La lista dei musei che custodiscono le Veneri preistoriche è un appunto interessante per conoscere gli esordi della spiritualità dell’uomo. In particolare, ciò che mi attrae maggiormente è la connessione con la spiritualità e la riverenza nei confronti della natura.
La donna veniva paragonata a Madre Natura per la sua capacità di essere fertile e rappresentava il continuo della specie e, di conseguenza, della vita. Non si hanno informazioni certe sulla loro funzione ma si presuppone che venissero costruite per propiziare il rifornimento di cibo e la protezione della famiglia.
Come sono fatte?
Le Veneri preistoriche rinvenute sono di piccole dimensioni che non superano mai i 20 centimetri di altezza. Venivano costruite con i materiali del posto come calcare, pietra, tufo, quarzite ma anche ossa e avorio. L’aspetto sorprendente è che sono state ritrovate in tutto il territorio europeo e oltre.
Queste statuine indicano l’inizio del culto della Dea Madre che si sviluppa sentitamente con l’avvento delle grandi civiltà dei Sumeri, la Mesopotamia fino ad arrivare ai Greci e ai Romani.
Dove trovare le Veneri preistoriche: liste dei musei
Vediamo subito dove si possono ammirare queste testimonianze preistoriche in Italia:
- Venere di Chiozza del Neolitico si trova al Palazzo dei Musei a Reggio Emilia;
- una copia della Venere degli Alimini è esposta al Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano in provincia di Lecce;
- la più famosa è la Venere di Frasassi presente ad Ancona nel Museo archeologico nazionale delle Marche;
- le due statuette di Veneri di Parabita realizzate interamente in osso si trovano a Taranto al Museo Archeologico Nazionale;
- la Venere di Savignano è conservata a Roma nel Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”.
Veneri europee
Altre statuette sono conservate in Francia: la Venere di Lespugue che si trova al Musée de l’Homme a Parigi e la signora di Brassempouy, costituita interamente da avorio è conservata al Musée d’Archéologie Nationale di Saint-Germain-en-Laye, nei pressi di Parigi.
La venere più famosa e universalmente riconosciuta è la Venere di Willendorf. La statuetta è dipinta in ocra rossa e costituita da pietra calcarea. La sua altezza raggiunge gli undici centimetri di altezza e risale al periodo che va dal 24.000 al 22.000 a.C. Si trova al Naturhistorisches Museum di Vienna ed è l’emblema di tutte le Veneri in quanto simboleggia la perfezione del culto della Dea Madre. Nello stesso museo troviamo la Venere di Galgenberg realizzata in serpentino. La sua particolarità è quella di essere stata scolpita solo nella parte anteriore mentre la parte posteriore è stata lasciata piatta.
In Germania si possono visitare diverse statuine all”Urgeschichtliches Meuseum Blaubeuren’ fra cui figura la Venere Hohle Fels. La città si trova nel Baden-Wurttemberg non troppo distante da Ulm, la città natale di Albert Einstein.
All’Ermitage di San Pietroburgo in Russia è conservata la bellissima Venere di Mal’ta realizzata in avorio di mammut e una copia della stessa è esposta al Museo Nazionale di Praga.
Nel mondo e in Europa sono state ritrovate altre veneri preistoriche le quali non sono esposte in nessun museo ma solo esibite per brevi periodi in mostre temporanee. Per cui se abbiamo la fortuna di vedere dal vivo queste statuine dobbiamo ritenerci fortunati.