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Il delta del Danubio è un’area acquitrinosa dove vivono migliaia di specie differenti. La sua bellezza è nella sua atmosfera selvatica. Un magico connubio di acqua dolce, salata e terra fertile.

Untamed Romania

 

La Romania è famosa per la sua capitale Bucarest, la Transilvania e il conte Dracula ma entro i suoi confini nasconde un territorio divenuto Patrimonio dell’UNESCO e per questo protetto e tutelato.

Lo illustra bene il documentario “Untamed Romania” diretto da Tom Barton Humphreys che si è inoltrato nella foresta incontaminata con l’ausilio di foto trappole per immortalare la quotidianità selvaggia di quei luoghi.

Ha dovuto armarsi di un’immensa pazienza, la quale è stata ripagata con immagini di orsi, lupi, tassi, volatili, gatti selvatici e cinghiali che in quella terra fitta di alberi e muschio si muovono agilmente.

Seguendo il corso del Danubio, infine, si arriva alla sua foce che, grazie ai numerosi componenti organici richiama migliaia di uccelli migratori, stanziali e dà nutrimento a roditori e insetti. Un’ecosistema fragile e forte allo stesso tempo frutto di una bellezza rara e autentica. Guarda il trailer!

 

gli orsi nel delta del Danubio

 

Delta del Danubio: informazioni pratiche

 

Patrimonio dell’umanità istituto nel 1991 si divide fra la Dobrugia in Romania e l’Oblas di Odessa in Ucraina. Murighiol è una delle stazioni di arrivo per iniziare a visitare il delta del Danubio.

Proseguendo lungo l’ansa del fiume si trova la cittadina di Tulcea altra meta da cui iniziare un indimenticabile tour nella foce del Danubio. Tulcea conserva una fortezza del IV secolo a.C. diventata museo archeologico, dove sono custoditi i reperti storici della zona.

La destinazione finale è Sulina ultimo avamposto visitabile prima di accedere al mar Nero. Da qui in avanti si possono navigare in acque decisamente più salate. Puoi raggiungere queste località distanti circa un’ora da Bucarest guidando un auto in affitto.

Prepara una cartina e scalda i motori di un auto noleggiata e poi ritorna qui a raccontarmi l’avventura!

Le tre follie da fare a Lisbona per affermare di aver vissuto la città sono: vagabondare con la metro, chiacchierare con Pessoa e bagnarsi. Seguimi in questo articolo per capire meglio.

TRE FOLLIE DA FARE A LISBONA

Numero 1. Fare della flânerie ma con la metro

Per fare ciò dovrai premunirti della Lisboa Card al fine di poter accedere in modo gratuito a tutti i mezzi pubblici della città e dintorni. L’obiettivo sarà quello di passare da un tram all’altro senza sapere esattamente dove  stai andando.

L’unica cosa da fare sarà osservare l’architettura urbanistica cambiare velocemente, i murales avvicendarsi e ascoltare la musica fado vibrare attraverso i balconi delle finestre socchiuse, come se si volesse mantenere l’intimità della melodia racchiusa all’interno della stanza.

Nel frattempo si possono indovinare quali siano gli edifici turistici da visitare con maggiore calma, una volta terminato questo pazzo tour solitario. Ma la cosa più divertente sarà accorgersi che non sei l’unico a girare senza destinazione, molte persone come te, infatti, stanno facendo la stessa identica corsa a vuoto!

Tre follie da fare a Lisbona: prendere il tram

Numero 2. Fermarsi a chiacchierare con Pessoa

Fernando Pessoa è uno dei più famosi autori di narrativa portoghese. Di lui si ricorda l’intensità della sua voce narratrice, la capacità di esaltare la cultura della sua terra e rivelare il Genius Loci di Lisbona. Per questo i suoi concittadini hanno deciso di immortalarlo in una statua, affinché non venga mai meno la sua presenza. Si trova in via R. Garrett.

Di cosa dovrai parlare?

Ma di tutto! Del tempo, della situazione sociale, economica o politica del mondo, dei libri, dei tuoi viaggi e dei tuoi pensieri riguardo la città. Raccontagli degli azulejos che hai visto. Anche a te toccandoli hanno dato la sensazione che la loro lucidità abbia intrappolato la bellezza?

Così rimarrà salva e protetta dalla bruttura del mondo, incarnata nell’eternità dell’arte. Fernando è lì pronto ad ascoltare i viaggiatori che decidono di fermarsi qualche minuto per conversare. Non essere timido ma goditi il momento. Quando mai ti ricapiterà?

Infine, discorri di avvenimenti divertenti come la tua pazza corsa nei tram per non lasciarlo con un velo di tristezza (già in vita era malinconico di suo) ma con una nota di vivacità ed entusiasmo!

Numero 3 follie da fare a Lisbona. Lasciarsi sorprendere dalle onde dell’oceano Atlantico

Dopo alcuni giorni trascorsi nella frenesia di Lisbona sarà giunto il momento per te di uscire dai suoi confini per dirigerti verso la costa atlantica.

Spingiti fino a Cascais non senza aver portato con te qualche specialità tipica della pasticceria portoghese e ammira come il mare, seppur nella sua forza e violenza, riesca a equilibrare gli elementi della natura creando armonia.

Il profumo di iodio, poi, farà il resto per calmare i tuoi pensieri. Qui siediti e lascia che i tuoi muscoli si rilassino fino quasi ad addormentarsi e proprio quando avrai ceduto alla forza di gravità ti sentirai brutalmente risvegliato da una sensazione di bagnato. Sarà colpa dell’acqua che, con la complicità dell’alta marea, ha permesso alle onde di raggiungerti.

Non avercela a male!

Il dio Nettuno è un burlone che si diverte a importunare i viandanti in cerca di pace. Fatti invece una risata e accosta l’esperienza a un insegnamento di vita: nel momento in cui assaporiamo la calma dei sensi e sopraggiunge un impedimento improvviso allora si manifesta la nostra vera tempra: saremo capaci di affrontarla o ci coglierà sbigottiti e impreparati?

Queste sono le tre follie da fare a Lisbona per non dimenticarsi che viaggiare non è semplicemente un contare le città visitate ma vivere esperienze che lascino in qualche modo un segno nel profondo della nostra anima.

 

Cosa vedere ancora a Lisbona e dintorni?

I quartieri sono l’anima di Lisbona. Fra i più interessanti cito il Barrio Alto con la sua piazza principale chiamata Praca do Principe Real dove vicino sorge il Giardino Botanico, il Miradouro di San Pedro di Alcantara e la funicolare di Bica e di Gloria. Una vista a 360 gradi dall’alto della città.
Dall’Elevador di Santa Giusta nel quartiere della Baixa si raggiunge il quartiere Chado amatissimo dal nostro, oramai amico, Fernando Pessoa. Qui si può ammirare la famosa Chiesa do Carmo, bellissima nella sua architettura autentica.
Il teatro Sao Carlos, invece, prende esempio dall’omonimo di Napoli e si trova vicino a Praca de Camoes, anch’essa vicina alla famosa via dove staziona la statua in bronzo di Pessoa.
Al quartiere dell’Alfama sono concentrate i più interessanti punti turistici della città:
  • Cattedrale di Lisbona;
  • Museo del Fado, museo di Arti Decorative;
  • Chiesa di Sao Vicente de Fora, di Sao Miguel e di Santo Estevao, San Antonio da Sé;
  • Miradouro di Santa Lucia e Rua Saudade;
  • Castello di Sao Jorge.

 

Il quartiere centrale Baixa con la sua famosa Praca do Rossio è l’anima commerciale della città ricca di negozi, ristoranti e locali aperti fino a tarda notte.

Una volta attraversata si raggiunge Praca da Figueira dove, dall’altra parte dell’ Arco di Trionfo si arriva all’ultima piazza principale, ossia Praça do Comércio.

In realtà mancano all’appello altre piazze come la Praca de Restauradores con un obelisco situato nel centro e la Praça Marquês de Pombal che porta verso la parte più moderna con edifici a vetrate di tipo commerciale.

Qui si riversano le vie dello shopping più famose e rinomate, intervallate da locali tipici e punti vendita a uso esclusivo dei turisti. Ci sarà da perdersi per ammirare tutto!

E, imperdibile, il quartiere Belem con la famosa torre eretta per ricordare un passato di conquiste avvenute per via marittima, un popolo di conquistatori che ha solcato ogni mare presente sulla Terra.

Il Monastero dos Jerónimos si trova sempre nel quartiere Belem e fu fatto costruire in memoria del conquistatore Vasco de Gama per aver scoperto una nuova rotta verso l’India.

È uno degli edifici più visitati, sai perché?

Perché qui ritroviamo le spoglie di Vasco de Gama, appunto, del poeta navigatore Luís de Camões e del nostro amico scrittore Fernando Pessoa.

 

Non potevamo che chiudere con il suo ricordo l’articolo dedicato alle tre follie da fare a Lisbona. Nella città aleggia il suo spirito per cui è doveroso rendergli omaggio, sempre.

 

Veduta di Sao Miguel una delle isole azzorre

 

E per finire: le tre follie da fare a Lisbona e nei dintorni

Dopo le tre follie da fare a Lisbona devi assolutamente recarti a Sintra per visitare il Palacio National de Sintra, il Palacio da Pena e il suo parco e il Convento dos Capuchos. Meglio prenotare organizzati se si intende fare una toccata e fuga.

Se invece intendi estendere i tuoi confini raggiungi le isole Azzorre come ho fatto io quella volta che ho visitato Lisbona. Le isole fanno sempre parte del Portogallo ma nascondono una sorpresa: l’unica coltivazione di tè in Europa.

 

I meravigliosi laghi di Plitvice sono da vedere almeno una volta nella vita ma anche più, soprattutto con il cambio di colori delle stagioni. Si trovano in Croazia nella zona interna e quasi ai confini con la Bosnia Erzegovina.

 

serie di cascatelle a plitvice

 

La storia dei meravigliosi laghi di Plitvice

 

Il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice fa parte dell’Unesco dal 1979 ed è considerato uno dei più belli in Europa. Negli anni novanta, però, ha vissuto un periodo buio e ha rischiato di essere rovinato per sempre.

Sembra quasi impossibile a dirsi ma qui, nel marzo del 1991, iniziò la triste e lunga guerra civile di indipendenza della Croazia. I serbi si impossessarono degli alberghi e dei spazi pubblici della regione trasformandoli in caserme.

Se attraverserai la regione ti accorgerai che qui è stata particolarmente cruenta. Ci sono ancora tantissime case da intonacare o che hanno dei buchi di pallottole.

Quando la situazione si è calmata gli abitanti si sono subito preoccupati di ripristinare il parco dato che è uno dei maggiori mezzi di sussistenza del territorio. Grazie al contributo statale e all’opera di molti la zona è ritornata in auge pronta nuovamente a presentarsi al pubblico.

passerella in legno

L’ecosistema

 

I meravigliosi laghi di Plitvice sono formati da un complesso di 16 laghi divisi in superiori e inferiori. Il più grande si chiama Kozjak ed è quello che li divide.

Impossibile non vederlo perché è quello da cui si accede nell’itinerario in battello. Al centro ha una piccola isola ed è contornato da un affascinante complesso montuoso.

Gli immissari sono il Fiume Bianco e il Fiume Nero, uniti in un unico corso d’acqua a sud del lago Prošćansko. L’acqua dei laghi invece viene convogliata nel fiume Korana che continua lungo una gola frequentata soprattutto dagli appassionati di rafting.

La maggior parte delle piante è costituita dal faggio e l’abete mentre fra gli animali ci sono tantissime specie di pesci e uccelli, l’orso e il lupo.

 

pianta fra cascate

 

Il Parco dei meravigliosi laghi di Plitvice

 

Le entrate del parco sono 3: dalla prima si accede ai laghi inferiori, dalla seconda al lago Kozjak per fare un percorso breve di poche ore e dalla terza invece si parte dai laghi superiori.

In questo modo si possono scegliere i vari percorsi da fare. Le visite variano dalle 2-4 ore, dalle 4-6 ore e dalle 6-8 ore:

  • Dalle 2 alle 4 ore si parte dalla seconda entrata e si sceglie se visitare i laghi inferiori oppure i laghi superiori. Per i laghi superiori si raggiunge la terza entrata con un trenino, compreso nel prezzo, mentre per i laghi inferiori si attraversa il lago con il battello e poi si risale a piedi.
  • Dalle 4 alle 6 ore si parte indifferentemente dai laghi superiori o dai laghi inferiori, quindi prima e terza entrata, e si fa il giro del parco ammirando tutti e 16 i laghi.
  • Il tour di 6 o 8 ore invece comprende anche i percorsi di trekking che si inerpicano sulle montagne, da dove si possono ammirare dei punti strategici fotografici. In questo caso è possibile scegliere la combinazione di due giorni a Plitvice per non dover correre troppo.

 

Si può partire anche dall’entrata numero 2, si prende il trenino e si arriva alla terza entrata. Oppure dall’entrata numero uno, si prende il trenino fino ad arrivare alla terza entrata. Ci si sposta da un punto all’altro con il trenino o con la barca sempre compreso nel prezzo. L’entrata costa circa 35 €.

 

cascata bassa ai meravigliosi laghi di plitvice

 

I laghi si possono osservare da una pratica passerella in legno che attraversa anche i corsi più impetuosi. La passeggiata, infatti, sarà un continuo susseguirsi di corsi d’acqua, cascate, laghetti, rii calmi o movimentati e sarai accompagnato da libellule, anatre e una miriade di pesci.

Ogni stagione saprà regalarti una luce completamente unica, dipende dalla tua fantasia. Ovviamente il mese di agosto sarà quello più frequentato ma ogni anno ci sono comitive e gruppi di turisti in transito.

Ma non dovrai assolutamente perderli! Se ami la natura ti renderai conto, visitando i meravigliosi laghi di Plitvice che il Paradiso esiste, e si trova proprio qui!

Da Zagabria

 

Se ti trovi a Zagabria e vuoi raggiungere Plitvice puoi farlo con la corriera in 2 ore e mezzo di viaggio. Trovi il biglietto all’ufficio Arriva che si trova fuori dalla stazione delle corriere in direzione della statale, nelle biglietterie centrali oppure su internet nel sito di Getyourbus.

Il ritorno, se sei incerto per l’orario, puoi comperarlo direttamente alle tre entrate del parco. All’interno delle casette in legno lungo la strada vendono i biglietti della corriera. Non puoi pagare con la carta di credito. La corriera si prende nella direzione opposta, dall’altra parte della strada.

Il sorprendente Coco Bongo è uno dei locali più famosi al mondo e si trova sia a Cancun che a Playa del Carmen in Messico. La sua notorietà si deve al film “The Mask” con protagonista Jim Carrey che ha adattato perfettamente l’irriverenza del personaggio con la particolarità del locale.

Un’esplosione di musica, alcool e ballo che da vita a serate all’insegna del divertimento intramezzate da spettacoli studiati nei minimi particolari. Questo è il Coco Bongo, un appuntamento imperdibile nella Riviera Maya!

Ai proprietari del locale piace definire il Coco Bongo come un’esperienza più che una semplice discoteca. 

Io sono andata a Cancun una sera in cui, stremata dal mio hotel tutto incluso, avevo voglia di evadere dalla struttura per fare qualcosa di divertente.

Ho preso i biglietti da un ragazzo che vendeva tour e, nonostante abbia provato un sussulto nel conoscere il prezzo, ho preso un bus sgangherato e sono andata nella zona hotelera.

Il sorprendente Coco Bongo è un’istituzione e la fila all’entrata è infinita. Il locale dall’esterno sembra una qualsiasi discoteca ma all’interno scopri un’idea di divertimento davvero insolita. La serata inizia con musica da discoteca, alternata a rock e altri generi musicali.

Di solito il biglietto di entrata, se lo acquisti prima, comprende l’opzione “open bar” ciò significa che si può bere illimitatamente qualsiasi bevanda desideri. I bicchieri sono di plastica e non vengono servite bottiglie per evitare che la gente possa farsi del male dato che il tasso alcolico è piuttosto elevato.

Come si è svolta la serata? Stavo ballando una musica ritmata quando all’improvviso la musica si è spenta ed è partita la colonna sonora a introdurre il tema della serata: Spider Man.

 

 

spiderman al sorprendente Coco Bongo

 

Si presenta un corpo di ballo che inizia a deliziare il pubblico con uno spettacolo composto da acrobazie e numeri incredibili. Poi il gruppo si ritira e si ricomincia a ballare nuovamente.

Dopo circa dieci minuti riprende lo spettacolo e non si sa mai da dove. Potrebbe essere sul palco, sopra al bar centrale, sugli spalti, dappertutto.

 

Si rimane per tutto il tempo in balia del pensiero “dove uscirà il prossimo spettacolo?”

 

La vera star del locale, però, rimane sempre lui il personaggio mitico “The Mask” che continua a girare per chiedere se vuoi fare una foto assieme, per la quale dovrai pagare però un prezzo pari a 5 dollari.

La lotta fra Spider Man e il suo nemico inizia con una discesa dal soffitto dei due personaggi. I due si confrontano prima a parole e poi inizia la battaglia vera e propria sopra il bancone che fino a qualche minuto prima serviva da bere. Ovviamente tutto il pubblico tifa per il beniamino più famoso e forte di questo, riesce a sconfiggere anche questa volta il male.

L’entrata al sorprendente Coco Bongo

I locali in Messico sono due a Cancun e a Playa del Carmen. Da poco è stato aperto anche un locale a Punta Cana nella Repubblica Domenicana.

A Cancun lo trovi nella zona cosidetta “hotelera” perchè ci sono tutti gli hotel più rinomati della zona, a Playa del Carmen nella famosa 5a avenida e a Punta Cana nel centro commerciale Downtown nella carretera Barcelo e a Los Cabos nella Bassa California.

I biglietti sono di due tipi: Regular e Gold Member. Il primo costa 60 dollari a Playa del Carmen e a Punta Cana mentre 70 a Cancun. Comprende l’open bar e l’entrata senza fare fila all’ingresso.

Il biglietto Gold Member costa  dai 130 ai 140 dollari e prevede oltre all’open bar e all’entrata diretta, il posto e bevande aggiuntive in omaggio.

Se si vogliono riservare i tavolini si può arrivare a pagare fino a 1000 dollari a serata. I prezzi sono indicativi e aumentano durante il fine settimana di circa 5 o 10 dollari.

 

Se non ti interessa la movida in Messico puoi visitare i cenotes o fare un corso di yoga:

Visitare Gubbio è stata una rivelazione dalla quale non mi sono ancora ripresa, o meglio, diciamo che ci ho perso pure qualche rotella!

Spulciando in internet e, più esattamente su Wikipedia, ho letto che: “la superficie del territorio comunale di Gubbio è la più vasta della regione e la settima in Italia” e che, proprio qui, sono state girate le scene della fiction “Don Matteo” con protagonista Terence Hill.

Ma ovviamente non è questo ciò che mi ha colpito dritto al cuore, bensì il territorio: in questo periodo autunnale è una carambola di colori che vibrano dal giallo, all’arancio, fino al rosso.

Il centro storico è strutturato in modo da facilitare il percorso al cittadino e i monumenti, i musei e le chiese narrano il passato come nessuna voce può fare.

Il mio obiettivo è quello di accompagnarti alla scoperta della città scelta anche da San Francesco come rifugio e fonte di ispirazione per cambiare la sua vita.

 

Chiesa diventata famosa per la fiction Don Matteo

 

Dove partire per visitare Gubbio

 

Il primo luogo da visitare a Gubbio è sicuramente il Teatro Romano situato alle porte della città, tra il parco pubblico e il parcheggio delle auto.

L’opera fu costruita tra il 55 e il 27 a.C. e poteva contenere fino a 6000 persone. Acquistando al prezzo di 3 euro il biglietto per l’entrata al teatro, si potrà visitare anche il Museo Archeologico che contiene interessanti reperti dell’epoca e i mosaici della Domus del banchetto.

L’ingresso principale alla città di Gubbio, invece, si trova in via Repubblica, lasciando alle spalle la bellissima Chiesa di San Francesco, che accolse il Santo e ora accoglie il Fante, la statua dedicata al milite ignoto.

Se vuoi puoi fermarti all’ufficio del turismo e chiedere una cartina. La prima chiesa che incontrerai alla tua sinistra è quella di San Giovanni, un luogo semplice ma importante, perché proprio qui sono state girate le maggiori scene del telefilm Don Matteo.

Proseguendo, scoprirai che a Gubbio sono stati installati due ascensori pubblici per facilitare la salita al centro storico. A causa della sua posizione, alle pendici del monte Ingino, sarai costretto a un saliscendi non a tutti gradevole.

Il primo ascensore quindi, ti permette di salire in Piazza Grande dove troverai uno di fronte all’altro il Museo Civico – inserito nel Palazzo dei Consoli – e Palazzo Pretorio. Il primo fu sede del Governo e custodisce le importanti Tavole Eugubine, mentre il secondo è l’attuale sede del Comune.

Utilizzando il secondo ascensore arrivi al Monastero di Sant’Antonio, la Cattedrale di San Mariano e Giacomo e il Palazzo Ducale di proprietà del Metropolitan Museum di New York. Incredibile ma vero!

 

anfiteatro romano da visitare a gubbio

 

Basilica di Sant’Ubaldo

 

Ora dovrai pazientare e affrontare l’ennesima salita che ti porterà, seguendo via Sant’Ubaldo, all’omonima Chiesa che dall’alto del monte Igino domina la città.

Il percorso si svolge attraverso un sentiero acciottolato nel bel mezzo di una boscaglia e una volta raggiunta la chiesa scoprirai che qui riposano le spoglie del Santo patrono della città di Gubbio.

A questo punto potrai riposarti (non placidamente come il santo, mi raccomando, eh?) e mangiare qualcosa nei ristoranti che si trovano di fianco alla chiesa e mettere mano alla tua reflex per dedicarti alla fotografia dall’alto.

Ma non sei obbligato a fare la salita a piedi! Nei pressi di via san Girolamo trovi una funivia che ti porta comodamente alla chiesa e non sarai costretto ad affrontare la salita.

Quando sarai sceso, non avrai finito di visitare la città, ma ti aspetta ancora il Parco Ranghiasci che si trova a sinistra del Palazzo Ducale, agghindato per la nobiltà dell’epoca come giardino pubblico dove ritemprarsi per mezzo dell’aria benefica del luogo.

Una volta uscito dal parco attraverserai porta Santa Croce e andrai in direzione di Palazzo del Capitano del Popolo che ospita una piccola mostra con arnesi di tortura. Ti sembrerà quasi di udire le urla delle persone tormentate: esci subito da lì!

Invece, se seguirai la strada che sale in direzione Scheggia a un certo punto ti troverai a guardare dall’alto la Gola del Bottaccione. Perché è una località così importante?

Perché proprio qui Walter Álvarez suffragò definitivamente la teoria dell’estinzione dei dinosauri a seguito della caduta di un meteorite o di una cometa.

Ci riuscì grazie allo studio dell’argilla che compone le rocce e ai fossili sedimentati ma soprattutto a seguito della rilevazione di un’alta percentuale di iridio. Un elemento presente in alte percentuale nello spazio ma non sulla Terra.

I successivi approfondimenti svolti nella penisola dello Yucatan confermarono la scoperta e riconobbero finalmente la causa della scomparsa dei dinosauri sulla Terra.

 

Chiesa all'entrata della città di gubbio

 

Tre cose da fare nel visitare Gubbio

 

Scendendo ancora troverai il teatro Comunale e la chiesa di San Domenico e ti toccherà risalire. Sì, perché avrai visto la maggior parte dei monumenti e non potrai certo tralasciare Palazzo del Bargello, sede del Museo della Balestra.

Ma ancora più importante è la Fontana del Bargello. Qui dovrai compiere tre giri attorno e guadagnarti così la Patente da MattoDefinita la città dei matti, non poteva certo mancare un luogo dove far diventare matti anche i turisti.

È un riconoscimento che dovrai avere per giustificarti con i tuoi amici a seguito di qualche gesto sconsiderato. Potrai sostenere, infatti, che la pazzia è causa di Gubbio e non tua!

Ora che hai la patente in mano puoi scegliere di assaggiare la specialità tipica di Gubbio: il tartufo. Lo troverai all’interno di in ogni specialità culinaria.

 

la famosa fontana dei matti

 

Riassumendo i compiti sono:

  1. visitare Gubbio e i suoi monumenti, chiese e palazzi;
  2. guadagnarsi la patente da matto;
  3. mangiare il tartufo.

Se manchi solo uno dei tre compiti sarai dannato a vita. Scherzo! O forse no, chi lo sa 😉