Isola delle Vignole, sant’Erasmo e della Certosa a Venezia
Tre piccole isole veneziane sono descritte in questo articolo: isola delle Vignole sant’Erasmo e della Certosa. Ne hai mai sentito parlare? Non sono molto famose e fortunatamente anche poco visitate.
Rimangono pertanto un’oasi di pace nei dintorni dell’affollata Venezia, luogo ricreativo e di relax dei veneziani che scappano dalle folle di turisti nei weekend.
Conosciute già dai romani venivano frequentate come luogo di villeggiatura e diedero il via alla formazione della città di Venezia. Ognuna differisce dall’altra per qualche piccola particolarità ed è per questo interessante conoscerla una ad una.
Isola delle Vignole
L’isola delle Vignole è raggiungibile con il vaporetto linea 13 da Fondamenta Nove che passa anche per Murano e Sant’Erasmo. Inoltre è un ottimo attracco per le houseboat che attraversano il Sile e che qui trovano numerosi parcheggi a loro disposizione.
I punti turistici principali sono la chiesa e la “Trattoria alle Vignole” una di fronte all’altra dove, a dividerle, c’è un suggestivo ponte di legno che collega le due sponde.
La chiesa è passata alla cronaca perché il parroco stanco di celebrare la messa senza partecipanti, ha deciso di chiedere ai fedeli di prenotare la funzione qualora volessero essere presenti. La chiesa è dedicata a sant’Eurosia, patrona dei raccolti e protettrice dalla tempesta, dalla siccità e dalle inondazioni.
La storia di Eurosia narra della giovane in viaggio nei Pirenei e dell’incontro con i Mori, in particolare con il condottiero Muza, che la desidera in sposa.
Al suo rifiuto prima le taglia le mani, poi i piedi e infine la decapita. La testa rotola giù dai monti portando tempesta e fulmini punendo così i colpevoli del loro delitto.
La verità, però, è differente… La povera Eurosia fu decapitata dai mori e sotterrata. Al ritrovamento del cadavere il corpo e la testa vennero conservati in due chiese diverse mentre si suppone che le mani e i piedi siano stati tagliati successivamente e conservati da altre parti.
La trattoria alle vignole si trova sulla sponda opposta alla chiesa e con una gradevole passeggiata tra gli orti si può assaggiare il prodotto DOP lagunare “la castraura” ossia i carciofi violetti appena sbocciati e raccolti.
È un ottimo posto dove mangiare la tipica cucina veneziana lontani dal frastuono, dal traffico e dal cemento della città, vivendo un momento di immersione nella natura.
Isola di Sant’Erasmo
L’isola di sant’Erasmo è la seconda isola più estesa dopo Venezia con vocazione tipicamente contadina. Le strade strette non sono state progettate per le auto pertanto circolano solo api 50, biciclette e motorini.
All’hotel “Il Lato Azzurro” si possono affittare biciclette sgangherate e fare un giro dell’isola. Ne puoi approfittare per ammirare gli orti e la spiaggia dove i veneziani si ritrovano nei fine settimana.
La Torre Massimiliana è l’elemento di spicco da visitare una volta approdati a sant’Erasmo. Si tratta di una fortezza ottocentesca voluta dall’arciduca austriaco, nata dalle fondamenta di un precedente forte francese.
Isola della Certosa
L’ultima isola si raggiunge con il vaporetto 4.1 o 4.2 da piazzale Roma o dalla stazione. Abitato anticamente dai frati certosini custodiva la chiesa di sant’Andrea Apostolo con quadri del Tintoretto, Tiziano e altri artisti.
In seguito all’arrivo di Napoleone fu utilizzata come deposito delle polveri. Oggi è sede del Polo Nautico Vento di Venezia: un centro che offre servizi integrati per la nautica da diporto, lo sport, l’educazione ambientale, il turismo sostenibile, manifestazioni sportive e culturali.
All’interno si trovano un parco, un hotel con annesso bar e ristorante. Durante la biennale un ampio capannone ospita delle esibizioni, così come il Casello da Polvere del ‘500.
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