Il refuso del viaggio è l’indifferenza: quando il turista affronta la vacanza con superficialità e insensibilità nei confronti del background. E purtroppo questa casistica si manifesta spesso.
Poiché le persone tendono a disperdersi in messaggi inutili, senza ascoltare le emozioni; le autentiche manifestazioni di interesse che si innalzano oltre la razionalità.
Ciò significa visitare un territorio straniero senza entrare nel tessuto sociale e immergersi fino quasi a sommergersi della cultura locale. Si tratta di un refuso, poiché si perde l’opportunità di deragliare per colpa dei bias cognitivi e lasciarsi travolgere da insospettabili stimoli.
Il refuso del viaggio
Lavorando tutti i giorni con la scrittura sono destinata a essere travolta dal refuso. Ma in questo caso l’argomento è esteso, e si rifà al tema dei viaggi.
Quante volte ci è capitato di assistere a scene in cui a mancare era il rispetto per gli altri? Talvolta l’assenza era rivolta alla cultura e puntava dritta al cuore della comunità.
Si tratta di eventi spiacevoli di cui ne faremmo certamente a meno. Eppure, capita. Ciononostante, questo atteggiamento sbagliato si rivela in tutta la sua rozzezza, tanto da suscitare dei sentimenti di fastidio.
È un ragionamento contorto – me ne rendo conto – sebbene veritiero. Saggiare di persona un evento sconsiderato lo illumina rendendolo maggiormente visibile e, di conseguenza, consapevole.
Perciò malgrado la frustrazione provata, si crea un aggancio emotivo da cui è difficile allontanarsi. A meno che la nostra coscienza non sia al pari di chi ha compiuto il misfatto.
La bestia dell’indifferenza
Quando andiamo in paese straniero, entriamo in punta di piedi. Siamo giunti in quel luogo per assorbire le energie e per scoprire qualcosa di inatteso. Pertanto, girovaghiamo come dei flâneur alla ricerca di dettagli.
Osserviamo gli atteggiamenti di comunione, quegli che gli antichi romani riassumevano nel concetto del Genius Loci, ovvero lo spirito del luogo. Grazie a questa attenzione riusciamo a oltrepassare un comportamento e rivelare la sua autentica fonte.
Commettere il refuso del viaggio significa muoversi con indifferenza, saltando questi passaggi. Vuol dire limitare la potenzialità dell’esperienza testando solo la superficie.
Per fare un esempio visivo, dovremmo essere come le api che quando succhiano il nettare di un fiore si insozzano di polline per ammantarsi del suo profumo e del suo sapore.
Il viaggiatore è colui che si sporca la mente di immagini e di riflessioni, le quali lo aiutano a evolversi come individuo e, al contempo, abbattono pregiudizi, incomprensioni e pensieri limitanti.