La ricetta originale ensaimada minorchina non è semplice da trovare poiché si confonde con la variante di Maiorca e delle isole attigue. C’è solo un elemento aggiuntivo nella ricetta di Minorca che però cambia sia la consistenza che il gusto del dolce.
Stiamo parlando della patata: presente nella variante minorchina e non in quella delle isole vicine. La ensaimada è un dolce che fa sfoggio di sé in tutte le pasticcerie e nei negozi di prodotti tipici.
Viene venduta all’interno di una scatola che può presentarsi in varie dimensioni. Di solito, la variante proposta in misura maggiore è la più grande, che riesce a entrare in uno zainetto con estrema fatica.
Il suo nome deriva dallo strutto, in catalano saïm, e la forma è dell’impasto è prima arrotolato e poi ridotto a spirale. Può essere lasciata vuota – in questo caso si chiama lisa – oppure riempita di crema, cioccolato o con una speciale confettura di fibre di zucca chiamata cabello de ángel.
Il gusto è all’apparenza dolce e delicato ma dietro nasconde un impasto piuttosto consistente e non privo di calorie. Prima di realizzare il dolce scegliamo se fare un unico impasto di 30 o più centimetri o di farne alcuni da 10-15 centimetri.
Il dolce necessita di una lievitazione di circa 15 ore totali quindi preparalo in anticipo per non lasciare a bocca asciutta i tuoi commensali.
La pomada è invece una bevanda alcolica che richiede una parte di gin di Minorca e due parti di succo di limone. In estate puoi usare della granita di limone al posto del succo o realizzare un sorbetto con il gin al posto (o in aggiunta) del Prosecco.
Ingredienti della ricetta originale ensaimada minorchina
- 2 patate medie già lessate;
- 410 grammi di farina manitoba;
- 25 grammi di lievito di birra;
- 50 grammi di strutto;
- 100 grammi di zucchero;
- un bicchiere di acqua tiepida;
- 2 uova;
- un pizzico di sale.
Procedimento
Mettiamo il cubetto di lievito a sciogliere in un bicchiere di acqua tiepida. In una ciotola schiacciamo le patate con una forchetta e aggiungiamo le due uova.
Mescoliamo bene il tutto e aggiungiamo il quantitativo di zucchero. Una volta che il composto sarà ben amalgamato potremo aggiungere la farina usando l’apposito colino per setacciarla.
Uniamo il lievito sciolto nell’acqua e aggiungiamo il pizzico di sale. A questo punto lavoriamo il composto fino a quando non diventerà lucido ed elastico. Se il composto appare troppo duro aggiungiamo un po’ di acqua.
Realizziamo una palla e lasciamola riposare per un’ora in un luogo asciutto, coprendo l’impasto con una tovaglietta in cotone. Dividiamo nuovamente il composto, questa volta in sei palline, e lasciamo riposare per un’altra ora.
Finalmente è giunto il momento di dare vita alla nostra ricetta originale ensaimada minorchina. Quindi stendiamo con un matterello le sei palline riducendole a uno spessore molto sottile, quasi trasparente.
Sopra a ognuno, stendiamo una dose generosa di strutto (non pensare alla dieta ora!) e arrotoliamo la pasta su sé stessa in maniera orizzontale. Per capirci: dalla nostra pancia verso il centro del tavolo.
Se vogliamo rendere il dolce più sfizioso prima di ripiegarlo su sé stesso stendiamo uno strato di cioccolata, marmellata o crema, secondo i nostri gusti.
I rotoli dovranno raggiungere una lunghezza di circa 40 centimetri se vogliamo realizzare un dolce singolo, la metà se vogliamo realizzare più dolci. Lasciamo riposare l’impasto per un’altra mezz’ora.
I rotoli a questo punto vanno girati come una spirale cioè prendiamo un’estremità e giriamola attorno fino a formare una specie di chiocciola. Di fianco alla prima chiocciola mettiamo la seconda e così via.
Il dolce così pronto dovrà riposare ancora mezza giornata prima di assumere le sembianze della vera ensaimada minorchina. Pertanto, ti consiglio di iniziare a preparare il dolce un giorno prima.
Allo scadere delle 12 ore di riposo puoi accendere il forno e cuocere il dolce a 180°C per circa 15/20 minuti. La crosta dovrà diventare dorata con qualche sfumatura marroncina.
Per completare il dolce puoi stendere dello zucchero a velo o fare un mix di cacao amaro e cannella così da rendere l’impasto ancora più gustoso e aromatizzato. E non dimenticarti di servire un bicchierino di pomada di accompagnamento.
Bon profit!
(buon appetito in catalano)