Quest’anno le mie vacanze di agosto sono state alquanto particolari perché trascorse in un ritiro yoga in Umbria: un’esperienza unica!
Ero già stata in Umbria a gennaio, ma per un motivo totalmente diverso. Difatti, ho fatto un bellissimo blog tour alla scoperta dei piccoli borghi e delle persone speciali che vi abitano.
In quell’occasione mi ero deliziata con cibi tipici, monumenti e storie che rendono questa regione unica. In particolare avevo conosciuto Città della Pieve e la sua antica produzione di zafferano. Invece, questa volta, raggiungevo l’Umbria per un motivo totalmente diverso.
Il ritiro yoga in Umbria
Sono trascorsi quattro anni dal mio primo incontro con lo yoga. Ricordo ancora quella sera in cui mi sono presentata a lezione accompagnata da un’amica. Mi sembrava strano chiudere gli occhi e ancora di più recitare delle parole per me, senza senso.
La lezione però, benché strana, mi aveva lasciato qualcosa: una certa curiosità di approfondire e un senso di pace. Da lì ho iniziato a praticare con una certa costanza. Le mie capacità ad affrontare le “asana“, o posizioni, sono cresciute al pari della mia voglia di mettermi in gioco e di lasciarmi andare.
Fintanto che è sbocciato un desiderio di essere maggiormente autonoma. Soprattutto, di cercare un corso che mi permettesse di diventare l’insegnante di me stessa.
Quasi subito trovai ciò che cercavo: un corso di hatha e yin yoga. Il primo è l’origine di tutte le pratiche yoga mentre il secondo si occupa di allungare i muscoli in modo dolce basandosi sui principi della Medicina Tradizionale Cinese.
Purtroppo non c’era più posto. Solo che sentivo forte dentro di me la certezza di dover avanzare con la conoscenza e non perdetti la fiducia.
Infatti, dopo circa una settimana mi richiamò l’insegnante, dicendo che si era liberata una stanza. Senza pensarci troppo diedi il mio consenso a partecipare, e partii domenica 12 agosto per raggiungere Pietralunga.
Casa della Pace
Il luogo che mi accolse si trova fra Gubbio e Città di Castello, praticamente ai confini tra Umbria e Toscana, nella frazione di Sant’Andrea fra colline dove non si vede nemmeno l’orizzonte. Un’immersione totale nella natura, lontano dalla frenesia della città.
Il luogo perfetto in cui concentrarsi e ritrovarsi. La struttura si chiama Casa della Pace ed è gestita da Santi Borgni. La sala dove si pratica yoga è una chiesa non ancora sconsacrata, un luogo che richiama una certa introspezione. Ma seguono anche incontri di meditazione, soprattutto in stile vipassana.
Le stanze in cui si dorme sono ben distribuite e immerse nel silenzio, ma per chi desidera ancora più solitudine ci sono due yurta nel cortile. Il pranzo e la cena impreziosite dalle ricette di Santi sono vegane e non fanno rimpiangere la carne.
L’esperienza yogica
La giornata si sviluppava in modo piuttosto sistematico: sveglia alle 7.00, pratica fino alle 9.00, colazione in silenzio, teoria della pratica, pranzo e pausa fino alle 15.00, poi filosofia e di nuovo pratica fino alle 19.00.
Il tempo era completamente assorbito dall’apprendimento e la routine quotidiana totalmente cancellata. La sera era un momento di beatitudine perché sentivo di aver fatto ciò che mi competeva e questo mi faceva sentire rilassata.
Inoltre, era un’occasione di aggregazione. Trovai delle compagne di viaggio fantastiche, ognuna con un suo vissuto intenso e a volte complicato, ma anche con una gran voglia di mettersi in gioco. Un’esperienza che mi ha plasmato e colpito per la forte intensità con la quale si è sviluppata.
Al di là del mio ritiro yoga in Umbria, al di là di ciò che si cerca, prendersi un momento per ascoltarsi è una scelta salutare. Aiuta a ripristinare le energie per riordinare i pensieri.
Fare il punto della propria vita diventa possibile solo allontanandoci dal quotidiano e dal prevedibile. Nel momento in cui non sei coinvolto nei tuoi problemi e l’unico obiettivo è “vivere la giornata”, lì puoi trovare la calma per osservare consapevolmente le tue esigenze.
Rompere gli schemi, immergerti in nuove situazioni, metterti alla prova, sono tutte esperienze che fanno crescere l’anima e la riportano in equilibrio.
Ecco perché ti ho parlato di questa esperienza, perché ognuno di noi merita di ritrovarsi e come vecchi amici, di riabbracciarsi.