Visitare le isole del Belize significa abbagliarsi di riflessi perlacei per le bianche spiagge e di riflessi turchesi originati dall’acqua. Il panorama crea una tipica cartolina dalle sfumature caraibiche da cui è difficile distogliere lo sguardo e nell’aria veleggiano le note di musica reggae e il sentore di iodio, frutti tropicali e fine allegria.
Sono circa 450 le isole che formano la barriera corallina del Belize chiamata ‘Belize Barrier Reef’ di oltre 300 chilometri, considerata la seconda per lunghezza nel mondo dopo la Grande Barriera corallina dell’Australia e inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’UNESCO per la sua biodiversità.
Le isole vengono chiamate con il nome di ‘caye’ la cui pronuncia è [ki] e differiscono l’una dall’altra in base alla conformazione, alla grandezza e alla notorietà turistica. La più visitata e resa famosa dalla canzone di Madonna ‘La isla bonita‘ è Ambergris caye, seguono caye Caulker, le isole Turneffe, Lighthouse reef e Glover’s reef.
Due parole sul Belize
Il Belize è uno stato monarchico indipendente dal 1981 sebbene sia amministrato dal Regno Unito e appartenga a uno dei sedici reami del Commonwealth inglesi.
La lingua ufficiale è l’inglese ma lo spagnolo è ampliamente parlato dalla popolazione locale. Confina con il Messico, il Guatemala e si affaccia sul golfo dell’Honduras e sul mar dei Caraibi.
La capitale è Belmopan ma se vorrai raggiungere le varie isole dovrai dirigerti verso Belize City o Dangriga. Non è considerato uno stato sicuro e in effetti bisogna prestare attenzione, soprattutto nelle grandi città, mentre nelle isole la situazione è decisamente più tranquilla.
Non è presente l’ambasciata italiana in nessun centro del Belize. È considerato inoltre un ‘Paradiso Fiscale’ grazie all’assenza di controlli e norme sulle transazioni finanziarie.
Il clima è di tipo tropicale con massiccia presenza di piogge da maggio a novembre e con un grande rischio di uragani, sebbene gli abitanti siano pronti a smentire!
Durante una mia visita a Caye Caulker, infatti, chiesi a un locale se l’isola fosse divisa in due parti e lui mi spiegò, candidamente, che la zona separata faceva sempre parte della stessa isola ma che si era staccata a seguito di un uragano, nonostante qualche ora prima mi avesse garantito che nella zona non si abbattevano quasi mai fenomeni atmosferici di forte entità.
Come visitare le isole del Belize
Ambergris caye e caye Caulker si possono visitare da Belize City tramite volo interno o traghetto. Per raggiungere l’aeroporto Belize City Goldson in trenta minuti dovrai prendere uno shuttle da Belize City e un volo di quindici minuti con la compagnia Tropic air.
Con il traghetto di San Pedro Belize Express water taxi impiegherai un’ora e un quarto per raggiungere Ambergris caye e un’altra mezz’ora per raggiungere caye Caulker. Ti consiglio di provare un itinerario con la piattaforma Rome2Rio mentre per orari e prezzi ti lascio i link alla fine dell’articolo.
La stessa compagnia Tropic air permette di sorvolare sopra il Blue Hole, una delle mete più ambite dai sub mondiali per l’alta concentrazione di fauna marina e per l’adrenalinica discesa verso gli inferi del mondo.
Il volo della compagnia Maya Island air ti porta dall’aeroporto di Belize City Municipal a Dangriga oppure con il traghetto Starla International da Belize City a Dangriga per visitare l’atollo di Glover’s Reef. A Dandriga bisogna prenotare un tour privato perché non ci sono mezzi pubblici che portano all’atollo. Stesso itinerario è valido per gli altri atolli.
Cosa vedere ad Ambergris caye, caye Caulker e negli atolli
AMBERGRIS CAYE
Ambergris Caye si trova all’imboccatura della baia messicana di Chetumal, la quale permette di raggiungere il confine con il water taxi della compagnia di San Pedro Belize e da lì partire alla scoperta del dipartimento del Quintana Roo.
L’isola è la più frequentata dai turisti e presenta una grande varietà di strutture ricettive: si possono scegliere dai più piccoli bed & breakfast alle più lussuose ville sul mare. Non c’è molto da fare da un punto di vista culturale se non immergersi nella musica di strada o fermarsi ad assaggiare le voluttuose pupusas.
Il litorale sabbioso invita a lunghe passeggiate di riflessione mentre si odono in lontananza il richiamo dei gabbiani e il rumore delle onde che spumeggiano sul bagnasciuga. Ma più ci si avvicina a San Pedro e più il rumore dei locali diventa contagioso invitandoti a sorseggiare un cocktail o un centrifugato di frutta.
Le attività preferite sono lo snorkeling e l’immersione per vedere la grande varietà di pesci presenti nel mare tra cui le tartarughe e gli squali nutrice.
La sera, invece, ci si rilassa prima in spiaggia lasciandosi dondolare da un’amaca.
Si ammira il tramonto, e poi si sceglie un locale per ascoltare musica dal vivo.
CAYE CAULKER E GLI ATOLLI
Caye Caulker è più tranquilla di Ambergris caye tanto che non circolano auto ma solo golf car elettriche e bici. Ciò significa che si vive seguendo un ritmo lento e si assapora la calma come panacea per ogni malessere.
Le spiagge non sono adatte a chi cerca la perfezione. In prossimità della riva sono spesso infestate da alghe mentre la più frequentata è nella zona ‘The Split’ dove c’è la linea di mare che separa una zona dell’isola dall’altra creatasi a seguito di un forte uragano.
Basta immergere la testa sott’acqua però per ammirare un mondo sommerso di tinte colorate che si muovono in veste di pesci e stelle marine. Si possono altresì ammirare nella vicinanza delle mangrovie i cavallucci marini. Metti in preventivo al tuo viaggio lo snorkeling alla riserva marina di Hol Chan e nello Shark Ray Alley per nuotare in compagnia di affabili squali nutrice.
Per visitare le isole del Belize Turneffe e in particolare gli atolli di Glover’s Reef, Lighthouse Reef e il Blue Hole bisogna prenotare tramite tour privati o con voli interni. Essendo zone protette non hanno libero accesso al turismo per una questione di prevenzione sulla fauna. La compagnia Tropic air dirige sorvola il Blue Hole mentre le immersioni sono raccomandate solo per subacquei esperti.
La mia esperienza
Sono arrivata all’isola di caye Caulker dal Guatemala, dopo un soggiorno di tre giorni alla città di Flores. Da lì ho preso un autobus che mi ha portato fino a Belize City e poi in traghetto fino a caye Caulkner.
Era l’ultima tappa del mio viaggio di sei mesi in Centro America e poi sarei tornata a Cancun per riprendere il volo verso casa. Nell’isola ci sarei rimasta quindici giorni, ospite di una signora che mi aveva affittato un mini appartamento con il libero utilizzo di bicicletta.
Ho vagato con la mia bici per tutta l’isola cambiando ogni giorno spiaggia per trovare la località migliore in cui fare il bagno e prendere il sole. Devo dire che non è stata una ricerca fruttuosa perché la riva era spesso infestata dal sargasso. I colori dell’acqua, però, me lo ricordo bene e anche la leggerezza e la brillantezza della sabbia.
L’atmosfera è di quelle che ti fa venire voglia di stracciare il passaporto e di nasconderti per sempre dietro le ombre allungate delle palme. Anche Ambergris caye è un’isola interessante ma più caotica e decisamente più grande.
LA DISAVVENTURA E LA FILOSOFIA (imparata nel visitare le isole del Belize)
Il giorno della partenza avevo prenotato una golf car con autista che avrebbe portato me e la mia valigia al porto per prendere il traghetto in direzione Chetumal, Messico. Da lì sarei salita su un bus e sarei arrivata a Playa del Carmen.
Avrei soggiornato un altro giorno e infine preso il volo da Cancun per l’Italia ma… il mio autista quella mattina non si presentò. Dovetti incamminarmi con la valigia fermando tutti quelli che incontravo per strada per chiedere di fermare o bloccare un taxi.
Non ne trovai molti se non due ragazzi alquanto brilli e una donna che era sul poggiolo di casa. Avevo scelto come partenza la domenica mattina alle 6.00 e si sa che la movida caraibica non perdona!
Alla fine passò un taxi che era già stato prenotato e doveva portare altri turisti al porto. Lo obbligai a farmi salire raccontandogli la mia disavventura. Dopo qualche minuto iniziammo tutti a ridere e a ripetere che in Belize le cose vanno così.
Si organizza ma poi tutto va a rotoli perché il giorno prima è diverso dal seguente. Si tratta di tempo che non si può preventivare.
Questa filosofia ogni tanto mi ritorna in mente e subito mi sento leggera. E se fossi rimasta lì, a visitare le isole del Belize in eterno, sai che goduria?