusciti.