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Il tragicomico viaggio in Baviera è avvenuto in occasione di una delle più importanti manifestazioni: la festa della birra a Monaco. Era nato sotto i migliori auspici, o meglio sotto le migliori intenzioni, ma non è andata esattamente come mi aspettavo.

Come mai un viaggio in Baviera?

 

L’occasione era la famosissima Festa della Birra, la quale coincideva con l’acquisto nuovo di zecca di un auto di una mia amica. L’idea era quella di provare entrambe per la prima volta, festeggiando in un unico momento.

La decisione fu presa la settimana prima e, di conseguenza, non fu semplice trovare un alloggio adeguato. Alla fine, a forza di sfogliare siti di prenotazione hotel, trovammo una stanza privata per tre persone a 150 euro.

Una spesa folle e inappropriata ma non c’erano più stanze libere da nessuna parte e gli hotel erano praticamente prenotati da mesi. Al viaggio last minute si era aggiunto un altro mio amico, pronto a partecipare all’avventura improvvisata.

 

Non fare come me! Nel caso ci siano eventi in programma evita di prenotare un alloggio all’ultimo minuto, rimarranno sul mercato solo quelli peggiori e più costosi. Lo stesso vale per l’auto cerca di noleggiarla in tempo, così da avere maggiore scelta.

 

Il giorno stabilito partiamo in orario, seguendo la direzione fornitaci da Google Maps. All’improvviso, la macchina inizia a lampeggiare l’icona dell’olio. La mia amica, alquanto spaventata, ammette di non essere passata dal meccanico e di non aver fatto quindi un check out completo alla macchina.

Dopo averla fissata con gli occhi sgranati per almeno un minuto decidiamo di fermarci al primo distributore e di controllare velocemente le funzionalità di base.

Per fortuna accorre in aiuto il benzinaio, un meccanico mancato, che da un’occhiata a tutti i serbatoi confermando di aver sistemato e riempito ogni contenitore.

 

Ricordati di fare un check out completo all’auto prima di partire per un viaggio. Se prendi un auto a noleggio, controlla lo stesso i livelli di olio e benzina per non trovare sorprese. Al ritorno dovrai consegnarla esattamente come l’hai presa, con gli stessi livelli di benzina.

 

Da quando l’Europa si è unita non mi è mai successo un controllo documenti. Eppure, in quell’occasione, non ci siamo fatti mancare neanche quello.

Una pattuglia della polizia ha voluto controllare i documenti nel mentre ci eravamo fermati ad acquistare la Vignette per l’Austria. Al mio amico era scaduta la carta d’identità e dopo essere sbiancato si è ricordato di avere con sé anche il passaporto.

 

Controlla documenti e date di scadenza prima di uscire dai confini italiani. Anche se sei in Europa potresti essere fermato e controllato. La patente deve essere tenuta in un posto accessibile e gli estremi dell’assicurazione facilmente reperibili. Difatti, alcune clausole di protezione potrebbero non essere valide all’estero. Lo stesso discorso vale con il noleggio, leggi punto per punto ogni norma scritta.

 

L’arrivo a Monaco di Baviera

 

Finalmente raggiungemmo Monaco, o meglio, la zona residenziale in cui avevamo l’alloggio. Quindi prendemmo la metro per arrivare in centro.

Non era la prima volta che andavo a Monaco ma stentavo a riconoscerla così vestita a festa. Il flusso di persone era incontenibile e più ci si avvicinava alla zona delimitata dalla manifestazione, più si incontravano personaggi sopra le righe.

Finalmente vedemmo la scritta “Willkommen” sopra le nostre teste, la quale segnava l’entrata all’evento. Iniziammo a girare la fiera e notammo subito che gli stand con il cibo erano separati da quelli della birra.

Pensammo che fosse alquanto scomodo e che non avremmo potuto sedere e consumare un pasto in modo tranquillo. Decidemmo comunque di fare buon viso a cattivo gioco e ci fiondammo allo stand della Paulaner.

Una fila infinita per entrare. Ma se volevamo mangiare, e ti assicuro che avevamo una gran fame, dovevamo uscire da lì.

Così facemmo e trovammo un giardinetto dove poter bere birra e mangiare un panino minuscolo dal prezzo scandaloso. In proporzione costava meno la birra e considera che il taglio più piccolo era da un litro!

Infine, ci fiondammo in un pub irlandese in cui festeggiare prima di tornare nella camera prenotata. Ad aspettarci, un letto alla francese per tre persone.

 

Quando partecipi a una manifestazione ancora una volta non fare come me, ma informati prima sulla modalità di accesso, sui parcheggi e sulle possibili difficoltà. Se non dormi in quel luogo devi avere almeno la possibilità di avere l’auto non troppo distante dall’evento, ma soprattutto geolocalizzati, in modo da non camminare a vuoto durante la notte per cercare la macchina.

web applicazioni per viaggiatori in auto nel mondo nel tragicomico viaggio in Baviera

 

 

La ripartenza

 

La mattina salutammo tutti: il nostro viaggio in Baviera era terminato, riprendemmo la macchina e decidemmo di fermarci lungo la via del ritorno. Solo che la mia amica stava decisamente male.

Forse a causa del freddo o delle troppe birre, passò la mattina a dare di stomaco. Inoltre, lungo la strada trovammo un gran traffico che ci tenne imbottigliati e, ovviamente, ci eravamo scordati di munirci di una powerbank, così eravamo tutti sconnessi da Internet.

 

Prima di metterti in viaggio ti consiglio di scaricare delle applicazioni sul telefono che ti avvisano sul traffico stradale. Le migliori sono: Waze, Google Maps, Via Michelin per il mondo, e per l’Italia My Way-autostrade. In alternativa puoi acquistare un navigatore satellitare con funzione di segnalazione traffico come questi che trovi su www.Auto-Doc.it

 

Ma è proprio quando non hai mete da seguire che si scopre la bellezza di viaggiare in auto. Ci fermammo a comperare una zucca. Sì, hai capito bene.

Notammo una quarantina di zucche vicino a uno steccato e una cassettina a fianco in cui introdurre i soldi. Un euro a zucca. Poi facemmo una sosta a Garmish Partenkirchen.

Qui si trova la vetta più alta in tutta la Germania ed è anche una meta sciistica molto apprezzata. Si trova ai confini con l’Austria e ha ospitato sia i mondiali di calcio sia i campionati di sci.

La maggior parte dei locali sono pizzerie e gelaterie, la passione dei tedeschi e degli austriaci. Ci fermammo a mangiare una pizza e finalmente la mia amica iniziò a sentirsi meglio.

Ammirammo i paesaggi montani e ti confesso che avrei voluto fermarmi qui alcuni giorni a passeggiare fra i boschi e immergermi nella natura.

Ma non avevamo tempo e dovevamo obbligatoriamente tornare a casa. L’avventura tedesca e il viaggio in Baviera era terminato e anche se non era andata esattamente come pensavamo fu comunque un weekend che ricordammo a lungo.

 

Il grande vantaggio di spostarsi con l’auto? Avere il privilegio di scegliere e decidere i tempi, le soste e le partenze. Un viaggio creato su misura per viaggiatori liberi e indipendenti.

Sylt è un’isola tedesca che fa parte delle isole Frisone dal paesaggio selvaggio e dal mare burrascoso. Cosa aspettarsi? Fari, vento e ceste colorate!

La mia esperienza lavorativa a Sylt

 

Tanti anni fa feci la mia prima esperienza di lavoro all’estero in una gelateria in Germania nell’isola di Sylt. Un gelataio trevigiano, dai modi un po’ burberi e autoritari, cercava personale tramite un annuncio in un giornale pubblicitario.

Non sapevo una parola di tedesco ma la tentazione di trasferirmi per un periodo all’estero fu insistente. Avevo voglia di cambiare aria per cui decisi di chiamare e chiedere se c’era possibilità di partire.

Andai fino a casa sua a fare il colloquio in compagnia di una mia amica. I miei pensarono fossi pazza. Il colloquio andò bene e in marzo partii per un isola tedesca della quale ignoravo completamente l’esistenza.

Partimmo un lunedì mattina alle 5 sotto dei fiocchi di neve gelati e attraversammo in macchina tutta la Germania. Come se il viaggio non fosse abbastanza lungo deviammo ad Amburgo per affari del datore di lavoro e poi ripartimmo per raggiungere la nostra meta.

Eravamo in cinque in macchina e per arrivare fu necessario salire con l’auto sul treno e passare attraverso il mare in burrasca. Iniziai a pensare di essere pazza anch’io!

Giungemmo alle 8 di sera stremati e affamati. Il giorno dopo iniziai a lavorare come cameriera. Dovevo arrangiarmi con la lingua dei gesti perché non ero in grado di pronunciare neanche un singolo vocabolo tedesco.

Un po’ alla volta imparai a farmi capire e a comprendere le ordinazioni. Rimasi lì per otto mesi e nei giorni liberi viaggiai alla scoperta dell’affascinante isola misteriosa.

Come raggiungere l’isola

 

Sylt fa parte delle isole frisone che si trovano nel mare dei Wadden arcipelago del mare del Nord. Le isole si suddividono in occidentali nella parte dei Paesi Bassi, orientali nella parte della Germania e settentrionali che appartengono alla Germania o alla Danimarca.

Sylt si trova nelle isole settentrionali e per raggiungerla bisogna arrivare fino a Niebüll in macchina e usufruire del Sylt shuffle: un treno dove salire con l’auto per arrivare a Westerland.

Oppure con il traghetto dalla cittadina danese di Rømø fino a List. In alternativa si può comodamente prendere un aereo e raggiungere l’isola dall’aeroporto di Tinnum.Sylt isola frisona

 

Cosa vedere a Sylt

 

Le città principali dell’isola sono:

  • Westerland
  • List
  • Wenningstedt
  • Kampen
  • Keitum
  • Hörnum

 

Westerland è il capoluogo dell’isola e dalla via principale si snodano i negozi fino ad arrivare alla spiaggia. L’entrata alla spiaggia non è gratuita e, a causa del terribile vento che soffia non si trovano lettini ma ceste, dove potersi abbronzare riparandosi dall’aria.

Le persone si salutano con un Moin che assomiglia al verso delle foche presenti nelle isole vicine. C’è un interessante cimitero da vedere dedicato alle persone che sono morte in mare per raggiungere le coste di Sylt.

Quando il vento non permette l’accesso alla spiaggia a ridosso c’è una piscina coperta le cui vasche utilizzano l’acqua del mare e creano un effetto onda che fanno girare su se stessi.


List è una cittadina portuale dove partono i traghetti per la Danimarca. Il bellissimo faro fa da cornice alle foto e un abbuffata di pesce qui è d’obbligo.

Tantissimi localini sulla spiaggia e un paesaggio selvaggio da cartolina: un sapore autentico di vita nordica, intervallato dal rumore delle onde e le grida dei gabbiani.


A Wennigstedt si possono raggiungere dei bellissimi locali sulla spiaggia dove bere birra tedesca delle migliori marche e passeggiare sul bagnasciuga alla ricerca di conchiglie.

In alternativa ci si può riposare in qualche cesta per prendere un po’ di sole e ripararsi allo stesso tempo dal vento. Anche se l’attività più piacevole è fare una lunga passeggiata lungo la spiaggia per assaporare iodio e salsedine.


Kampen è il posto più chic dell’isola dove si trovano i negozi più esclusivi e uno dei posti più strani che abbia mai visto al mondo. Abbarbicato su una collina si nasconde alla vista il Kupferkanne, un locale che prepara delle colazioni strepitose.

Fu adibito come bunker durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale e grazie alla sua posizione si possono vedere i due lati dell’isola e in lontananza anche la Danimarca.

Non è semplice vederlo perché fuoriesce solo di poco dalla superficie mentre l’attività febbrile si svolge sotto terra nelle stanze adibite a cucina e nel salone ristorante.

 


Gli alberi del giardino sono stati sradicati dal vento in una notte tempestosa (come direbbe Schulz) e invece di toglierli sono stati piantati di nuovo ma con le radici in alto creando un scenario a dir poco spettrale.

 


Keitum si nasconde tra spiagge e campi dove si possono ammirare le mucche frisone originarie proprio di queste parti. Sono le mucche che vengono più allevate al mondo grazie alla grande quantità di latte che producono.

 

Inoltre ti consiglio di visitare la chiesa di San Severino che nasconde un organo spettacolare e una statua della morte piuttosto inquietante. Ma non aspettarti chissà quale bellezza architettonica!

La struttura della chiesa e gli addobbi all’interno sono piuttosto semplici se li paragoniamo alle nostre chiese italiane ma l’insieme è molto elegante e interessante.


Hörnum si trova nella parte opposta di List e si possono prendere i battelli alla scoperta delle isole vicine e ammirare le foche e i leoni marini che si rilassano al sole.

Ci sono dei piacevoli sentieri da seguire che costeggiano il mare e portano a visitare luoghi inesplorati ma non troppo… In questa zona, infatti, ci sono alcune spiagge nudiste quindi non ti spaventare se vedi signori di una certa età giocare allegramente in spiaggia senza costume!

Attività da fare a Sylt

 

A Sylt si va in giro in bicicletta grazie alle numerose piste ciclabili, si ammirano le dune di sabbia che si spostano continuamente nel tragitto che da Kampen porta a List o si parte alla ricerca di tutti i fari presenti fotografandoli in compagnia delle mucche frisone, protagoniste indiscusse dell’isola.

 

Sylt è famosa anche per i campionati mondiali di windsurf che si tengono ogni anno e per il surf a una sola tavola.

 

Gli uffici del turismo che si trovano a Westerland, Wennigstedt e Hörnum ti faranno conoscere i percorsi interessanti da seguire, ti aiuteranno a organizzare una giornata di visita a Copenhagen, a Legoland o ti suggeriranno dei tour in battello nelle isole vicine.

Ulm è una cittadina tedesca tra Monaco e Stoccarda famosa per il campanile più alto del mondo e per essere stata la città natale di Einstein.

Si trova nella regione del Baden Württenberg ed è attraversata dal Danubio che la separa dalla città gemella Neu-Ulm, appartenente alla regione della Baviera, sulla riva destra.

Cosa vedere a Ulm

 

Einstein

Ulm ha dato i natali ad Albert Einstein dove visse fino agli 8 anni prima di trasferirsi a Monaco. La città ha posizionato una statua nel punto esatto in cui il fisico viveva.

L’abitazione e l’intero quartiere sono andati distrutti durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e non ve n’è più alcuna traccia.

Duomo di Ulm

Al centro della piazza troviamo un duomo di proporzioni maestose con la guglia più alta del mondo: 161,53 metri e 768 scalini per arrivare fino alla cima.

La sera si possono vedere le nuvole quasi racchiudersi e abbracciare la guglia mentre i riflessi delle luci all’interno creano dei giochi di movimenti particolari e, a volte, quasi onirici.

Dall’alto si gode di una vista mozzafiato e una discesa resa impervia dalla scala a chiocciola provvista di stretti gradini ti farà barcollare e battere forte il cuore.

Le tue gambe già stremate dalla fatica inizieranno a cedere con la forza in prossimità dell’uscita. Fortunatamente vicino ci sono tantissimi locali dove riprendere le energie!

Il duomo fu progettato nel medioevo per contenere 20 000 persone in piedi, mentre oggi ne contiene 2000 sedute. Un edificio ambizioso e uno dei più belli in tutta la Germania.

Per questo molti turisti scelgono di fare una deviazione da Stoccarda o da Monaco per venire a visitare Ulm e anche molti tedeschi decidono di soggiornare in questa graziosa cittadina.

Rathaus

Il Rathaus è il municipio della città e fu costruito nel 1370 divenendo ben presto il simbolo di un passato fiorente grazie ai motivi architettonici che si rifanno al classico stile gotico tedesco. Presenta un orologio astronomico con i disegni dei segni zodiacali fatto da un famoso orologiaio dell’epoca proveniente da Strasburgo.

Museo del Pane a Ulm

Chi è già stato in Germania ha potuto apprezzare le doti panificatrici dei tedeschi che usano ingredienti di primissima qualità lasciando spazio alla fantasia di sapori.

Per sottolineare l’importanza di questo alimento a Ulm è nato il Museo del Pane, in tedesco “Brötkulture“, che illustra i metodi di panificazione e gli strumenti per realizzarlo.

 

 

Museo del pane a Ulm

Le leggende di Ulm

 

La prima riguarda il premio nobel per la fisica Albert Einstein che diventò famoso per la sua genialità ma durante l’infanzia non se la passò bene a Ulm a causa dei suoi problemi di dislessia che non gli permisero di parlare fino all’età di 3 anni.

Venne deriso dai compagni e rimproverato dagli insegnanti e forse questo astio è stato il motore che ha acceso il senso di rivalsa dello scienziato tedesco.


La seconda, invece, narra la storia del passerotto di Ulm, in tedesco “Ulmer Spatz”, che aiutò i costruttori della cattedrale fornendo loro un aiuto su come far passare una grande trave attraverso l’ingresso della città.

Era da qualche tempo, infatti, che uno dei costruttori si arrovellava il cervello in cerca di una soluzione riguardo il problema della trave. Un giorno, un operaio osservò un passerotto che teneva nel becco un bastoncino.

Voleva farlo passare attraverso un pertugio per poter creare un nido. Il volatile, intelligentemente, lo piegò longitudinalmente risolvendo in questo modo anche il problema della trave.

Grazie al piccolo animale la cattedrale poté continuare a ingrandirsi e per ringraziarlo la popolazione lo fece diventare il simbolo della città. Ancora oggi, camminando lungo le strade, lo si può vedere un po’ dappertutto.


L’ultima rivela la storia del “sarto volante”. Un uomo lavorava come sarto ma aveva una grandissima passione per il volo. Lavorava molto ma spendeva tutto ciò che guadagnava per creare modellini volanti.

Il suo sogno era quello di volare e niente e nessuno l’avrebbe fermato! Purtroppo l’ambizione superò il senso della realtà e non riuscendo a realizzare il suo più grande desiderio morì di malnutrizione alcuni anni dopo.

Viene comunque ricordato come il pioniere dell’aviazione tedesca ma soprattutto come uomo di grande tenacia, ambizione e un personaggio fedele, nonostante tutto, ai suoi sogni.

 

foto facciata del rathaus

 

Lo shopping e il tempo libero

 

Lungo la via pedonale di Hirschstraße ci si perde ad ammirare le vetrine di negozi lussuosi, dei centri commerciali e dei locali adatti a tutti i gusti. La zona è molto frequentata dai giovani che si danno appuntamento qui per ascoltare un po’ di musica, ballare e bere in compagnia.

Se lo shopping non è fra i tuoi interessi, ti puoi comunque rilassare facendo una camminata lungo il Danubio anch’esso popolato da musicisti e artisti di strada che intonano l’aria di Strauss “Sul bel Danubio blu”. Anche qui, lungo il percorso, sono presenti numerosi locali di cui, la maggior parte, sono di proprietà italiana.