Visitare l’oasi Lipu a Pederobba ed entrare di soppiatto nella Città degli aironi è un’esperienza unica e coinvolgente. Stiamo parlando di un percorso che parte dalla stazione ferroviaria di Pederobba e arriva in prossimità del Ponte di Fener.
Lungo il tragitto, il camminamento attraversa vari passeggi, digradandosi sempre più nella boscaglia e allontanandosi dalla rumorosa statale che va in direzione Feltre.
Si tratta di un momento da trascorrere in solitudine, studiando le caratteristiche delle piante, oppure in compagnia di amici umani e pelosi, curiosi come noi di scoprire nuove vedute.
Oasi Lipu a Pederobba: andata e ritorno
La partenza del percorso è all’uscita della stazione ferroviaria di Pederobba. Tuttavia, è possibile partire anche da via San Giacomo, lasciando l’auto lungo la strada.
Il nome esatto del percorso è: “Il sentiero della Garzaia” ben segnalato dai cartelli presenti lungo tutta la camminata. Non mancano nemmeno le segnalazioni per riconoscere gli alberi, così da unire sport e apprendimento.
Esistono diverse vie da seguire, tutte ben segnalate. Si può camminare di fianco al torrente, in mezzo al bosco o seguire dei percorsi paralleli di fianco al fiume Piave.
In tutto si cammina per un’oretta, anche se il tempo in cui fermarsi a osservare la natura richiede un dispendio di tempo più ampio. Difatti, ho incontrato ben tre lepri, per nulla spaventate dalla mia presenza.
Nondimeno, ho variato il percorso seguendo tragitti interni e al di fuori del percorso tradizionale. Ciononostante, quando si arriva alla zona riservata alla Lipu è necessario seguire il tracciato ufficiale e tenere i cani a guinzaglio.
Qui vengono a nidificare gli uccelli e in particolare gli aironi, oltre a essere territorio di altri animali selvatici. Per cui rispettiamo il loro habitat già fin troppo limitato e circoscritto.
L’impegno naturalistico e l’ambiente
La strada sterrata è affiancata da una vegetazione comune, benché variegata. Difatti, si possono trovare frassini, ginepri, pioppi, salici, acacie, eccetera.
Nella zona riservata alla Lipu e quindi nella Città degli Aironi si notano dei casotti dove si possono osservare gli uccelli e fare quindi attività di birdwatching.
Nondimeno, si trovano dei nidi in legno dove possono nidificare in tutta tranquillità le varie specie di uccelli presenti nella zona. Tra questi figurano gli aironi, le garzette, i merli, i tordi, il martin pescatore, il picchio rosso e verde, eccetera.
Come abbiamo già detto sono presenti anche altri animali selvatici come la lepre, i caprioli, cervi, tassi, cinghiali e altri animali che scendono a valle dalle montagne circostanti per trovare refrigerio e cibo lungo il corso del Piave.
Il termine del percorso è nella Bretella, in prossimità del Ponte di Fener, dove si trova una piccola spiaggetta in cui raffreddare i piedi e far fare un bagnetto al cane.
Il Piave è balneabile? I cartelli indicano il divieto di balneazione, ma se non ci si immerge e si rimane nei bordi ci si può bagnare.
Tuttavia, bisogna fare estrema attenzione perché la corrente è forte e gelata, tanto da causare improvvisi malori o nascondere dei gorghi alquanto pericolosi per l’incolumità delle persone.
Nella zona non sono presenti cestini, per cui le immondizie si portano a casa. D’altronde il peso di una bottiglietta vuota è inferiore a quella piena e così facendo non si riempie di plastica l’ambiente.
Piuttosto impariamo a usare le borracce riutilizzabili, chiamate in gergo Camel Bag, le quali sono comode e valide anche nel quotidiano.