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Se hai una domenica libera sfruttala per fare una visita al giardino vegetazionale Astego di Pieve del Grappa: sarà un’esperienza unica!

Si tratta di un luogo adatto a tutti dove scoprire le colture tipiche del territorio e la flora locale divisa per alture. La campagna con i suoi fiori, i cereali e le piante da frutto, salendo nella pedemontana per arrivare agli ambienti tipicamente montani.

Come si raggiunge?

 

La cittadina di Crespano del Grappa da qualche anno si è unita a Paderno del Grappa dando vita alla nuova comunità chiamata Pieve del Grappa. Qui si trova il giardino e per visitarlo dovrai attendere la domenica, giorno di mercato.

Alla fine dell’articolo ti lascio le indicazioni date da Google Maps per trovare le coordinate corrette al fine di raggiungere e visitare il giardino vegetazionale Astego. 

Si trova, comunque, in un’area conosciuta come il “Castegner de a Madoneta” dove ogni anno si tiene la festa degli alpini del gruppo di Crespano del Grappa.

La zona è bellissima in quanto si trova a un’altitudine di 450 metri, al riparo dalle fronde dei castagni, dei tigli, degli aceri e delle betulle. Tutto intorno sono posizionate comode panchine e tavolini dove fare picnic e delle fontane di acqua potabile.

Se cerchi un po’ di refrigerio dalla calura estiva questo posto è l’ideale ma dovrai venire presto perché la concorrenza per accaparrarsi un tavolo è piuttosto spietata!

 

Visita al giardino vegetazionale astego

 

Visita al giardino vegetazionale Astego

 

L’entrata è gratuita e al momento contingentata per un massimo di 60 persone alla volta. Non è necessario prenotare ma se prevedi di andare con un gruppo nutrito di persone ti consiglio di contattare i numeri a disposizione.

La visita entra subito nel vivo raccontando tramite pannelli esplicativi la morfologia, l’organizzazione e la struttura naturale della zona montana del monte Grappa. 

Per fare ciò si avvale di testimoni eloquenti come i tipici alberi, le erbacce e i fiori che si incontrano durante una passeggiata nel bosco. Saranno loro infatti a raccontarti, con la loro vivace energia, la vera vita selvatica. 

Come da prassi, la flora si accompagna alla fauna, ovvero agli animali che condividono con loro lo stesso territorio. Il giardino è pertanto popolato da api, vespe, libellule, girini, merli, ragni, eccetera.

L’area è suddivisa in diversi terrazzamenti costituiti da faggeti, uliveti, pinete, roseti e così via. Non mancano poi aree più particolari come un intrigante percorso sensoriale da fare esclusivamente a piedi nudi, un labirinto e un percorso sui tronchi per i più piccoli.

Conoscerai “Berenice il castagno felice” e una meravigliosa pianta di tiglio con i rami che toccano terra e un varco che permette un’entrata suggestiva fra le sue fronde.

Sotto ad esse una panchina, per entrare ancora più in connessione con la sua energia vitale, mentre timidi raggi di sole cercano di penetrare il fogliame.

Le distese di lavanda e di girasoli sono fra le più fotografate ma attirano l’attenzione anche i cespugli di caprifoglio corredati da minacciosi cartelli che ne indicano la tossicità.

La visita termina con uno spazio dedicato al mondo dei funghi e ai suoi segreti. Sembrerà quasi etereo l’ultimo passaggio, dopo aver superato gorgoglianti stagni, ruscelli e laghetti per penetrare nel silenzio del bosco.

La varietà di alberi presenti consentono un viaggio a 360 gradi nelle zone che si estendono lungo le pendici del monte Grappa e uno sguardo ravvicinato sulla natura selvatica.

 

 

 

Ulteriori informazioni per la visita al giardino vegetazionale Astego

 

Sentieri

Una volta terminata la visita, se non sei ancora stanco, puoi proseguire facendo delle piacevoli e intense passeggiate.

La meno impegnativa è quella che va in direzione della pizzeria “Piere rosse” attraverso un percorso costellato da castagni centenari. Il sentiero è segnalato e fruibile a tutti.

Un secondo sentiero porta a seguire il percorso del fiume Muson e Lastego e fa parte del “Sentiero degli Ezzelini”. Se lo si percorre per intero, attraverso i suoi 50 chilometri, si raggiunge la città di Padova.

Il percorso è frequentato da ciclisti ma anche da pellegrini che vogliono spingersi fino alla basilica di Sant’Antonio da Padova per rendere omaggio al Santo. 

Il terzo, l’ho lasciato per ultimo perché è il più impegnativo e sale alle pendici del monte Grappa e porta a visitare il Sacrario Militare. Lungo il cammino è possibile vedere gruppi di camosci, caprioli e cervi che pascolano liberi nei prati montani.

 

Farfalla in visita al giardino vegetazionale astego

 

Puoi fare la visita al giardino vegetazionale Astego durante la stagione primaverile ed estiva. In autunno e in inverno il giardino rimane chiuso.

Per raggiungere il parco segui queste coordinate e imposta la partenza in base alle tue esigenze sul navigatore. Ti sarà facile trovare la via Valderoa che si trova al lato opposto del cimitero paesano ed è ben segnalata da cartelli in legno.

L’orto botanico di Padova è uno dei siti patrimonio dell’UNESCO nonché uno dei giardini didattici più longevi del mondo. Il giardino è visitato da studiosi di tutto il mondo e ancora oggi sorprende per la sua diversità e completezza.

STORIA DELL’ORTO BOTANICO

 

L’orto botanico di Padova è uno dei gioielli nascosti della storia italiana. Fondato nel 1545 grazie a una delibera del Senato della Repubblica di Venezia accolse fin da subito una grande varietà di piante e fiori da tutto il mondo.

Essendo Venezia una repubblica marinara, poteva vantare numerosi navigatori che viaggiavano in tutto il globo, portando al loro ritorno una grande varietà di semi.

Nel 1997 venne denominato “orto della scienza” e inserito tra i siti dell’Unesco. Nel 2014 l’orto venne ampliato e fu aggiunto “il giardino della biodiversità”. Si tratta di un’area verde di 15 mila ettari all’insegna della sostenibilità.

particolare corteccia colorata di una pianta cinese orto botanico di padova

 

IL PARCO

 

È il più antico orto botanico nato per aiutare gli studenti della vicina università nello studio e nel riconoscimento delle piante medicinali. Possiamo ripartirlo in differenti sezioni:

 

  • Area Hortus Cinctus: del 1545 suddiviso secondo specifici criteri in aree tematiche. Tra queste spiccano: piante officinali, piante velenose, piante endemiche del Veneto e flora dei Colli Uganei. È inoltre presente un Gingko Biloba del 1750 sul quale venne innestato un ramo femminile e la Magnolia Grandiflora del 1786, il più antico esemplare in Europa.

  • Ricostruzioni di ambienti specifici: (roccera antica e macchia mediterranea) dove si trova la famosa Palma di Goethe del 1585. È la pianta più antica dell’orto e ispirò il poeta tedesco a scrivere “la metamorfosi delle piante“. Qui incontriamo anche un cedro dell’Himalaya del 1828, il primo esemplare importato in Italia.

  • Il giardino della biodiversità: provvisto di serre delle varie zone climatiche del mondo.  Attraverso un percorso tra botanica e antropologia racconta la relazione tra uomini e piante durante i secoli nei cinque biomi: dalla foresta tropicale pluviale, alla foresta tropicale subumida, alle aree temperate e mediterranee fino alle zone aride.

 

fiori di colore viola

 

Informazioni utili sull’Orto botanico di Padova

 

Quali sono gli orari dell’orto botanico?

Il parco è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 da aprile a settembre. Dalle 9 alle 18 nel mese di ottobre e dalle 9 alle 17 da novembre a marzo.

Qual è il periodo migliore in cui andarci?

Ogni stagione ha la sua particolarità e bellezza, difatti il parco è studiato per avere delle fioriture in qualsiasi periodo dell’anno. Inoltre, nel parco delle diversità, le piante sono chiuse all’interno di serre che permettono una temperatura costante adatta alle piante esotiche presenti.

Quanto costa l’entrata?

Il prezzo del biglietto intero è di 10 euro. Per le famiglie, due adulti con massimo 3 bambini fino a 12 anni compiuti, la tariffa è invece di 22 euro.

Dove si trova l’orto Botanico di Padova?

Per trovare l’esatta collocazione del giardino ti lascio di seguito le coordinate di Google Maps: Orto botanico

 

Una volta entrati è possibile scaricare l’applicazione “orto botanico di Padova” e attivare il bluetooth che interagirà con il dispositivo mobile lungo tutto il percorso per inviare curiosità e approfondimenti del parco.

 

fiore di cappero all'orto botanico di Padova

 


*** SENSI IN VIAGGIO ***

 

La flânerie è concessa visitando la città ma non qui seguendo la visita all’orto botanico di Padova. In compenso ritroverai l’anima delle piante, il Genius Loci del mondo, qui racchiuse per scambiarsi le conoscenze e le capacità di sviluppo. Un bene di valore inestimabile che solo la Repubblica di Venezia poteva istituire. 

I colori sono ciò che maggiormente caratterizzano il luogo, ma anche il ronzio delle api o il dolce profumo emanato dai fiori che ti ricorderanno una crostata appena sfornata. Ma sarà di fronte alla palma di Goethe che vorrai appoggiare le mani e chiedere: “dove ti ha sfiorato il poeta tedesco? Proprio qui?” 

Musica consigliata: Le quattro stagioni di Vivaldi

Lettura consigliata: La metamorfosi delle piante di Goethe