La domanda: “Qual è l’ombelico del mondo?” è ricorrente poiché vuole indicare l’origine del mondo e dell’umanità. Tuttavia, la risposta dipende dal punto di vista, ovvero dalla posizione geografica.
Infatti, la storia europea è ben diversa da quella americana, così come il suo sviluppo e la sua generazione geologica. Quindi, non può esistere una risposta univoca, bensì una teoria supportata dall’insieme di popolazioni che vivono sulla Terra.
L’ombelico del mondo – secondo i greci
Il termine “Ombelico del mondo” deriva dalla cultura greca, culla e centro dell’umanità (vista dalla nostra prospettiva europea). La parola deriva dal termine amphalos, ombelico appunto, il quale indicava una pietra conica.
La pietra non era posizionata a caso, bensì collocata dal Dio Apollo nel sepolcro del serpente. Infatti, secondo la mitologia greca, la divinità sconfisse un serpente, il quale aveva assunto le sembianze femminili per simboleggiare la Dea madre Gea.
Eliminando il culto del femminino, Apollo si era impossessato del tempio e imposto il suo dominio. Il luogo preposto al culto divenne Delfi, una città situata sulle pendici del monte Parnaso.
Il racconto è rilevante poiché sottintende il passaggio dal sistema matriarcale tipico del neolitico a quello patriarcale ancora oggi così diffuso.
Se invece facciamo dei passi indietro potremo indicare la Mezzaluna fertile come ombelico del mondo. Tuttavia, in quel periodo il significato di origine del mondo non era ancora stato inventato.
L’origine del mondo – secondo le popolazioni indigene
Se andiamo a esplorare la dislocazione dell’ombelico del mondo, secondo le varie popolazioni scopriamo che per i francesi, l’origine del mondo non può che essere Parigi.
Per le popolazioni Maya in Messico, Chichen Ítza era il luogo in cui la civiltà mesoamericana ha avuto origine e da dove si è poi sviluppata in buona parte del Centro America.
Invece, gli Inca indicavano Cuzco come città di origine. Non a caso la traduzione del nome corrisponde esattamente al termine ombelico.
Potremmo continuare all’infinito, ripetendo costantemente lo stesso concetto: l’origine della vita si trova in corrispondenza dei confini nazionali, entro quello spazio in cui ciascuno di noi si sente a casa.