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Hai mai pensato di viaggiare seguendo gli elementi energetici che senti mancare nella tua quotidianità? Terra, acqua, fuoco, aria e vuoto?

Ti sto immaginando mentre mi guardi con le sopracciglia alzate cariche di sorpresa! Quello che vorrei chiederti, in sostanza, riguarda una teoria facente parte della filosofia orientale, che ora ti spiegherò.

Elementi energetici

 

Gli elementi energetici fanno parte della filosofia dello Shinrin Yoku, la silvoterapia come la chiamiamo in Italia o il bagno di foresta, il forest bathing o l’immersione nella foresta.

Questi principi nascono in Giappone e si sviluppano velocemente in tutto il mondo favoriti dalle confutazioni scientifiche ad essi applicate emerse nel tempo.

Si tratta essenzialmente di riconoscere il forte potere curativo della natura amplificata quando ci troviamo in prossimità o all’interno di un terreno boscoso.

Sono proprio gli alberi che rilasciando fitoncidi, delle sostanze antibiotiche, purificano l’aria favorendo in questo modo il rilassamento mentale e muscolare.

Ecco perché dopo una lunga passeggiata nel bosco ci sentiamo rigenerati, rilassati e la nostra mente risulta più lucida, con pensieri che assumono una connotazione positiva.

Gli elementi energetici sono chiamati Godai e sono illustrati in un libro antico pubblicato da un samurai, tale Miyamoto Musashi, che identifica questi elementi anche nel carattere di ogni persona.

Forse è più corretto dire nel temperamento dato che gli elementi con cui ci sentiamo più in affinità determinano il nostro modo di fare, di pensare e di agire.

Alla stregua di ciò possiamo riconoscere alcuni luoghi nel mondo che hanno una maggiore presenza degli elementi citati e sarà proprio il tuo istinto a suggerirtelo.

Diga di Cadore: elementi energetici

Diga di Cadore

Terra: elementi energetici

L’elemento Terra è quello connesso alle nostre radici e funge da sostentamento a tutti gli altri elementi. Si esprime nei sassi e nelle pietre, nei componenti legati alla terra capaci di dare sostanza e creare un sistema.

Se volessimo paragonare l’elemento Terra al nostro corpo esso corrisponderebbe alle ossa, ai muscoli e agli altri tessuti. Tutto ciò che sostiene e da forma al nostro corpo fisico.

Il viaggio relativo a questo elemento energetico è quindi legato al Genius Loci. Lo spirito del luogo in cui siamo nati che ci ha plasmato e ci donato le caratteristiche comuni che possediamo.

Ciò vuol dire compiere un viaggio nel territorio in cui siamo cresciuti. Alla ricerca del radicamento, della sicurezza e dell’espressione del nostro essere interiore.

Acqua

L’acqua è qualcosa di instabile, mutevole, incostante e paragonata al nostro essere rappresenta le emozioni, le sensazioni e i pensieri che genera la nostra mente.

In natura invece appartiene ai fiumi, ai mari, ai laghi, a tutti i corsi in perpetuo movimento ma anche alle piante per la loro capacità ad adattarsi alle stagioni e al movimento del sole.

Se sentiamo di non riuscire a gestire il flusso dei pensieri e ci sentiamo allontanare dal nostro essere dobbiamo compiere un viaggio in zone con una forte presenza di acqua. I luoghi consigliati sono soprattutto le isole.

 

Fuoco

Stiamo parlando dell’elemento creatore, il più energetico fra tutti gli elementi. Se utilizzato in modo scorretto può trasformarsi in forza distruttrice e disgregante.

Il nostro metabolismo e il calore corporeo sono funzionali alle emozioni motivanti come la passione, il desiderio, l’ardore, la brama, la determinazione nel raggiungere i nostri obiettivi.

Nel caso ci sentissimo demotivati o insoddisfatti dovremmo ricercare luoghi dove il fuoco sia presente e possa in qualche modo comunicare con il nostro organismo.

In questo caso, dunque, andremo a scegliere località vulcaniche che con il loro continuo lavoro di creazione di magma ci possa essere di aiuto a generare altrettanta forza. Dovremo stare attenti a non avvicinarci troppo al fuoco per non soccombere alla sua potenza distruttrice.

 

Aria

La bellezza dell’elemento aria sta nella sua inconsistenza, nel suo essere presente senza che si possa veramente entrare in contatto con essa. Possiamo includere nell’elemento aria anche la sabbia o la pioggia per la loro capacità di scivolare e scorrere via.

Nel nostro organismo la identifichiamo con il respiro, il fluire della vita, la danza che da nutrimento alle nostre cellule ma anche alla libertà di movimento, l’empatia e la resilienza.

Il comprendere ciò che non viene detto come nel linguaggio del corpo, le sensazioni che percepiamo e che dirigono le nostre azioni verso momenti di iniziale incomprensione.

Sto parlando dei gesti improvvisi che ci appaiano così distanti dal nostro solito modo di agire da sembrarci inconsulti ma che nascondono, in realtà,  un’insofferenza non pienamente accettata.

Per ritrovare l’equilibrio nella tua mente e nelle tue azioni ti consiglio i luoghi ventosi, dove potrai provare all’inizio una sorta di fastidio ma sarà proprio quella sensazione di insoddisfazione che ti farà capire la dissonanza o la disarmonia della tua anima.

 

Vuoto: elementi energetici

Il vuoto in natura equivale alle pareti rocciose che cadono a strapiombo sul mare o i costoni delle montagne che scivolano verticalmente a valle.

Fisicamente, invece, simboleggia il nostro io più profondo e autentico, quello che troppo spesso non guardiamo o non stiamo ad ascoltare perché allontanato da sovrastrutture psichiche indotte dalla comunità, dai media o dagli affetti.

Cerca il vuoto quando senti di aver perso la connessione dentro di te, quando non sai quale decisione prendere o quando i dubbi ti assillano senza lasciarti scampo.

Visita i luoghi incontaminati, selvaggi, carichi di energia nonostante all’apparenza tutto sembri statico o inutile: sarà proprio in questo stato che ritroverai la risposta giusta alle tue domande.

Ischia fai da te è possibile? Certamente! L’isola non presenta difficoltà per l’organizzazione del viaggio in quanto ben collegata. Ti basterà raggiungere il porto e da lì partire alla volta di una delle isole napoletane più belle.

Ad accoglierti ci sarà una terra lussureggiante di piante, un terreno ricco di minerali grazie alle eruzioni vulcaniche, un mare dai colori cangianti e delle rocce di tufo verde che ti faranno spalancare la bocca dallo stupore.

Ci sei mai stato? Allora sai già di cosa sto parlando. Se invece non l’hai ancora visitata seguimi nel racconto e ti farò conoscere un angolo italiano che ti verrà voglia di scoprire al più presto.

Come raggiungere Ischia fai da te

 

Se stai organizzando un viaggio a Ischia fai da te non ci sarà nessuno con un cartello con su scritto il tuo nome ad attenderti all’aeroporto e neanche qualcuno pronto a indicarti il tragitto da percorrere per arrivare al porto dalla stazione dei treni. 

Per questo motivo ho deciso di mettermi una camicia bianca, un paio di pantaloni neri e di raccogliere i capelli in modo da apparire professionale e trasformarmi nella tua agente di viaggio virtuale. 

Fa’ finta che ci sia io in aeroporto o in stazione pronta ad accompagnarti nel viaggio dei tuoi sogni. Non ti aspettare, però, un trattamento a 5 stelle perché il mio concetto di viaggio si basa sull’avventura.

Sei pronto/a dunque a partire?

Perfetto, cominciamo! Arrivando all’aeroporto Capodichino a Napoli dovrai scegliere il mezzo a te più congeniale per raggiungere il porto. Tra le soluzioni più convenienti puoi scegliere l’Alibus o il taxi collettivo.

Il primo si trova a circa 200 metri dall’uscita dell’aeroporto, sulla destra e ha un costo di 5 euro a tratta, da pagare direttamente al conducente. Puoi acquistarlo anche in anticipo per un costo ridotto di 4 euro.

Prevede le fermate alla stazione centrale dei treni di Napoli, al terminal dei traghetti del Porto di Massa e al Molo Beverello dove si prendono gli aliscafi. Con il taxi collettivo si pagano 6 euro a persona comprese le valigie e sono previste le stesse soste dell’Alibus.

Qual è la differenza fra traghetto e aliscafo?

La biglietteria dei traghetti si trova prima di raggiungere il molo e più precisamente nella fermata di Calata di Porto di Massa. Il viaggio ha una durata superiore rispetto all’aliscafo e spesso fa fermate anche all’isola di Procida.

 

l'isola vista dalla strada che porta alla sommità

 

Di contro, però, il prezzo del biglietto è nettamente inferiore, si possono risparmiare anche 10 euro a tratta. Il viaggio in aliscafo dura solo un’ora, mentre quello in traghetto si completa in un’ora e un quarto, un’ora e venti, se si fa la fermata a Procida. 

Durante il viaggio puoi vedere la costa napoletana, l’isola di Capri in lontananza, Procida e Vivara, fino a raggiungere il porto di Ischia. Da Napoli puoi scegliere i porti di Casamicciola o Ischia Porto dove scendere, dipende dove è collocata la tua struttura ricettiva.

Finalmente a Ischia: informazioni generali

 

Ischia è un’isola di formazione vulcanica, te ne accorgerai girando le varie spiagge provviste di fumarole e saune naturali, parchi termali e sabbia di colore nero come la pece. 

I minerali presenti nel sottosuolo hanno permesso agli abitanti di sfruttare la terra per la coltivazione di qualsiasi tipo di pianta che qui cresce rigogliosa e in perfetta salute.

Il simbolo dell’isola è il limone ma non mancheranno di impressionarti anche gli orti ricchi di ortaggi, piante officinali e aromatiche. La vera connotazione degli ischiani, infatti, è di tipo contadino più che pescatore e non si è cancellata nel tempo, rimanendo fedele ancora oggi nell’isola. 

 

 

 

L’isola assume la forma di un trapezio, lunga 7 chilometri e larga 10 con una sommità, raggiunta dal monte Epomeo, di 788 metri. Quest’ultimo è un horst, un termine geologico che indica un pezzo di crosta terrestre che si è sollevato rispetto al terreno circostante, grazie alla spinta magmatica.

Il movimento ha dato vita al tufo verde, particolarità dell’isola, a causa del suo sprofondamento in mare e successiva emersione. Il tufo, difatti, è solitamente di colore giallo, ma essendo stato sott’acqua e poi riemerso si è ossidato assumendo una colorazione verdognola.

I comuni di Ischia sono sei:

  • Ischia
  • Casamicciola Terme
  • Lacco Ameno
  • Forio
  • Barano d’Ischia
  • Serrara Fontana 

Come muoversi a Ischia fai da te

 

Il mezzo più economico per muoversi a Ischia è il bus. La stazione degli autobus si trova in prossimità del Porto nel comune di Ischia e da qui partono i bus verso tutte le direzioni. 

La biglietteria si trova dietro il piazzale degli autobus e il costo per una corsa singola è di 1,50 euro. Il prezzo è veramente conveniente e si possono fare i biglietti per una settimana o giornalieri, ma c’è un però. 

Gli autobus sono solo per i coraggiosi essendo un condensato di persone. Ci si ritrova all’interno schiacciati come sardine senza possibilità di muoversi, né di timbrare il biglietto o di prenotare la fermata.

Dovrai stringere amicizia con gli altri frequentatori per fare queste cose e dar vita a un coro affinché tu riesca a scendere alla tua fermata. Sarà a tratti comico e a tratti fastidioso, ma anche questo farà parte della tua avventura sull’isola.

 

Ceramica con cartina isola di ischia

 

Cosa ho visto sull’isola

 

L’itinerario Ischia fai da te che ho fatto assieme alla mia amica Luisa è stato il seguente:

  • Terme Negombo a Lacco Ameno;
  • Castello Aragonese, Ischia Porto e Ischia Ponte;
  • Baia di Sant’Angelo, Fumarole, Cavascura e Spiaggia dei Maronti;
  • Giardini la Mortella, Forio e Spiaggia di Citara.

 

Terme Negombo (Ischia fai da te)

Definirle Terme è piuttosto riduttivo in quanto il Parco Termale Negombo è un implosione di arte, natura e acqua. Si trova in località Lacco Ameno ed è provvisto di 30 piscine di acqua calda, tiepida e fredda.

L’entrata costa 33 euro a persona per l’accesso alle piscine, al mare e ai servizi di spogliatoi e doccia. È un’esperienza da fare se ci si trova in vacanza a Ischia perché la disposizione delle terme si amalgama in modo esemplare all’ambiente circostante.

La cura e la pulizia sono impeccabili e ci si può rilassare in spiaggia all’interno di una baia riparata dai venti e dal mare mosso con una spiaggia di colore nero e un’acqua cristallina. 

Ti confesso che sarei rimasta a vivere lì dentro senza più uscire, per l’eternità! Ma, come ogni cosa bella, purtroppo finisce e si ritorna alla realtà e soprattutto si perde ogni forma di rilassamento acquisita nel momento in cui si risale sull’autobus!

 

Una delle piscine del parco termale Negombo

 

Castello Aragonese

La comunità di Ischia nasce all’interno di questo castello per poi diffondersi in tutta l’isola. Il castello, abitato nel tempo dai vari conquistatori, è rimasto un gioiello di inestimabile valore culturale e turistico.

All’interno si possono ammirare le chiese, i giardini, le carceri, le terrazze e i percorsi sopravvissuti nei secoli. Ti consiglio di salire con l’ascensore per poi scendere visitando tutte le varie aree. Indossa scarpe comode e goditi il panorama di Ischia Ponte con le sue spiagge e le sue case colorate.

L’entrata costa 10 euro e ti verrà fornito un foglietto illustrativo con la spiegazione dei vari punti turistici oppure 15 euro se vuoi farti accompagnare da una guida.

Da non perdere è la stanza mortuaria in cui sedevano le monache passate a miglior vita e lasciate decomporre su dei sedili in marmo con una sorta di imbuto in cui cadevano i liquidi. Una scena po’ macabra ma qui non ci facciamo mancare nulla.

 

Il castello Aragonese

Castello Aragonese

 

Ischia Porto e Ischia Ponte

Lo stesso comune con due centri storici popolati da ristoranti, negozi tipici e vicoli caratteristici. Entrambe le località meritano una visita, sia all’interno che nel lungomare, per ammirare la bellezza e la particolarità dell’urbanistica cittadina.

Gli acquisti più economici si fanno a Ischia Ponte sia per quanto riguarda i souvenir che i prodotti da supermercato. A Ischia porto, però, c’è più scelta sia a livello ristorativo che commerciale. Via Roma è la via principale ed è quella con i negozi più costosi e alla moda.

Le spiagge sabbiose si trovano a Ischia Porto mentre gli scogli a Ischia Ponte e in prossimità del castello Aragonese. Gli stabilimenti balneari si trovano lungo tutta la striscia di sabbia che costeggia il comune. 

Ci sono comunque spiagge libere tra uno stabilimento e l’altro e una più grande vicino al porto. Il mare è piuttosto tranquillo e poco profondo. 

Cerca il localino che sembra un negozio di frutta e verdura a Ischia Ponte, si trova sulla stradina a destra prima del museo del Mare, ti siederai fra grappoli di peperoncini e ceste di pomodori e sarai accolto dalla simpatia contagiosa del proprietario.

 

Veduta su Ischia ponte e Ischia Porto

 

Baia di Sant’Angelo (Ischia fai da te)

Bellissima baia con una veduta panoramica sul mar Tirreno da cui si possono fare diverse escursioni. Il borgo è piuttosto piccolo ma molto curato e ricco di negozi e locali.

C’è una spiaggia dove nuotare e prendere il sole e il porto da cui partono o arrivano i famosi taxi boat che toccano vari punti dell’isola. Si prosegue salendo in direzione fumarole per vedere le famose fuoriuscite di vapore caldo sulla spiaggia.

Il motto del borgo è: “L’unica felicità è godersi la vita”, tienilo come mantra per tutta la durata del tuo indimenticabile e irripetibile viaggio!

 

Baia di sant'Angelo, Ischia fai da te

 

Fumarole, Cavascura e Spiaggia dei Maronti

Attraverso un percorso da fare a piedi o salendo su una golf car si raggiunge la spiaggia dei Maronti passando per la chiesa delle Fumarole, un centro benessere e diversi locali e hotel.

Le fumarole si trovano sul litorale che da inizio (o fine, dipende dai punti di vista) alla spiaggia dei Maronti, dietro i lettini di uno stabilimento. Per la verità non sono molto suggestivi in quanto si vede solo il vapore uscire e si sente la sabbia diventare bollente, ma se sei fortunato, potresti assistere alla cottura di alcune pietanze come il pollo o le uova. 

Le uova vengono prima cotte sotto la sabbia e poi lasciate raffreddare nell’acqua del mare che rimane di temperatura ambiente, in modo da assorbire anche il sale ed essere pronte da mangiare. Più eco sostenibile di così!

Cavascura sono delle sorgenti naturali conosciute fin dai tempi dei romani dove ci si addentra in una grotta satura di esalazioni gassose fino ad arrivare in un centro termale rinomato.

Terminati i vari trattamenti di bellezza ci si può rilassare nella spiaggia dei Maronti, metà libera e metà dotata di lettini e ombrelloni. L’acqua può essere molto mossa a causa dei venti.

 

fumarole in ischia fai da te

 

Giardini la Mortella

I giardini la Mortella sono davvero unici, nati dalla passione di una signora inglese che è venuta a vivere a Ischia assieme al marito, un noto compositore di nome William Walton.

La passione per la botanica ha spinto entrambi a creare un’oasi di assoluta bellezza e diversità con fiori e piante di tutto il mondo che qui sono riuscite a crescere e prosperare in modo rigoglioso.

L’ingresso costa 10 euro ma se si vuole vedere la serra con le orchidee (non ce ne sono molte per la verità), bisogna aggiungere un altro euro prima di entrare nella porta a vetri della serra.

Il giardino non è solo un tripudio di piante ma anche un’opera architettonica ingegnosa, costruita in modo intelligente affinché ogni pianta abbia il proprio spazio e il proprio terreno fertile su cui prosperare in salute. 

La visita dura circa un’ora in cui ci si perde ad ammirare la meraviglia della natura e si può anche vedere un video esplicativo nella sede congressuale con protagonista la proprietaria, che spiega i lavori di costruzione e racconta i vari studi fatti sulle piante.

 

giardino con fontana

 

Forio (Ischia fai da te)

Mi aspettavo di più da questa cittadina che però non manca di avere una bellissima veduta sugli scogli di tufo verde e delle chiese fra le più rinomate dell’isola.

La più visitata è la chiesa del Soccorso che nasconde al suo interno un crocifisso ligneo rubato in Sardegna e rimasto intrappolato nell’isola a quanto pare, per volere divino. Il centro si anima verso sera mentre di giorno è frequentato dai turisti in transito in visita alle chiese o alla vicina spiaggia di Citara.

 

Chiesa del soccorso a Forio in ischia fai da te

 

Spiaggia di Citara

La spiaggia si trova a circa mezz’ora dal centro di Forio ed è praticabile tramite una passeggiata dotata di marciapiede pedonale lungo la via a senso unico.

Durante la passeggiata si possono ammirare gli scogli degli innamorati e il becco dell’aquila, due esemplari di roccia di tufo verde che sembrano plasmati da mani umane.

La spiaggia è molto frequentata ed è considerata una fra le più belle dell’isola. In zona, infatti, sorgono numerose strutture ricettive e con mia grande sorpresa, è dotata anche di una piccola stazione degli autobus da qui partono i bus per Ischia Porto.

Il mare è stato molto mosso in quel giorno di visita ma ciò non mi ha impedito di giocare con le onde come se fossi una dodicenne fuggita dalla scuola! 

scogli degli innamorati di tufo verde

 

Cosa c’è ancora da vedere

 

Il tempo non è bastato a vedere tutte le bellezze di Ischia che, nonostante le dimensioni, ha moltissimo da offrire ai turisti. L’isola è rinomata per le terme e in effetti ce ne sono per tutti i gusti a partire dai Giardini Terme Poseidon specializzati nel percorso Kneipp, la Fonte delle Ninfe Nitrodi fra le più antiche al mondo, le Idroterme Olympus, le Antiche Terme Belliazzi e molte altre.

Ci sono poi le Terme di Sorgeto nell’omonima baia che si possono accedere gratuitamente da Forio Panza con una discesa sul mare di alcune centinaia di gradini. Si arriva fra pietre bollenti e saune naturali contornati da una natura selvaggia e particolare. 

C’è un altro luogo magico chiamato la “Grotta del Mago” che un utente di Google Local Guide ha lasciato questo commento: 

 

“Le leggende attribuiscono a questo luogo proprietà fantastiche: culto del Sole, personaggi particolari che qui vivevano, accesso a mondi sotterranei. La realtà è la sua bellezza, resa ancora più particolare dai giochi di luce. In un momento della giornata la luce entra da un buco che si trova sulla sommità della Grotta e tutto si illumina. Meraviglioso.”

 

Spiagge, grotte, baie e scogli non finiscono qui a Ischia ma non voglio svelarti tutti i segreti perché credo che ognuno di noi riesca a trovare un pezzettino di terra in cui lasciarci il cuore e se poi ti racconto tutto che avventura è? 

Quando visitare Ischia? Ogni stagione ha la sua particolarità, il clima è favorevole tutto l’anno tranne i mesi di gennaio e febbraio che risultano essere i più freddi. 

L’autunno sa regalare momenti di profonda introspezione ed è un richiamo che si percepisce passeggiando da Viserba a Rimini centro. La sabbia soffice, il movimento lento delle onde e il sibilo dei gabbiani si intrecciano ai pensieri che vagano liberi seguendo le direttive della mente.

Da Viserba a Rimini centro

 

Viserba è famosa per il parco di divertimento “Italia in Miniatura” ma nelle stagioni fredde, quando il parco è chiuso, si trasforma in una sonnacchiosa cittadina.

L’hotel in cui alloggiavo si trovava in prossimità del mare e per raggiungere il centro di Rimini pensai di fare una lunga e piacevole camminata inspirando lo iodio e osservando le orme sulla spiaggia.

L’acqua conservava un certo tepore tanto da notare alcune persone che ne approfittavano per fare gli ultimi bagni solitari. Io, semplicemente, arrotolai i pantaloni e camminai con i piedi nell’acqua, testandone la temperatura.

Ero immersa nei miei pensieri quando un cagnolino corse vicino, potendo così ammirare un luccichio di felicità nei suoi occhi.

 

Imbocco del fiume sul mare

 

Rivabella e San Giuliano a Mare

 

Giunsi in località Rivabella, dove si incontra il fiume Marecchia ed è necessario abbandonare la battigia per la strada asfaltata. Prima di arrivare al ponte una coppia di anatre attirò la mia attenzione: emanavano una tale raccoglimento impossibile da non rispettare. Parlottavano fittamente fra loro raccontandosi chissà quali avventure, come una vecchia coppia oramai consolidata.

Fu piacevole ascoltare il loro starnazzare sottovoce. Provai quasi una fitta di gelosia per la loro complicità. Ma venni distratta dall’approssimarmi a San Giuliano a Mare.

La cittadina si trova racchiusa fra due canali quasi come fosse un’isola immaginaria e l’ultimo collegamento è il Ponte Tiberio, uno dei più antichi della città, costruito in epoca romana.

Una veduta spettacolare di barche ormeggiate fece sorgere pensieri di vagabondaggio verso terre lontane e sconosciute. Ma distolto lo sguardo, riporta in direzione del centro cittadino di Rimini.

Eppure sono passati solo pochi anni dal mio lungo viaggio in Centro America e che cosa è rimasto di quei momenti di spensieratezza? Ricordo ancora quanto la scoperta di luoghi magici si rivelasse così istruttiva per le mie emozioni?

 

porta romana in centro a rimini

 

Da Viserba a Rimini centro storico

 

L’antica Ariminum deve la sua fondazione alla vittoria sui Galli e la posizione strategica la trasformarono in un importante centro storico. Nasceranno qui, infatti, due arterie tutt’oggi utilizzate: la via Flaminia, direttamente collegata a Roma e la via Emilia, collegata a Piacenza.

Sorse in un periodo prospero dell’Impero Romano, quando la colonizzazione dei territori era la peculiarità dei governanti. I resti maestosi del Domus del Chirurgo illustrano lo stile e la sfarzosità di un’abitazione tipica della civiltà romana.

È impossibile non ammirarne i contorni e contemporaneamente non pensare a come fosse la vita in quel frangente d’epoca. Più elitario? Più difficoltoso? O la costruzione di una nuova città portava anche maggiore creatività e benessere?

Proseguii verso piazza Cavour facendo un piccolo balzo in avanti che mi proiettò nel ‘500, periodo di costruzione della sua fontana. Poi ritornai nuovamente indietro nel tempo attraversando la vivace piazza Tre Martiri dove troneggia l’antico foro romano in contrapposizione ai più moderni negozi.

Una deviazione sulla destra, all’altezza della stessa piazza, mi portò a visitare il Tempio Malatestiano. La sua facciata rinascimentale, opera di Leon Battista Alberti, nasconde all’interno le spoglie dei Malatesta mentre i muri narrano la storia d’amore tra Sigismondo Pandolfi Malatesta (committente del monumento) e Isotta degli Atti.

Dietro a questo maestoso edificio che trasuda amore sorge il Mercato Coperto, emblema del commercio dei prodotti tipici locali. Mi sedetti ad assaggiare un cassone romagnolo riflettendo sulla genuinità degli ingredienti più semplici.

La visita del centro terminò sotto il magnifico Anfiteatro Romano o meglio ciò che rimane di uno dei più importanti luoghi ricreativi della città, dove venivano a scontrarsi i gladiatori.

Il ritorno lo feci più in sordina attraversando i numerosi parchi cittadini fra cui quello dedicato a Federico Fellini. Mi ricordai delle sue parole: “nulla si sa, tutto si immagina”. E forse è proprio questa l’essenza della flânerie: ricreare attraverso i pensieri la via verso l’intuizione.

Perché l’immaginazione aiuta la mente a superare i blocchi che inconsciamente creiamo, facendoci sentire leggeri e liberi, come quando camminiamo con i piedi in acqua. Sei pesante ma in qualche modo leggero e non hai voglia di fermarti, così continui certo che quel lento incedere ti porterà da qualche parte e che diventerà reale.

Cosa ti posso dire del Genius Loci di Rimini?

I riminesi lo sanno meglio di me ma io ho percepito una certa energia frizzante, una positività volta allo scherzo e alla voglia di vivere. Se dovessi descriverlo sarebbe un essere con un viso ridanciano che indossa un cappello di fiori colorati in testa mentre fra le mani tiene un borsone ricco di ogni leccornia!

L’isola di Procida si trova sul Golfo di Napoli, vicino a Ischia, dove a contrastare il blu scuro del mare ci sono le case in tinte pastello. Teatro di importanti film è anche un luogo in cui riposare la mente e lasciare che la fantasia si prenda il giusto spazio per volteggiare libera.

Come si raggiunge l’isola di Procida?

 

Se arrivi a Napoli dall’aeroporto Capodichino o dalla stazione centrale ti consiglio per comodità di prendere l’Alibus. Il biglietto si può comprare a bordo è ha un costo pari a 5€. L’ultima fermata è quella del molo Beverello, di fronte l’entrata della stazione marittima.

A questo punto, se non lo hai già fatto, ti consiglio di controllare gli orari dei traghetti o degli aliscafi per raggiungere l’isola di Procida. Sarà lo stesso che avrà la destinazione finale di Ischia. I traghetti e gli aliscafi per Procida si trovano in due punti differenti.

Per i traghetti dovrai dirigerti verso destra rispetto l’entrata della stazione marittima e camminare per almeno 5 minuti fino a che troverai gli sportelli e l’attracco. C’è una fermata intermedia con l’Alibus vicina alla stazione dei traghetti, prova a richiedere la fermata al conducente del bus.

Gli aliscafi invece si trovano sulla sinistra, rispetto sempre alla stazione marittima, a circa due minuti di distanza e il viaggio per l’isola ha una durata più breve: solo trenta minuti. Ovviamente il prezzo del biglietto rispetto al traghetto sarà più alto.

 

isola di Procida vista dalla strada che porta alla sommità

 

Cosa vedere nell’isola di Procida

 

Non appena scenderai dall’imbarcazione e ti ritroverai nella zona di Marina Grande verrai subito assalito dal profumo piccante della salsedine e i tuoi polmoni richiederanno un respiro più profondo.

Questa necessità non durerà a lungo, però! Non appena salirai, seguendo le indicazioni per il centro storico, ti ritroverai fra strade strette e alti edifici.

E ti renderai presto conto della quantità di auto e moto che circolano sull’isola, lasciandosi dietro una fastidiosa scia di gas di scarico e un rumore insopportabile.

Ma una volta che avrai raggiunto Piazza dei Martiri ti si aprirà davanti agli occhi l’isola di Procida in tutta la sua estensione e bellezza.

Sarà il momento di tirare fuori la macchina fotografica e abbandonarti alle tue emozioni. Cerca gli angoli più suggestivi, scendendo nelle scalinate, per cogliere gli scorci più particolari.

 

via del centro trafficatissima

 

Si continua a salire seguendo un muretto di colore giallo che contrasta con l’azzurro del mare. C’è uno spiazzo con due cannoni che puntano direttamente sull’acqua: sono un omaggio della Repubblica Napoletana, risalenti al 1799. Ci troviamo nella zona della Terra Murata, centro storico medievale.

Salendo ancora si vede ciò che rimane del Palazzo d’Avalos del 1563, divenuto Palazzo Reale e poi cittadella carceraria. La chiesa di Santa Maria delle Grazie appare piuttosto spoglia e non si celebrano le messe perché manca l’altare.

Ma nasconde comunque un piccolo gioiellino: la riproduzione fatta a presepe dell’isola, ideata dagli abitanti stessi. Ti verrà voglia di toccarlo con mano per capire se è reale oppure un’opera di fantasia. È reale, te lo posso assicurare!

Sarà premura delle due simpatiche custodi raccontarti la storia della creazione del presepe, in cambio di un piccolo contributo che varrà tanto quanto la tua stessa gentilezza. Nel punto più alto c’è un Belvedere. Finalmente si può scorgere Capri in lontananza e le coste di Pozzuoli.

 

io nell'isola di procida

 

Cosa fare sull’isola di Procida

 

Se sei un amante del pesce, qui, ogni tuo desiderio sarà realizzato. Puoi scegliere fra i diversi ristoranti, i prezzi sono abbastanza simili. Per la spiaggia dovrai spostarti leggermente fuori dal centro per incontrare la sabbia lavica di colore nero.

Dovrai assaggiare la granita procidana realizzata con il succo di limoni freschi dell’isola e le Lingue Dolci, una specialità gastronomica zuccherina.

In questa località è stato girato il film “Il talento di Mr Ripley e lo troverai pubblicizzato in vari punti dell’isola.

Il porticciolo di Corricella è stato invece teatro di uno degli ultimi film del compianto regista Massimo Troisi: il Postino. La locanda il Postino ne conserva vari cimeli, fra cui la famosa borsa marrone in pelle.

Sempre qui sono disseminati i vari locali dove ci si può rilassare ascoltando lo sciabordio dell’acqua e seguire i movimenti ondulatori dalle barche dei pescatori.

Hai anche la possibilità di fare un tour in barca dell’isola per scoprirne ogni anfratto e ogni angolo nascosto da una diversa prospettiva.

Oppure scegliere di visitare l’isola di Vivara, un lembo di terra collegata a Procida e considerata area Marina protetta. La zona è meglio conosciuta come “Regno di Nettuno” e si possono avvistare branchi felici di delfini che solcano con maestria le onde insistenti del mare.

Quando sarà ora di rientrare a Napoli cercherai di conservare quella sensazione di benessere donata dall’isola ma tu, invece, fanne dono a qualcuno, non tenerla tutta per te. Io ho scelto di regalarla a te, spero ti sia gradita.

Me l’ha detto il Genius Loci di Procida, un essere votato alla gentilezza, al calore e alla generosità simile all’acqua che prende e dona come un’onda continua. Ecco perché lo devi fare anche tu!

Il Lido di Venezia e Pellestrina sono due isole dal fascino particolare: la prima famosissima mentre l’altra quasi sconosciuta. Il Lido è frequentato dalle celebrità e dalle star del cinema di tutto il mondo, Pellestrina invece, appare selvaggia e solitaria, a metà strada fra Venezia e Chioggia.

Lido di Venezia e Pellestrina

 

Chi non conosce il Lido e la sua famosa Mostra del Cinema di Venezia? Forse non lo sai, come lo ignoravo io, in verità, ma la Mostra del Cinema non si tiene a Venezia ma nell’isola del Lido. È qui che una volta all’anno, durante la prima settimana di settembre, si incontrano le star più famose di Hollywood.

Il periodo della Mostra del Cinema è quello che va da fine agosto alla prima settimana di settembre e ogni anno porta con sé molto turismo, soprattutto legato al mondo cinematografico.

 

via cittadina del lido

Lido di Venezia

 

Nel frattempo, però, è frequentato anche da turisti che vogliono fuggire dalla caotica Venezia. Raggiungerlo è molto semplice: se arrivi dalla stazione ti basterà prendere il traghetto numero 5.1 e la fermata è quella appena fuori dalla stazione dei treni, spostata sulla destra.

Per intenderci non dove c’è la biglietteria ma quella in direzione Ponte di Calatrava. Al ritorno invece ti basterà prendere il primo traghetto che va in direzione Ferrovia o Piazzale Roma.

Si arriva dunque alla fermata Lido del porto San Nicolò. Da qui puoi decidere di fare una passeggiata lungo il viale Santa Maria Elisabetta.

 

Se possiedi la carta Venezia ricordati che puoi usarla anche per spostarti con gli autobus

 

Vedrai alberghi lussuosi, palazzi in stile liberty, negozi e locali più o meno costosi. Non è vero che il Lido è inaccessibile… Si possono trovare anche dei ristoranti dove mangiare a prezzi ragionevoli, basta fare attenzione ai menu esposti all’esterno.

Il motivo per cui molte persone si spingono fino a qui è per rilassarsi sulla spiaggia. Anche per questo hai un’ampia scelta. Puoi scegliere sia spiagge attrezzate che libere.

 

spiaggia libera del lido

 

Continuando in direzione Pellestrina ti ritroverai in prossimità della zona di Malamocco. Stiamo parlando di un quartiere che fa parte del Lido, ma siccome in passato ha avuto un ruolo piuttosto importante ed è rinchiuso da un canale, gli abitanti si sentono come se fossero una città a parte.

Anticamente a Malamocco esisteva un porto ed era un’importante via di passaggio commerciale. Non si sa esattamente se fosse direzionato verso il mare o verso la laguna, ma si dice che la città non sia l’originale antica.

Secondo la leggenda, infatti, la vecchia città di Malamocco che si chiamava Madamaucum fu distrutta da un maremoto nel 1110. La stessa venne ricostruita ma non si sa quale fosse stata la collocazione esatta prima della tragedia.

Dalle chiacchiere di alcuni pescatori si trovava nella laguna, perché le loro reti spesso si impigliavano nel campanile, secondo altri nell’Adriatico, altri ancora sostengono che sia stata ricostruita sopra a quella antica. Un mistero che non è stato ancora risolto.

In ogni caso, quando arriverai qui, ci saranno tre cose da visitare:

  • il Palazzo del Podestà del XV secolo costruito in stile gotico;
  • la chiesa di Santa Maria Assunta, originaria del secolo XII;
  • il forte

 

Proseguendo la passeggiata verso il mare Adriatico potrai prendere il sole o fare il bagno nei famosi “Murazzi”, un’opera voluta dalla Repubblica di Venezia. Nello specifico si tratta di una costruzione a difesa della laguna fatta in pietra d’Istria per contrastare l’inevitabile erosione del mare.

centro abitato a pellestrina

Da Lido di Venezia a Pellestrina

 

Se vuoi raggiungere Pellestrina, ti basterà prendere l’autobus numero 11 che si ferma lungo il viale Santa Maria Elisabetta o all’uscita del porto San Nicolò, di fronte al tabacchino.

I biglietti si acquistano nelle biglietterie dei traghetti oppure puoi usufruire della Carta Venezia. Il percorso si estende lungo i 12 chilometri dell’isola fino a raggiungere il Porto di Malamocco attraversando le località di Malamocco e Alberoni.

Sarai obbligato a salire con l’autobus sul pontile mobile che ti traghetterà, in un viaggio di 5 minuti, all’isola di Pellestrina. Una volta raggiunto nuovamente la terraferma ti consiglio di scendere alla quarta fermata, ritrovandoti così nel “centro” dell’isola.

“Centro” è una parola grossa! Perché in realtà ciò che vedrai sarà una chiesa, alcuni locali e case private. Ti consiglio però di affittare una bici e girare tutta l’isola.

Non aspettarti una biciclettata impegnativa: Pellestrina si estende per 11 chilometri, con una larghezza che parte da un minimo di 23 metri a un massimo di 1,2 chilometri.

 

spiaggia sabbiosa di pellestrina, Lido di Venezia e Pellestrina

 

 

Una striscia di terra che divide la laguna dal mare Adriatico. Anche qui le spiagge sono libere e dalla parte opposta del Porto di Malamocco si trova Chioggia, la sorella meno famosa di Venezia.

Al ritorno prendi l’autobus numero 11 che passa ogni ora intorno alle “quaranta”, 11.40, 12.40, 13.40, eccetera, segnato negli orari con la dicitura “D” perché sarà quello che ti porterà fino all’imbocco dei traghetti per Venezia.

La top 10 di Malta: le dieci località che non devi assolutamente perdere durante il tuo viaggio nella meravigliosa isola del Mediterraneo. Malta è un’isola strepitosa che ti saprà sorprendere per la sua particolare conformazione e per le differenti nazionalità che ci vivono.

Nella storia ha subito invasioni europee, africane ed extraeuropee lasciando ognuna traccia di sé nell’architettura, nella cultura popolare e anche nella lingua.

Le spiagge, poca sabbia e molti scogli, offrono la possibilità di nuotare in acque cristalline tipiche del mediterraneo, immersi nella cornice di pesci e molluschi che si muovono fra sfumature che vibrano dall’azzurro più intenso al blu più scuro.

Ora non rimane che conoscerla nel dettaglio, nelle città e nei luoghi che più la rappresentano.

 

1. La Valletta nella top 10 di Malta

Fu il Gran Maestro dell’Ordine di San Giovanni Jean Parisot de la Valette che diede il nome alla capitale di Malta. Il centro storico non è molto grande ma all’interno nasconde dei palazzi e dei musei assolutamente da visitare e soprattutto è Patrimonio dell’UNESCO dal 1980.

All’entrata troviamo il City Gate, un ponte in pietra che porta alla Freedom Square, opera dell’architetto italiano Renzo Piano che ha edificato anche il nuovo Parlamento.

Proseguendo troviamo il National Museum of Archeology e subito dopo la St. John’s Co-Cathedral che contiene alcune tele del Caravaggio.Il Fort St. Elmo dominava la città e controllava i possibili attacchi dei nemici.

I Lower Barracca Gardens e il Castille Curtain li trovi costeggiando la sponda, mentre il luogo più fotografato è il Saluting Battery sotto gli Upper Barraca Gardens.

Ogni mezzogiorno, infatti, vengono fatti tuonare i cannoni e tutti i turisti si riuniscono per partecipare all’evento. La famosa ambasciata dell’ordine di San Giovanni di Gerusalemme e di Malta è ospitata al St. James’ Bastion and Cavalier che si trova vicino all’ingresso della città.

Da qui partono gli autobus per tutte le località maltesi, ti consiglio di prendere una cartina per capire come muoverti con i mezzi pubblici.

 

entrata a la valletta nella top 10 di malta

La valletta

2. Sliema

Sliema è la scelta preferita dalla maggior parte dei visitatori. Centro commerciale ricco di negozi, locali alla moda e pub notturni. Da qui partono gli autobus per Circewwa, per raggiungere le isole di Gozo e Comino, e i battelli per raggiungere La Valletta.

Passeggiando nel lungo mare arriverai a visitare San Julian, Balluta Bay e Pacevillesede della movida notturna. Ci sono anche numerose spiagge e un tratto di costa chiamato Fond Ghadir dove si sono formate delle interessanti piscine naturali fra le rocce.

Si tratta di una zona dove si trascorre il tempo in spiaggia, a fare acquisti, a sorseggiare un aperitivo o a mangiare. Non ci sono musei o attrazioni particolari da segnalare.

due che nuotano a sliema

3. Bugibba

Al terzo posto della Top 10 di Malta c’è Bugibba, ossia la seconda Sliema, dove si trovano numerose strutture turistiche  ma più economiche rispetto a Sliema.

Anche qui si può passeggiare nel lungo mare ma i negozi e i locali si trovano solo nel piccolo centro. Le spiagge sono prevalentemente di tipo roccioso e si può godere di molta intimità.

Nel 2006 è stata costruita una spiaggia sabbiosa vicino al centro dove sono nati ristoranti di pesce fresco. Anche i presidenti di Malta George Abela e Edward Fennech-Adamy hanno scelto di vivere qui.

Dove la vita sembra più tranquilla e isolata rispetto alla caotica Sliema. A Pasqua avviene il Palio di Bugibba che coinvolge tutta la città ed è un momento di festa per tutta l’isola.

Raggiungerla con i mezzi pubblici diventa quasi impossibile a causa della grossa affluenza di persone che arriva da ogni parte. Da visitare con i bambini è l’Acquario Nazionale di Malta di circa 20.000 metri quadrati, dove sono esposte 26 vasche di pesci del Mediterraneo.

Oltre a questi si possono ammirare esemplari di squali, razze, anguille e un meraviglioso tunnel ‘walk-through’ che passa attraverso le vasche e permette ai visitatori di vedere i pesci dal vicino.

A fianco all’acquario il Beach Club “Cafè del Mar”, un locale con piscina affacciato direttamente alla Baia di San Paul, ravvivato da feste e musica con deejay.

piscina a bugibba nella top 10 di malta

4. Mdina nella top 10 di Malta

Mdina è l’antica capitale di Malta e si trova nel punto più alto dell’isola dove è possibile vederla quasi nella sua interezza. L’ingresso è spettacolare, attraverso il ponte di Mdina Main Gate.

Si entrerà in una città medievale completa di cinta muraria millenaria e si potrà godere di un silenzio introvabile nel resto dell’isola. Finalmente troviamo la Cattedrale ufficiale dell’isola, dedicata a San Paolo, situata in piazza dell’Arcivescovo.

Di fianco un museo che conserva interessanti suppellettili e una collezione d’arte. Sempre in centro è presente Il Museo di Storia Naturale con mosaico della croce di Malta.

Potrai conoscere in modo accurato la formazione geologica dell’isola e scoprire allestimenti e collezioni permanenti di rocce e uccelli. Il Convento Carmelitano è l’unico a essere visitabile al pubblico ma è aperto solo in rare occasioni, per non interferire con la sacralità del luogo.

Due musei sono interconnessi: il Mdina Experience, centro che racconta la storia della Medina e come si è evoluta, e la sede dei Cavalieri di Malta, che ripercorre la storia dell’ordine attraverso i secoli.

Un altro interessante museo è il Mdina Dungeons Museum che illustra i metodi di tortura usati a Malta e nel mondo e infine il Palazzo Falson, una casa museo che illustra lo stile di vita di una famiglia del XIII secolo, attraverso l’arredamento e lo stile coloniale degli abitanti.

Entrata alla medina nella top 10 di malta

5. Rabat

Rabat si trova all’uscita della Medina. Divenne famosa in tutto il mondo per aver ospitato l’apostolo San Paolo, durante un nubifragio accorso nel 60 d.C., raccontato negli Atti degli apostoli.

La cittadina è fornita di viuzze strette e decorate di fiori ornamentali. Una piacevole passeggiata porta alla Catacomba di San Paolo, uno dei luoghi più visitati. Si tratta di un percorso scavato nella roccia fra il IV e il V secolo d.C. dove trovavano riposo le spoglie dei cristiani.

Il Museo e la Cripta di sant’Agata contengono degli affreschi ben conservati e degni di nota. Mentre la Domus Romana è una villa con orpelli antichi e un bellissimo mosaico che ha mantenuto intatto il suo colore nel tempo.

Tutto intorno delle colonne di pietra bianca fanno risaltare il disegno. Da visitare ancora a Rabat, il Museo di Wignacourt che possiede una pinacoteca e Casa Bernard, nata come torre di avvistamento su dei resti romani e poi riconvertito a palazzo con arazzi, librerie e oggetti preziosi.

Se sei un fedele devoto non puoi non inserire fra la top 10 di Malta una visita a Rabat.

via piena di piante a rabat nella top 10 di malta

6. I megalitici

Si tratta di sette siti megalitici dislocati tra Malta e Gozo e dichiarati Patrimonio dell’UNESCO. Si tratta di:

  • Gigantia (Ġgantija)
  • Scorba (Skorba)
  • Ta Hagrat (Ta’ Ħaġrat)
  • Hagar Qim (Ħaġar Qim)
  • Menaidra (Mnajdra)
  • Tarscen (Tarxien)

 

Gigantia si trova nell’isola di Gozo e si pensa sia stato edificato fra il 3600 ed il 3000 a.C. Fu scoperto e sistemato dal Colonnello John Otto Bayer che si fece aiutare dai detenuti della prigione gozitana negli scavi.

Scorba sorge a Mġarr, nell’isola di Malta, e comprende due templi megalitici. Ta Hagrat si trova sempre a Mġarr ed è composto di due strutture megalitiche.

Fu scoperta nel 1916 e il direttore del National Museum of Archaeology di La Valletta, Sir Themistocles Zammit, ne predispose gli scavi nel 1923.

Sia Scorba che Ta Hagrat sono dei siti piuttosto delicati e ne è permessa la visita solo a 15 visitatori per volta per un massimo di 45 al giorno e di 90 alla settimana.

Hagar Qim si trova invece a Qrendi e i suoi templi risalgono a 5000 anni fa. Vicino si trova anche la costruzione di Menaidra.

Menaidra si trova in basso rispetto a Hagar Qim, in discesa verso il mare, ed è costituito da tre elementi distinti.  Il più antico consta tre absidi costruiti con il calcare corallino nella parte esterna e da globigerina nella parte interna. Questo perché la prima è una pietra più resistente agli agenti atmosferici.

Tarscen è stato costruito nel 3600 a.c. e comprendeva anche un cimitero crematorio risalente successivamente all’età del Bronzo, nel 2500 a.C. circa.

All’interno degli edifici sono state ritrovate anche una notevole quantità di ossa a testimonianza dei vari sacrifici animali che furono fatti nello spazio religioso del complesso megalitico. Solo per vedere queste testimonianze antiche vale la pena di scalare la classifica della top 10 di Malta.

 

7. Le spiagge più visitate

Oltre alle spiagge già citate di Sliema e Bugibba ci sono altri punti marittimi amati dai turisti. Fra questi ne illustriamo i più importanti. Nella contea di Delimara si trova la famosissima San Peter’s Pool, scelta da chi ama fare i tuffi, con grandi scogli che scendono a dritti sul mare.

Dalla parte opposta si trova Marscia  Scirocco famosa per il mercato della domenica e per il piatto tradizionale “Lampuki”, ossia un pesce che attraversa le coste maltesi da aprile a novembre.

I due punti sono equidistanti grazie alla formazione a U della costa e, volendo, si raggiungono a piedi. Blue Grotto è una grotta visibile solo in barca dove si può entrare e ammirare i riflessi blu del mare.

Non si può scendere dall’imbarcazione per fare un bagno ma si può farlo lungo la costa. Ora arrivano le spiagge, secondo il mio parere, fra le top 10 di Malta…

A Manikata puoi visitare la spiaggia dorata di Golden Bay. La troverai molto affollata e quindi potrai preferire andare nella seconda spiaggia, dove si trova il forte Ghajn Tuffieha Tower, di dimensioni  più ridotte.

Se ancora non sarai soddisfatto potrai spostarti ancora più avanti, in direzione Gnejna Bay, per raggiungere “l’ultima spiaggia”. Mellieha Bay è un bellissimo pezzo di spiaggia sferzato però da un forte vento.

Dalla parte opposta si può camminare nella Ghadira Natural Reserve seguendo i sentieri.E non solo! Prima di arrivare alla spiaggia c’è la fermata Skrajda, se prendi l’autobus 101 ti porterà a visitare il famoso Popeye Village.

Allestita come set del famoso film di Braccio di Ferro con protagonista Robin Williams, oggi  è diventato parco di divertimento per i più piccoli.

 

spiaggia di mellieha nella top 10 di malta

8. La contea di Dingli

La contea di Dingli ti farà sognare di essere per alcuni istanti in Irlanda ad ammirare le maestose Cliffs of Moher. Un luogo selvaggio, rude e roccioso.

Il luogo che mi ha sorpreso di più fra la top 10 di Malta è sicuramente questo che non avevo trovato sulla guida ma mi è stato consigliato da un ragazzo maltese.

Un panorama a 360 gradi sul mare blu intenso con una strada panoramica di circa 1,5 chilometri che ti permette di passeggiare a strapiombo sul mare.

Lungo il cammino vedrai una piccola cappella di roccia bianca come se fosse un miraggio: si tratta della Magdalene Chapel spesso chiusa al pubblico.

Vicino dei furgoncini vedono bibite fresche e snacks.Da quel tratto la strada non è più pedonale ma se prosegui in direzione Inzul Ix Xmex, potrai visitare gli unici giardini pubblici di tutta l’isola, i Buskett Gardens.

Non ti aspettare nulla di grandioso! Ma ci sono dei bagni, delle panchine con annessi tavolini e delle bellissime piante di arance e mandarini. La domenica il parco si riempie di maltesi che vengono qui a fare picnic.

vista dalla scogliera di dingli sul mare nella top 10 di malta

9. Gozo

La “sorella” di Malta è anche la più selvaggia. Si raggiunge da Circewwa con la Gozo Channel Company. All’arrivo scenderai nel porto di Mgarr e un autobus ti porterà nella capitale Victoria o Rabat.

Rabat è l’antico nome dell’isola cambiato poi in Victoria nel 1897 in onore dei 60 anni di reggenza della Regina inglese. La somiglianza del nome con la sorella Malta non è casuale anche qui infatti si trova la Cittadella.

Ci sono molti siti da visitare tra cui la Cattedrale di Santa Maria che contiene un osso del braccio di Sant’Ursula, patrona di Gozo e ossa dell’addome di Santa Lucia, il Natural History Museum con una collezione di fossili marini impressi nella roccia e le Old Prison, una sorta di carceri vip.

Il Museo Archeologico invece conserva la famosa stele di Maymunah del 1174Malsalforn e Xlendi sono le uniche stazioni balneari dell’isola dove si accentrano gli hotel e i ristoranti.

A Malsalforn non aspettarti chissà che, la spiaggia di sassi è molto piccola e l’acqua non è fra le più pulite. In alternativa c’è un lungomare di cemento dove puoi sdraiarti e fare il bagno.

Xlendi invece è un villaggio di pescatori dall’aria selvaggia e incantata. Ricca di baie, insenature e grotte ci si può perdere fra i sentieri che la costeggiano in un mirabolante intreccio di natura e mare.

Qui puoi trovare il gemello dell’Azure Window, la finestra azzurra, andata distrutta a causa dell’erosione del mare qualche anno fa.

Si chiama Saint Andrew’s Divers Cove ed è un luogo dove vengono fatte le immersioni.

 

Prima di raggiungere Xaghra si trovano i Templi di Ggantija composti da monoliti che raggiungevano anche i 15 metri di altezza, di colore rosso ed erano fatti in pietra. Oltre a questo gli scavi hanno rivelato antichi simboli di fertilità, ossa di animali e varie sculture.

Nadur significa in arabo “vedetta” ed è abitata per la maggior parte da americani che si sono trasferiti stabilmente qui. La famosa spiaggia di Ramla Bay infatti richiama i turisti per la sua grandezza e per la tranquillità dei suoi fondali.

Al di sopra della spiaggia uno dei possibili siti che ispirò Ulisse a scrivere le sue peripezie per raggiungere Itaca. La dea Calypso l’avrebbe imprigionato in una caverna  qui presente e rinchiuso per sette anni negandogli la libertà.

A Gharb infine si raggiunge per visitare la Basilica di Ta’ Pinu prima di entrare in paese. Il papa Giovanni Paolo II è stato qui nel 1990 ed è stata consacrata da papa Pio XI.

La storia narra che una contadina di nome Carmela Grima ha sentito una voce soave provenire dalla cappella e tutti hanno pensato fosse quella della Madonna.

Un uomo ha confermato il fatto diventando un luogo di pellegrinaggio che attira ogni anno migliaia di maltesi e turisti. Un’altra tappa da fare fra la top 10 di Malta per chi è un cattolico fervente.

 

la spiaggia di malsalform a gozo

10. Comino nella top 10 di Malta

Comino è per me sulla vetta della top 10 di Malta! Si raggiunge con il battello da Circewwa da marzo a ottobre al prezzo di 10 €. Nell’isola vivono solo sei persone ed è presente un hotel.

Comino, prende il nome dal tipo di cumino che si coltivava in questa zona, anche se oggi si trova sempre più raramente. Con il traghetto si arriva direttamente nel luogo più bello, il Blue Lagoon.

Purtroppo essendo il punto di attracco è anche il più frequentato e il più caotico, dove sarà difficile rilassarsi e trovare spazio fra gli scogli.  Ma se ci si sposta nella parte opposta, seguendo i sentieri, si arriva all’hotel Comino dove si può nuotare relativamente in pace.

Caldo permettendo, potrai arrivare fino al Saint Mary Tower, una torre di guardia nata con lo scopo di avvistare i pirati e poi usata dall’esercito maltese. Se la bandiera è issata significa che è aperta e per visitarla dovrai lasciare un’offerta libera.

l'acqua blu di comino con due ragazze che osservano il mare

Su Amazon trovi in vendita la Guida di Malta, Gozo e Comino che ho scritto sia in versione ebook che cartacea a questo link, su Kobo, invece, la trovi a questo link!

Alla scoperta della Costa dei Trabocchi e dintorni attraverso l’Abruzzo marittimo: uno dei panorami più belli sulla costa adriatica. Qui il blu del mare contrasta con il cielo e i gabbiani richiamano la loro indipendenza, godendosi una libertà senza limiti.

I Trabocchi 

 

I trabocchi sono delle strutture in legno a ridosso del mare che venivano usate dai pescatori per catturare il pesce. Venivano issate delle reti e da lì si poteva pescare senza allontanarsi troppo dalla riva. Dei lunghi pali di legno permettevano di posizionare le reti in diversi punti strategici.

Si pensa che l’idea sia stata “rubata” ai Fenici. La civiltà doveva trovare un modo per contrastare le forte raffiche di vento di Maestrale che si abbattono in quella zona di costa. Sono costruite con pino di Aleppo che resiste alla corrosione dovuta alla salsedine mentre i modelli di rete cambiano in base alla zona.

Sì, perché i trabocchi non sono solo una prerogativa della costa abruzzese ma anche di quella molisana e pugliese. Tanto da essere considerati oggi patrimonio monumentale del Parco Nazionale del Gargano.

Oggi sono stati trasformati in rinomati ristoranti di pesce fresco e richiamano turisti da tutto il mondo grazie all’atmosfera particolare e rilassante.

I trabocchi sono presenti fino alla Puglia, sebbene il tratto maggiormente visitato è quello che va da San Vito Chietino a Punta Aderci.

 

un trabocco lungo la costa dei trabocchi e dintorni

 

La Costa dei trabocchi e dintorni

 

Il tragitto è percorribile in auto seguendo la SS16, incontrando diversi trabocchi e ammirando la costa selvaggia abruzzese. A San Vito Chietino si possono ammirare anche l’Eremo di Gabriele d’Annunzio e il Promontorio Dannunziano.

Il poeta trascorse un mese di vacanza a San Vito Chietino e rimase affascinato dai trabocchi, soprattutto da il Trabocco Turchino, tanto da citarlo nella sua opera Trionfo della Morte.

Iniziò il libro proprio nel 1889 durante il soggiorno in Abruzzo e fa parte della trilogia di romanzi che comprende anche Il Piacere e l’Innocente. Finì di scriverlo nel 1894. Soggiornò in quella che oggi è una casa privata con l’amante Barbara Leoni e che custodisce solo il ricordo dell’Eremo felice della coppia.

Più avanti si può visitare il promontorio nel quale il poeta soleva sedersi e trarre ispirazione per il suo romanzo, raccogliendo profumi e sapori dal territorio circostante. La Costa dei Trabocchi finisce idealmente nella Riserva Marina Naturale di Punta Aderci.

 

veduta di vasto e il suo litorale sabbioso

 

Tips per la Costa dei Trabocchi e dintorni:

 

Puoi fare un pezzo di Costa dei Trabocchi anche se non hai la macchina, come ho fatto io. Prendi il treno fino a San Vito – Lanciano e ti dirigi verso il mare. Continui a seguire il mare lungo il tragitto dell’antica linea ferroviaria. Talvolta ti ritroverai a percorrere dei brevi tratti sulla Statale così da avere l’occasione di vedere l’Eremo e il Promontorio Dannunziano.

 

passerella di legno a punta aderci

 

Punta Aderci

 

La Riserva istituita nel 1998 mira a preservare il fragile ecosistema che accoglie la nidificazione di uccelli migratori e stanziali e la crescita di piante autoctone.

Tra le specie animali ritroviamo: il fenicottero maggiore, l’occhiocotto e la sterpazzola, l’airone cenerino, il cavaliere d’Italia, il tarabusino, la garzetta, il gruccione, il martin pescatore, la nitticora, la sgarza ciuffetto, la cinciallegra, il saltimpalo, la cappellaccia, il beccamoschino, il gheppio, lo sparviere e la poiana.

Il simbolo del parco è invece il fratino, un uccello della famiglia dei Charadriidae. Aguzza l’udito e prova a riconoscere il canto di almeno uno degli uccelli nominati!

La flora invece è composta dal ravastrello, l’ammofila arenaria, la calcatreppola marina,  la euforbia delle spiagge, il papavero giallo, il mirto, la salsola, il giglio di mare, il finocchio spinoso e la ginestra. Ma soprattutto l’alga rossa tipica del Mediterraneo ossia l’Halymenia floresia.

Dal promontorio di Punta Aderci si può arrivare a vedere il Parco Nazionale della Majella e anche il Parco Nazionale del Gran Sasso. La parte più frequentata, invece, è Punta Penna con una bellissima spiaggia di sabbia color oro.

 

sabbia e sassi a punta aderci, costa dei trabocchi e dintorni

 

Vasto

 

La Riserva Naturale di Punta Aderci fa parte della città di Vasto che si trova abbarbicato sulla cima di una collina dal quale domina la costa adriatica.

Più in basso si trova Vasto Marina e poi la zona di San Salvo con un bellissimo lungomare dalla spiaggia dorata e finissima, pieno di locali e spiagge attrezzate.

Se provi a toccare la sabbia e a lasciarla scivolare fra le mani ti sembrerà quasi di percepire la leggerezza del tempo e del suo continuo mutamento.

Il centro storico vanta origini molto antiche. La sua fondazione risale al tempo dei Frentani nel XII secolo, i quali la chiamarono Histonium.

Poi, nel 1799 diventò Repubblica sotto il dominio della famiglia d’Avalos per quasi un secolo. I monumenti più importanti da visitare sono il Castello Caldoresco, la Cattedrale o il Duomo di Vasto e il Palazzo d’Avalos, che oggi ospita un complesso di Musei sulla cultura locale.

 

Questi meravigliosi edifici fecero conquistare a Vasto nel  XIX secolo il titolo di “Atene degli Abruzzi”.

 

Ed è davvero piacevole perdersi nei vicoletti. A volte nascondono delle sorprese inaspettate come il resto della facciata della Chiesa di San Pietro, rimasta solo la parte frontale, o il mosaico delle terme romane ritrovate in fase di scavo. Per non parlare poi della veduta sul mare che si apre dai giardini di Villa Comunale o seguendo la discesa che scende verso il mare.

Uno spettacolo davvero incredibile che fa sussultare il cuore per la sua bellezza senza tempo. Una sinfonia che ricorda le note del notturno di Chopin. Una terra meravigliosa e incontaminata, intrisa di natura, storia e cultura.

Fai della flânerie un momento di piacere e di distrazione mentre il Genius Loci di questi luoghi, con la sua spiccata accoglienza ti saprà regalare un soggiorno indimenticabile nella terra abruzzese.

 

chiesa a vasto da vedere nella costa dei trabocchi e dintorni

 

Se hai un altro giorno a disposizione ti consiglio di raggiungere le bellissime isole Tremiti da Vasto con il collegamento ferroviario Vasto-Termoli (circa 15 minuti).

Come raggiungere le isole Tremiti con il traghetto? Semplicemente seguendo i consigli in questo articolo: prendi nota e prenota!

Vedrai che non solo scoprirai delle isole dal fascino antico ma te ne innamorerai perdutamente tanto da non voler più ritornare a casa. Sognerai di soggiornare in un ambiente selvaggio e un po’ ostile ma consapevole di vivere un’esistenza piena, leggera e libera dallo stress.

Raggiungere le isole Tremiti con il traghetto dal porto di Termoli

 

Era da un po’ di tempo che mi frullava per la testa l’idea di visitare le isole Tremiti. Non sapevo bene come organizzare il viaggio quando poi ho conosciuto una persona che abita a Vasto, in Abruzzo, e mi ha raccontato della sua terra.

Ho così scoperto che la città si trova ai confini con il Molise e ho deciso di prenotare un soggiorno lì. Quando sono giunta in stazione, ho constatato con più certezza che la vicinanza è davvero notevole.

Solo 15 minuti di treno per raggiungere Termoli. Da lì l’arrivo alle isole Tremiti è garantito con un viaggio in traghetto di circa 1 ora e 25 minuti.

Quindi, un mercoledì mattina con un sole cocente e brillante, mi avvio alla stazione, prendo il treno e arrivo a destinazione. Il cellulare ha deciso improvvisamente di prendersi una vacanza e la connessione diventa assente.

Procedo verso il centro scendendo una via a caso e incontro dei signori al bar che sorseggiano un caffè. Chiedo gentilmente indicazioni per il porto.

La strada è molto semplice: si attraversa il centro vivace e pieno di negozi e poi si scende verso il Piazzale della Scalinata del Folklore.

Non mi aspettavo un porto così grande. Mi guardo intorno alla ricerca di qualche indicazione e ancora una volta accorre in aiuto un signore.

Mi vede vagare con lo sguardo in cerca di qualcosa e mi chiede se sto cercando l’attracco per i traghetti diretti alle Tremiti. Immagino quante volte abbia visto turisti sperduti guardarsi attorno, come me, con aria dubbiosa.

Mi indica di dirigermi in fondo al molo dove si vede in lontananza un traghetto della Tirrenia.

Lì avrei trovato l’ufficio dove acquistare i biglietti. Allo sportello non trovo grande affluenza e acquisto rapidamente i biglietti. Il costo è di 16,29 per l’andata e anche per il ritorno a cui aggiungere 2,50 come tassa di sbarco per un totale di 35,08€.

La navigazione è tranquilla e senza accorgermi approdiamo all’isola di San Domino. L’acqua del mare è di un azzurro cangiante, un invito al nuoto e allo svago.

Come scendo dalla nave vengo intercettata da una signora che mi propone un tour di un’ora e mezzo fra le isole di San Nicola, Cretaccio e la Capraia.

Decido di accettare pagando l’importo di 16 € (non so dirti se in alta stagione i prezzi aumentino) e dopo circa 10 minuti si avvicina una barca facendoci salire a bordo.

 

veduta dal porto

 

Isola di San Domino (come raggiungere le Isole Tremiti)

 

La prima visita è dedicata a San Domino: una fra le isole più grandi e la più popolosa. Veniva chiamata dai monaci benedettini “l’orto del paradiso” grazie alla folta vegetazione e al suo fertile suolo.

Fra le scogliere si nascondono delle calette dal fascino senza tempo e alcune grotte dalla bellezza mozzafiato. La grotta delle Rondinelle è famosa per la presenza di rondini di mare che nidificano nel mese di marzo.

La grotta del bue marino era la dimora della foca marina, oggi quasi estinta e sormontata dal Ripa dei Falconi, una falesia sulla quale nidificano il falco della regina, il falco pellegrino e le Diomedee.

Queste ultime sono dei rarissimi uccelli di mare chiamati in questo modo per il loro canto notturno, che assomiglia al lamento dei soldati per il loro eroe perduto Diomede.

La grotta delle viole sulle cui rocce nascono dei bellissimi fiori colorati fra cui le viole e crea dei giochi di luce incredibili all’interno degli anfratti.

Entrando si possono notare anche la presenza di molti pesci e di molluschi che tingono le pareti di colore violaceo.

Toccando i punti cardinali dell’isola si possono scoprire ancora lo scoglio e la grotta di sale, dove si raccoglieva il sale, lo scoglio dell’elefante che ritrae il muso di un elefante e lo scoglio dell’elefante seduto che sembra avere la proboscide in direzione del mare.

Da ammirare anche la stazione di benzina a Punta Secca che punta direttamente  verso l’infinità del mare e che lascia volare la fantasia verso mete distanti ed esotiche.

All’interno dell’isola è invece interessante sottolineare differenti strutture ricettive fra cui il campeggio del Touring Club Italiano nascosto fra scogli e falesie.

In questa isola aveva scelto di trascorrere le vacanze anche il cantante Lucio Dalla. La villa di proprietà è visibile direttamente dal mare e riconoscibile per il suo colore giallo che richiama i colori dell’isola del Cretaccio.

 

scogli particolari e scogliera bianca

 

Isola del Cretaccio e isola della Capraia

 

Entrambe le isole sono disabitate e completamente differenti. La prima è costituita da materiali prevalentemente argillosi che ne stanno inesorabilmente segnando la fine.

Un po’ alla volta, infatti, l’isola sta scomparendo lasciando le sue tracce fra i fondali del mare. Il colore predominante è il giallo che spicca fra le isole di San Domino e San Nicola, e distingue appunto la formazione argillosa.

Lisola della Capraia, invece, è ricca di vegetazione e di uccelli marini che qui hanno decretato la loro residenza. L’unica abitazione è composta da una cascina che serve solo come rifugio per gli animali domestici che un abitante di San Nicola ha deciso di utilizzare.

Su di una roccia che si accascia direttamente sul mare sorge il faro che una volta ospitava una famiglia che ci ha vissuto per otto anni.

Durante questo periodo di tempo la coppia ha avuto sei figli. La comunità ha deciso che costava troppo mantenere la famiglia e ha lasciato disabitato anche questo pezzettino di mondo!

Il nome Capraia deriva dalla presenza di innumerevoli piante di capperi che qui nascono spontanee. Inoltre è dichiarata riserva naturale e fra le sue acque nasconde la statua di Padre Pio che si può osservare facendo un immersione o dello snorkeling.

 

come raggiungere le isole tremiti e vedere il porticciolo con l'azzurro del mare in sottofondo

 

Isola di San Nicola

 

L’isola di San Nicola è quella che invita il turista a un percorso prettamente culturale. In questo luogo, nel tempo, si sono succeduti i monaci Cistercensi, dal 1237 al 1313, i canonici Lateranensi, dal 1413 sino alla fine del Cinquecento e, infine, i Benedettini Cassinesi il IX secolo.

Ognuno di loro ha lasciato traccia del passaggio valutabile in chiese, chiostri, vicoli acciottolati, passaggi sul mare, fortificazioni e mura.

Quando si giunge al porto si sale su di una stradina che porta sulla punta più alta dell’isola, attraverso un percorso antico, che trasuda lavoro e dedizione. Fra le mure di cinta si giunge al Torrione Angioino, di forma circolare, che si presenta all’entrata del Castello dei Badiali.

Delle scale seguite da un ponte di legno permette di entrare nel fulcro dell’antica cittadina adornata da ingegnose opere di difesa, costruite durante l’epoca dei Cistercensi con il Patrocinio di Carlo d’Angiò.

L’opera più ammirata è la Loggia della Cisterna della Meridiana. Si tratta di un pozzo profondo circa 17 metri, che raccoglieva l’acqua piovana. Il nome invece deriva dall’uso secondario che veniva fatto, ossia misurare le ore del giorno attraverso la Meridiana.

 

colonnato nell'isola di san Nicola

L’edificio più importante è l’Abbazia di Santa Maria a Mare, costruita dai monaci benedettini nel 1045.

Con l’arrivo dei Lateranensi la facciata è stata ristrutturata dandole un impronta più rinascimentale con l’aggiunta di cherubini, santi e l’immagine della Vergine Maria.

Dall’alto si può godere di una vista sensazionale sulle altre isole e le numerose feritoie della cinta muraria permettono uno scorcio sul mare aperto e sulla penisola pugliese.

A fianco del porticciolo c’è una piccola spiaggia di sassi dove sono attraccate le barche e un piccolo molo dove prendere il sole. Di fianco il bar ristorante “la Conchiglia” dove gustare un piatto di pesce fresco.

Fra le scogliere si nasconde la Grotta di San Michele, che sembra raffigurare un teschio e gli Scogli Segati, una roccia perfettamente tagliata in due. Il taglio è talmente perfetto che pare fatto da artigiani esperti.

Ogni ora, prenotando il tour delle isole, si può tornare all’isola San Domino e riposare nella caletta di spiaggia a fianco al porto.

Semi nascosta dal trafficato porto, permette di riposare e di fare un bellissimo bagno fra le acque cristalline sulle quali nuotano numerosi pesci, granchi e molluschi.

Di fronte numerosi ristoranti e negozietti dove acquistare cibo o souvenir. Viziosi gabbiani aspettano un pezzettino di cibo… non deluderli!

 

costruzioni verso la salita all'isola

Altre informazioni su come raggiungere le Isole Tremiti

 

Durante il periodo estivo l’isola di San Domino e quella di San Nicola raggiungono assieme i 500 abitanti mentre in inverno diventa praticamente disabitata.

Le isole Tremiti sono composte in realtà da 5 isole. Tra di loro infatti figura anche l’isola di Pianosa, oggi decretata riserva naturale protetta con divieto di approdo da parte delle navi e anche di balneazione.

Per poterla visitare bisogna ottenere un permesso speciale con guide autorizzate proprio per preservarne l’atmosfera intatta e naturale.

Le isole Tremiti sono pugliesi e si trovano in provincia di Foggia. Fanno parte del bellissimo Parco Naturale del Gargano e possono vantare una qualità delle acque di eccezionale valore ambientale e naturalistico.

Per scoprire la top 10 della Slovenia, uno degli stati più verdi dell’Europa, ti basterà leggere l’articolo e prendere appunti! Ognuno di noi, in questa nazione, potrà trovare ciò che gli aggrada perché l’offerta è differenziata e adatta a tutte le tasche.

Inoltre, la maggior parte delle strutture, accetta gli animali domestici senza dover pagare un supplemento se regolarmente vaccinati e con il proprio passaporto. Partiamo?

1. Lubiana nella top 10 della Slovenia

Partiamo con la top 10 della Slovenia con la capitale Lubiana, attraversata dal fiume Lubljanica, che divide in due la città. Da una parte c’è il centro storico, dall’altra la zona più commerciale.

Anche qui possiamo apprezzare il verde presente grazie ai numerosi parchi fra cui il Tivoli, uno dei più grandi della città con annesso lago, dove gli sloveni amano trascorrere il loro tempo libero.

Da turista, invece, puoi approfittare per fare un piacevole giro in barca per vedere da un’altra prospettiva i dettagli che rappresentano il centro storico della città.

L’offerta non finisce qua, grazie ai tanti musei che permettono di ammirare opere di straordinaria bellezza e di trovare a tutti un ambito dell’arte che ci interessa.

Ma anche gli amanti dell’architettura non rimarranno delusi perché basterà girare per le strade del centro per incontrare edifici e costruzioni memorabili.

Il protagonista che ti farà ricordare la capitale slovena, però, è il castello posto al di sopra della normale vita cittadina come a controllare l’andamento degli abitanti.

 

scorcio sulla capitale Lubiana la top 10 della Slovenia

Lubiana la top 10 della Slovenia vista dal fiume durante un tour in barca

2. Parco Nazionale del Triglav

Se ami la natura ti consiglio di visitare il Parco Nazionale del Triglav, una delle mete più appetibili della top 10 della Slovenia, avrai l’imbarazzo della scelta sugli itinerari da fare.

Nel Triglav puoi avvistare gli orsi, fare delle lunghe passeggiate bucoliche per ammirare le rocce carsiche, nuotare nei laghi e scoprire degli scorci indimenticabili.

Le mete più ambite sono: il lago di Bled, il lago di Bohinj, le cittadine medievali, le numerose cascate oltre ai vari sentieri. Perfetto per gli sportivi che possono: pescare, andare i bici, fare rafting o canyoning, andare in barca, nuotare, scalare, eccetera.

Eccoti alcuni suggerimenti più dettagliati:

Dopo tanti sport non dovrai assolutamente mancare di assaggiare la famosa Torta di Bled.

 

immagine della chiesa nel lago di bled contornato dalle fronde degli alberi

Il meraviglioso lago di Bled con la sua chiesa nel centro

3. Grotte di San Canziano

La cittadina che ospita le famose grotte si chiama Skocjan e si trova poco distante dal confine italiano. Ogni anno migliaia di visitatori vengono ad ammirare questo monumento naturale facente parte del Patrimonio dell’UNESCO.

Si attraversano “stanze naturali” per poi giungere al canyon che ha dato vita a questo spettacolo, attraverso cascate e basse cavità seguendo un percorso vivo e particolare. Gli orari delle visite sono i seguenti:

  • novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo: tre turni di visita alle 10.00, 13.00 e 15.00.
  • aprile, maggio e ottobre ha quattro turni di visita alle 10.00, 12.00, 13.00 e 15.30.
  • giugno, luglio, agosto e settembre iniziano alle 10.00 fino alle 17.00 con un turno di visita ogni ora.

Il prezzo del biglietto varia dai 16 ai 24 € e cambia in base al periodo e al percorso che si sceglie di fare.

 

Cascata in Slovenia: l'acqua è una degli elementi dominanti

4. Grotte di Postumia e il castello di Pradjama nella top 10 della Slovenia

Le grotte di Postumia e il castello di Pradjama si trovano vicine e di solito si visitano entrambe in una giornata. Sono anch’esse in prossimità al nostro confine e quindi conosciutissime e frequentate da italiani e non solo.

La visita dura circa un’ora e mezza dove si percorre, con l’ausilio di un trenino, 3,5 chilometri sui 24 totali. Si entra accompagnati da una guida che lungo il percorso illustra la storia della formazione e della sua scoperta.

Il sito è frequentabile dai disabili, per i genitori con passeggino e, all’esterno, è presente anche un servizio di dog sitting. I biglietti costano dai 25,80 € ai 41,90 € per una visita completa del parco con i seguenti orari: novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo: tre turni di visita alle 10.00, 12.00 e 15.00.

Aprile e ottobre: sei turni di visita alle 10.00, 11.00, 12.00, 14.00, 15.00, 16.00. Maggio, giugno e settembre dalle 9.00 alle 17.00 un turno di visita ogni ora.

Infine luglio e agosto dalle 9.00 alle 18.00 un turno di visita ogni ora. Il Castello di Pradjama si trova poco distante e sorge all’esterno di una grotta amalgamandosi così bene a essa tanto da sembrarne la naturale continuazione.

L’ingresso costa 13,80 € ma può essere acquistato assieme al biglietto delle grotte ottenendo così un piccolo sconto. Nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre il castello è visitabile alle 11.00, 13.00, 15.00 e 17.00.

 

veduta sul castello di Pradjama

Castello di Pradjama, il bianco delle mura esterne in contrasto con il verde dei prati

5. Lipizza

Il nome sloveno corrisponde a Lipica ed è famoso in tutto il mondo per l’allevamento di cavalli, razza lipizziani originari dell’Impero austro-ungarico.

Fu l’arciduca Carlo, infatti, a posizionare qui l’allevamento e la tradizione continua ancora oggi.A ricordo di tale pratica spesso a Lipica si svolgono gli spettacoli fatti dalle scuole di equitazione e si concede ai turisti l’ebrezza di fare un giro in carrozza, con i cavalli opportunamente bardati a festa.

Le altre attività da fare sono visitare il museo di Lipikum, dedicato ovviamente ai cavalli o visitare il santuario di Karen Grunn.

6. Maribor nella top 10 della Slovenia

Maribor, conosciuta in italiano come Marburgo, è la cittadina vinicola della Slovenia. Si trova nei pressi del fiume Drava ed è la seconda città più popolosa della Slovenia.

Pensati che qui cresce la pianta di vite più antica al mondo che produce ancora vino di eccellente qualità tanto da esserne considerata il suo simbolo.

Cosa fanno i turisti a Maribor? Visitano il Castello, la Cattedrale di San Giovanni Battista, si divertono a sciare nella stazione di Maribor Pohorije Sky o navigano con le zattere lungo la Drava.

Il fiume nasce in Alto Adige e sfocia nel Danubio e una volta veniva considerato alla stregua del Nilo per l’Impero austro-Ungarico.

7. La costa adriatica

La Slovenia si affaccia per un breve tratto anche sulla costa adriatica. Le località di villeggiatura più rinomate sono quelle di Fiesa, Pirano, Capodistria e Portorose.

Fiesa si trova immersa in un paesaggio bucolico e ha la particolarità di avere due laghi, uno più grande e uno più piccolo, quasi a ridosso del mare.

Pirano, a differenza, è abbarbicata su un promontorio che segna la parte più occidentale del paese. È particolarmente amata per i percorsi ciclabili e la discreta vita notturna.

Il porto di Capodistria è riconosciuto dai dettagli in stile veneziano e da un delizioso centro storico medievale. Da vedere la famosa piazza Tito, il Palazzo Pretorio, la cattedrale dell’Assunta e San Nazario.

Portorose è la più vicina alla Croazia ed è famosa per le sue terme e i suoi fanghi. Per questo motivo è frequentata sia in estate che in inverno. Inoltre ci sono le più estese spiagge sabbiose di tutta la penisola.

un pezzo di mare adriatico fra la top 10 della slovenia

8. Le terme

Le terme in Slovenia sono uno dei motivi per cui gli italiani la scelgono tutto l’anno. C’è davvero l’imbarazzo della scelta tanto da poter valutare:

  • le cure appropriate delle terme;
  • le strutture di wellness e spa per ricercare soprattutto il relax;
  • i parchi termali acquatici per il divertimento.

9. Novo Mesto 

Novo Mesto è una ridente cittadina vicino ai confini con la Croazia, attraversata dal fiume Krka, che riesce a impreziosire il riflesso degli edifici e delle case nelle sue verdi acque.

Fu fondata dai regnanti Asburgici nel 1365 dandole l’impronta odierna nonostante fosse abitata fin dall’età del ferro. I punti turistici più importanti sono la Cattedrale e il museo di Dolenjska che racchiude una grande collezione di reperti archeologici.

I parchi e le zone verdi sono il Grajski Park Otec e il percorso pedonale sulle colline di Trska Gora. Nei pressi di Novo Mesto si può visitare anche un adorabile castello chiamato Grad Grm S Parkom.

 

10. Lasko

Conoscerai la Lasko, la birra più famosa di tutta la Slovenia, ma forse sai poco o niente della città nella quale viene prodotta. Ebbene, si trova proprio nel centro della Slovenia e accanto scorre il fiume Savinja.

I turisti che la raggiungono vogliono visitare ovviamente la fabbrica della birra ma subito dopo si dirigono dritti al centro termale. Nei dintorni si possono fare innumerevoli escursioni nella natura coniugando così gastronomia, natura e relax. Perfetto, no?

Monastero di Olimje un plus nella top 10 della Slovenia

In molti mi avete chiesto, in seguito a un reportage del programma Mela Verde, del Monastero e Castello di Olimje. L’edificio ospita una delle antichissime farmacie naturali curate dai monaci presenti nel monastero.

Si possono organizzare dei tour per visitare le varie stanze del castello previo prenotazione telefonica o in loco contattando i riferimenti che si possono trovare nel sito ufficiale. Sempre nel sito puoi trovare i collegamenti per raggiungerlo e altre utili informazioni sulla sua costruzione e vicissitudini nel tempo.