La città medievale di Città della Pieve in Umbria

città medievale di città della pieve vista da vicino

La città medievale di Città della Pieve in Umbria è un gioiellino incastonato nella val di Chiana che confina anche con Lazio e Toscana.

La città medievale di Città della Pieve in Umbria se fosse una melodia assomiglierebbe alla voce graffiante e avvolgente di Etta James, se fosse un quadro sarebbe una composizione cromatica dei colori più vibranti dell’autunno e se fosse una poesia sarebbe un verso ermetico libero nello spazio e nel tempo.

Ho avuto la piacevole possibilità di trascorrere qui lo scorso fine settimana, grazie a un progetto lanciato da Città della Pieve promotion e conoscere uno dei borghi bandiera arancione del Touring Club Italiano, che afferma a proposito della cittadina umbra:

 

La località si distingue per la presenza e la completezza dei servizi di informazione turistica. Per le strutture ricettive numerose, varie e integrate nel contesto architettonico e di alto livello qualitativo. Per i servizi complementari, il valore e il grado di conservazione e fruibilità delle risorse storico-culturali e la varietà e l’alto livello qualitativo di manifestazioni ed eventi.

 

Ma dove si trova Città della Pieve?

Il borgo, interamente costruito di mattoni rossi, unico nel territorio, si affaccia sulla val di Chiana ai confini con Toscana e Lazio. È facilmente raggiungibile sia in auto che in treno, con quest’ultimo, scendendo alla stazione di Chiusi-Chianciano e prendendo un autobus che porta alla città in circa dieci minuti.

Una volta arrivato a destinazione la città medievale di Città della Pieve si aprirà ai tuoi occhi e tutto ciò che dovrai fare sarà perderti nei vicoli e partire alla scoperta delle sue bellezze nascoste.

 

vista della campagna della città medievale di città della pieve

 

IL CENTRO STORICO

 

Per visitare il centro storico ci sono quattro opzioni:

1- seguire il percorso museale e ammirare la Rocca, la Cattedrale, il Palazzo della Corgna, l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, le Rimesse del Palazzo Vescovile e Santa Maria dei Servi;

2- scegliere il percorso del paesaggio per visitare la Torre del Vescovo, via del Pero, via Case Basse, Piazza Sandro Pertini, Via del Fango, San Pietro, via Garibaldi e la Rocca;

3- fare il percorso dei vicoli seguendo i cartelli e scoprendo il vicolo Baciadonne, considerato il più stretto d’Italia;

4- camminare un po’ come ti pare facendo la nostra amata flânerie.

 

Scegliendo quest’ultimo accederai al centro storico. Alla tua sinistra vedrai la Rocca, edificata dagli architetti senesi Ambrogio e Lorenzo Maitani per proteggere e valorizzare la città. Oggi qui si trova l’ufficio di informazione turistica (0578 298520).

Di fronte c’è la Chiesa del Gesù che conserva una tela di Antonio Pomarancio. Il pittore è nato proprio a Città della Pieve come il più famoso collega Pietro Vannucci, detto Il Perugino.

Sempre in piazza Matteotti si trova il bar da Pippo diventato famoso grazie alla serie televisiva “Carabinieri” registrato qui per sei fortunate stagioni.

Proseguendo si raggiunge piazza Plebiscito con la cattedrale che cela il famoso “il Battesimo di Cristo e la Madonna in Gloria e Santi” del Perugino, la Torre Civica, il monumento più antico della città e palazzo della Corgna eretto per volontà di Ascanio della Corgna governatore perpetuo di Castel della Pieve.

Scendendo a piazza XIX giugno si può ammirare il teatro degli Avvaloranti, un teatro neoclassico di tipico stile italiano, aperto solo in occasione di manifestazioni e all’incrocio con via Po’ di Mezzo il Palazzo della Fargna, un bellissimo esempio di rococò romano.

 

vicolo baciadonne nella città medievale di città della pieve

 

Scendendo ancora si possono ammirare i vari punti panoramici della città e scattare delle bellissime foto ai vicoli e al paesaggio circostante. Poi, senza perdere i dettagli degli edifici, si può risalire e passare attraverso il vicolo Baciadonne il quale si restringe sempre più portandoti ad attraversarlo solo di fianco.

Seguendo via santa Maria Maddalena trovi il pozzo che serviva in antichità come cisterna di acqua piovana e più avanti il palazzo Vescovile con la sua collezione d’arte permanente “Spazio Kossuth” dell’artista contemporaneo Wolfgang Alexander Kossuth.

E ancora la chiesa e l’oratorio di santa Maria dei Bianchi che conserva “l’Adorazione dei Magi“, una delle opere più importanti che Il Perugino ha lasciato in eredità alla sua città natale.

Ritornando verso piazza Matteotti non puoi perderti il santuario della Madonna di Fatima e le opere di Domenico di Paride Alfani e di Antonio Pomarancio. Sempre in largo della Vittoria puoi visitare l’Oratorio di San Bartolomeo con un affresco del pittore senese Jacopo di Mino del Pellicciaio.

È arrivato il momento di fare una sosta, mangiucchiare e di riposare le gambe.

 

piatto di pici con ragù bianco

 

MANGIARE E BERE NELLA CITTÀ MEDIEVALE DI CITTÀ DELLA PIEVE

 

Dato che ritrovi vicino al santuario della Madonna di Fatima potresti approfittarne per fare uno spuntino o bere qualcosa al Café degli Artisti proprio di fianco alla chiesa, dall’altra parte della strada.

Ha un voto di 4,5 su TripAdvisor e potrai ricordartene alla mattina quando sarà ora di colazione perché qui si trovano i prodotti naturali della zona. Appena entrato sentirai un profumo dal quale non riuscirai a resistere, mentre il suono delle campane vicine sarà un invito ulteriore a proseguire.

Più avanti c’è l’hotel Vannucci con piscina e annesso ristorante Zafferano Pievese con una cucina di carne e pesce di impronta tradizionale.

Altri due ristoranti che mi sento di consigliarti sono Bruno Coppetta, uno dei più rinomati in città, e New Castle, una trattoria ma anche pizzeria con un punteggio di quattro stelle su TripAdvisor.

Per bere del vino ed eventualmente tornare a casa con una bella scorta, dirigiti verso il podere Fontesecca (info@fontesecca.it) dove potrai assaggiare vino per tutti i gusti: bianco, rosato e le specialità al ciliegiolo e al Sangiovese. Paolo Bolla, veronese trapiantato a Città della Pieve, ti parlerà del suo lavoro da enologo che svolge seguendo una particolare attenzione verso l’ambiente.

 

Le città sono come le persone: hanno un nome che le distingue e pregi, difetti, particolarità che conferiscono loro un carattere preciso.

Ma c’è sempre qualcosa che sfugge, labile e indefinibile, così da renderle sempre nuove e inaspettate ogni volta che le si rivede.  (Fabrizio Caramagna)

 

 

tipico fiore di zafferano

 

 

La storia dello zafferano

 

La coltivazione dello zafferano a Città della Pieve si svolge dal XIII secolo e per omaggiare questo lungo sodalizio, la città lo festeggia tramite la manifestazione “Zafferiamo”, nell’ultimo o penultimo fine settimana di ottobre.

In questo contesto si può partecipare alla sfioritura che consiste nel togliere i pistilli per poi seccarli in un contenitore posizionato sopra la brace. Poi si prosegue con la dimostrazione della pratica della tintura, usata anticamente per colorare i vestiti.

E, infine, si termina la giornata con la preparazione dei “i pici” con lo zafferano, la pasta tipica della zona. Volendo ci sono altre attività a cui partecipare:

  • l’assaggio della Torta del Perugino;
  • il massaggio al viso offerto dalle terme di Chianciano
  • visitare il mercatino biologico e molto altro.

 

 

bustina giustadose di zafferano essicato in vendita nella città medievale di città della pieve

 

 

E per il riposo a chi ti puoi affidare? Ti consiglio il Borgo Vacanze PanElios: un’oasi di pura pace immersa nella campagna con una fantastica piscina a tua disposizione.

Sarà il momento in cui potrai finalmente rilassarti e pensare al Genius Loci della città medievale di Città della Pieve. Non ti pare un folletto un po’ invadente, genuino e sanguigno ma allo stesso tempo delicato e prezioso come il fiore di zafferano?

 

Gaio Fratini, poeta nato nella città medievale di Città della Pieve, disse: “niente è valido una seconda volta“.

Io vorrei invece affermare che “se si guarda con gli occhi colmi di meraviglia, sarà sempre la prima volta“.

 

Un ringraziamento speciale a:
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