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Anche noi viaggiatori abbiamo i nostri protettori dei viaggi a cui affidare la buona riuscita di una vacanza. Vuoi sapere chi sono?

Si tratta di nomi noti e meno conosciuti che fanno parte delle differenti culture del mondo. D’altronde, da viaggiatori, dobbiamo affidarci a visioni diverse, non credi?

Protettori dei viaggi

 

Il Santo Patrono dei viaggiatori, degli automobilisti e dei viandanti è San Cristoforo. La storia della sua vita ha due versioni: una orientale e l’altra occidentale. Secondo la leggenda orientale San Cristoforo aveva un aspetto animalesco mentre il corpo era quello di un gigante.

Faceva parte dell’esercito imperiale ma, a seguito di una chiamata, si converti nel cristianesimo. Ciò lo fece diventare bersaglio di vessazioni e torture da parte dei suoi colleghi.

Furono due donne a intervenire in suo favore, assoldate per farlo tornare in sé, in realtà anch’esse si abbandonarono al culto. Per questo motivo venne decapitato e le donne subirono lo stesso atroce trattamento.

La versione occidentale vede invece, San Cristoforo in veste di traghettatore. Un giorno se ne stava nei pressi del fiume Licia quando arrivò un bambino chiedendogli di essere trasportato dall’altra parte della riva. 

L’uomo se lo caricò sulle spalle ma a mano a mano che procedeva il peso del bambino diventava sempre più insostenibile. Quando giunse sulla riva opposta il piccolo gli disse: “Grazie per il passaggio, con questo gesto ti sei accollato, senza saperlo, tutto il peso del mondo”.

Quel bambino, infatti, si rivelò essere Gesù e sopraffatto dalle sue parole lo seguì, si fece battezzare e proferì il verbo. Questa fu la causa del suo martirio.

Il Santo si festeggia il 25 luglio in Occidente e il 9 maggio in Oriente. Rappresenta i viaggiatori nel suo peregrinare portando i valori in cui crede appresso.

Sant’Antonio da Padova, invece, rappresenta i viaggiatori che hanno perduto la meta. Quelle persone che si spostano senza alcuna motivazione perché non credono più in nulla.

Il nome vero del santo è Fernando de Bulhoes originario di Lisbona. Viaggiò in Africa e in Europa terminando la sua vita a Padova. Lui però era già conosciuto come santo grazie alle numerose opere di guarigioni.

Anche l’arcangelo Raffaele è protettore dei viaggiatori, i quali per auspicare il buon esito di una vacanza possono recitare questa preghiera:

 

“San Raffaele Arcangelo, protettore di tutti i viaggiatori, accompagnaci con le tue legioni angeliche e liberaci dalle trappole delle potenze delle tenebre. Quando viaggiamo proteggi noi, insieme a tutti i nostri compagni di viaggio.

San Raffaele, guida caritatevole dei viaggiatori, tu che, per virtù divina operi guarigioni miracolose, degnati di guidarci nel corso del nostro pellegrinaggio terreno e suggeriscici i veri rimedi, che potranno guarire la nostra anima e il nostro corpo”.

 

Per finire come protettori dei viaggi c’è Santa Maria di Loreto patrona degli aeronauti e dell’aeronautica militare italiana. Per lei si prega la benedizione suddivisa in tre fasi:

  • nella prima si fanno voti di incolumità per chi si appresta a viaggiare
  • nella seconda e nella terza si prega la Vergine Maria e l’Angelo del Signore per la protezione e per il raggiungimento della meta.

 

Ermes divinità greca protettori dei viaggi

 

Dei

 

Il dio greco protettore dei viaggi è Ermes, il cui nome nella mitologia romana corrisponde a Mercurio mentre in quella etrusca Trums. Se lo ritroviamo in veste di protettore dei viaggiatori nell’antica Grecia, a Roma è indirizzato a sostenere i commercianti.

Da sempre considerato messaggero degli dei doveva continuamente spostarsi per portare i vari messaggi che gli venivano affidati.

Ermes era figlio di Zeus e della Pleiade Maia ed è uno dei dodici Olimpi. Porta sempre un borsellino, i sandali alari, il cappello anch’esso alato e il bastone da messaggero.

Yacatecuhtli era la divinità azteca dei viaggiatori, simile al Dio Ermes, che proteggeva chi si avventurava per questioni prevalentemente commerciali.

In lingua náhuatl il suo nome stava a significare “chi va prima” e il suo simbolo era un gruppo di bastoni legati. Un auspicio per un viaggio proficuo e senza imprevisti.

Spostandoci in India, il nostro protettore si chiama Ganesha, oppure Vigneshwara, ovvero ‘Colui che supera tutti gli ostacoli’. Si tratta di un elefante figlio di Shiva e di Parvati che possiede quattro braccia, un ventre prominente, una zanna e un gran sorriso.

Chi professa il credo induista si rivolge a lui prima di compiere qualsiasi viaggio o di iniziare una nuova impresa. 

D’altronde la sua immagine è alquanto emblematica, poiché l’elefante elimina gli ostacoli più grandi, mentre il topo che sempre lo accompagna rosica gli impedimenti più piccoli, così da liberare la strada al viaggiatore.