Articoli

In prossimità del mio prossimo viaggio in Francia mi è venuto da riflettere sulle tre cose da non fare prima di un viaggio. Secondo le mie esperienze passate ho deciso di scrivere questa lista con la speranza di non fare fare agli altri i miei stessi errori. 


Anche se, è bene ammettere, certe volte le disavventure sanno dare quel pizzico di magia in più a un viaggio. Ma, magari, queste meraviglie lasciamole ai nostri occhi di fronte ai paesaggi ancora inesplorati, che è meglio! 

Tre cose da non fare prima di un viaggio

 

1. Partire se non ci sentiamo in salute

Durante il mio soggiorno a Marrakech ho provato a fare l’hamman ed è stata un’esperienza fantastica, se non per un piccolo particolare. Alla fine del trattamento sono stata rispedita al Riad senza avere la possibilità di asciugarmi i capelli.

Era fine novembre e faceva un freddo boia. Ho recuperato un phon, mi sono asciugata i capelli, ho mangiato un panino e sono andata a dormire. Mi sono risvegliata qualche ora più tardi e sono corsa in bagno a vomitare.

Ho continuato così per tutta la notte e ancora mi spaventa il ricordo. In quel momento non sapevo cosa fare ma soprattutto a chi rivolgermi.

Fortunatamente sono di animo positivo e quindi in poco tempo mi sono ripresa ma se sei una persona facile allo spavento trovarti all’estero non aiuta.
 
Per questo ti consiglio di partire solo se sai che sarai in grado di affrontare un malessere anche nel caso dovesse peggiorare. Se capita durante il viaggio cancella tutte le escursioni e mettiti a riposo. Segui il tuo istinto e vedi ciò che ti suggerisce.

 
io allo specchio: tre cose da non fare

Tutti dovremmo avere in casa uno specchio così!

 

2. Portare un portafoglio vuoto

Nonostante lo studio degli itinerari e i nostri calcoli, possono sopraggiungere delle spese non calcolate che possono minare il budget preventivato.

Vuoi che sia per una tassa applicata ai turisti, vuoi che desideriamo cambiare alloggio, qualsiasi cambiamento arrivi, dobbiamo esserne preparati.

Durante il mio viaggio in Guatemala prenotai la visita al complesso Maya di Tikal tramite agenzia. Portai con me l’equivalente di 5€ giusto per acquistare una bottiglia d’acqua se avessi avuto sete.

Quando arrivai al sito l’autista ci informò che dovevamo pagare la tassa di entrata: panico! Superava abbondantemente le 10€. Dovetti fare una colletta con gli altri partecipanti. Solo una ragazza si offrì di prestarmi i soldi, la ringraziai in tutti i modi ma giuro che sprofondai di vergogna!

 

3. Non testare i compagni di viaggio (ultima delle tre cose da non fare prima di un viaggio)

Purtroppo non tutti sono adatti a viaggiare con noi e queste diversità usciranno proprio in quei momenti. Io mi sono pure mollata con il mio ragazzo durante il viaggio! E ho perso altre amicizie.

 È difficile trovare qualcuno che intenda la vacanza come noi, per cui, se lo trovi, non lasciartelo sfuggire! Oppure mettete in preventivo prima i luoghi che si vogliono visitare, le tempistiche necessarie e le proprie abitudini.

 
In ogni caso cerca di fare buon viso a cattivo gioco e non permettere mai a nessuno di rovinarti la vacanza. E se ti trovi con un gruppo? Le regole non cambiano dovrai saperti adattare alle esigenze di tutti e non mettere le tue necessità al primo posto altrimenti l’unica scelta auspicabile è viaggiare in solitaria.

Ovviamente ne potrei scrivere molte altre ma secondo me queste sono le tre regole d’oro che determinano la riuscita di un viaggio. E tu quali consigli suggerisci?

La ricerca del Genius Loci nella civiltà moderna richiede una grande sensibilità, attenzione e ascolto da parte del viaggiatore. Il quale deve, non solo visitare i luoghi a lui più ameni, ma anche trovare gli spiriti che vi albergano.

Ti sembrerà un concetto astruso e incomprensibile, per cui dobbiamo tornare indietro di migliaia di anni o meglio alla civiltà romana.

 

La ricerca del Genius Loci per i romani

 

Secondo i romani in ogni luogo abitava uno spirito che caratterizzava la società in cui viveva. Gli abitanti con le loro storie, le loro azioni e i pensieri creavano una sorta di aura magica che si fondeva con il paesaggio, gli odori e la natura.

Davano così vita al Genius Loci, lo spirito del luogo, che di contro dava atteggiamenti e personalità similari a chi ci viveva. “Nullus locus sine genio” diceva il retore latino Servio, ossia nessun luogo è senza genio. Dove per genio si intende il nume tutelare che vive nella sacralità.

Il Genius Loci prende vita dal concetto di Daimon di Platone, presente nel suo libro “La Repubblica“, in cui lo definisce come il diavoletto buono che alberga in ognuno di noi e che ci guida nelle scelte verso la nostra vera essenza.

Secondo Platone, infatti, nel momento in cui nasciamo assorbiamo anche tutte le energie e il tessuto storico culturale in cui ci troviamo.

Lo stesso concetto verrà ripreso anche da Carl Gustav Jung che riproporrà lo stesso paradigma nei suoi scritti “Anima e Terra“, dove sostiene che il luogo in cui siamo nati forgerà il nostro carattere, la nostra indole e anche le nostre fattezze.

Un legame tra terra ed essere umano indissolubile. Ma, come sappiamo, a causa delle guerre e di altri eventi storici, le nostre città sono state in molti casi completamente stravolte.

 

la ricerca del genius loci

Il Genius Loci oggi

 

Ecco perché oggi diventa difficoltoso ritrovare quello spirito magico di un luogo, quello che ti fa spalancare la bocca dalla meraviglia.

Nel tempo abbiamo anche perso la capacità di osservare e di stupirci dei particolari nascosti del paesaggio. Altre volte, invece, le città sono state rivestite da edifici che nulla hanno a che fare con la cultura di tempo.

Basti pensare a Berlino che dopo la Seconda Guerra Mondiale è stata ricostruita in fretta e furia per cancellare il ricordo di un passato vergognoso. Prova a pensare ai luoghi che hai visitato. Ce ne sono stati alcuni che non hanno saputo trasmetterti niente e altri che ti hanno piacevolmente colpito?

In quali sei riuscito a percepire il Genius Loci e in quali no?

Il Genius Loci non è così facile da trovare come si pensi, a volte si ha bisogno di rimanere più tempo o di ritornare più volte nello stesso luogo prima di identificarlo. Come ogni spirito è volubile e disposto a mostrarsi solo a chi ha la capacità di sorprendersi, di osservare e di ascoltare.

Quindi la prossima volta in cui andrai in vacanza non fermarti solo a guardare i monumenti o il paesaggio, ma ascolta i rumori, le sensazioni che rimanda, guarda negli occhi la gente e cerca delle similitudini fra di loro, senti gli odori, la freschezza dell’aria e il calore del sole e sii grato e riconoscente per l’attimo che stai vivendo.

Forse il Genius Loci deciderà di presentarsi e di farti conoscere lo spirito del luogo, un regalo che dovrai essere pronto ad accettare, solo così ti sentirai più leggero, in armonia con gli elementi e la vita stessa.

In una parola non viaggiare solo per aggiungere tacche alla tua mappa o per vantarti con gli amici, ma apriti alla divinità e ricerca la sacralità di un luogo. Sarà un viaggio pieno di meraviglia e di ricordi che forse non saprai nemmeno spiegare a parole ma che certamente sapranno arricchire la tua anima.

Come intendo io la ricerca dello spirito del luogo?

 

La verità è che nonostante la mia età non ho mai abbandonato la fanciullezza che mi è rimasta appiccicata addosso come un mantello invisibile.

Per cui mi è difficile pensare al Genius Loci come a qualcosa di etereo e senza immagine. Per me il Genius Loci è come un folletto che vive all’interno dell’albero più antico del luogo.

Da lì controlla tutti i movimenti di chi entra ed esce dal suo territorio. Segue l’andamento e ciò che accade alla terra e ascolta i racconti degli uccellini e degli insetti. A volte si avvicina agli umani sussurrando all’orecchio la sua vera identità aspettandosi in cambio un segno di gratitudine che spesso, non arriva.

Ma lui non demorde perché conosce a fondo gli uomini soprattutto nelle loro debolezze. Proprio per questo può gestirli come preferisce e dar loro i tratti caratteriali che lo aggradano. E a noi non resta che accettare il suo estro al di là dei nostri giudizi.