Recensione del libro “La libertà viaggia in treno” di Francesco Pace: ventitré racconti che accompagnano il lettore nei viaggi in treno. Una lettura utile per quando ci si ritrova da soli in vagone o con persone che non hanno alcuna voglia di chiacchierare.
Viaggiare in treno (con la fantasia)
Durante una mia incursione su Amazon Kindle mi sono imbattuta nel libro di Francesco Pace “La libertà viaggia in treno”. Sono stata subito attratta dalla copertina con l’immagine di un treno in corsa: da appassionata di viaggi in treno non ho potuto resistere.
Il libro è composto da 23 racconti di percorsi attraverso paesi europei, extraeuropei e italiani accompagnati dalla descrizione di pensieri e personaggi incontrati dall’autore. Sono tragitti brevi ma intensi, capaci di ridestare sensazioni dimenticate che solo un viaggio in treno sa regalare.
“Non sempre è possibile individuare quel che spinge a lasciare la casa e a salire su un treno che va lungo il filo del mare, quel che invita il viaggiatore a uscire dalle chiuse pareti della domestica abitudine e ad affidarsi a quel che è sconosciuto.”
C’è qualcosa di introspettivo nel viaggiare in treno: spesso mi è capitato di ascoltare brandelli di vita confidati in modo disarmante. Forse perché le parole se ne vanno seguendo il ritmo della corsa o forse perché è più semplice confidare le proprie debolezze a degli sconosciuti piuttosto che alle persone a noi più vicine.
La libertà viaggia in treno
La libertà viaggia in treno permette di scoprire intrecci tra passato e presente, tra vissuto e non vissuto, portando il lettore a spasso per il mondo e facendolo sentire partecipe del viaggio. Qui la fantasia gioca un ruolo fondamentale basta solo avere l’umiltà di lasciarsi trasportare.
“Il treno consuma il tempo in modi che non si possono mai indovinare. Alle volte il tempo pare scomparire, quasi fermarsi, si può stare quasi a contare i secondi con lo sguardo. Altre volte invece è rapido, non si fa a tempo a chiudere gli occhi che è già passata un’ora, un giorno, una vita intera”.
La recensione non può che essere positiva. La lettura è stata scorrevole e piacevole. Per un breve momento ho scorto, conosciuto e compreso degli spaccati di vita fatti di sentimenti, rimpianti e realizzazioni come solo la vita delle persone sa disegnare.
E non l’ho fatto in treno. Però, a mio avviso, la lettura diventa ancora più piacevole se viene fatta proprio in transito con il treno. Solo in questo modo si possono paragonare le esperienze dell’autore con le proprie.