Che ne pensi quest’anno di regalare i prodotti tipici regionali? Sarebbe un modo per sostenere la nostra economia così provata dalla pandemia. Potremmo ricorrere ai negozi locali oppure supportare le piccole imprese online che si occupano di commercializzare i prodotti regionali.
In questo senso ti ho preparato una lista che sono sicura ti farà venire l’acquolina in bocca!
FRIULI VENEZIA GIULIA
Il Friuli Venezia Giulia è una terra di vini e di prodotti agricoli di primissima scelta. A questi si accompagnano gli “Sbilfs“ ovvero i folletti dei boschi. Sono loro, infatti, a consigliare gli uomini e ad aiutarli ad avere il raccolto migliore. Possono rivelarsi dispettosi o mutevoli ma non possiedono alcuna malevolenza. Nel retrogusto del cibo, delle bevande e dei prodotti della terra si ritrova questa essenza: amorevole consistenza con un pizzico di pungente ironia.
VENETO
Anche il Veneto come il Friuli è una terra agricola di inestimabile valore. La particolarità delle sue ricette è che vanno a sposare le varie aree del territorio. Si troverà, quindi, mare, terra, aria e fuoco nei suoi ingredienti riuscendo così ad accontentare tutti i palati, anche i più esigenti. C’è chi ha inventato quasi un alfabeto per richiamare i migliori prodotti tipici regionali: A come Asiago, B come bigoli, C come castraure, D come durone (ciliegia), E come Euganeo dop prosciutto, F come folpi, G come giuggiole, H come Hugo, I come insalata di Lusia, L come lesso, M come mandorlato, N come Nadalin, O come olio euganeo e berico, P come Prosecco, Q come ? (non mi viene!), R come radicchio, S come Soave, T come tortellini di Valeggio, U come liquore all’uovo Vov, V come Valpolicella, Z come Zaeti. E ancora questa lista risulta concisa perché altrettanti prodotti dovrebbero essere citati. Come risolverebbe un veneto questo dilemma? Bevendoci sopra, naturalmente!
TRENTINO ALTO ADIGE
I paesaggi del Trentino Alto Adige fanno spalancare gli occhi di stupefacente meraviglia ma tanta bellezza si può rinchiudere in un piatto? Certo che sì, risponderebbero loro! Alcune specialità sono talmente gustose in accompagnamento al panorama da rimanere rilegate a quel frangente. Non che i canederli, ad esempio, non siano buoni mangiati in Toscana, solo che consumati di fronte alle Pale di san Martino hanno tutto un altro sapore. Ciò non deve impedirci, però, di gustare le loro specialità, sebbene lontani. Pensa a una serata con gli amici a sorseggiare il Parapampoli con il camino acceso e il rumore della pioggia in sottofondo: potresti dimenticare un momento così unico?
LOMBARDIA
La Milano metropolitana richiama milioni di turisti dal mondo ma sono le sue valli e le sue montagne a convincerli a restare. Più che restare li tengono ancorati alle sedie, grazie alle specialità culinarie a loro presentate. Un luogo fra tutti la Valtellina e le valli adiacenti che con i suoi prodotti locali e la pace dei boschi fa scendere qualche lacrima a chi da quei luoghi è costretto ad andarsene. Lo sanno bene i vacanzieri che oramai hanno imparato il detto: “per cugnoser al merlu bisogna stac insem istaa e invern” ossia per conoscere qualcuno bisogna restarci assieme il più possibile. E proprio per questo decidono di ritornare.
VALLE D’AOSTA
Se si pensa intensamente alle montagne della Valle d’Aosta pare che anche la vita diventi più brillante e pura. Forse è merito della forza della natura che in quei luoghi è più fulgida che mai o forse perché l’immaginazione non arriverebbe mai a creare ciò che lassù è realizzato con tanta semplicità. Ciò che esiste in Valle d’Aosta si ricongiunge nel concetto di convivialità e comunità. Tra cui le stesse pietanze: un invito alla condivisione e allo stare assieme. Mai come in questo momento avremmo bisogno di vivere alla valdostana ma se ancora non possiamo, nulla ci impedisce di farlo almeno attraverso i sapori.
PIEMONTE
Durante la mia ultima sosta in Piemonte ho riflettuto a lungo su come si riesca a rimanere in linea di fronte a tanta bontà. Sto parlando della cioccolata che qui è stata esaltata all’ennesima potenza grazie al supporto dei prodotti tipici regionali come, ad esempio, le nocciole. È impossibile, infatti, passeggiare a Torino o le altre città, senza provare l’impulso irrefrenabile di assaporare un gianduiotto. E fosse solo quello! Purtroppo in Piemonte il menu è talmente appetibile che va consumato dal primo al dolce ignorando i continui sensi di colpa. Ogni tanto però possiamo concederci qualche strappo alla regola, dai su!
LIGURIA
Montagna e mare, mare e montagna. Si può essere più fortunati di così? Luoghi leggendari e incantati dove i racconti si perdono nel tempo, trasportati dal vento o allontanati dalle mareggiate. Un clima gentile nonostante i suoi eccessi che negli ultimi anni ha flagellato, ahimè, la regione. Quando ci si avventura in queste strade la realtà perde consistenza per lasciare spazio alla fantasia. I paesaggi che vedo esistono veramente? E i cibi che assaggio sono veraci? Ebbene sì, pur rimanendo evanescenti i sentimenti prendono forma trasformandosi in quell’amore incondizionato che ci lega a questa terra. Pronto a proiettarti nella dimensione del gusto?
EMILIA ROMAGNA
Quando ho voglia di sole, mare e allegria penso alla riviera romagnola, il riassunto di quella spensieratezza italiana che ci contraddistingue nel mondo. Il divertimento, però, deve sempre accompagnarsi al buon cibo e in questi luoghi lo hanno capito prima di tutti gli altri. Ecco perché quando ci sediamo a un tavolino di un bar o al ristorante non rimaniamo delusi: perché qui il mangiare è sacro. Va bene il divertimento, le amicizie, i balli sfrenati ma quando è il momento del cibo ritorna la serietà. Ci sono delle regole ferree che creano le combinazioni di sapori unici che ritroviamo in questi piatti conditi da entusiasmo e sorrisi. La preparazione richiede ordine mentre la consumazione richiede allegria.
TOSCANA
La Toscana è l’essenza dell’Italia intera. L’origine della lingua e della cultura. Terra di personaggi carismatici ed emblematici. Da dove proviene questa forza creativa se non dalla campagna stessa? Sono celeberrimi i paesaggi da cartolina rappresentati dal grano maturo e i filari di cipressi, le terme e i suoi vapori, il mare e i suoi mandriani. Ogni cosa evoca la potenza inarrestabile della natura e la sua forza evocativa. L’espressione creativa non può dunque rimanere imprigionata solo nell’arte e nell’architettura ma deve anche esprimersi in cucina, attraverso gli ingredienti. Troviamo così in tavola la carne, la verdura e i tutti gli altri derivati agricoli. Una festa che si svolge non in una piazza di città ma all’esterno di un casolare, con la luce accecante del sole a illuminare i sorrisi.
MARCHE
Quando penso alle Marche mi torna in mente il periodo del lockdown quando i paesi esteri raccoglievano dati sui contagi in Italia. Ebbene, le Marche, erano state tradotte “the Brands” in inglese, in senso letterale. Mi ero fatta una grassa risata all’epoca ma ripensandoci le Marche sono veramente qualcosa di esclusivo, basti pensare al magnifico territorio contornato da campagna, montagne, mare ma anche arte, storia e cultura. Le più belle vacanze al mare le ho trascorse nel lungomare di Pesaro durante un maggio che pareva agosto, accompagnata da un numero esiguo di turisti in spiaggia. Credo di non essermi mai rilassata così tanto in vita mia! Se ci mettiamo a parlare del cibo, poi, il quadro diventa perfettamente armonico. Le specialità regionali sono talmente sfiziose da essere gustate prima con gli occhi e poi con la bocca.
Seconda parte dei prodotti tipici regionali qui: